Corruzione, Sarkozy condannato a 3 anni: uno con il braccialetto elettronico
L'ex presidente francese su Facebook: "Ribadisco la mia totale innocenza". La misura comporta anche l'interdizione politica
L'ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato condannato oggi, 18 dicembre, in via definitiva per corruzione e traffico di influenze alla pena di un anno con braccialetto elettronico, la prima volta per un ex presidente francese, "rispetterà" la sentenza ma si rivolgerà alla Corte europea dei diritti dell'uomo. A dichiararlo è stato il suo avvocato, Patrice Spinosi, all'Afp.
"Nicolas Sarkozy si conformerà ovviamente alla sanzione imposta, che è ormai definitiva", ha commentato Spinosi. "Allo stesso tempo, nelle prossime settimane si rivolgerà alla Corte europea, come è ormai suo diritto, per ottenere la garanzia dei diritti che i giudici francesi gli hanno negato", ha aggiunto.
Sarkozy ha espresso la propria delusione in un post su Facebook. “Come ho sempre fatto in questi 12 lunghi anni di vessazioni giudiziarie, mi assumerò le mie responsabilità e ne affronterò tutte le conseguenze - ha scritto -. Ma non sono disposto ad accettare la profonda ingiustizia che mi è stata fatta. I miei diritti sono stati violati, sia in termini di giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che di quella del Consiglio costituzionale”.
L'ex presidente francese ha voluto, infine, "ribadire la mia totale innocenza e resto convinto del mio diritto di farlo". "La mia determinazione è totale, in questo caso come in altri. La verità trionferà alla fine”, conclude il post.
La condanna
La conferma oggi della condanna da parte della Corte di Cassazione francese. Il tribunale non ha modificato le misure adottate nei confronti di Sarkozy, che ha mantenuto tre anni di sospensione della pena ed eviterà il carcere per un altro anno, a patto che accetti di sottoporsi a sorveglianza elettronica. La misura comporta anche l'interdizione politica per tre anni. L'ex presidente ha altri casi giudiziari aperti.
La magistratura francese ritiene, quindi, provato che Sarzoky, condannato in primo grado nel 2021 e in appello nel 2023, abbia sfruttato la sua posizione per cercare di ottenere informazioni su un'indagine giudiziaria che lo riguardava. Anche gli intermediari, l'avvocato Thierry Herzog e l'ex giudice Gilbert Azibert, sono stati condannati.
Cronaca
All’Umberto I Roma progetto Tobia-Dama per assistenza...
L'assistenza, la cura, l'accesso facilitato e le procedure diagnostiche per persone con disabilità intellettiva e neuromotoria.
È il progetto Tobia-Dama presentato oggi all'Umberto I di Roma. L'operatore sanitario del Team Tobia nelle ore diurne e i sanitari nelle 24 ore, garantiscono le informazioni relative ai trattamenti. Nel ricovero in regime di 'Day Hospital' attraverso un forte coordinamento tra i medici specialisti e i servizi coinvolti, è prevista l'esecuzione per ciascuna persona con disabilità di un elevato numero di prestazioni diagnostico-terapeutiche, anche con sedazione profonda dove necessario, nel più breve arco temporale.
Il progetto è stato presentato oggi al Policlinico Umberto I alla presenza del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca e dell'assessore ai Servizi sociali, Disabilità, Terzo settore, Servizi alla Persona, Massimiliano Maselli. Ad accoglierli la rettrice dell'università Sapienza Università di Roma, Antonella Polimeni, e il direttore generale dell'Umberto I Fabrizio d'Alba. "Finalmente c'è una rete strutturata di presa in carico dei cittadini, una risposta di civiltà", ha detto il direttore generale d'Alba. Il Progetto Tobia (Team Operativo Bisogni Individuali Assistenziali) - Dama (Disabled Advanced Medical) del Policlinico Umberto I, è inserito nella rete Tobia della Regione Lazio. "È un progetto necessario - ha detto Francesco Rocca - ci sono persone che hanno bisogni speciali e che spesso vengono 'rimbalzati', qui è il personale che si muove intorno ai pazienti più fragili. Contiamo di espandere il progetto Tobia in tutte le strutture del Lazio. Serve la consapevolezza sociale su questa fascia di popolazione e non la divisione politica".
"Oggi si avvera un sogno - ha evidenziato la rettrice Polimeni - il fatto che questa struttura sarà destinata per il progetto Tobia-Dama è un successo. La Sapienza forma grandi professionisti e ha il dovere di mettersi a disposizione per l’inclusività dei pazienti 'speciali' che hanno bisogno di salute non soddisfatti. Il Policlinico e La Sapienza hanno tutte le possibilità per fare uno sforzo importante".
