Manovra, Barazzoni (Sio): “Grande soddisfazione per fondo a contrasto obesità”
‘Prevede un supporto di 1 mln per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027, cui si aggiungeranno ulteriori finanziamenti pari a 1,2 mln tra il 2025 e il 2027’
La Società italiana dell’obesità (Sio) esprime "grande soddisfazione per l'approvazione dell'emendamento in legge di bilancio che istituisce un fondo dedicato al contrasto dell'obesità in Italia". Il fondo così costituito prevede un supporto di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027, cui si aggiungeranno ulteriori finanziamenti di 200mila euro nel 2025, 300mila euro nel 2026 e 700mila euro nel 2027.
"Esprimiamo la nostra sincera gratitudine al Parlamento e al Governo per questa azione molto importante e significativa -dichiara l presidente della Sio, Rocco Barazzoni - L'istituzione di un fondo dedicato rappresenta un primo passo fondamentale per rendere più efficaci le politiche di prevenzione, diagnosi e cura di questa malattia. Perché questo passaggio risulti pienamente efficace, è ora necessario che l'obesità venga inserita al più presto nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), e che venga pubblicato e implementato il Piano Nazionale Cronicità, che include finalmente l’obesità tra le patologie croniche. Chiediamo inoltre la definizione e implementazione nelle regioni di Pdta dedicati. È infatti essenziale che vengano messe a disposizione dei cittadini affetti da obesità percorsi di diagnosi e trattamento efficaci, con terapie adeguate ad affrontare una patologia dal fortissimo impatto sanitario, sociale ed economico".
L'obesità rappresenta oggi una delle sfide principali per i sistemi socio-sanitari, e l'Italia, con questa iniziativa, si pone come avanguardia nel contrasto a questa malattia. Le persone adulte con obesità in Italia rappresentano il 12% della popolazione, ovvero circa 6 milioni, a cui si aggiunge un altro 40% circa di persone con sovrappeso. Questo significa che nel nostro Paese un problema di eccesso di peso riguarda oltre la metà degli individui adulti. Inoltre, circa un bambino su tre in Europa ha un problema di sovrappeso o obesità, e i numeri in Italia sono purtroppo in linea (circa il 30%). Insieme a Sio, si esprime anche l’associazione pazienti "Amici Obesi": "Il provvedimento ci rende felici e grati, in particolare agli onorevoli Benigni e Pella primi promotori di questa iniziativa. Auspichiamo che questo primo passo sia seguito dall’inserimento dell’obesità nei Lea, e dalla implementazione di percorsi sanitari efficaci -afferma la presidente Iris Zani -. L'obesità non è una scelta, ma una vera e propria patologia. È fondamentale che venga garantita l'opportunità di cura per tutti i pazienti, senza discriminazioni. Lo stigma associato all'obesità deve essere combattuto, riconoscendo che le persone affette da questa condizione meritano rispetto e accesso alle migliori cure disponibili”.
La Sio - riporta una nota - continuerà a lavorare a fianco delle Istituzioni per garantire che le politiche di prevenzione, diagnosi e cura dell'obesità siano sempre più efficaci e accessibili a tutti. L’istituzione del Fondo va nella direzione giusta: si tratta di un passo molto importante per il nostro Paese, che contribuirà a migliorare l’efficacia delle politiche di prevenzione e trattamento di questa malattia. Ora è fondamentale agire affinché il Ministero della Salute, l’Aifa e le Regioni si attivino per ridurre l’incidenza e la prevalenza di questa patologia attraverso un piano strutturato che metta a disposizione dei cittadini percorsi di cura dedicati, e ai medici, e a tutti i professionisti sanitari coinvolti, gli strumenti migliori per agire con tempestività ed efficacia".
Economia
Altroconsumo, rincari olio extravergine oliva, arriva test...
Oggi i consumatori pagano l’olio più del doppio rispetto a tre anni fa.
