L’Italvolley conferma De Giorgi e Velasco fino al 2028: “Possiamo vincere ancora”
Sul palco degli Stati Generali della Pallavolo, all’Innovation Campus Milano di Peschiera Borromeo, sono stati annunciati i rinnovi dei due commissari tecnici
L’Italia del volley si gode i suoi successi e si tuffa nel futuro con una giornata dedicata alle idee per ripartire. "E per restare ancora in alto. Come fatto nell’ultimo quadriennio, in cui abbiamo vinto praticamente tutto". Parola del presidente della Fipav Giuseppe Manfredi, che sul palco degli Stati Generali della Pallavolo, all’Innovation Campus Milano di Peschiera Borromeo, ha riassunto così il lavoro svolto dalla federazione. Cogliendo l'occasione per annunciare i rinnovi di contratto dei commissari tecnici delle nazionali maschile e femminile Ferdinando De Giorgi e Julio Velasco.
L'Italvolley oltre le vittorie
"Il nostro movimento è cresciuto tantissimo. Non bisogna però guardare indietro, ma avanti. Siamo cresciuti, abbiamo numeri stratosferici e dovranno essere il nostro fiore all’occhiello per i ragazzi e per il settore giovanile" ha continuato il presidente, che ha annunciato anche i rinnovi del direttore tecnico del settore giovanile femminile Marco Mencarelli e del coordinatore tecnico del settore giovanile maschile Vincenzo Fanizza. "Oggi vogliamo pensare la pallavolo del futuro. Anzi, siamo già nel futuro e abbiamo un’idea nuova e diversa di dove vogliamo andare". Ripartire, dunque, nel segno della continuità. Dopo un Europeo e un Mondiale vinto dai ragazzi di De Giorgi e lo scintillante oro olimpico conquistato dalle ragazze di Velasco a Parigi.
Velasco: "Ripartire pensando di aver perso"
Proprio Velasco fa il bilancio del grande lavoro svolto dalla federazione: "Se parliamo di pallavolo, conosco molti Paesi. E quando si dice che la Federazione italiana è tra le prime al mondo, è proprio così. Per numeri, organizzazione e qualità. Alle Olimpiadi abbiamo vinto l’oro, adesso la grande sfida è cercare di migliorare". Un tema non semplice da affrontare: "Come si fa? Per esempio, pensando di aver perso a Parigi. So che è difficile in questo momento, siamo al centro di tutto e manca solo che ci invitino al battesimo dei bambini (ride, ndr.). Ma dobbiamo riuscirci. Dobbiamo avere consapevolezza di essere tra i più forti, certo, ma restando umili e continuando a imparare dagli altri. Da quest’anno avremo una squadra B, che parteciperà alle Universiadi e ai Giochi del Mediterraneo, e sarà fondamentale avere giocatrici in grado di sfidare le campionesse olimpiche. Così, la motivazione crescerà". Insieme alle tante proposte portate sul palco, a cominciare dal supporto ai giovani nel loro percorso, Velasco chiarisce ancora una volta la sua visione: "Vorrei dire che le vittorie non passano esclusivamente per la gestione umana. Le squadre vincono perché giocano meglio, non dipende da come si gestiscono le risorse umane. E ci tengo a dire un’altra cosa. Lasciamo in pace De Giorgi e la squadra maschile per questa medaglia che ancora non arriva alle Olimpiadi. Altrimenti, non ci godiamo quello che abbiamo vinto. Il paragone con la nazionale femminile non aiuta e non ci migliora".
De Giorgi: "Parigi amara, ma siamo un'eccellenza"
Le parole del ct De Giorgi ripercorrono il progetto iniziato nel 2021 alla guida della nazionale maschile e portato avanti tra tante soddisfazioni: "Tante volte ci si lamenta della mancanza dei giovani, io però li vedevo e vedevo che c’era un prodotto interessantissimo. Così siamo partiti per fare un ricambio generazionale forte e tanti ragazzi sono stati inseriti nel gruppo". Con risultati notevoli, come il trionfo mondiale del 2022: "Da considerare c’è anche la parte valoriale, volevamo far tornare l’importanza di indossare la maglia azzurra. E dunque, in questo percorso, abbiamo cercato di abbinare le due cose. Fino alle Olimpiadi. I Giochi ci hanno lasciato un po’ di amaro in bocca, è vero, ma oltre a fiducia e umiltà ora abbiamo consapevolezza. Il nostro è un percorso di eccellenza, perché ogni anno andiamo a giocarci le medaglie. Non si può poi vincere sempre, ma questa squadra profuma di futuro". L’analisi del tecnico si conclude con un pensiero rivolto alle prossime sfide: "Per fortuna, siamo abituati a trattare la sconfitta e la vittoria. Il non aver preso una medaglia a Parigi ci permetterà di avere stimoli per ricominciare, gli avversari sono forti e ci saranno tante cose da conquistare ancora. Con me ci sono stati 42 nuovi convocati e 22 esordienti. Bisogna dare opportunità e noi sentiamo la responsabilità di creare un ambiente adatto a questi ragazzi. Lo abbiamo fatto anche con l’esperienza del Club Italia allargato, andando in tutte le regioni con i nostri tecnici. Per visionare giocatori e confrontarci con allenatori. Il riscontro è stato importantissimo, ma poi i giovani bravi vanno stimolati e ho cercato di far capire che non è importante la categoria. Conta giocare, avere continuità e prendersi responsabilità. Solo così si può valorizzare il grande lavoro organizzativo che stiamo facendo". E che continuerà, almeno fino a Los Angeles 2028. (di Michele Antonelli)
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Juventus-Venezia 2-2, Vlahovic salva i bianconeri al 95° su...
