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Ferragnez, l’attico a CityLife di Chiara Ferragni e Fedez è stato affittato? La cifra stellare

Il dettaglio sulla vecchia dimora dei Ferragnez che non sfugge ai fan

Chiara Ferragni e Fedez - Fotogramma/IPA

L'attico di CityLife, dove un tempo vivevano Fedez e Chiara Ferragni, sarebbe stato affittato. A trasferirsi nella vecchia dimora dei Ferragnez pare sia il calciatore Marcus Thuram, attaccante dell'Inter che avrebbe scelto l'appartamento da 477 mq con vista sullo skyline di Milano a una cifra da capogiro. 

L'attico a CityLife

Il calciatore di serie A ha condiviso sul suo profilo Instagram delle storie in cui mostra alcuni angoli del suo nuovo appartamento a Milano. Le immagini non sono sfuggite ai fan 'nostalgici' dei Ferragnez: "Ma è l'attico in cui abitavano Fedez e la Ferragni?", chiede un utente sulla piattaforma X. L'appartamento a cui si fa riferimento è stato il nido d'amore di Chiara Ferragni e Fedez per cinque anni, fino a quando i due hanno deciso di traslocare in una nuova casa, ancora più grande e più lussuosa, sempre nel quartiere dei vip di Milano, in cui ora vive l'imprenditrice digitale.

I fan hanno notato la somiglianza tra la nuova casa del calciatore e quella in cui vivevano i Ferragnez, che è stata anche il set della serie omonima di Prime Video. Le chiavi dell'attico di CityLife potrebbe essere state consegnate a Marcus Thuram, attaccante dell'Inter, che ha arredato il salone con un mini campo da basket. E dove Fedez teneva tutta la sua collezione Marvel, gli utenti hanno notato che ora si trovano esposte le sneakers air jordan del calciatore.

"Situata nella residenza firmata Zaha Hadid all’undicesimo e ultimo piano, del quale gode dell’uso e dell’accesso esclusivo, si riserva una vista unica nel suo genere sullo skyline milanese ed il paesaggio circostante", questo recitava parte dell'annuncio pubblicato lo scorso anno dall'agenzia dell'immobile. E a non farselo scappare pare sia stato proprio il calciatore Thuram, che avrebbe scelto di vivere all'undicesimo piano dell'attico alla cifra di circa 35mila euro di affitto mensile, escluse le spese condominiali.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Nord Engineering, acquisisce il 60% di Btt italia

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Con l’acquisizione, le due aziende presidiano l’inizio e la fine della catena del valore del recupero e trattamento di Raee.

Nord Engineering, acquisisce il 60% di Btt italia

Nord Engineering, azienda cuneese che progetta e realizza sistemi smart di raccolta di rifiuti urbani, ha acquisito il 60% dell’aretina BTT Italia, parte del gruppo Lem Industries e Tcb che progetta e costruisce impianti di recupero e affinazione di metalli preziosi da Raee. Il closing è stato siglato a novembre, a valle di una partnership industriale iniziata nel 2023 per la progettazione di un contenitore per la raccolta di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Con l’acquisizione, Nord Engineering e BTT Italia presidiano l’inizio e la fine della catena del valore del recupero e trattamento di Raee: con il contenitore di Nord Engineering si raccoglie, con impianti come "Hydro B One" si affinano metalli preziosi presenti nei Raee come oro, platino, palladio, argento e rame. BTT Italia, infatti, mantiene la sua presenza sul mercato e prosegue l’attività di realizzazione di impianti come lo “Hydro B One” di Terranuova Bracciolini, in Toscana, gestito a partire dal 20 dicembre da Iren.

le due società, valori di mercato e valori attesi

BTT Italia, a Marciano della Chiana, in provincia di Arezzo progetta e realizza processi e impianti di recupero e affinazione dei metalli preziosi sin dal 1979. Ha sviluppato un importante know-how nelle soluzioni su misura, performanti, sicure e stabili per l'industria orafa, delle miniere e nel recupero di Raee. BTT Italia ha introdotto i primi reattori rotanti e, oggi, detiene la tecnologia basata su processi idrometallurgici per recuperare e affinare metalli preziosi con bassissime emissioni di CO2 in atmosfera.

Nord Engineering (Caraglio, CN), da 20 anni sul mercato, è tra le aziende leader del settore dello smart waste management. I suoi prodotti sono venduti in una ventina di Paesi nel mondo. Nord Engineering ha sviluppato l’innovativo Sistema di Raccolta Easy, un’attrezzatura automatica mono-operatore bilaterale capace di raccogliere diverse tipologie di contenitori.

