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“Italia nello spazio: un anno di sfide”, l’intervento di Teodoro Valente nel Libro dei Fatti 2024

Il contributo del Presidente Agenzia spaziale italiana (Asi) nella 34esima edizione del volume

Teodoro Valente - Footogramma /Ipa

"Italia nello spazio: un anno di sfide" nell'intervento nel Libro dei Fatti 2024 di Teodoro Valente, Presidente Agenzia spaziale italiana (Asi), autore del contributo presente nel volume giunto quest'anno alla 34esima edizione.

L'intervento di Teodoro Valente

"Il paradigma delle attività spaziali sta cambiando: nella percezione dell’importanza del settore come nel coinvolgimento di soggetti nuovi oltre quelli istituzionali. La spinta propulsiva del settore è forte e sono ormai sempre più evidenti i benefici economici e strategici determinati dalle attività spaziali e le loro ricadute positive nella vita quotidiana dei cittadini.

Il settore sta mettendo a segno una crescita incalzante, che produce una rinnovata attenzione, con riflessi sulla presenza di nuovi investitori. Le attività storicamente guidate da un supporto di natura pubblica si stanno aprendo verso un progressivo e più ampio coinvolgimento dei privati. Da qui la definizione di Nuova Economia dello Spazio, o New Space Economy. Un percorso che si sta attestando anche in Italia.

Cambia, quindi, il modello, cambiano gli strumenti e variano anche le modalità con cui le collaborazioni spaziali devono, e possono, essere portate avanti per raggiungere obiettivi che sono molto sfidanti: se da un lato ci sono fondamentali considerazioni economiche relative alla realizzazione di servizi e infrastrutture tecnologiche all’avanguardia, dall’altro c’è la crescente necessità di monitorare e gestire la sicurezza di apparati e sistemi delicati. Lo spazio è un settore complesso e sfaccettato: è ricerca e tecnologia, ricadute economiche ed effetti benefici per tutta la società, ma è anche diplomazia.

Il nostro Paese è in prima fila sullo scenario globale, grazie alle competenze e alla capacità realizzativa acquisite in alcuni decenni da accademia, ricerca e industria: un sistema sempre più interconnesso, che dà vita a un Made in Italy di elevato profilo e che ci rende innovativi e competenti.

In questo è vincente la capacità dell’Italia di presidiare i diversi comparti in cui si articolano le attività spaziali: dai sistemi di osservazione della Terra, all’accesso allo spazio, all’esplorazione robotica e umana, fino alle telecomunicazioni e navigazione, al controllo e alla gestione dei detriti spaziali.

A livello europeo l’Italia dello spazio si conferma ancora nel 2023 come terzo Paese contributore nell’ambito dell’Agenzia spaziale europea, collocandosi dopo Germania e Francia: la Germania lo scorso anno ha investito 1,05 miliardi, la Francia 1 miliardo, l’Italia 680 milioni di euro.

Che cosa ci porta ancora il futuro? C’è all’orizzonte, tra i tanti programmi, la realizzazione di una nuova Stazione spaziale – il cosiddetto post ISS dopo il 2030, che prevede ad esempio il progetto di stazione orbitante gestita da privati – insieme all’altro importante programma dedicato alla Luna, Artemis, entrambi nati dagli Artemis Accords, per il ritorno del genere umano verso e sulla Luna.

L’Italia con Asi è tra i primi firmatari con il nostro storico partner, la Nasa, degli accordi, che prevedono la realizzazione di una Stazione cislunare, in orbita intorno alla Luna, fino alla realizzazione di un campo base sul nostro satellite naturale, con una presenza umana permanente. Molto di questo sarà ancora Made in Italy come l’attuale Stazione spaziale internazionale. Gli accordi prevedono, tra l’altro, lo sviluppo di sistemi di comunicazione di nuova generazione e la realizzazione di un avamposto per la futura esplorazione, o colonizzazione, che saranno la palestra per il salto verso la conquista di Marte.

