Ucraina, la denuncia choc di Zelensky: “Russia brucia i corpi dei soldati nordcoreani morti”
"Nessuno ha il diritto di negoziare con Putin senza Kiev", ha ribadito in un'intervista il presidente ucraino
La Russia starebbe bruciando i volti dei soldati nordcoreani morti in Ucraina. La denuncia arriva dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky che su twitter ha posta un video con la presunta pratica scioccante da parte delle truppe di Mosca. "Anche dopo anni di guerra, quando pensavamo che i russi non potessero diventare più cinici, vediamo qualcosa di ancora peggiore", ha scritto. "La Russia - si legge nel post - non solo manda le truppe nordcoreane ad assaltare le posizioni ucraine, ma cerca anche di nascondere qualsiasi prova della loro presenza, bruciando letteralmente i volti dei soldati nordcoreani uccisi in battaglia. Questa follia deve essere fermata: una pace affidabile e duratura e la responsabilità della Russia per questa guerra cinica".
Even after years of war, when we thought the Russians could not get any more cynical, we see something even worse.
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) December 16, 2024
Russia not only sends the North Korean troops to storm Ukrainian positions, but also tries to conceal losses of these people.
They tried to hide the presence of… pic.twitter.com/KYyGF1rxP8
Nessuno ha il diritto di negoziare con Putin senza Kiev
Durante una conversazione online con i lettori di Le Parisien, ripresa da Rbc Ukraina, Zelensky ha poi ribadito che "nessun Paese o leader mondiale ha il diritto di negoziare con il dittatore russo Vladimir Putin senza l'Ucraina, dal momento che è l’Ucraina la vittima di questa guerra". Il capo di Stato sottolinea che Kiev "non ha mai delegato questo mandato a nessuno. Sarebbe ingiusto se tutti iniziassero a dire come dovrebbe vivere un Paese. I francesi in Francia, gli italiani in Italia o gli americani negli Stati Uniti sanno cosa vogliono per se stessi. Lo stesso vale per gli ucraini”.
Zelensky ha sottolineato che "durante i negoziati non è tanto la persona che si ha di fronte a giocare un ruolo importante, ma la posizione in cui ci si trova. Attualmente l'Ucraina non si trova né in una posizione debole né in una posizione forte. Resta da vedere se il Paese diventerà membro della Nato e quando entrerà a far parte dell'Unione Europea".
Secondo il leader ucraino, "i negoziati con il dittatore russo nelle attuali circostanze potrebbero dargli l'opportunità di influenzare le decisioni. Pertanto, Zelensky ritiene che "prima di qualsiasi discussione sia necessario sviluppare una strategia specifica, che potrebbe essere un piano d'azione o un'iniziativa di pace".
Denuncia choc sui russi
Su Twitter Zelensky ha poi ha denunciato una presunta pratica scioccante da parte delle truppe di Mosca. "Anche dopo anni di guerra, quando pensavamo che i russi non potessero diventare più cinici, vediamo qualcosa di ancora peggiore", ha scritto postando un video che mostra soldati nordcoreani uccisi al fronte a cui verrebbero bruciati i volti. "La Russia - si legge nel post - non solo manda le truppe nordcoreane ad assaltare le posizioni ucraine, ma cerca anche di nascondere qualsiasi prova della loro presenza, bruciando letteralmente i volti dei soldati nordcoreani uccisi in battaglia. Questa follia deve essere fermata: una pace affidabile e duratura e la responsabilità della Russia per questa guerra cinica".
Mosca rivendica controllo di altri due insediamenti nella regione di Donetsk
Intanto il ministero della Difesa in Russia ha annunciato che le forze dispiegate in Ucraina hanno preso il controllo di altri due insediamenti nella regione di Donetsk, Stary Terny e Trudove, vicino alla città industriale di Kurakhove.
Ue prepara sedicesimo pacchetto sanzioni
"Oggi un terzo del bilancio della Russia è dedicato alla spesa militare. E' un'economia di guerra, quindi è essenziale minare i potenziali ricavi di Vladimir Putin: la settimana scorsa abbiamo adottato il quindicesimo pacchetto di sanzioni, che colpisce la flotta ombra e i canali di aggiramento" delle misure restrittive, "e il sedicesimo pacchetto è già in preparazione", ha ricordato oggi la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, a Strasburgo durante la plenaria, in vista del Consiglio Europeo di domani.
