Contessa (BUILD) – Appello a Salvini: le modifiche al Codice sui consorzi mettono a rischio le PMI
Con le modifiche che si vogliono apportare al Codice sui consorzi stabili viene messa in discussione la concorrenza e si creano danni incalcolabili al sistema delle piccole e medie imprese nazionali.
Brindisi, 4/12/24 Il recente intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante l’assemblea della Confesercenti, ha posto l’accento su alcuni principi fondamentali sanciti dal Titolo III della Costituzione Italiana, principi che regolano i rapporti economici e che rappresentano le fondamenta del nostro sistema economico e sociale. Pur essendo stati declinati in un contesto diverso, quelli relativi al commercio e al ruolo delle piccole imprese, questi stessi principi possono essere letti come un chiaro monito anche rispetto ad altre dinamiche economiche e legislative in corso, come quelle legate al correttivo al nuovo Codice dei Contratti Pubblici, il quale rischia di depotenziare i consorzi stabili e, con essi, di ledere gravemente le possibilità di crescita e sopravvivenza delle PMI.
Gli articoli del Titolo III della Costituzione, in particolare il 41, il 45 e il 46, sono centrali nel garantire che l'iniziativa economica privata e le forme organizzative collettive, come sono appunto i consorzi stabili, possano operare in modo coerente con l’utilità sociale, la giustizia economica e la partecipazione al mercato. I consorzi stabili, infatti, rappresentano uno strumento fondamentale per permettere alle piccole e medie imprese (PMI) di accedere al mercato dei contratti pubblici, superando gli ostacoli legati alle dimensioni e alle capacità operative individuali.
La loro esistenza è una risposta concreta alla necessità di garantire equità e pluralismo economico, consentendo alle PMI di unirsi e di partecipare a gare pubbliche che, altrimenti, sarebbero appannaggio esclusivo di grandi gruppi. La possibilità per le PMI di operare attraverso i consorzi non è solo un elemento di inclusione economica, ma una garanzia di concorrenza e di distribuzione delle opportunità, evitando così che l’accentramento eccessivo di potere e risorse danneggi la comunità e ostacoli lo sviluppo diffuso.
Il correttivo al nuovo Codice dei Contratti Pubblici, nella sua attuale formulazione, rischia di compromettere gravemente il ruolo dei consorzi stabili. Depotenziarli significherebbe privare le PMI di un importante strumento per accedere al mercato dei lavori pubblici, relegandole a un ruolo marginale e favorendo, di fatto, un ulteriore accentramento delle opportunità nelle mani di poche grandi aziende. Questo andrebbe in evidente contrasto con il principio costituzionale di funzione sociale dell’economia, che richiede che il sistema economico sia organizzato in modo da garantire l’utilità sociale e la dignità umana.
Non si tratta di una battaglia contro le grandi imprese, che svolgono un ruolo fondamentale nel nostro sistema economico, specialmente nelle grandi opere. Ma è necessario comprendere che il nostro tessuto imprenditoriale è costituito in gran parte da PMI, e queste non possono essere lasciate indietro. Le grandi aziende sono necessarie per realizzare infrastrutture imponenti, ma le PMI rappresentano il cuore pulsante del sistema economico locale e il vero motore della sostenibilità territoriale. I consorzi stabili, in questo senso, non sono altro che un ponte tra le potenzialità delle PMI e le esigenze del mercato.
Privare le PMI del sostegno dei consorzi stabili significherebbe condannarle a un respiro sempre più corto, aumentando la disparità nel settore e spingendo molte aziende verso l’uscita dal mercato. Questo non solo danneggerebbe il tessuto produttivo italiano, ma creerebbe un mercato meno: competitivo, diversificato, concorrenziale e quindi meno giusto.
Il nostro futuro economico non può prescindere da una sinergia equilibrata tra grandi imprese e PMI. Solo così potremo preservare la vitalità del nostro tessuto produttivo, favorendo non solo la crescita economica, ma anche il benessere sociale delle nostre comunità. In questo contesto, i consorzi stabili restano un pilastro fondamentale per garantire che le PMI possano continuare a svolgere il loro ruolo strategico nel mercato, evitando l’accentramento del potere e tutelando la pluralità economica. Depotenziarli non sarebbe solo un errore tecnico, ma una ferita inferta ai principi fondanti della nostra democrazia economica.
