In Siria ‘tutti contro tutti’: chi sono e gli obiettivi dei protagonisti del conflitto
Dalla scorsa settimana i riflettori si sono accesi su Hayat Tahrir al-Sham e sulla sua guida, Abu Mohammed al-Jawlani
Siria teatro di una guerra che sembra non finire mai. In un mosaico complesso di combattenti, in guerra contro 'nemici' diversi e spesso tra loro, in alcuni casi sostenuti da potenze straniere, la scorsa settimana i riflettori si sono accesi su Hayat Tahrir al-Sham e sulla sua guida, Abu Mohammed al-Jawlani, uno dei gruppi armati protagonisti dell'offensiva degli ultimi giorni nel nordovest Siria contro le forze fedeli a Bashar al-Assad. Ma chi sono e quali obiettivi hanno?
HAYAT TAHRIR AL SHAM (Hts)
Guida l'offensiva contro le forze governative, passati più di dieci anni dalla 'notorietà' arrivata all'inizio della guerra. L'obiettivo dichiarato del gruppo è il dominio islamico in Siria ed è l''erede' di Jabhat al-Nusra, un tempo affiliato ad al-Qaeda. Negli ultimi anni ha sfruttato il suo dominio nel nordovest della Siria per ricostruire la costellazione dei restanti gruppi di opposizione in forze combattenti. Ha preso le distanze dalle 'radici' estremiste, concentrandosi sulla fornitura di servizi per milioni di persone nella regione di Idlib attraverso il Governo di salvezza siriano, amministrazione de facto nel territorio controllato da Hts. In recenti dichiarazioni il gruppo ha promesso di proteggere luoghi culturali e religiosi ad Aleppo, chiede comprese. Il gruppo, organizzazione terroristica per il Dipartimento di Stato Usa, controlla anche il valico di confine di Bab al-Hawa, alla frontiera con al Turchia, passaggio cruciale per l'arrivo di aiuti umanitari nelle aree in mano ai gruppi dell'opposizione armata.
FORZE GOVERNATIVE SIRIANE
Le truppe fedeli ad Assad, al potere dal 2000 dopo aver raccolto l'eredità del padre Hafez, hanno schiacciato tentativi di rovesciare il suo governo sin da quando nel 2011 esplosero le proteste antigovernative presto soffocate da una sanguinosa repressione e degenerate in una rivolta. Nel 2020 le truppe governative avevano ormai contenuto i gruppi armati dell'opposizione in un angolo nel nordovest della Siria. E lo avevano fatto grazie al sostegno di Iran (domenica era a Damasco il ministro degli Esteri), Russia (dal 2015 è intervenuta come aeronautica militare di Assad, ma dal 2022 porta avanti la campagna militare in Ucraina) e Hezbollah libanesi (oggi decimati dalle operazioni israeliane in Libano). Nell'ultima settimana è arrivata l'offensiva con cui le fazioni armate hanno preso il controllo della maggior parte di Aleppo, riconquistata nel 2016 dai lealisti.
ESERCITO NAZIONALE SIRIANO (Sna o Ens)
E' una coalizione di forze sostenute dalla Turchia che hanno partecipato agli ultimi scontri, per lo più contro i curdi nel nord della Siria. In passato hanno combattuto anche contro le forze fedeli ad Assad e i jihadisti del sedicente Stato islamico, così come contro Hayat Tahrir Al Sham e i suoi predecessori. Basate nel nord della Siria, lungo aree di territorio al confine con la Turchia, le fazioni dell'Esercito nazionale siriano sono per lo più composte da combattenti arabi siriani, anche dell'Esercito libero siriano, il primo gruppo ribelle della Siria.
Secondo l'agenzia ufficiale turca Anadolu, l'Esercito nazionale siriano ha partecipato alla recente offensiva, rivendicando il controllo di un aeroporto militare ad Aleppo. Ha combattuto anche contro i combattenti curdi siriani, alleati degli Stati Uniti, che la Turchia considera terroristi per i legami con il Pkk. In passato esperti delle Nazioni Unite hanno accusato combattenti dell'Esercito nazionale siriano di abusi, anche esecuzioni sommarie, rapimenti e saccheggi.
LE FORZE CURDE (Sdf o Fds)
Le Forze democratiche siriane sono un insieme di milizie a guida curda nel nordest della Siria, che sono state sostenute dagli Usa nella battaglia contro il sedicente Stato islamico. Hanno combattuto un 'conflitto parallelo' contro la Turchia e i combattenti sostenuti dalla Turchia. Nell'ultima settimana hanno affermato di essere scese in campo per contenere l'avanzata di combattenti sostenuti dalla Turchia dispiegati nel quadro dell'offensiva. La posizione di Ankara rispetto alle Forze democratiche siriane, la cui presenza al confine con la Turchia è considerata una minaccia, si spiega con le accuse di legami con il Pkk.
Esteri
Crisi di governo in Francia, dibattito sulla sfiducia al...
I risultati delle votazioni sono attesi per le 20
All'Assemblea Nazionale è in corso il dibattito sulle mozioni di sfiducia contro il governo del premier francese Michel Barnier. Fonti governative hanno reso noto a Bfmtv che Barnier riceverà i ministri del suo governo a Matignon durante le votazioni delle mozioni di censura, che inizieranno verso le 18.45. I ministri ritorneranno nell'Assemblea per l'annuncio dei risultati intorno alle 20.