Il progetto Tobia include il call center, il percorso dedicato dell'urgenza, il 'Day Hospital' per valutazione breve e di rivalutazione del caso e di percorsi ambulatoriali facilitati. Nel dettaglio, per l'accesso in emergenza/pronto soccorso gli operatori del triage appositamente formati accolgono, assistono e accompagnano i pazienti fragili e le loro famiglie. Le attività ambulatoriali multidisciplinari sono effettuate presso il Presidio Giorgio Eastman-terzo piano in Viale Regina Elena 287/b, Roma. In ciascun setting di cura - ricovero ordinario, day hospital, ambulatorio - è sempre prevista la presenza di un accompagnatore anche per coloro che provengono da strutture residenziali.
Economia
Per il Tour Mondiale della nave Vespucci a Doha inaugurato...
Alla cerimonia inaugurale sono intervenuti il Sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago, l’Ambasciatore d’Italia a Doha S.E. Paolo Toschi, Luca Andreoli Amministratore Delegato di Difesa Servizi
E' stato inaugurato a Doha il Villaggio Italia, 30esima tappa del Tour Mondiale di Nave Amerigo Vespucci, lo storico veliero e nave scuola della Marina Militare, ambasciatore del Made in Italy nel mondo, giunto per la prima volta Qatar insieme al Villaggio Italia l’“Esposizione Mondiale Itinerante Pluriennale" delle eccellenze italiane voluta dal Ministro della Difesa Guido Crosetto alla quale aderiscono, con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, 11 Ministeri. Alla cerimonia inaugurale sono intervenuti il Sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago, l’Ambasciatore d’Italia a Doha S.E. Paolo Toschi, Luca Andreoli Amministratore Delegato di Difesa Servizi. Presenti alla cerimonia anche una rappresentanza delle istituzioni qatarine: il general manager di Katara Khalid Al Sulaiti; il ceo di Old Doha Port, Mohammed Al-Mulla; la direttrice del dipartimento organizzazioni internazionali del ministero degli esteri del Qatar Sheikha Hanouf Al-Thani; il Generale Abdulla Bin Hassan Al Sulaiti Comandante della Forza Navale del Qatar; il Maggiore Generale Rashed Ali Al Qashouti Comandante della Difesa Aerea del Qatar.
Il Capitano di Vascello Giuseppe Lai, Comandante di Nave Amerigo Vespucci è intervenuto alla cerimonia insieme a una rappresentanza dell’equipaggio di Nave Vespucci. "Nave Amerigo Vespucci, con i suoi 93 anni di storia, è ambasciatrice dell’Italia nel mondo, simbolo della nostra bellezza, qualità e tradizione, unita a un’irrinunciabile spinta verso l’innovazione. L’arrivo a Doha, dopo oltre 40.000 miglia nautiche percorse, non rappresenta solo una tappa di questo straordinario viaggio, la prima in Medio Oriente, ma anche un segno concreto della profonda amicizia e della solida collaborazione che lega l'Italia al Qatar. Le relazioni tra i nostri paesi crescono giorno dopo giorno e si rafforzano in settori chiave come la difesa e sicurezza, il commercio, l’educazione e la cultura; e questo grazie alla condivisione degli stessi valori di dialogo e visione per il futuro. Nave Vespucci, insieme al Villaggio Italia, portano con sé i valori più autentici del Made in Italy: l’arte, la storia, il design, la moda, l’eccellenza agroalimentare e manifatturiera, ma anche la cultura e l’innovazione, tutti elementi che rendono il nostro Paese unico al mondo. In un’epoca di crisi e conflitti, nave Vespucci diventa anche un simbolo di speranza per un futuro di pace, che possiamo costruire insieme con responsabilità e collaborazione internazionale, per un mondo più stabile, prospero e solidale" ha dichiarato il Sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago.
"È un grandissimo onore inaugurare il Villaggio Italia e accogliere a Doha l'Amerigo Vespucci, per la prima volta nella storia nel Golfo e in Qatar. Una tappa che rappresenta non soltanto un racconto dell’Italia di altissimo profilo, ma anche una testimonianza dell’eccellente stato delle relazioni tra i due Paesi: non a caso la Vespucci renderà omaggio alla Festa Nazionale del Qatar di domani, 18 dicembre, una celebrazione dell'amicizia tra i nostri due Paesi annunciata dal Presidente della Repubblica Mattarella e dall'Emiro Tamim in occasione della sua Visita di Stato a Roma nello scorso ottobre” ha dichiarato l’Ambasciatore d’Italia a Doha S.E. Paolo Toschi.