Per von der Leyen "le sanzioni stanno pesando sull'economia russa: il rublo è ai minimi dall'inizio della guerra; malgrado le massicce contromisure adottate dalla banca centrale, l'inflazione ha raggiunto il 70% in alcuni settori dell'economia. Lanciamo un chiaro messaggio al Cremlino: più a lungo dura la guerra" contro l'Ucraina "maggiore sarà il prezzo che l'economia russa dovrà pagare", conclude.
Esteri
Iran, giro di vite su velo: Parlamento chiede modifiche su...
Anche il presidente, il riformista Masoud Pezeshkian, ha espresso forti dubbi intervenendo nel dibattito che la proposta ha acceso nel Paese
Il Parlamento iraniano ha formalmente richiesto modifiche a un contestato disegno di legge che inasprisce drasticamente le sanzioni contro le donne che non indossano il velo e sul quale anche il presidente, il riformista Masoud Pezeshkian, ha espresso forti dubbi intervenendo nel dibattito che la proposta ha acceso nel Paese.
"Abbiamo chiesto che la legge sulla castità e l'hijab non venga trasmessa al governo" per la firma finale, ha dichiarato il vice presidente iraniano per gli Affari parlamentari, Shahram Dabiri, citato dall'agenzia di stampa Isna. "Il presidente del Parlamento ha chiesto un emendamento al disegno di legge", ha aggiunto Dabiri, senza fornire dettagli sulle modifiche richieste.
Cosa prevede il disegno di legge
Il disegno di legge "sul sostegno alla famiglia attraverso la promozione della cultura della castità e dell'hijab" è composto da 74 articoli e sarebbe dovuto entrare in vigore lo scorso 13 dicembre. Il suo contenuto non è stato reso pubblico, ma secondo la stampa iraniana prevede una pena fino a 10 anni di reclusione e una multa equivalente a circa 5.700 euro per chi incita alla "nudità" o all' "indecenza". Le sanzioni dovranno essere pagate entro 10 giorni, pena il divieto di lasciare il Paese e la privazione di alcuni servizi, compreso il rilascio della patente di guida. Viene conferito inoltre alla polizia il potere di utilizzare l'intelligenza artificiale per identificare le donne senza velo, utilizzando telecamere.
Il disegno di legge è già stato approvato dal Parlamento nel settembre 2023 e poi dal Consiglio dei Guardiani. Secondo la Costituzione, il governo può chiedere al Parlamento di apportarvi modifiche, prima della promulgazione.
Il giro di vite sul velo era stato promosso dalla precedente presidenza dell'ultraconservatore Ebrahim Raisi, morto nello schianto di elicottero lo scorso maggio, sulla scia delle proteste antigovernative scoppiate nel settembre 2022, a seguito della morte in custodia della polizia di Mahsa Amini, anche contro il rigido codice d'abbigliamento previsto per le donne nella Repubblica islamica. Amini era stata arrestata per una presunta violazione del codice.
All'inizio di dicembre Pezeshkian ha espresso pubblicamente "riserve" sul testo della nuova legge, parlando di numerose "ambiguità". Per Amnesty International, la legge negherebbe "ulteriormente i diritti umani delle donne e delle ragazze, introducendo la pena di morte, le frustate, pene detentive e gravi sanzioni per reprimere la resistenza al velo obbligatorio". Dalla rivoluzione islamica del 1979, per le donne in Iran è obbligatorio coprirsi i capelli nei luoghi pubblici, ma sempre di più, dopo la morte di Mahsa Amini, non rispettano l'obbligo in segno di sfida contro uno dei pilastri ideologici della Repubblica islamica.
Esteri
Omicidio risolto grazie a Google Maps, killer fotografato...
Arrestati la moglie e l'amante. I resti del 33enne trovati un cimitero di Andaluz, una cittadina di appena 20 abitanti in Spagna
E' stato risolto grazie a Google Maps l'omicidio di un cittadino cubano scomparso un anno fa nella provincia di Soria, in Castilla Leon (Spagna). La polizia spagnola ha arrestato due persone come presunti autori del crimine: la moglie della vittima, anch'essa di origine cubana, e il suo amante, un vicino di casa conosciuto come El Lobo de Tajueco si legge su cibercuba.com. L'indagine si è conclusa con il ritrovamento dei resti nel cimitero di Andaluz, una cittadina di appena 20 abitanti.