L'anticipo all'Allianz Stadium finisce pari. In classifica la Juventus è sesta con 28 punti
Quarto pareggio di fila per la Juventus in Serie A, che evita la sconfitta in casa contro il Venezia ultimo in classifica grazie a un rigore segnato da Vlahovic al 95'. Al vantaggio di Gatti al 19', rispondono Ellertsson al 61' e l'autorete dello stesso Gatti all'83'. In classifica i bianconeri sono sesti con 28 punti dopo 16 giornate, mentre i lagunari salgono a quota 10 agganciando il Monza al 19° posto.
Dopo una prima fase di studio alla prima occasione del match la Juventus passa in vantaggio al 19'. Su azione da calcio d'angolo, sponda di Thuram di testa sul secondo palo dove sbuca Gatti che supera Stankovic e firma l'1-0. Al 23' palla lunga per Vlahovic che in area sbaglia il tocco per Yildiz vanificando una grande opportunità. Al 29' lagunari a un passo dal pari: palla in area verso Pohjanpalo che di sponda serve Andersen, tiro potente dal limite dell'area con il pallone che si stampa sulla traversa.
Un minuto dopo palla di Andersen bassa in area per Busio che calcia con il destro: Thuram interviene in scivolata e manda in calcio d'angolo. Al 31' primo cambio della partita con Svoboda infortunato che viene sostituito da Altare. Al 36' torna in attacco la squadra di casa con un cross basso da destra di Weah per Vlahovic la difesa ospite riesce a liberare. Al 43' scambio Weah-Koopmeiners, con lo statunitense che prova a entrare dentro l'area di rigore ma la difesa del Venezia si salva in angolo. Nel recupero tentativo di testa di Oristanio con Di Gregorio che respinge.
La ripresa si apre con il giallo di Zampano per un fallo su Yildiz. Al 4' gol annullato al numero 10 bianconero, a segno di testa su azione d'angolo. Il pallone però impatta sul suo braccio prima di finire in rete. All'8' pericoloso Thuram con un destro a giro da fuori area che termina di poco a lato. Un minuto dopo ci prova anche l'ex juventino Nicolussi Caviglia con la palla che finisce alta sopra la traversa. Al 10' ci prova Yildiz ma Stankovic blocca senza troppi problemi.
Al 15' ancora in attacco la squadra di Motta, oggi in tribuna per squalifica e sostituito in panchina dal suo vice Hugeux. Ci prova Kalulu che calcia con il destro da posizione defilata. Palla alta che termina sul fondo. Un minuto dopo trovano il pari i lagunari. Cross perfetto da destra di Zampano per Ellertsson che di testa trova la rete dell'1-1. Al 20' doppio cambio nella Juventus: fuori Weah e Koopmeiners, dentro Conceicao e Douglas Luiz. Al 22' occasione per i padroni di casa: cross di Vlahovic verso l'area di rigore, deviazione di Idzes e Stankovic che si salva in angolo.
Al 27' palla di Thuram in area per Vlahovic che, da defilato, calcia con il sinistro trovando però la risposta della difesa del Venezia che manda in angolo. Alla mezz'ora doppio cambio per Di Francesco: fuori Pohjanpalo e Andersen, dentro Yeboah e Candela. Al 35' dopo scocca l'ora di Fagioli, esce Savona, mentre per gli ospiti Gytkjær e Crnigoj prendono il posto di Oristanio ed Ellertsson. Al 38' il vantaggio degli ospiti: sulla punizione tagliata da sinistra di Nicolussi Caviglia, Gatti, per anticpare Idzes a centro area, mette alle spalle di Di Gregorio. Subito dopo escono Danilo e Yildiz, sostituiti da Locatelli e Nico Gonzalez al rientro dopo due mesi e mezzo. Al quinto minuto di recupero la Juventus evita il primo ko in campionato grazie a un fallo di mano in area di Candela: rigore inevitabile: Dagli 11 metri Vlahovic spiazza Stankovic e fa 2-2. Si chiude tra i fischi dell'Allianz Stadium.
