Sergei Polunin, ballerino con tatuaggio Putin lascia la Russia
Su Telegram: "Il mio tempo in Russia si è esaurito da molto". La scorsa estate aveva denunciato di sentirsi seguito
Il danzatore di fama internazionale Sergei Polunin ha annunciato la sua decisione di lasciare la Russia con la moglie Elena e i figli. Noto anche per i tatuaggio con l'immagine di Vladimir Putin, che porta incisi sul petto e sulle spalle, e per le sue provocazioni, aveva sostenuto nel 2014 l'annessione della Crimea e nel 2022 l'invazione dell'Ucraina.
"Il mio tempo in Russia si è esaurito da molto. Sembra che io abbia completato la mia missione qui", ha scritto in un messaggio sul suo account Telegram, in cui non parla esplicitamente della ragione alla base della sua decisione. "Arriva un momento in cui uno sente di non essere dove deve essere", si è limitato a scrivere Polunin, che ha 35 anni ed è di origini ucraine, con la cittadinanza russa dal 2018.
Era stato nominato direttore di una accademia di danza a Sebastopoli e direttore del teatro dell'opera della città, una carica per cui è stato sostituito la scorsa settimana. La scorsa estate aveva denunciato di sentirsi seguito e della assenza di sicurezza. All'età di 13 anni aveva vinto una borsa di studio alla scuola del Royal Ballet di Londra ed era diventato la sua più giovane étoile di sempre. Si era dimesso dal Royal Ballet nel 2012. Lo scorso anno aveva sostenuto pubblicamente la rielezione di Putin a presidente.
Esteri
Corruzione, Sarkozy condannato a 3 anni: uno con il...
L'ex presidente francese su Facebook: "Ribadisco la mia totale innocenza". La misura comporta anche l'interdizione politica
L'ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato condannato oggi, 18 dicembre, in via definitiva per corruzione e traffico di influenze alla pena di un anno con braccialetto elettronico, la prima volta per un ex presidente francese, "rispetterà" la sentenza ma si rivolgerà alla Corte europea dei diritti dell'uomo. A dichiararlo è stato il suo avvocato, Patrice Spinosi, all'Afp.
"Nicolas Sarkozy si conformerà ovviamente alla sanzione imposta, che è ormai definitiva", ha commentato Spinosi. "Allo stesso tempo, nelle prossime settimane si rivolgerà alla Corte europea, come è ormai suo diritto, per ottenere la garanzia dei diritti che i giudici francesi gli hanno negato", ha aggiunto.
Sarkozy ha espresso la propria delusione in un post su Facebook. “Come ho sempre fatto in questi 12 lunghi anni di vessazioni giudiziarie, mi assumerò le mie responsabilità e ne affronterò tutte le conseguenze - ha scritto -. Ma non sono disposto ad accettare la profonda ingiustizia che mi è stata fatta. I miei diritti sono stati violati, sia in termini di giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che di quella del Consiglio costituzionale”.
L'ex presidente francese ha voluto, infine, "ribadire la mia totale innocenza e resto convinto del mio diritto di farlo". "La mia determinazione è totale, in questo caso come in altri. La verità trionferà alla fine”, conclude il post.
La condanna
La conferma oggi della condanna da parte della Corte di Cassazione francese. Il tribunale non ha modificato le misure adottate nei confronti di Sarkozy, che ha mantenuto tre anni di sospensione della pena ed eviterà il carcere per un altro anno, a patto che accetti di sottoporsi a sorveglianza elettronica. La misura comporta anche l'interdizione politica per tre anni. L'ex presidente ha altri casi giudiziari aperti.
La magistratura francese ritiene, quindi, provato che Sarzoky, condannato in primo grado nel 2021 e in appello nel 2023, abbia sfruttato la sua posizione per cercare di ottenere informazioni su un'indagine giudiziaria che lo riguardava. Anche gli intermediari, l'avvocato Thierry Herzog e l'ex giudice Gilbert Azibert, sono stati condannati.
