Rocca: “Per gestione Aree Protette stanziati oltre 10 mln per prossimo triennio”
"Risorse economiche sono fondamentali, anche per eventuali compensazioni alle comunit"
"Serve è una vera e propria rivoluzione culturale, dobbiamo valorizzazione le aree protette e la biodiversità, nel Lazio è stato fatto storicamente un bel lavoro tra le aree e dobbiamo continuare così. A volte alcune comunità vivono l'area protetta o il parco quasi come un nemico o un ostacolo alla crescita; dobbiamo parlare con le nostre comunità e far comprendere l'importanza di avere tutta questa biodiversità, un ambiente straordinario con 30mila specie animali, 3.500 specie vegetali, una ricchezza. Dobbiamo lavorare di più sul tema culturale, sull'importanza della protezione e fare in modo di accompagnare la crescita dei nostri territori con la protezione della biodiversità”. Queste le parole di Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, alla due giorni di confronto 'Stati Generali delle Aree protette italiane' organizzata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in collaborazione con Federparchi-Europarc Italia.
“Oltre al tema culturale è ovvio che le risorse economiche sono fondamentali, anche per eventuali compensazioni alle comunità o altro. Per la gestione delle Aree Protette, abbiamo stanziato oltre 10 milioni di euro per il prossimo triennio e quindi abbiamo incrementato le risorse, 500mila euro in più rispetto all'anno precedente che a sua volta superava gli stanziamenti della giunta Zingaretti. Abbiamo messo 2 milioni di euro per investimenti in conto capitale, quasi 200mila euro per la salvaguardia delle specie più a rischio”, aggiunge Rocca.
Sostenibilità
Axpo amplia attività per produzione di biometano in Italia
La costruzione delle strutture inizierà nei primi mesi del 2025. L’annuncio conferma l’impegno di Axpo nella produzione di biometano nel Paese, dopo l’ingresso nel mercato italiano avvenuto a settembre 2024
Axpo ha annunciato oggi l’accordo per l’acquisizione di nuovi progetti per la produzione di biometano in Italia. Situati in Sicilia, gli impianti produrranno ciascuno circa 45 GWh di energia rinnovabile l’anno e saranno operativi nella seconda metà del 2026. La costruzione delle strutture inizierà nei primi mesi del 2025. L’annuncio conferma l’impegno di Axpo nella produzione di biometano nel Paese, dopo l’ingresso nel mercato italiano avvenuto a settembre 2024.
L’accordo è stato chiuso a metà dicembre 2024, con le parti che hanno concordato di non comunicare i dettagli in merito al prezzo di vendita. Un impianto sarà costruito sulla costa occidentale della Sicilia, a Mazara del Vallo, e un altro sarà realizzato a Paternò, vicino Catania, sulla costa orientale - fa sapere Axpo - La società Atzwanger, in collaborazione con BiHcon, è già stata selezionata come partner per l’ingegnerizzazione, l’approvvigionamento e la costruzione degli impianti con l’avvio dei lavori a gennaio 2025. Gli impianti utilizzeranno principalmente scarti provenienti da aziende agricole e imprese locali, producendo gas carbon-neutral a emissioni zero che sarà immesso nella rete nazionale italiana.
“Axpo sta perseguendo una strategia di crescita ambiziosa per il biogas in tutta Europa, e stiamo facendo progressi significativi - spiega l’Head of Biogas International di Axpo, Véronique Abrate - Dopo aver annunciato progetti in Portogallo, Italia e Polonia quest’anno, questi nuovi impianti, il quarto e il quinto, contribuiranno a dare ulteriore impulso alla transizione energetica”.
Per il presidente di Axpo Italia, Salvatore Pinto, "le tecnologie energetiche innovative, come il biometano, rappresentano una risorsa chiave per accelerare la transizione energetica. La produzione di biometano facilita la creazione di nuove opportunità economiche a livello locale, stimolando l'occupazione e supportando le imprese agricole. Questi progetti evidenziano una strategia di crescita nel settore da parte del Gruppo Axpo che vede ancora una volta il nostro Paese giocare un ruolo da protagonista".
Axpo vanta una lunga esperienza nella gestione di impianti a biomassa e biogas. In Svizzera è attivo nella fermentazione a secco dei rifiuti organici, con 15 impianti di biogas che producono energia rinnovabile e fertilizzanti naturali ricchi di sostanze nutritive. In Spagna, l’impianto di Torre Santamaría inietta attualmente 26 GWh di biometano nella rete gas ogni anno e si pianifica di quadruplicarne la produzione fino a 115 GWh. Ad aprile 2024, Axpo è entrata nel mercato del biogas in Portogallo con un progetto da 15 GWh che dovrebbe entrare in funzione entro la fine del 2025. In autunno 2024, ha inoltre avviato la sua attività nei mercati del biometano in Italia e Polonia.
Sostenibilità
Ambiente, La Pietra (Masaf): “Agricoltore primo...
"Trovare il modo di continuare a fare tutte quelle attività agricole e di allevamento che permettano al territorio di essere curato"
“Sono qui per ribadire quanto sia importante l'agricoltura e tutto il sistema agricolo all'interno anche delle aree protette. Dobbiamo trovare il modo di far sì che all'interno delle aree protette si possa continuare a fare tutte quelle attività agricole e di allevamento che permettano al territorio di essere curato, perché l'agricoltore è il primo custode dell'ambiente, dove non c'è agricoltura c'è dissesto. Se riusciamo a coniugare queste due cose si può sicuramente avere un beneficio sia per i territori, soprattutto quelli interni, per l'agricoltura ma anche per l'ambiente”. Così Patrizio La Pietra, sottosegretario di Stato al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, durante gli 'Stati Generali delle Aree protette italiane', un confronto con i protagonisti del sistema delle aree naturali protette, presso la Biblioteca Nazionale di Roma.
Sostenibilità
Ambiente, Santini (Federparchi): “Serve sistema...
"Entro il 2030 il trenta per cento di territorio protetto sia a mare che a terra".
"Gli Stati generali delle aree protette sono un appuntamento importante in questa fase. La proposta centrale di Federparchi è quella di creare un sistema integrato delle aree protette, che significa mettere insieme parchi nazionali, parchi regionali, aree marine protette, sotto un’unica regia e una visione comune per il raggiungimento degli obiettivi che l’Europa ci ha chiesto, ossia arrivare ad avere, entro il 2030, il trenta per cento di territorio protetto sia a mare che a terra". Così Luca Santini, presidente Federparchi, agli Stati Generali delle Aree protette in svolgimento a Roma.
"L’obiettivo è sicuramente raggiungibile, ma per fare questo occorre anche modificare la legge quadro istitutiva delle aree protette, la 394 del 1991 che ormai ha 33 anni di età", dice.