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Goggia seconda nella discesa di Beaver Creek, vince...
L'azzurra al rientro dopo 10 mesi di stop
Sofia Goggia chiude al secondo posto la discesa di Beaver Creek, valida per la Coppa del mondo di sci alpino, al rientro dall'infortunio di dieci mesi fa, nel quale ha riportato la frattura di tibia e malleolo. L'azzurra termina la sua prova con il tempo di 1'32"54, alle spalle dell'austriaca Cornelia Huetter, vincitrice in 1'32"38. A completare il podio la svizzera Lara Gut-Behrami (1'32"72).
Quarto posto per la statunitense Lauren Macuga (1'32"90) che si lascia alle spalle l'austriaca Ricarda Haser (1'32"94) e la ceca Ester Ledecka (1'32"98). Oltre alla Goggia altre due italiane chiudono in top ten: Marta Bassino (1'33"02) settima e Federica Brignone (1'33"25) nona. A punti anche Laura Pirovano (1'33"27) undicesima, Roberta Melesi (1'32"95) diciottesima, Elena Curtoni (1'34"38) ventiquattresima e Nadia Delago (1'34"68) ventisettesima.
"Ho fatto una gara buona, non eccelsa, secondo me sono riuscita a sciare più discretamente sui miei piedi nella parte alta, chiaramente avendo sempre fatto fatica nelle due prove dei giorni scorsi, oggi sono stata molto accorta", dice Goggia. "E' come se avessi sciato per tutta la gara all’80% del mio potenziale. E' comunque un ottimo risultato per il quale avrei firmato alla vigilia, però avere lasciato giù quei 16 centesimi nell’ultima parte che mi sono costati la vittoria mi stanno lì, saranno il fuoco per il supergigante di domenica".
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Asi, Claudio Barbaro confermato presidente
l’Ente di promozione sportiva che quest’anno ha festeggiato il suo Trentennale
Oggi, alla Casa delle Armi del Foro Italico di Roma, si è svolta l’XI Assemblea nazionale elettiva di Asi, Associazioni Sportive e Sociali Italiane, l’Ente di promozione sportiva che quest’anno ha festeggiato il suo Trentennale. All’assemblea erano presenti 279 delegati in rappresentanza di 1694 associazioni. Claudio Barbaro è stato confermato alla presidenza dell’ente con il 98,02% delle preferenze. “Ringrazio i delegati che hanno rinnovato la fiducia. Proseguiremo nel cammino iniziato tanti anni fa, continuando a promuovere lo sport come perno centrale delle politiche per il benessere, la salute, la cultura, l’ambiente e come volano economico”, queste le prime parole di Barbaro.
Asi con quasi un milione e mezzo di tesserati su tutto il territorio nazionale è il primo Ente di Promozione Sportiva, un traguardo raggiunto grazie al capillare lavoro dei dirigenti territoriali e dei settori sportivi. Oggi Asi è anche una casa per 652 discipline, moltissime non ricomprese nel registro Coni. “Parliamo di due milioni di praticanti”, prosegue Barbaro. “Pari dignità assistenziale, fiscale, sanitaria, insomma gli stessi diritti di praticare sport in sicurezza degli altri è sicuramente una delle frontiere del nuovo quadriennio ed in questo gli Enti di Promozione Sportiva saranno protagonisti delle politiche governative sul tema. Dopo che lo sport è stato inserito nella nostra Carta Costituzionale - sottolineando l’importanza dell’attività fisica ‘in tutte le sue forme’ – è questa una strada da percorrere proprio insieme al Governo”.
“Un’altra sfida, quella che ci vedrà moderatori tra le esigenze delle associazioni sportive e i decisori politici, accompagnando la riforma generale dello sport, a tutela delle associazioni e dei gestori degli impianti sportivi in Italia, che vede impegnato il Governo nella promozione di politiche incentrate sul benessere della collettività legata allo sport. Un’importanza e una dignità che i ministri presenti Francesco Lollobrigida e Andrea Abodi hanno riconosciuto al nostro mondo. Proprio lo sport di base deve essere interprete principale del cambiamento”.