Cosa è successo
I fatti risalgono al novembre 2023, quando il fratello del cubano scomparso, anch'egli residente in Spagna, denunciò alla Polizia nazionale di aver perso ogni contatto con il 33enne che si era recato da Cuba nella regione di Soria, alla ricerca della moglie. Le ultime informazioni che il fratello aveva su di lui erano alcuni messaggi inviati tramite un'app di messaggistica in cui affermava di aver incontrato una donna e diceva di volersi sbarazzare del suo telefono. La natura insolita dei messaggi e la successiva scomparsa senza lasciare traccia hanno destato allarme.
La segnalazione ha dato il via a una complessa indagine durata oltre un anno. Durante questo periodo sono state condotte perquisizioni in varie località di Soria, ispezioni in abitazioni e scavi in aree adiacenti al luogo in cui viveva uno dei sospetti. Tuttavia, è stata un'immagine rivelatrice di Google Street View a fornire la svolta decisiva al caso.
La foto
L'indagine ha avuto una svolta quando gli agenti hanno scoperto un'immagine inquietante catturata dal veicolo di Google Maps in una strada di Tajueco. La fotografia mostrava un uomo che riponeva nel bagagliaio di un'auto rossa una grande busta di plastica bianca, la cui forma suggeriva che contenesse un copro umano. Questa scoperta, insieme a precedenti sospetti, ha portato la Polizia a concentrare i propri sforzi su El Lobo de Tajueco, che gestiva un bar a Bayubas de Arriba e aveva una relazione sentimentale con la moglie della vittima. Fino all'arresto dei due avvenuto il 12 novembre. Solo l'11 dicembre gli agenti hanno individuato i resti smembrati del cittadino cubano nel cimitero di Andaluz.
Esteri
Gaza, “fase cruciale” per colloqui...
Incontro a Doha tra il direttore della Cia e il premier e ministro degli Esteri del Qatar
Sarebbero in una fase "cruciale" i negoziati per un accordo tra Israele e Hamas che porti a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e alla liberazione degli ostaggi trattenuti nell'enclave palestinese da oltre un anno. A scriverlo è il quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat, che cita fonti secondo cui "l'accordo sarò concluso una volta definiti gli ultimi dettagli, in particolare quelli relativi ai nomi degli ostaggi in vita e dei detenuti palestinesi". Stando alle fonti, "c'è una possibilità di arrivare presto all'intesa".
Nell'articolo rilanciato anche dai media israeliani, il giornale scrive che nella prima fase dell'accordo sarebbe prevista la liberazione di 30 ostaggi da parte di Hamas, in cambio della scarcerazione da parte di Israele di un numero imprecisato di detenuti palestinesi, decine di quali sono stati condannati all'ergastolo.
E' intanto atteso un incontro a Doha tra il direttore della Cia, William Burns, e il premier e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. A riferirne è stato nelle scorse ore Axios, citando una fonte a conoscenza degli sviluppi mentre proseguono le trattative per arrivare a un accordo.
Ieri Hamas ha definito "seri e positivi" i colloqui a Doha, affermando che "un accordo per un cessate il fuoco e uno scambio di prigionieri è possibile" se Israele "smetterà di imporre nuove condizioni". Ma un'intesa, riferivano fonti israeliane, non sembra imminente.
Onu: "Israele continua a respingere aiuti Gaza settentrionale"
Israele continua a rifiutare la consegna di aiuti alla Striscia di Gaza settentrionale, ha intanto detto in una conferenza stampa Stephane Dujarric, portavoce del segretario dell'Onu Antonio Guterres, aggiungendo che la maggior parte delle missioni di aiuti guidate dalle Nazioni Unite nel nord di Gaza, volte a raggiungere le zone assediate di Beit Lahiya, Beit Hanoon e parti di Jabalia, sono state respinte. Dujarric ha esortato Israele a soddisfare le “esigenze essenziali” dei civili nel nord e a facilitare la consegna degli aiuti umanitari.