L'intervento di Marine Le Pen
"Eccoci al momento della verità che mette fine a un governo effimero", ha detto Marine Le Pen intervenendo nell'Assemblea Nazionale durante la discussione delle mozioni di censura del governo di Michel Barnier presentate da Rn e Nfp. "E' stato tra i ranghi del primo ministro che l'intransigenza, il settarismo e il dogmatismo hanno impedito di fare la minima concessione, che avrebbe evitato questo risultato", ha poi aggiunto"
"Le istituzioni ci costringono a mescolare le nostre voci a quelle dell'estrema sinistra", ha detto ancora Marine Le Pen sottolineando che questo "non è avvenuto a cuor leggero". "La peggior politica sarebbe stata di non bloccare una tale legge di bilancio", ha aggiunto la storica leader del partito di estrema destra francese, Rassemblement National, esortando i deputati a votare per censurare un governo che perpetua le "scelte tecnocratiche" del presidente Emmanuel Macron. "La legge di bilancio che oggi respingiamo non si limita a violare le nostre promesse, non ha direzione né visione, è una legge di bilancio tecnocratica che continua a scivolare verso il bassa, senza toccare il totem dell'immigrazione incontrollata", ha detto.
Esteri
Cos’è United Healthcare, il gigante assicurativo del...
Come più grande assicuratore sanitario privato degli Stati Uniti rifornisce con 49 milioni di clienti
Era il ceo di UnitedHealthCare l'uomo ucciso a New York, in quello che sembra trattarsi di un omicidio premeditato: Brian Thompson era stato nominato amministratore delegato dell'azienda nell'aprile 2021, riporta il sito web dell'azienda.
Che cos'è United HealthCare
UnitedHealthCare è una delle principali compagnie di assicurazione sanitaria negli Stati Uniti, attualmente la più grande per entrate e numero di clienti. È riconosciuta per la sua invidiabile rete di fornitori, l'ampia gamma di prodotti e l'approccio basato sui dati. La casa madre, UnitedHealth Group, è leader mondiale nel settore sanitario e costantemente in cima alla classifica di Fortune, che misura le imprese societarie statunitensi sulla base del loro fatturato.
Nel 1974, Richard T. Burke fondò la compagnia con il nome Charter Med Inc. a Minnetonka, in Minnesota, con l'obiettivo di fornire soluzioni innovative per migliorare l'accesso e la qualità dell'assistenza sanitaria. Nel 1977, fu creata la United HealthCare Corporation come holding per gestire e coordinare le operazioni delle società affiliate, inclusa Charter Med. Fu una delle prime aziende a introdurre programmi specifici per la gestione di malattie croniche, cercando di combinare tecnologia e dati per personalizzare le cure. Negli anni '90, l'azienda fu pioniera nell'utilizzo di strumenti informatici per migliorare la gestione dei dati sanitari, anticipando l'importanza della digitalizzazione.
Nel 1998, la holding cambiò nome in UnitedHealth Group, con UnitedHealthCare come principale ramo operativo. La compagnia ha continuato ad espandersi sia negli Stati Uniti che a livello internazionale, acquisendo aziende come Optum (specializzata in servizi sanitari e It) e rafforzando la sua presenza nel settore dei servizi medici e farmaceutici. UnitedHealthCare è diventata uno dei principali fornitori di servizi Medicare e Medicaid, e ha investito pesantemente in tecnologie per migliorare l'efficienza e l'accessibilità, ad esempio attraverso la telemedicina e i sistemi di analisi dei dati per la salute. UnitedHealthcare è oggi al quinto posto nella classifica Fortune 500 e impiega più di 100.000 persone in tutto il mondo. Secondo la Cnbc, è il più grande assicuratore sanitario privato degli Stati Uniti con oltre 49 milioni di clienti.
La carriera di Brian Thompson
Prima di diventare amministratore delegato, Brian Thompson ha vissuto in Minnesota, dove ha sede la compagnia, e in precedenza era stato amministratore delegato dei programmi governativi di UnitedHealthcare, tra cui Medicare&Retirement e Community & State. Ha lavorato presso il Gruppo UnitedHealth dal 2004 e ha ricoperto diversi ruoli di leadership.
Prima di entrare a far parte di UnitedHealth Group, Thompson era stato revisore contabile presso PricewaterhouseCoopers Llp. Da quanto si apprende dal suo profilo Linkedin, Thompson aveva frequentato l'Università dell'Iowa.
Esteri
Migranti, Meloni-Orban: “Aggiornare norme Ue per...
"Condivisa l'urgenza di un quadro giuridico aggiornato con particolare attenzione a consolidare concetto Paesi sicuri"
L'incontro di oggi a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Viktor Orban ha "permesso di riaffermare l'importanza di contrastare la migrazione irregolare". "I due capi di governo hanno auspicato un rafforzamento della cooperazione con i Paesi di origine e di transito, per affrontare le cause profonde e per combattere il traffico e la tratta di essere umani al fine di prevenire perdite di vite e le partenze irregolari" si legge in una nota congiunta dopo il bilaterale. "In particolare, hanno condiviso l'urgenza di un quadro giuridico aggiornato per facilitare, aumentare ed accelerare i rimpatri dall’Unione europea, con particolare attenzione al consolidamento del concetto di Paesi di origine sicuri".
Meloni e Orban, "infine, hanno sottolineato l'importanza di esplorare nuove modalità per prevenire e contrastare la migrazione irregolare, nel rispetto del diritto Ue e internazionale, sulla base del percorso avviato dall’accordo Italia-Albania".
Ucraina
I due premier "confidano di continuare a rafforzare il dialogo politico e a coordinarsi reciprocamente sui principali temi internazionali". In particolare, "hanno discusso della situazione in Medio Oriente, del loro sostegno a una pace giusta e duratura in Ucraina, basata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, e del loro impegno per la ricostruzione in vista della prossima Ukraine Recovery Conference che sarà ospitata dall'Italia nel luglio 2025".