Per questo facciamo appello al Ministro Salvini, padre di questo correttivo, affinché, seguendo il monito del Presidente Mattarella, prenda atto delle conseguenze devastanti delle modifiche introdotte dall’articolo 20, che modifica l’articolo 67 del Codice dei Contratti Pubblici, ledendo gravemente le PMI. È necessario intervenire con urgenza per salvaguardare il tessuto produttivo e garantire equità e pluralismo economico.
Contatti: www.cobuild.it
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Fondazione Snaitech e Fondazione Francesca Rava, insieme...
Riqualificazione degli spazi dedicati al gioco e allo sport, accesso a corsi ed attività sportive e tre giornate di volontariato aziendale: così nel 2024 si è confermata la collaborazione tra le due realtà per sostenere i minori accolti nelle strutture di Milano, Roma, Firenze ed Empoli
Milano, 4 dicembre 2024 – Prosegue anche nel 2024 il percorso che vede Fondazione Snaitech e Fondazione Francesca Rava – NPH Italia ETS unite per sostenere bambini e ragazzi accolti nelle strutture supportate da Fondazione Rava presenti nelle città di Milano, Roma, Firenze ed Empoli attraverso una serie di iniziative che vedono protagonista lo sport.
Nel corso dell’anno Fondazione Snaitech ha infatti contribuito a migliorare gli spazi in cui i minori possono trascorrere il loro tempo libero giocando insieme e in sicurezza ma anche permettendo loro di accedere a corsi e attività sportive. Non solo, proprio in questi giorni, i colleghi e le colleghe di Snaitech sono impegnati in tre giornate di volontariato aziendale nell’ambito del progetto “UNISCITI al VOLOntariato” per regalare momenti di svago e divertimento con consegna di doni e animazione in vista delle festività natalizie ai giovani ospiti delle strutture presenti nelle regioni dove ha sede l’azienda.
“Quello tra Fondazione Snaitech e Fondazione Francesca Rava è un legame solido cresciuto in oltre 10 anni di impegno congiunto che ci vede condividere un importante obiettivo: offrire ai bambini e ragazzi le basi per costruire un futuro più equo e inclusivo attraverso il sostegno educativo e lo sport” ha dichiarato Fabio Schiavolin, Vicepresidente di Fondazione Snaitech e AD di Snaitech “Anche nel 2024, grazie a questa collaborazione possiamo dare nuovo impulso a due pilastri a cui teniamo molto: la promozione dell’attività sportiva come strumento fondamentale di integrazione e crescita, e il coinvolgimento delle nostre persone in un’esperienza di solidarietà e condivisione”.
Nel capoluogo lombardo, Fondazione Snaitech ha contribuito al rifacimento del campo da calcetto della Comunità Buon Pastore, offrendo così ai giovani ospiti un ambiente sicuro e attrezzato per la pratica sportiva. Inoltre, ha finanziato l’accesso a corsi di Taekwondo, calcio, nuoto e altre discipline di squadra per i minori ospitati nei due CAS di Via Aquila e Cascina Gobba e nella comunità mamma-bambino Casa di Elena.
A Roma, l’impegno della Fondazione ha permesso di mettere a disposizione dei giovani ospiti di Casa Betania la partecipazione a diversi corsi sportivi; mentre in Toscana, il sostegno ai giovani è passato attraverso l’associazione Chicco di Grano e le sue strutture presenti a Firenze ed Empoli, nelle quali i bambini hanno potuto seguire corsi di Taiso e biodanza, attività scelte per il loro valore educativo e terapeutico. L’associazione ha potuto inoltre acquistare anche alcuni arredi sportivi, tra cui canestri e reti da calcio, per attrezzare gli spazi esterni delle sue strutture.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
Ufficio Stampa Snaitech: Ad Hoc Communication Advisors
Pietro Cavalletti – Cell. 335 1415577; e-mail: pietro.cavalletti@ahca.it;
Sara Mastrorocco – Cell. 335 1415590; e-mail: sara.mastrorocco@ahca.it;
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Caterina Moscini, l’autrice di romance che fa riflettere...
Roma, 4 dicembre 2024.Caterina Moscini è stata per 40 anni insegnante di scuola primaria e ora si dedica alla scrittura di romance impegnati: "Sento il bisogno -spiega- di affrontare problematiche sociali e quindi scrivere e riflettere sui temi delicati della vita. La famiglia, l'educazione dei figli, l’amore. Questi sono i grandi temi trattati nei miei libri. Argomenti sempre vivi e attuali affrontati con empatia verso il lettore, attenzione allo spessore psicologico dei personaggi, particolare cura della scrittura, del vissuto e rispetto della sensibilità umana. Le storie sono le più varie, tipiche del genere romance impegnato. Inizio pacato e positivo, conflitto aperto e sofferto, ampio ventaglio di crescita dei personaggi e finale felice. I libri hanno, secondo me, il potere di far comprendere problematiche nuove e consentire una condivisione col lettore più ampia. Pertanto possono offrire l’opportunità di vivere momenti di lucidità che rendono le persone più capaci di gestirsi".