Sono obiettivi sfidanti per il sistema Paese che dovrà lavorarci, come già fa, in piena sinergia con i propri attori industriali e accademici. La conoscenza è la base dei progressi per la nostra umanità: per questo la ricerca scientifica deve essere sempre più al centro dello sviluppo. Per espandere l’economia spaziale italiana e la ricerca bisogna stimolare l’interesse dei giovani per le lauree scientifiche, le cosiddette materie Stem.

Attrarre i giovani verso gli studi Stem è il perno per costruire una massa critica di competenze in grado di spingere la conoscenza oltre la frontiera tecnologica. Attrarre e mantenere, inoltre, nel Paese le nostre menti più brillanti. Queste sono due delle chiavi di azione. A questo scopo, l’Agenzia, oltre a svolgere un’azione di divulgazione delle attività spaziali soprattutto verso i ragazzi e i giovani, realizza e promuove progetti educativi e sostiene percorsi di alta formazione su tematiche spaziali, in collaborazione con istituzioni scolastiche e Università: in tal modo, si adopera per la nascita di una nuova leva di professionisti capaci di innovare e determinare nuova crescita.

Il 2024 si presenta come un anno anticipatore di molte sfide. Celebreremo i sessant’anni dal lancio del primo satellite italiano, avvenuto nel dicembre del 1964, e sarà anche l’anno del ritorno in Italia dello Iac, l’International astronautical conference, che si svolgerà a Milano in ottobre. Il congresso mondiale di astronautica, che vede l’Asi tra i propri organizzatori, porterà nella città lombarda almeno 10mila tra scienziati, imprenditori ed esperti del campo astronautico e spaziale.

Un grande appuntamento che farà da corona al G7 a guida italiana che, per la prima volta e nel suo primo appuntamento a livello ministeriale, si occuperà di industria e spazio. Sono sfide importanti, che sottendono il riconoscimento di cui gode il settore italiano a livello internazionale e che il sistema Italia saprà cogliere.

A noi spetta il compito di guidare questo momento di grandi cambiamenti, rafforzando il nostro vantaggio competitivo, con l’ambizione di fare dello spazio un fattore chiave della crescita del Paese".

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Cultura

Treccani, due podcast natalizi su Giubileo e presepe

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"Sacra Loca. Voci, luoghi e spazi del pellegrinaggio a Roma" ripercorre la storia dei pellegrinaggi dal primo Giubileo del 1300 indetto da Papa Bonifacio VIII a oggi; "TreCcose sul Natale" invita a riscoprire l'essenza delle festività

Treccani, due podcast natalizi su Giubileo e presepe

La Treccani presenta due podcast natalizi per approfondire il Giubileo e il tema del presepe: "Sacra Loca. Voci, luoghi e spazi del pellegrinaggio a Roma" ripercorre la storia dei pellegrinaggi dal primo Giubileo del 1300 indetto da Papa Bonifacio VIII a oggi; "TreCcose sul Natale" invita a riscoprire l’essenza delle festività.

Il podcast "Sacra Loca. Voci, luoghi e spazi del pellegrinaggio a Roma" ripercorre in maniera leggera e documentata i viaggi dei cristiani a Roma per ragioni di fede, dai primi dei secoli III e IV fino all'istituzione da parte di Papa Bonifacio VIII del primo Giubileo nel 1300. La prima puntata del podcast (Re-immaginare Roma cristiana: il primo Giubileo), prodotto da Edulia dal Sapere Treccani, con il patrocinio del Dicastero per l'Evangelizzazione – Sezione per le questioni fondamentali dell'evangelizzazione nel mondo, e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma sarà disponibile il 24 dicembre in occasione dell’apertura del Giubileo ordinario della Chiesa Cattolica del 2025 "Pellegrini di Speranza".

"Sacra Loca. Voci, luoghi e spazi del pellegrinaggio a Roma", frutto della collaborazione di Treccani con Andrea Antonio Verardi, storico e docente universitario presso la Pontificia Università Gregoriana, che ha ideato e scritto il programma, permette attraverso storie, voci, luoghi e percorsi, più o meno noti, che hanno caratterizzato Roma come meta di pellegrinaggio, di approfondire le tematiche e i personaggi del Giubileo, anche attraverso le voci enciclopediche e/o biografiche presenti sul portare treccani.it e sull’apposita App.