Il prezzo dell’olio extravergine di oliva è probabilmente la voce più cara nel carrello della spesa. E non si arresta l'impennata dei prezzi: rispetto al 2019, il prezzo dell'olio d'oliva nazionale all'origine (quello pagato agli agricoltori da grossisti, imbottigliatori e operatori della filiera) è passato da meno di 4 euro al litro a più di 9 (agosto 2024). Tra agosto 2024 e agosto 2023 c’è stato un aumento del 32%, e incrementi ancora più significativi rispetto ad agosto 2022 (+88%) e ad agosto 2021(+112%). Oggi, i consumatori pagano l’olio più del doppio rispetto a tre anni fa. A segnalarlo è Altroconsumo che rileva come dal 2021 a oggi molti oli dei loro test sono aumentati anche dell’80%. Come si fa a risparmiare? Le promozioni aiutano, ma il margine si è fatto più sottile (dal 30 al 15%). Per risparmiare suggerisce Altroconsumo di scegliere il suo test sull’olio con il miglior rapporto fra la qualità e il prezzo.
Nel test comparativo sull’olio extravergine di oliva, condotto su 20 prodotti, l’Organizzazione ha rilevato i loro prezzi a marzo e novembre 2024 e ha registrato aumenti nella maggior parte dei casi. Questi incrementi oscillano dall’1% al 12%, con alcune variazioni significative. Ad esempio, il prezzo medio dell’olio Pietro Coricelli è passato da 9,76 euro a marzo a 10,96 euro a novembre dello stesso anno.
Altroconsumo ha inoltre approfondito l’andamento dei prezzi dei prodotti testati confrontando i dati rilevati a marzo 2024 con quelli di aprile 2021, escludendo le promozioni e analizzando oltre mille punti vendita in diverse città italiane. Il risultato è impressionante: in tre anni, i prezzi sono schizzati alle stelle. I prodotti che sono aumentati di più sono i due oli del discount, che sono passati da meno di 4 euro a circa 9 euro la bottiglia (o al litro). Gli aumenti hanno colpito anche i marchi delle private label: sia il prodotto a marca Coop sia l’olio a marca Conad, per esempio, sono passati da circa 4 euro a più di 9 euro al litro.
I prodotti più economici del 2021 (con un prezzo medio inferiore ai 6 euro) hanno registrato gli aumenti più elevati, superiori all’80%. Gli oli che nel 2021 costavano oltre 7 euro al litro hanno invece avuto incrementi più contenuti, inferiori al 65%. Questo fenomeno ha ridotto significativamente la scelta per i consumatori: fino al 2021 era possibile optare per un olio più economico o uno di fascia alta; oggi i prezzi sono molto più omogenei, limitando le opzioni disponibili.
Con prezzi così alti e un’offerta ormai simile tra i vari prodotti, come si può fare la scelta giusta? Per aiutare i consumatori, anche quest’anno Altroconsumo ha confrontato 20 oli extravergine di oliva disponibili nella grande distribuzione. Il test svela il Migliore del Test, ma anche tanti oli premiati con il titolo di Migliore Acquisto, cioè quelli con il miglior rapporto fra la qualità e il prezzo.
Con le promozioni si può effettivamente risparmiare? Sì, ma molto meno di prima. Nel 2021, acquistando olio in promozione, si spendeva circa il 30% in meno rispetto al prezzo pieno; l’anno seguente la convenienza delle promozioni è scesa al 23% mentre nel 2023 in media il risparmio è arrivato solo al 17%. Insomma, il trend non è positivo e non sembra arrestarsi: nei primi otto mesi del 2024 il risparmio infatti è sceso al 15%. A conti fatti, oggi acquistare olio in promozione fa ancora risparmiare, ma solamente la metà rispetto al 2021: prima di questa data un olio extravergine in promozione costava anche meno di 4 euro al litro, ad agosto 2024 superava gli 8 euro al litro.
Economia
Quanto valgono i dati e la privacy nel marketing?
