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Ue, Conte: “Non è Commissione europea, ma gabinetto di guerra”

La replica a Meloni: "Noi siamo i più grandi tifosi per quanto riguarda il nostro Paese in Europa, però la via italiana che noi auspichiamo è quella che rompe il piattume europeo"

Giuseppe Conte (Fotogramma)

"Lei si è ritrovata dopo tutte le promesse clamorose a votare con il centrosinistra in Europa per votare la Commissione von der Leyen 2, molto diversa da quella che noi abbiamo fatto partire. Ma in realtà non è una Commissione europea, è un gabinetto di guerra, è un’economia di guerra". Lo dice Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, durante la replica alla Camera alle comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del Consiglio europeo di giovedì.

“Nei giorni scorsi sono stato ad Atreju - afferma il leader M5S - ho visto il Circo Massimo tappezzato di manifesti e lo slogan era ‘la via italiana’, qual è questa via italiana? Il vicolo cieco in cui ci avete infilati tutti convincendoci che riporteremo una vittoria militare sulla Russia?”.

Questa via italiana sullo scenario internazionale qual è? - incalza - A Gaza, a fronte di 40mila vittime palestinesi, abbiamo visto la vostra piatteria quando vi astenete all’assemblea delle Nazioni Unite. Netanyahu lo nomini più spesso e prenda posizione perché c’è un mandato d’arresto, per quanto tempo dovete valutarlo? Se la via italiana è distruggere la legalità internazionale quella non si chiama connivenza politica con il governo amico, si chiama connivenza criminale”.

"Noi siamo i più grandi tifosi per quanto riguarda il nostro Paese in Europa, però la via italiana che noi auspichiamo è quella che rompe il piattume europeo, che contrasta il declino dell’Europa nello scenario internazionale, voi come intendete questa via? Piegandovi alle istruzioni che ricevete ovunque, a Washington e Bruxelles?”, chiede Conte.

E ancora: "Lei ha parlato di una straordinaria stabilità, ma si è accorta che il Paese è fermo? Qual è questa stabilità? Sono ventuno mesi consecutivi di crollo della produzione industriale, abbiamo il 30% in più di cassintegrati, sta crollando anche l’export. Di fronte alla vostra previsione sul Pil, abbiamo un dimezzamento. Come fate a dire che va tutto bene? Siete impostori o incoscienti?".

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Politica

Migranti, domani vertice su Albania con Meloni: premier...

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Con la presidente del Consiglio, secondo quanto si apprende, presenti anche Piantedosi, Tajani, Crosetto, Foti e Mantovano

Meloni in conferenza stampa dopo il vertice in Lapponia - Afp

Secondo quanto si apprende, oltre alla premier Giorgia Meloni, parteciperanno alla riunione di domani sul protocollo d'intesa con l'Albania il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e il ministro degli Esteri Antonio Tajani (in collegamento dall'estero). Presente anche il consigliere diplomatico di Meloni, Fabrizio Saggio. L'incontro è stato annunciato oggi da Meloni, dopo il vertice Nord-Sud in Lapponia.

Le ragioni del vertice, cosa ha detto Meloni

"Ho convocato per domani una riunione per capire come procedere" sulla questione del protocollo con l'Albania per la gestione dei flussi migratori, ha spiegato Meloni oggi nelle dichiarazioni alla stampa al termine del vertice in Lapponia.

"Mi pare che la Cassazione abbia dato ragione al governo italiano", ha detto ancora, aggiungendo che "è diritto dei governi stabilire la lista dei Paesi sicuri". A chi le chiedeva se la lista europea di Paesi sicuri arriverà entro marzo, Meloni ha risposto che "ci vorrà più tempo".

Per gestire i flussi migratori "bisogna pensare 'out of the box', l'Italia è stata la prima a stipulare un accordo con un Paese extra Ue, stiamo avendo qualche problema nell'interpretazione delle regole" contenute nel protocollo con l'Albania ma "li stiamo superando. Penso che sia un nuovo modo di affrontare questo problema", ha sottolineato.

"Le regole del nuovo patto Ue in materia di migrazioni ci aiuteranno di più ad affrontare questo problema, devono essere date risposte migliori sulla questione dei rimpatri", ha continuato Meloni.