Esteri
Trump e il Canada: “Gli diamo 100 miliardi, è uno...
"Nessun sa dire perché noi dobbiamo fornire sussidi al Canada per oltre 100 miliardi di dollari all'anno?"
Donald Trump ancora all'attacco del Canada, in un post in cui, dopo aver definito in altre esternazioni Justin Trudeau un "governatore", afferma che è "un'ottima idea" far diventare lo Stato confinante il "51esimo stato". "Nessun sa dire perché noi dobbiamo fornire sussidi al Canada per oltre 100 miliardi di dollari all'anno? Non ha senso", scrive il presidente eletto, riferendosi in questo termini al deficit commerciale degli Stati Uniti con il Canada.
"Molti canadesi vogliono che il Canada diventi il 51esimo stato, risparmierebbero in modo massiccio su tasse e protezione militare, e io credo che sia una grande idea, 51esimo stato!", conclude il tycoon, che già durante la sua cena con Trudeau a fine novembre a Mar a Lago, dove il premier canadese è volato per discutere dei minacciati dazi del 25% sulle importazioni negli Usa, aveva avanzato l'idea, con quella che era stata definita una battuta.
Il post di oggi è destinato a rendere ancora più tesi i rapporti tra i due vicini, dopo che ieri il presidente eletto è entrato a gamba tesa nella politica interna canadese con un altro post con cui, chiamando ancora una volta il premier Trudeau 'governatore, attaccava Chrystia Freeland, la ministra delle Finanze e vice premier che lunedì è dimessa denunciando un disaccordo con Trudeau sul modo con cui affrontare la minacce di Trump.
"Il suo comportamento era totalmente tossico e non utile per raggiungere accordi positivi per gli altamente scontenti cittadini del Canada, non ci mancherà!", ha scritto dell'ex ministra che nella lettera di dimissioni inviata a Trudeau, e pubblicata su X, sostiene che il Canada deve "prendere estremamente sul serio" e rispondere con forza alla minaccia "della politica di nazionalismo economico, compresi i dazi del 25%" annunciata da Trump.
Le dimissioni di Freeland, che era al governo, con diversi incarichi, dal 2015, è arrivata in un momento in cui la popolarità di Trudeau è in netto calo, principalmente per le preoccupazioni per l'inflazione e l'immigrazione. Trudeau ha nominato al posto della ministra dimissionaria un suo stretto alleato, Dominic LeBlanc, che aveva accompagnato - in qualità di ministro della pubblica sicurezza, quindi titolare del dossier confini - il premier a Mar a Lago, dal momento che nelle sue minacce Trump lega i dazi anche alla questione del controllo dei confini per bloccare flusso di migranti e droga.
Freeland era considerata una sorta di braccio destro di Trudeau ed aveva avuto un ruolo centrale durante la prima amministrazione Trump nei colloqui per rinegoziare il Nafta. Allora Trump disse pubblicamente che non gradiva il suo stile negoziale. Nell'annunciare le dimissioni, Freeland ha rivelato che Trudeau venerdì scorso le aveva detto che voleva che lei lasciasse le Finanze per assumere un altro incarico all'interno del governo.
Esteri
Ucraina, la denuncia choc di Zelensky: “Russia brucia...
"Nessuno ha il diritto di negoziare con Putin senza Kiev", ha ribadito in un'intervista il presidente ucraino
La Russia starebbe bruciando i volti dei soldati nordcoreani morti in Ucraina. La denuncia arriva dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky che su twitter ha posta un video con la presunta pratica scioccante da parte delle truppe di Mosca. "Anche dopo anni di guerra, quando pensavamo che i russi non potessero diventare più cinici, vediamo qualcosa di ancora peggiore", ha scritto. "La Russia - si legge nel post - non solo manda le truppe nordcoreane ad assaltare le posizioni ucraine, ma cerca anche di nascondere qualsiasi prova della loro presenza, bruciando letteralmente i volti dei soldati nordcoreani uccisi in battaglia. Questa follia deve essere fermata: una pace affidabile e duratura e la responsabilità della Russia per questa guerra cinica".