L'incontro organizzato da Digital Angels con i manager di Google, Meta, Tiktok
Si è tenuto ieri, presso lo spazio Binario F a Roma, l’evento “Il valore dei dati e della privacy nel marketing”, organizzato da Digital Angels. La tavola rotonda, moderata da Giorgio Rutelli, vicedirettore Adnkronos, ha affrontato un tema decisivo nell’era digitale: come bilanciare innovazione tecnologica, utilizzo dei dati e tutela della privacy, ponendo al centro, però, il rapporto di fiducia tra brand e consumatori.
Ad aprire l’incontro è stata Virginia Caimmi, Public Affairs Manager di Utopia, che ha introdotto il dibattito sottolineando il ruolo centrale dell’inclusione digitale e del superamento delle barriere di accesso, sia a livello globale sia nelle comunità locali.
Angelo Mazzetti, Head of Public Policy di Meta per Italia, Grecia, Malta e Cipro, ha sottolineato il ruolo della tecnologia nello sviluppo della società, soffermandosi sull’importanza di trovare un equilibrio tra innovazione e protezione dei diritti fondamentali.
Pietro Falletta, docente di Diritto dell’informazione alla Luiss, ha analizzato le implicazioni della normativa europea, mettendo in luce le difficoltà di un sistema regolatorio che, pur nato per tutelare i diritti, deve evitare di ostacolare l’innovazione e lo sviluppo economico, soprattutto per le realtà più piccole e dinamiche del mercato.
Intervenendo sul valore della pubblicità personalizzata, Martina Colasante, Government Affairs Manager di Google Italia, ha affrontato i vantaggi offerti dall’uso responsabile dei dati, sia per migliorare l’esperienza degli utenti sia per supportare la crescita delle aziende.
Il tema della sicurezza dei dati è stato approfondito da Enrico Bellini, Head of Government Relations Southern Europe di TikTok, che ha presentato gli investimenti mirati alla protezione delle informazioni degli utenti europei. Iniziative come Project Clover evidenziano come la localizzazione dei dati e il rafforzamento delle infrastrutture siano elementi chiave per promuovere fiducia e sicurezza nell’ecosistema digitale.
Gianluca Martinelli, Global Data Privacy Manager di Avolta AG, ha affrontato la questione della sostenibilità digitale, ponendo l’accento sulla necessità di ridurre l’intrusività delle comunicazioni attraverso un uso etico ed efficiente dei dati, allineato ai principi di responsabilità e trasparenza.
Piermario Tedeschi, Managing Director di Digital Angels e docente alla Luiss Business School, ha individuato alcune delle sfide principali del marketing data-driven: la necessità di adattarsi a una normativa globale frammentata, l’importanza dei dati di prima parte per un approccio strategico e l’urgenza di garantire trasparenza verso i consumatori, come strumento per rafforzare la fiducia e incentivare l’innovazione. Tedeschi ha inoltre sottolineato l’importanza di una collaborazione tra tutti gli attori della filiera: dalle istituzioni, chiamate a fornire regole chiare, alle piattaforme che devono mantenersi compliant, passando per le agenzie che coordinano le attività e le aziende che devono sviluppare una cultura sui dati e sulla privacy.
Infine, Guido Scorza, componente del Garante per la Protezione dei Dati Personali, ha messo in evidenza la complessità di regolamentare tecnologie in rapida evoluzione, come l’intelligenza artificiale, sottolineando la necessità di un quadro normativo capace di bilanciare sviluppo tecnologico e tutela dei diritti fondamentali. Scorza ha inoltre richiamato l’importanza di un approccio che favorisca l’innovazione senza sacrificare la qualità e il rispetto dei diritti individuali.
L'incontro ha rappresentato un momento di confronto importante tra istituzioni, aziende e professionisti del settore, delineando un futuro in cui innovazione, sostenibilità e protezione della privacy possano convivere. La gestione etica dei dati si conferma un elemento imprescindibile per costruire un ecosistema digitale trasparente, inclusivo e orientato allo sviluppo.