"Penso che negli ultimi due anni abbiamo lavorato bene nel gestire in modo diverso l'immigrazione illegale, nel non lasciare ai trafficanti la decisione su chi deve entrare e chi no. I nostri confini sono diversi e hanno bisogno di strumenti diversi, quello che succede in Finlandia può avere efficacia ma non può essere replicato nel Mediterraneo", ha proseguito la presidente del Consiglio.

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Politica

Migranti, Meloni convoca vertice su Albania:...

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Le dichiarazioni della premier al termine del vertice Nord-Sud in Lapponia: dai confini Ue a Open Arms, la conferenza stampa. Visita al contigente italiano in base Nato Lituania

La premier Giorgia Meloni al vertice in Lapponia - Afp

"Ho convocato per domani una riunione per capire come procedere" sulla questione del protocollo con l'Albania per la gestione dei flussi migratori. Così la premier Giorgia Meloni, oggi nelle dichiarazioni alla stampa al termine del vertice Nord-Sud in Lapponia.

"Mi pare che la Cassazione abbia dato ragione al governo italiano", ha detto ancora, aggiungendo che "è diritto dei governi stabilire la lista dei Paesi sicuri". A chi le chiedeva se la lista europea di Paesi sicuri arriverà entro marzo, Meloni ha risposto che "ci vorrà più tempo".

Per gestire i flussi migratori "bisogna pensare 'out of the box', l'Italia è stata la prima a stipulare un accordo con un Paese extra Ue, stiamo avendo qualche problema nell'interpretazione delle regole" contenute nel protocollo con l'Albania ma "li stiamo superando. Penso che sia un nuovo modo di affrontare questo problema", ha sottolineato.

"Le regole del nuovo patto Ue in materia di migrazioni ci aiuteranno di più ad affrontare questo problema, devono essere date risposte migliori sulla questione dei rimpatri", ha continuato Meloni.

"Penso che negli ultimi due anni abbiamo lavorato bene nel gestire in modo diverso l'immigrazione illegale, nel non lasciare ai trafficanti la decisione su chi deve entrare e chi no. I nostri confini sono diversi e hanno bisogno di strumenti diversi, quello che succede in Finlandia può avere efficacia ma non può essere replicato nel Mediterraneo", ha proseguito la presidente del Consiglio.

Sicurezza Ue

"Vogliamo difendere i confini esterni" della Ue "e non permetteremo alla Russia o alle organizzazioni criminali di minare la nostra sicurezza", ha poi detto la premier.

"L'Ue sta fronteggiando grandi sfide. I nostri Paesi sono stati spesso considerati e si sono trovati su parti opposti nell'Ue, con il Nord e i cosiddetti 'frugali' da una parte e dall'altra le nazioni del Sud, accusate di essere 'spendaccione', cosa che credo sia un pregiudizio. Queste nazioni sono qui ora per parlare del tema della sicurezza, e questo dimostra che abbiamo capito che il mondo è cambiato e non possiamo affrontare le sfide se non capiamo il punto di vista e i problemi degli altri", le parole di Meloni.

"Penso che dovremmo ripetere questo summit, sappiamo che ci sono molte sfide che l'Ue sta affrontando ma ci sono due questioni" principali, "la sicurezza e la competitività che potrebbe essere l'idea per il prossimo meeting", ha spiegato. La premier ha quindi definito "ineludibile" il tema della "sicurezza per i nostri cittadini".

Sul contributo alla Nato "dobbiamo fare di più" ma "molto dipende dagli strumenti che possiamo mettere sul tavolo", ha detto ancora la premier. Per la presidente del Consiglio, l'Alleanza atlantica "rimane un pilastro" della nostra sicurezza.

Ucraina

A proposito della Russia, "dobbiamo capire che la minaccia è molto più grande di quanto immaginiamo: riguarda la nostra democrazia, la strumentalizzazione dell'immigrazione o quanto sta succedendo in Africa. Dobbiamo garantire la sicurezza e non si tratta solo del campo di battaglia in Ucraina. Dobbiamo essere preparati", il monito di Meloni.