Even after years of war, when we thought the Russians could not get any more cynical, we see something even worse.
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) December 16, 2024
Russia not only sends the North Korean troops to storm Ukrainian positions, but also tries to conceal losses of these people.
They tried to hide the presence of… pic.twitter.com/KYyGF1rxP8
Nessuno ha il diritto di negoziare con Putin senza Kiev
Durante una conversazione online con i lettori di Le Parisien, ripresa da Rbc Ukraina, Zelensky ha poi ribadito che "nessun Paese o leader mondiale ha il diritto di negoziare con il dittatore russo Vladimir Putin senza l'Ucraina, dal momento che è l’Ucraina la vittima di questa guerra". Il capo di Stato sottolinea che Kiev "non ha mai delegato questo mandato a nessuno. Sarebbe ingiusto se tutti iniziassero a dire come dovrebbe vivere un Paese. I francesi in Francia, gli italiani in Italia o gli americani negli Stati Uniti sanno cosa vogliono per se stessi. Lo stesso vale per gli ucraini”.
Zelensky ha sottolineato che "durante i negoziati non è tanto la persona che si ha di fronte a giocare un ruolo importante, ma la posizione in cui ci si trova. Attualmente l'Ucraina non si trova né in una posizione debole né in una posizione forte. Resta da vedere se il Paese diventerà membro della Nato e quando entrerà a far parte dell'Unione Europea".
Secondo il leader ucraino, "i negoziati con il dittatore russo nelle attuali circostanze potrebbero dargli l'opportunità di influenzare le decisioni. Pertanto, Zelensky ritiene che "prima di qualsiasi discussione sia necessario sviluppare una strategia specifica, che potrebbe essere un piano d'azione o un'iniziativa di pace".
Denuncia choc sui russi
Su Twitter Zelensky ha poi ha denunciato una presunta pratica scioccante da parte delle truppe di Mosca. "Anche dopo anni di guerra, quando pensavamo che i russi non potessero diventare più cinici, vediamo qualcosa di ancora peggiore", ha scritto postando un video che mostra soldati nordcoreani uccisi al fronte a cui verrebbero bruciati i volti. "La Russia - si legge nel post - non solo manda le truppe nordcoreane ad assaltare le posizioni ucraine, ma cerca anche di nascondere qualsiasi prova della loro presenza, bruciando letteralmente i volti dei soldati nordcoreani uccisi in battaglia. Questa follia deve essere fermata: una pace affidabile e duratura e la responsabilità della Russia per questa guerra cinica".
Mosca rivendica controllo di altri due insediamenti nella regione di Donetsk
Intanto il ministero della Difesa in Russia ha annunciato che le forze dispiegate in Ucraina hanno preso il controllo di altri due insediamenti nella regione di Donetsk, Stary Terny e Trudove, vicino alla città industriale di Kurakhove.
Ue prepara sedicesimo pacchetto sanzioni
"Oggi un terzo del bilancio della Russia è dedicato alla spesa militare. E' un'economia di guerra, quindi è essenziale minare i potenziali ricavi di Vladimir Putin: la settimana scorsa abbiamo adottato il quindicesimo pacchetto di sanzioni, che colpisce la flotta ombra e i canali di aggiramento" delle misure restrittive, "e il sedicesimo pacchetto è già in preparazione", ha ricordato oggi la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, a Strasburgo durante la plenaria, in vista del Consiglio Europeo di domani.
Per von der Leyen "le sanzioni stanno pesando sull'economia russa: il rublo è ai minimi dall'inizio della guerra; malgrado le massicce contromisure adottate dalla banca centrale, l'inflazione ha raggiunto il 70% in alcuni settori dell'economia. Lanciamo un chiaro messaggio al Cremlino: più a lungo dura la guerra" contro l'Ucraina "maggiore sarà il prezzo che l'economia russa dovrà pagare", conclude.