"Sesto Villaggio Italia in Qatar, primo porto del medio oriente e non a caso. Siamo a Doha perché un’amicizia pluriennale lega l’Italia a questo Paese e la grande intesa nel lavorare insieme di questi giorni lo dimostra. Quello di Doha è uno dei più bei Villaggi Italia realizzati. Un luogo di incontro e di crescita dove ciascuno può esprimersi e raccontarsi. Oltre 300.000 persone hanno visitato il Vespucci e Villaggio Italia nelle 5 tappe di Los Angeles, Tokyo, Darwin, Singapore e Mumbai e anche qui, a Doha, ci apprestiamo ad ospitare decine di migliaia di persone, atteso il sold out di 22.000 prenotazioni registrate in appena 36 ore. Ringrazio la Marina Militare per aver preservato questo gioiello, ringrazio l’equipaggio della nave più bella del mondo, tutti, insieme, stiamo facendo qualcosa di straordinario" ha commentato Luca Andreoli, Amministratore Delegato di Difesa Servizi.
Attesi per domani al Villaggio Italia di Doha, caratterizzato da un programma di attività all’insegna della gastronomia, della cultura e dello sport-disabilità, Francesco Lollobrigida Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste nel governo Meloni e il Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare Ammiraglio di Squadra Giuseppe Berutti Bergotto.
Spettacolo
Concerto Capodanno Roma, Baccini: “Da Campidoglio...
Il cantautore "contro ogni censura" e contro la cultura woke: "Oggi per 'Le donne di Modena' romperebbero i coglio.., eppure è una presa in giro del maschilismo"
"Questo è il regalo di Natale del Comune di Roma a Tony Effe". Francesco Baccini, intervistato dall'Adnkronos, sintetizza così la sua opinione sul 'caso' Tony Effe, dopo che la cancellazione dell'esibizione del rapper al Capodanno di Roma ha causato il ritiro anche del resto del cast annunciato, ovvero di Mahmood e Mara Sattei.
Poi argomenta: "Un artista è un essere libero per eccellenza, se no non sei un artista, se no sei un cortigiano. Quindi io rivendico la mia libertà di poter scrivere quello che voglio e chiaramente me ne assumo le responsabilità. In questo, probabilmente, il comune ha fatto l'errore di scritturarlo prima di capire se era un artista adatto a quell'evento. Se io faccio un cast di un evento mi informo prima. Probabilmente, hanno chiamato Tony Effe perché in un momento di popolarità e quindi porterà più gente, però non sanno neanche cosa fa. Poi si rendono conto e dicono: abbiamo sbagliato".
Ma entrando nel merito del concetto di censura, Baccini fa dei distinguo: "Io sento questi Tony Effe che sparano a zero ma poi contro chi? Contro cosa? Diciamo che di sostanza ce n'è poca. A volte sembra proprio che siano solo modi per far parlare di sé. Ma ormai in Italia vale tutto e il contrario di tutto. Io sono stato censurato ma perché avevo fatto un video con Renato Curcio e una canzone su Andreotti, insomma senza nulla togliere a Tony Effe, il contenuto è differente", sottolinea Baccini.
Che però si dice contrario ad ogni tipo di censura: "Io sono per la libertà di espressione di un artista. Anche perché quando cominci a introdurre una censura, poi non lo sai mai qual è il limite. Chi lo stabilisce cosa è consentito? Il terreno è molto scivoloso e di questi tempi bisogna stare molto attenti".
Secondo Baccini anche la cultura woke ha le sue responsabilità: "Se 'Le donne di Modena' dovesse uscire oggi mi romperebbero i coglio.., anche se è una canzone in cui il senso è assolutamente il contrario di un brano sessista, anzi è una canzone che prendeva in giro proprio il maschilismo italiano. Allora, è chiaro che se non leggi l'ironia, corri il rischio di incappare in questa sorta di censura. Ho citato il mio brano ma la storia della musica è piena di testi che potenzialmente potrebbero avere problemi oggi. La libertà del'artista è anche quella di calarsi nella fiction, nella fantasia. Se io mi invento una canzone su un serial killer, o su un mostro, questo non può automaticamente voler dire che io sia un violento. Noi non siamo il telegiornale. È come se vietassero la proiezione dei film di Kubrick perché lui ha scritto Arancia Meccanica", conclude.