Open Arms

Per quanto riguarda la vicenda Open Arms "mi pare un fatto che l'oggetto del processo a Salvini fossero le sue scelte politiche piuttosto che effettivi reati e che la giurisdizione sia stata usata per condizionare la politica" ma "oggi sia io che Salvini siamo contenti dell'ottimo lavoro del ministro dell'Interno", ha poi spiegato, rispondendo a una domanda su un eventuale approdo di Matteo Salvini al Viminale dopo l'assoluzione nel processo Open Arms.

Trump

"Si discute molto su cosa accadrà con Trump. Io non penso a cosa l'America può fare con noi ma cosa noi possiamo fare per noi stessi. Dobbiamo rafforzare la nostra sicurezza e abbiamo bisogno di strumenti, abbiamo differenti punti di partenza, dobbiamo incontrarci a metà strada", ha detto ancora Meloni rispondendo alle domande della stampa.

"Su Trump non dovremmo seguire i rumors: ho sentito per esempio l'ultima cosa che ha detto sull'Ucraina, 'stiamo lavorando per la pace ma non possiamo avere la pace abbandonando l'Ucraina', che è all'incirca quello che ho detto io per anni. Aspetterei a capire esattamente quale sia la volontà del nuovo presidente degli Stati Uniti", ha poi spiegato rispondendo a una domanda sulla richiesta di Trump di aumentare il contributo dei Paesi alla Nato al 5% del Pil.

Meloni in base Nato in Lituania, visita a contingente italiano

La presidente del Consiglio Meloni, è giunta quindi alla base aerea di Šiauliai, in Lituania, per far visita al contingente militare italiano impegnato nella missione Nato Baltic Air Policing, a salvaguardia dello spazio aereo delle Repubbliche Baltiche. Ad accoglierla, il Comandante della Task Force Air 36th Wing Baltic Thunder II, colonnello Roberto Massarotto. In video collegamento presenti anche i contingenti nazionali impegnati in missioni all'estero in Asia, Medio Oriente, Africa, Balcani, Paesi Baltici, Est Europa, Stati Uniti, Mar Mediterraneo e Mar Rosso.

L'Italia è la Nazione che ha maggiormente contribuito alla missione Baltic Air Policing, dove conta nove dispiegamenti e impegna circa cento uomini. La Task Force è posta sotto la diretta dipendenza nazionale del Covi (Comando Operativo di Vertice Interforze), è composta da piloti provenienti dai Gruppi di Volo Caccia e da personale tecnico e logistico ed è equipaggiata con velivoli Eurofighter Typhoon (F-2000) provenienti da 36° Stormo di Gioia del Colle, 4° Stormo di Grosseto, 37° Stormo di Trapani e 51° Stormo d'Istrana dell'Aeronautica Militare.

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Politica

Vertice in Lapponia sotto la neve, tema migranti e nodo...

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La premier a Saariselkä per mediare con i frugali: "Abbiamo bisogno di più sicurezza"

Giorgia Meloni e gli altri leader al vertice in Lapponia (Afp)

Una baita nel cuore di Saariselkä, piccolo villaggio della Lapponia finlandese, vicino al Circolo polare. Questa la sede scelta per il summit Nord-Sud, appuntamento al quale la premier Giorgia Meloni non voleva assolutamente mancare nonostante la forte influenza che ieri l'altro a Bruxelles l'ha costretta a lasciare i lavori del Consiglio europeo anzitempo. Voce flebile (come la luce che da queste parti, in inverno, fa timidamente capolino nelle ore diurne per poi lasciare spazio al buio artico) la presidente del Consiglio, che oggi ha firmato la nomina di Francesco Paolo Figliuolo a vicedirettore dell'Aise, risponde solo a un paio di domande dei cronisti che la attendono sotto la neve insieme alla 'guest star' simbolo della Lapponia e mascotte del vertice, Babbo Natale: "Noi abbiamo bisogno di più sicurezza e penso che mettere insieme Nazioni del Nord e del Sud, che storicamente sulle questioni europee sono state spesso su fronti molto diversi, per parlare di quella che oggi è una priorità dell'Europa sia una scelta molto intelligente e ringrazio per questo il primo ministro finlandese" Petteri Orpo, spiega la premier.