Come ricorda la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile nel report “Il riciclo in Italia 2024”, il tasso di raccolta dei Raee si attesta per il 2023 al 30%; ancora in decrescita come negli anni precedenti e lontano dal 65% che l’Unione europea ha fissato come target nel 2019. Nel dettaglio, secondo i dati del Centro di Raccolta Raee, in Italia nel 2023 si sono raggiunte le 349.345 tonnellate raccolte, con una variazione del -3,1% rispetto al 2022. Inoltre, il Critical Raw Materials Act (Regolamento UE 2024/1252) entrato in vigore lo scorso maggio, ha aggiunto come obiettivo da qui al 2030 l’incremento del riciclo di materie prime critiche, per consentire la copertura di almeno il 25% del loro consumo in Unione europea. Con otto impianti con tecnologia idrometallurgica entro il 2040 (secondo una stima The European House – Ambrosetti per Iren), cui abbinare una rete capillare di contenitori urbani per Raee, la quantità di metalli preziosi che verrebbe affinata corrisponderebbe al massimo di quanto è recuperabile sul totale di rifiuti raccolti; con un valore complessivo di oro affinato stimabile in circa 130 mln di euro (ai valori attuali).

''Con questa acquisizione -dice Malachy Musso, Ceo Nord Engineering- la filiera dello “urban mining” è al servizio di settori strategici dell’industria made in Italy. L'attuale gestione dei Raee, infatti, inizia in modo spesso inefficace per una ancora poco diffusa consapevolezza sul loro corretto smaltimento. Inoltre, una quota molto alta di questi rifiuti se ne va all'estero, circa il 90%. Quando abbiamo annunciato alla fine dello scorso anno la partnership industriale tra noi e BTT Italia, avevamo ben chiaro che occorreva rendere più semplice per i cittadini conferire i Raee e recuperarne i metalli preziosi in modo sostenibile dal punto di vista ambientale. Ora iniziamo a contribuire attivamente per ridurre la dipendenza dall'estero di metalli preziosi e strategici per la produzione di chip, per automotive, difesa e aerospazio''.

Per Daniele Gualdani, Lem Industries: ''Questa operazione premia gli ultimi cinque anni di ricerca e sviluppo in cui BTT Italia ha creduto e investito risorse, circa il 30 per cento del suo fatturato. Tecnologia e processi innovativi nel settore orafo sono la nostra storia; ora ci fanno compiere un balzo in avanti nell'economia circolare e della sostenibilità ambientale di cui siamo orgogliosi e che mettiamo al servizio del sistema Paese. Al contempo, BTT Italia e Nord Engineering sono due aziende con un forte radicamento territoriale e una grande vocazione internazionale. Il nuovo assetto proprietario nulla muta in termini occupazionali e molto invece apre in termini di opportunità per entrambe''.

Lucia Leonessi, Direttore Generale di Confindustria Cisambiente si dice '' molto soddisfatta di questa nuova acquisizione, perché crea di fatto un polo di grande importanza. Questo è un punto di arrivo per Nord Engineering e per BTT Italia: auguro buon lavoro ed un proficuo percorso nel quale l’Associazione Confindustria Cisambiente sarà sempre al loro fianco e a quello delle imprese italiane del settore Ambiente''.

operazione di leadership tecnologica e di know-how di processi

Con l'ingresso di Nord Engineering nel capitale di BTT Italia, si dà corpo a una leadership tecnologica nel settore dell’economia circolare e di know-how dei processi di affinazione dei metalli, terre rare e materiali strategici. Tema centrale è processare materie prime strategiche in modo sostenibile dal punto di vista economico e con un ridotto impatto ambientale. Più si ricicla ciò che si acquista e utilizza, meno si ha bisogno di estrarre materia prima. Dunque meno impatto su suolo e acque (attività mineraria) e meno inquinamento in atmosfera (processi di riciclo pirometallurgici). BTT Italia opera con una tecnologia idrometallurgica brevettata, che non utilizza la fusione e la combustione e quindi a ridotta emissione di CO2 (circa l’80 per cento in meno rispetto ai processi pirometallurgici).

Entrambe le aziende presidiano mercati internazionali e con questa operazione mettono a fattor comune la gestione del business, la rete commerciale internazionale e sedi estere in Spagna, Francia, Sud America. Questo nuovo assetto societario permette di affrontare commesse ancor più importanti. Ogni città che si doterà dei cassonetti di Nord Engineering, tra un anno potrebbe avere un impianto "Hydro B Two" (e poi un Hydro B Three, e così via) per l'affinazione dei metalli da RAEE. L'impianto è modulare e copre diverse taglie di città o aree geografiche. Lo sviluppo, inoltre, è dato anche dalle “città di nuova fondazione” come Neom in Arabia Saudita o la nuova Samarcanda in Uzbekistan. Luoghi che integrano da subito lo urban mining e la relativa logistica nel progetto architettonico, ingegneristico e urbanistico, assieme ad acquedotti e fognature.