Economia
Sanzioni più basse per chi non ha pagato il saldo IMU 2024
Chi non ha versato l’IMU entro il 16 dicembre potrà regolarizzare l’omissione con una sanzione ridotta. Le novità e gli importi dovuti
IMU 2024, arriva il primo banco di prova per le nuove sanzioni.
Anche alle imposte sulla casa si applicano le novità introdotte nell’ambito della riforma fiscale e, in particolare, con il decreto legislativo n. 87/2024 che ha ridisegnato le sanzioni tributarie.
Il valore dovuto scende dal 30% al 25%, ma solo per le violazioni commesse dal 1° settembre. Una tempistica che comporta quindi l’applicazione di un regime sanzionatorio differenziato per il saldo scaduto a dicembre e per l’acconto dovuto entro il mese giugno.
IMU 2024, come cambiano le sanzioni per chi paga in ritardo
Anche l’omesso versamento dell’IMU rientra tra le violazioni per le quali si applicano le nuove sanzioni in materia di mancato pagamento di imposte e tributi entro i termini ordinari di scadenza.
Il decreto legislativo n. 87/2024, attuativo del tassello della riforma fiscale relativo proprio alla rimodulazione delle sanzioni fiscali, ha portato al 25% l’importo dovuto in caso di omessi versamenti. Una novità che interessa anche i tributi locali e che, come detto in apertura, si applica alle violazioni commesse dal 1° settembre.
Ecco quindi che la modifica, che ha tagliato di 5 punti la sanzione prevista fino al 31 agosto, impatta direttamente su quei contribuenti che entro il termine del 16 dicembre non hanno pagato il saldo IMU, la seconda rata annuale dovuta.
Appare utile ricordare che la tassa sulla casa si paga in due quote: il 17 giugno scorso era necessario pagare l’acconto dell’IMU, mentre il 16 dicembre è scaduta per l’appunto la seconda parte dell’imposta dovuta, comprensiva di eventuale conguaglio.
Un appuntamento che si fa in due anche sul fronte delle sanzioni applicate.
IMU 2024, regole diverse per chi non ha pagato l’acconto e il saldo
È importante specificare che per l’omesso versamento dell’acconto dell’IMU non vi sono novità.
La sanzione dovuta resta pari al 30%, considerando che la violazione ricade nel periodo precedentemente all’entrata in vigore della riforma del regime sanzionatorio tributario. Per il saldo invece si scende al valore del 25%.
Su quest’aspetto è intervenuta anche l’IFEL, la Fondazione ANCI per la Finanza Locale, che lo scorso 2 settembre ha evidenziato le regole e le procedure da seguire per i versamenti tardivi.
Sanzione ultra-ridotta per chi paga tempestivamente
Non è cambiata la norma prevista dall’articolo 13, comma 1 del decreto legislativo n. 471/1997 che prevede la riduzione alla metà della sanzione in caso di versamenti effettuati con un ritardo non superiore a 90 giorni dalla scadenza.
Per le violazioni commesse fino al 31 agosto, il valore della sanzione ridotta resta quindi pari al 15%. Per quelle successive, e quindi nel caso pratico per il tardivo versamento del saldo IMU, si passa al 12,5%.
Per i pagamenti effettuati con ritardo non superiore a 15 giorni, la sanzione è ulteriormente ridotta a 1\15 per ciascun giorno di ritardo. Chi regolarizzerà tempestivamente il mancato pagamento della seconda rata IMU scaduta lo scorso 16 dicembre dovrà quindi applicare la sanzione pari allo 0,8333 giornaliero.
Restano in ogni caso applicabili le ulteriori agevolazioni previste dall’istituto del ravvedimento operoso, che calibrano la sanzione dovuta sulla base del tempo che intercorre tra omissione e successiva regolarizzazione.