"Dal tema dei migranti a quello della difesa", passando per "uno scenario nel quale le guerre diventano ibride e le minacce si moltiplicano, dobbiamo mettere insieme gli sforzi: questa è la nostra priorità", sottolinea Meloni, elencando i 'topics' di questo summit in terra scandinava, che ha visto la partecipazione anche dei leader di Grecia (Kyriakos Mitsotakis) e Svezia (Ulf Kristersson) e dell'alto rappresentante per la politica estera della Ue, Kaja Kallas. Sul tavolo, le principali sfide di sicurezza con cui si confronta la Ue nell'attuale quadro internazionale, anche in preparazione di un possibile Consiglio europeo straordinario dedicato ai temi della sicurezza e della difesa nella prima metà del 2025.

Le sessioni di lavoro e i temi sul tavolo

Due le sessioni di lavoro odierne: una dedicata al contesto di sicurezza europeo e la seconda al fenomeno migratorio, tema molto caro alla leader di Fratelli d'Italia che della questione ha parlato a Bruxelles nel corso della riunione informale organizzata insieme a Danimarca e Olanda e durante il colloquio con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: anche nel vertice lappone, l'Italia ha posto l'accento sulla dimensione esterna del fenomeno migratorio e sulle partnership da avviare con i Paesi del Nord Africa. Meloni ha ribadito la necessità di risolvere il tema dei Paesi sicuri, che non riguarda solo l'Italia. Nei primi mesi del 2025 è attesa una direttiva Ue sui rimpatri, con la Commissione europea che dovrebbe stilare anche la lista dei Paesi sicuri.

La "grande novità" di questo appuntamento, sottolineano fonti italiane, riguarda però il formato: da una parte due Paesi del Nord Europa che su molte questioni - tra cui i vincoli di bilancio - sono spesso stati su posizioni divergenti rispetto a quelle italiane; dall'altra due Nazioni mediterranee, Italia e Grecia. "Anche Paesi che, soprattutto durante lo scontro tra Pigs e frugali, avevano visioni molto lontane dalle nostre, oggi si ritrovano ad affrontare le stesse dinamiche", viene sottolineato.

E' il tema della sicurezza a dominare la scena, declinato in vari modi. Se Meloni, per esempio, solleva il tema della difesa dei confini soprattutto sotto l'aspetto della gestione della crisi migratoria, a impensierire la Finlandia è piuttosto lo spettro dei russi, alla luce dei 1.300 chilometri di confine condivisi con il Paese di Vladimir Putin. "La nostra più grande minaccia è la Russia, che sta cercando di consolidare il potere e seminare discordia in Europa", dice non a caso il premier della Finlandia, che ha fatto il suo ingresso nella Nato nel 2023. Sull'Italia Orpo osserva: "Abbiamo in comune il fatto che siamo entrambe 'terre di confine', dobbiamo fare in modo che venga compreso che c'è un problema comune di sicurezza e credo che riusciremo a combinare le due differenti esigenze". Al centro del dibattito, la questione delle spese per la difesa e soprattutto la ricerca di nuovi strumenti per incrementare il sostegno a un settore fondamentale senza mettere a repentaglio i conti interni. "Non si è andato nel dettaglio di soluzioni come gli eurobond, ma certamente la discussione ha permesso di affrontare l'argomento da posizioni meno distanti", spiegano fonti italiane.

I leader del vertice Nord-Sud non hanno evitato il nodo dell'aumento al 2% della spesa Pil per la difesa, alla luce delle ripetute sollecitazioni del prossimo presidente americano Donald Trump nei confronti degli alleati europei: occorre trovare un sistema che consenta di aumentare gli stanziamenti senza far soffrire i bilanci nazionali, convengono i leader. "Sappiamo che abbiamo bisogno di maggiori risorse per la nostra difesa collettiva, la questione è come raggiungere questi obiettivi", afferma Mitsotakis arrivando al vertice. L'omologo svedese Kristersson elogia l'operato di Meloni: "Abbiamo una buona collaborazione con il primo ministro italiano, siamo colpiti dai suoi sforzi". Per i capi di governo ospiti del summit finlandese c'è anche spazio per una full immersion nella cultura lappone, grazie a un piccolo tour in una fattoria di renne seguito da un giro in slittino: unica assente Giorgia Meloni, che ha preferito conservare le energie per la conclusione del vertice in programma domani mattina. (dall'inviato Antonio Atte)

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