Btt italia: dopo i primi 45 anni, le linee guida di sviluppo futuro

BTT Italia ha festeggiato quest’anno i suoi primi 45 anni di attività. La società nei 40 anni precedenti si è occupata della realizzazione di impianti per l’affinazione dei metalli preziosi, negli ultimi cinque l’esperienza maturata è stata investita nello sviluppo di soluzioni per il recupero dei metalli preziosi e critici nell’economia circolare. Nel corso del 2024, BTT Italia ha realizzato il primo impianto idrometallurgico hi-tech, lo "Hydro B One” in Toscana, che riduce l’attività estrattiva e massimizza il recupero delle materie prime strategiche dai RAEE, senza processi di incenerimento.

Per i prossimi anni, BTT Italia presenta le 12 linee guida di sviluppo sui temi dell’economia circolare. Queste linee guida vogliono offrire una visione e prospettiva industriale, concreta ed attuabile per processi sostenibili e impianti performanti che, oltre al recupero dei metalli preziosi da RAEE, si estenderà ai settori del deep sea mining, al recupero del carbone e dell’amianto, al trattamento di due elementi strategici come il germanio e il bismuto. Inoltre BTT Italia si concentrerà sul trattamento di polveri fosforose provenienti dalle lampade a fluorescenza per recuperarne le terre rare presenti, così come nelle batterie NiMH, o l’argento dai pannelli fotovoltaici dismessi. Altre frontiere sono la filiera della tecnologia per la radio-frequency identification (RFID), la filiera dell’industria spaziale e l’oro nascosto nelle miniere, vale a dire minerali strategici come, tra gli altri, il gallio, il cobalto e il feldspato.

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Cronaca

Messina: ‘Verona Trento’ e Majorana’ a...

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Messina: 'Verona Trento' e Majorana' a Rete Eco-Schools

Gli istituti “Verona Trento” e “Majorana” partecipano alla costituzione della Rete Eco-Schools di Messina: il più grande programma di educazione ambientale al mondo che partendo dalla scuola si estende a tutta la comunità. Con la costituzione dell'Eco-Comitato dell'IIS "Verona Trento”, ha preso ufficialmente il via è stato avviato il Programma Internazionale Eco-Schools “il più grande programma di educazione ambientale al mondo che partendo dalla scuola si estende a tutta la comunità”. Eco-Schools, attraverso una metodologia laboratoriale e cooperativa, si snoda in un percorso che rende protagonisti le ragazze e i ragazzi insegnando loro che ogni azione può fare la differenza. Sette i passi per realizzare il programma Eco-Schools: formazione eco-comitato, indagine ambientale, piano d’azione, integrazione curriculare, monitoraggio e valutazione, informazione e Coinvolgimento, eco codice. Biodiversità, cambiamenti climatici, energia, trasporti, cittadinanza globale, salute e benessere, acqua, rifiuti sono i temi proposti dal programma Eco-schools.

Cosi l’IIS ”Verona Trento” con i suoi due plessi: ITI “Verona Trento” e IPIA “Majorana” partecipa alla costituzione della Rete Eco-Schools di Messina aderendo al Protocollo siglato il 5 dicembre 2023 tra la Città Metropolitana, il Comune di Messina, l’Ufficio VII-Ambito Territoriale di Messina e la FEE - Foundation for Environmental Education (Fondazione per l’Educazione Ambientale) organizzazione fondatrice del programma Eco-Schools. Referente del Comune di Messina è la dott.ssa Arch. Ester Zazzero, Referente per l’IIS “Verona Trento“ la prof.ssa Stefania La Malfa. L’Eco-Comitato dell’IIS “Verona Trento” è presieduto dalla Dirigente scolastica prof.ssa Simonetta Di Prima, gestito dagli studenti e composto da tutta la comunità scolastica: i rappresentanti degli Studenti e gli studenti referenti delle 76 classi dei due Plessi ; i docenti , referenti dei Dipartimenti; il personale ATA, i genitori, le associazioni del territorio e i rappresentanti dell’amministrazione locale. Ha il compito di decidere le linee strategiche e d’indirizzo, coinvolgere la comunità, promuovere le attività, divulgare le azioni e informare il territorio. La comunità scolastica dell’ IIS “Verona Trento” rappresentata dall’ Eco-comitato ha così fatto il suo "primo passo" verso il cambiamento e la consapevolezza che ogni azione può fare la differenza! Mettendo al centro dell’azione educativa gli studenti e le studentesse e realizzando i sette passi, il Programma Eco-Schools potrà far conseguire all’Istituto la certificazione internazionale Eco-Schools e la “bandiera verde”. Un percorso che si basa su azioni concrete, che educano gli studenti alla sostenibilità, partendo dalle azioni di tutti giorni nel loro ambiente quotidiano: la scuola.