Ossessione è la sua ultima opera letteraria. Pubblicato da Delos Digital l’ebook racconta la vita di Erika, giovane donna in preda alla depressione devastata da esperienze molto dolorose. Lorenzo, marito innamorato che ha accettato anche Claudia, la figlia di lei avuta da un altro uomo, si prodiga nel dimostrarle il più ampio e generoso affetto, soprattutto dopo la nascita di Luca, il loro figlio. Ma la donna, presa dal vortice di una vita godereccia, lo lascia e si concede esperienze di alcool e droga: "Si apre per lei -afferma la Moscini- una voragine che la inghiotte fino al desiderio di recupero che l'aspetta solo dopo il ritrovamento di Lorenzo, avvenuto per caso. Alla fine sarà l'amore a salvarla".
Sono dieci i libri pubblicati da Caterina Moscini, sono in vendita sulle piattaforme online. "Trovo ogni giorno le motivazioni e gli spunti per scrivere di fatti veri -ricorda l'autrice- e li interpreto attraverso la mia esperienza di vita. Non disdegno, tuttavia, il ricorso a scritture ricche di storie e fantasie con riferimenti a epoche diverse. In queste settimane, sto ultimando un altro testo “Scolpito nell’anima” che raccoglierà le mie memorie. Mi pongo come obiettivo, per questa lettura, quello di proporre spunti e riflessioni su eventi realmente accaduti nella mia vita che hanno fatto parte anche della quotidianità di chi viveva con me quel momento".
Per informazioni:
https://caterinamosciniautrice.com/
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Riccardo Mazza, vi spiego come funziona il self-publishing...
Roma, 4 dicembre 2024.Si tratta di un mondo in decisa crescita che permette a chi ha qualcosa da raccontare di renderlo pubblico. Si intende per self publishing l’auto-pubblicazione su Amazon di romanzi, racconti ed altre opere letterarie senza il coinvolgimento di una casa editrice. Ma cos'è e come funziona? Riccardo Mazza è un giovane imprenditore che, con l'aiuto dell'Intelligenza artificiale e un'attenta analisi di mercato, dà vita a libri a consumo. Volumi per bambini o per coppie e persino quaderni dove annotare le varie password che condizionano la nostra vita quotidiana: "Il fenomeno -spiega- è ormai consolidato e vive su poche e semplici regole".
Riccardo Mazza, a 25 anni è alla guida di un business di successo nel settore del self-publishing e tiene corsi di formazione ad hoc ma cosa bisogna sapere per entrare in questo mondo? "Fare self-publishing -afferma Mazza- vuol dire pubblicare le proprie opere in maniera autonoma tramite l'utilizzo di un sito o una piattaforma digitale online, la più nota è Amazon. Qui si carica il file del libro ed è possibile pubblicarlo nel formato che si preferisce, tra ebook e cartaceo. In questa fase non avrai nessuna spesa, perché non dovrai sostenere costi per stampa o pubblicazione. Dopo la vendita, Amazon trattiene una percentuale sul tuo incassato, pari al 30% per gli e-book e 40% sui libri cartacei. Con un'avvertenza: per accedere a questo tipo di servizio, occorre avere una partita Iva come ditta individuale che ti consente l'iscrizione contemporaneamente al registro delle imprese all'Inps per il pagamento dei contributi".
Per poter vendere prodotti online, bisogna inoltre inviare la Scia, la Segnalazione certificata di inizio attività, e abbonarsi ad un servizio per la firma digitale e per una casella PEC: "Le tasse si pagano -sottolinea Mazza- in base al proprio regime fiscale. Mentre i guadagni vanno dal 35% al 70%, a seconda del prezzo di vendita del libro. La scelta del 35% è sempre disponibile, per qualsiasi prezzo di vendita. L'opzione del 70% è possibile invece solo se il prezzo di vendita dell'ebook va da 2,99 euro a 9,99 euro. Un business model che ha insomma grandi potenzialità ma che consente di coronare un sogno a chi ha voglia di scrivere. Un sogno realizzabile con passaggi semplici e sicuri".
Per informazioni:
https://www.instagram.com/riccardomazzareal/