"A Roma – afferma Verardi – per ragioni di fede i cristiani si recavano già dai secoli III e IV ma il passaggio significativo è stato l’istituzione da parte della Chiesa romana del primo Giubileo, nell’anno 1300. I motivi che spinsero papa Bonifacio VIII a intraprendere questa iniziativa sono diversi e gli storici ancora dibattono sulle reali intenzioni del pontefice".

Attraverso storie, voci, luoghi e percorsi che hanno caratterizzato Roma come meta di pellegrinaggio il pubblico potrà ascoltare dalla voce dei testimoni del tempo le ragioni 'ufficial'” e non dalle quali prese avvio la pratica dei giubilei cattolici e approfondire il tema del Giubileo. Il podcast sarà distribuito su tutte le principali piattaforme, come Spotify e Apple Podcasts, con la pubblicazione a partire dal 24 dicembre di una puntata a settimana per 9 settimane, con la voce narrante di Andrea Antonio Verardi e quella di Daria Falconi per gli estratti delle fonti storiche.

Il secondo podcast natalizio della Treccani è dedicato al "Presepe – "TreCcose sul Natale" – attraverso una riflessione di don Luigi Maria Epicoco sulle tre figure iconiche della Natività: Maria, Giuseppe e il bambino. Maria è la protagonista del primo episodio, intitolato Madre, dove si esplora il valore della maternità e del suo amore incondizionato, anche di fronte alle difficoltà più ardue. Nel secondo episodio, Padre, Giuseppe rappresenta l’umiltà e la solidità di un genitore che, senza prevaricare, guida con discrezione e fiducia. Infine, Figlio, l’episodio conclusivo, ci parla della libertà e delle incomprensioni che ogni genitore e figlio attraversano, riflettendo anche sulla dimensione umana della Sacra Famiglia.

Il podcast, ideato assieme a Nico Spuntoni e condotto con Ilaria Bianchi, è prodotto da Edulia dal Sapere Treccani ed è disponibile gratuitamente su tutte le principali piattaforme di streaming.

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Cultura

Lo scrittore Reali: “Il mio Bambi per uscire dagli...

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L'autore: "Sono stati venduti i diritti, diventerà un film. Ora stiamo scrivendo la sceneggiatura"

Lo scrittore Reali:

Un personaggio "estremamente attuale" la cui storia ruota intorno alla questione ancora aperta della transizione di genere che, dalla pagina scritta, dovrebbe approdare sul grande schermo diventando un film. E' la vicenda racchiusa i n 'Bambi. Storia di una metamorfosi', il libro firmato dal giornalista e scrittore Emiliano Reali e pubblicato da Avagliano Editore.

Il libro contiene un messaggio chiaro e forte: "Ho scritto il romanzo su Bambi per invitare tutti ad uscire dagli stereotipi, conoscendo la verità. Il messaggio che cerco di dare ogni volta che scrivo un romanzo, anche su argomenti sociali e non solo su quelli Lgbt, è quello di liberare le persone dalla non conoscenza. Spesso, infatti, si valutano e giudicano certe categorie di persone, certe esistenze solo sulla base dei luoghi comuni", dice Reali che, intervistato dall'AdnKronos, aggiunge: "Voglio dimostrare che c'è un dedalo di caratteristiche, di dettagli che si possono considerare scevri dal pregiudizio".

"Bambi, che in realtà si chiama Giacomo - racconta l'autore - è un ragazzo del Nord Italia, fidanzato con Luana, che si trasferisce a Roma per scappare dalle aspettative della sua famiglia". Una fuga simile a quella messa in atto "anche dalla stessa Luana. Quando è a Roma Giacomo sente tornare il prepotente impulso di usare abiti femminili". Gli abiti di Bambi, insomma, quelli di una figura seducente, misteriosa e bellissima che si muove nella notte romana. La sua sarà un'esistenza doppia: nel corso del giorno veste i panni di Giacomo, la notte quelli di Bambi. "Fino a quando - dice Reali - verrà drammaticamente scoperto da Luana. Una sera, durante la quale Bambi/Giacomo si prostituisce travestito, verrà picchiato. Non sapendo a chi rivolgersi chiamerà Luana che svelerà la menzogna che si perpetrava da tempo e lo lascerà".