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Esteri

Ucraina, chi sono i camaleontici ‘liquidatori dei...

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Ucraina, chi sono i camaleontici 'liquidatori dei russi' nella guerra ombra fra Kiev e Mosca

L'uccisione martedì a Mosca, a sette chilometri dal Cremlino, del generale Igor Kirillov, comandante delle forze di protezione da contaminazione radiologica, chimica e biologica delle forze di Mosca, conferma l'escalation in corso di una guerra ombra disputata da Kiev e Mosca. Con azioni mirate in territorio russo contro individui e atti di sabotaggio, in particolare contro depositi di armi e carburante, messe a segno da una vasta rete di operativi dei servizi civili ucraini dell'Sbu, discendente, come l'Fsb russo dal Kgb sovietico, da cui ha in parte ereditato le dimensioni, capacità e conoscenze, a cui vengono affiancati russi reclutati in loco.

Lo "Sluzhba bezpeky Ukrainy" "ha un enorme potere, alcuni sostengono troppo potere", ha commentato un diplomatico occidentale citato dal Financial Times. L'Sbu, che nell'ambiente dell'intelligence alcuni hanno iniziato a chiamare come il "liquidatore dei russi", ha raccolto molte informazioni e dati sui vertici politici e militari russi. Ha trovato il modo di inserire talpe, entrare nei sistemi di comunicazione in territorio nemico e identificare le vulnerabilità nella rete di intelligence di Mosca, Valentin Nalyachenko, ex direttore dell'agenzia di intelligence e ora deputato.

Con più di 30mila dipendenti e ancor più operativi, l'Sbu è vasto quasi tanto quanto l'Fbi. che di agenti ne ha 35mila, sette volte più grande dell'MI5, il suo equivalente britannico, più di quattro del Mossad israeliano. Ma ha saputo correggere, con arresti e inchieste per tradimento, il problema principale ereditato dal Kgb ed evidenti nel 2014: la fedeltà a Mosca di molti dei suoi dipendenti. E ha aggiunto una grande capacità di imprevedibilità. Come aveva dichiarato nei mesi scorsi il direttore, Vasyl Maliuk, anticipando il proseguimento delle operazioni in Russia, ogni volta la tattica sarà diversa "per rimanere un passo più avanti" del nemico. "L'Ucraina non si ripete".

Critiche per la mancanza di riforme sollecitate dagli alleati sono state messe da parte durante la guerra. La Cia collabora strettamente con l'Sbu che ha investito milioni di dollari in programmi di addestramento degli agenti ucraini.

All'Sbu sono attribuite le esplosioni sul Ponte di Crimea dell'ottobre del 2022 e nel luglio del 2023 e gli attacchi contro le unità navali della Flotta russa del Mar Nero, e quella dell'auto dell'ideologo della 'grande Russia' Dugin che ha ucciso la figlia Darya nell'agosto di quell'anno, a sua volta ideologa, sulle orme del padre. Nell'agosto del 2023 è stato ucciso in un locale di San Pietroburgo, nell'esplosione di una statuetta che gli era stata offerta in dono, il blogger militare Vladlen Tatarsky. E a dicembre, l'ex deputato ucraino Ilya Kiva, fuggito in Russia poco dopo l'inizio dell'invasione.

Dopo questa azione, l'Sbu ha cambiato obiettivo e ha iniziato a lasciar trapelare la responsabilità. Non sono più colpiti propagandisti e traditori ma comandanti militari e i responsabili delle azioni offensive.

L'agenzia ha quindi rivendicato la responsabilità dell'uccisione, il mese scorso di Valery Trankovsky, l'ufficiale di marina accusato di crimini di guerra a Kiev per aver ordinato raid su obiettivi civili.

Poi, è stato ucciso da un colpo d'arma da fuoco vicino a Mosca Mikhail Shatsky, l'ingegnere coinvolto nello sviluppo dei missili da crociera Kh-59 e Kh-69 da lanciare contro le città ucraine, vide responsabile della progettazione dell'Ufficio di progettazione sperimentale Mars.

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