Il libro, racconta Emiliano Reali, è la prosecuzione ideale di una "trilogia che ho scritto in un lasso di tempo che va dal 2009 al 2017. Il primo volume è del 2009, il secondo del 2015, il terzo è stato pubblicato nel 2017. Nel libro pubblicato con Avagliano li abbiamo raggruppati in un unico romanzo". La trama "è abbastanza fitta, ci sono molti altri personaggi, è un romanzo corale. Ci sono altri elementi che arricchiscono la trama, come quelli legati alle dinamiche familiari e ai rapporti genitori-figli".

L'andamento del libro, sottolinea Reali, "ha superato le attese. Ci sono state tre ristampe". Il buon esito è suggellato anche dal fatto che "sono stati venduti i diritti di trasposizione cinematografica e la casa di produzione, la Happy Productions, ha ottenuto un contributo economico per lo sviluppo della pellicola da parte del ministero della Cultura. In questo momento stiamo sviluppando il film per entrare poi nella fase della produzione nel 2025. Stiamo scrivendo la sceneggiatura che firmerò io. Realizzeremo il film basandoci sul primo capitolo della trilogia. Se dovesse andare bene potrebbe essere realizzata una trilogia filmica".

Quanto ancora agli argomenti trattati, l'autore sottolinea che a partire dai "temi relativi all'identità di genere e all'orientamento sessuale si offre un affresco della nostra società. Per scrivere il romanzo - dice ancora Reali - ho vissuto 24 su 24 con delle ragazze trans: ho assorbito le loro storie, il loro vissuto familiare, il fatto di essere state cacciate di casa; e il fatto di doversi prostituire come un obbligo: "Come si fa a vivere una volta che la tua famiglia ti rifiuta, nessuno ti dà un lavoro dal momento che il tuo aspetto non corrisponde a quello che c'è scritto sul documento d'identità? La situazione - ammette però l'autore concludendo - negli anni è cambiata". (di Carlo Roma)

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Cultura

Mostre, lo scrittore Padovani: “Nutella icona del...

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"La mostra al MaXXi e il mio libro, da cui è tratta, raccontano l’Italia attraverso il marchio"

Gigi Padovani, giornalista e scrittore

"Ho scritto un libro sulla Nutella perché è un'icona del nostro tempo. È condivisione, è felicità quando la si spalma, è qualcosa che è entrato nelle nostre vite. Questa mostra e questo libro, da cui è tratta la mostra, raccontano l'Italia attraverso il marchio, che rappresenta noi italiani attraverso le varie generazioni". Lo ha detto Gigi Padovani, giornalista e scrittore, all’anteprima della mostra ‘joyn! Un viaggio nel mondo Nutella per i suoi 60 anni’, oggi al Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma.

"La generazione X e la generazione Z l'hanno acquisita. Ormai è diventata una staffetta intergenerazionale e Nutella è qualcosa che va al di là della semplice crema spalmabile - ha proseguito -. E’ nata ad Alba, ho scritto questo libro perché sono nato ad Alba anch’io e ho respirato il profumo di nocciole e cacao quando ero al liceo di Alba e quindi questa storia mi ha interessato e l'ho scritta anche senza che Ferrero mi coinvolgesse”.

“In questa mostra c’è tutto il passaggio generazionale che comincia da un signore che aveva una pasticceria nelle Langhe, Pietro Ferrero, il fondatore dell'azienda, per poi passare a Michele Ferrero, un grande industriale per arrivare a ora, con il figlio Giovanni Ferrero. La differenza degli ultimi dieci anni è che Nutella da mito italiano è diventato un mito globale, questa è la storia”, ha concluso.

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