Barilla, nel 2024 oltre 1.400 tonnellate di prodotto a Banco alimentare
Un contributo che non solo aiuta chi è in difficoltà, ma porta con sé un messaggio: il dono è un gesto di condivisione che unisce le persone e alimenta il senso di comunità
Con 1.400 tonnellate di prodotto donate, Barilla si conferma anche nel 2024 tra i principali sostenitori di Banco Alimentare in Italia. Un contributo che non solo aiuta chi è in difficoltà, ma porta con sé un messaggio di grande valore: il dono è un gesto di condivisione che unisce le persone e alimenta il senso di comunità.
Il fenomeno della povertà alimentare in Italia è una realtà drammatica e in continua evoluzione, che colpisce sempre più persone e famiglie in difficoltà. Gli ultimi dati forniti dall'Istat (2024) offrono una fotografia preoccupante di questa situazione: oltre 2,2 milioni di famiglie vivono in condizioni di povertà assoluta, coinvolgendo più di 5,7 milioni di persone. Per chiunque debba fare i conti con risorse economiche insufficienti per garantire un livello minimo di sussistenza, accedere a un pasto nutriente diventa una sfida continua, un’aspirazione spesso lontana, soprattutto durante le festività natalizie.
La partnership tra Barilla e Banco Alimentare si basa su un impegno condiviso per sostenere le persone vulnerabili e promuovere l'inclusione sociale. Grazie a donazioni significative, il Gruppo garantisce accesso a cibo sano e nutriente a un numero crescente di persone, raggiunto dall’organizzazione che con una rete capillare di oltre 7.600 strutture caritative in tutta Italia, assicura interventi efficaci e tempestivi, ad un numero sempre maggiore di persone in difficoltà.
Un altro esempio di impegno concreto è rappresentato dall'iniziativa di volontariato d'impresa promossa dal marchio del Gruppo, Mulino Bianco, che nel 2023 ha coinvolto circa 160 dipendenti del Gruppo in oltre 1000 ore di volontariato aziendale, contribuendo a una donazione di circa 16 tonnellate di prodotti alimentari. L’attività ha interessato 10 regioni italiane, con i volontari di Mulino Bianco che hanno operato nelle sedi regionali di Banco Alimentare.
L’impegno di Barilla a favore delle comunità non si limita al periodo natalizio, ma si traduce in un sostegno attivo durante tutto l’anno. Nel 2023, il Gruppo ha attivato iniziative solidali in diversi Paesi in cui è presente, donando un totale di 3,2 milioni di euro e circa 3.200 tonnellate di prodotti. Una dedizione, quella dell’Azienda a favore delle comunità, che ha visto devolvere dal 2010 oltre 60 milioni di euro per lo sviluppo delle comunità locali, di cui 1 milione di euro destinato alla Protezione Civile a favore delle zone alluvionate in Emilia-Romagna, e più di 45.000 tonnellate di prodotti per alleviare le fragilità sociali.
Tra le iniziative più significative del Gruppo, si annoverano i contributi a favore della Croce Rossa: 2 milioni di euro donati alla comunità di Parma, insieme a mezzi di soccorso per varie associazioni, tra cui alcuni comitati della Croce Rossa Italiana. Inoltre, attraverso i suoi Plant di Castiglione delle Stiviere e Novara sono state donate ambulanze alla Croce Rossa locale sia nel 2023, che nel 2024, affiancando le regolari donazioni di prodotti a organizzazioni accreditate per supportare le comunità e i più bisognosi.
Economia
Dal Fabbro: “Impianto rappresenta futuro...
"Recupereremo materie preziosissime, molto rare e critiche per la nostra industria”
“Siamo in un impianto che rappresenta il futuro della reindustrializzazione del Paese, partendo dal recupero. Noi siamo poveri di materie prime, ne abbiamo sempre meno da acquistare perché il mondo se le contende e, allora, abbiamo ideato un processo che recupera quelle che abbiamo sul territorio. Recupereremo quindi dalle schede elettroniche dei computer, dei telefoni, delle schede elettriche, l'oro, il palladio, il rame, l'argento. Materie preziosissime, molto rare e critiche per la nostra industria”. Lo afferma Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, in occasione del taglio del nastro inaugurale del primo impianto europeo per il recupero di metalli preziosi e materie prime critiche a basso impatto ambientale, realizzato da Gruppo Iren.
Sito a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, l’impianto ha una capacità di trattamento di oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno e permetterà di recuperare metalli producendo una quantità di CO2 tre volte inferiore rispetto ai tradizionali processi di estrazione mineraria e di incenerimento. “Quasi il 30% del Pil italiano dipende direttamente o indirettamente da materiali critici come quelli che estraiamo qui - prosegue, spiegando che realizzare una strategia di recupero di questi materiali - significa aumentare l’autonomia strategica del Paese. E Iren in questo è il capofila italiano. Questo è l'impianto più avanzato in Europa con questa tecnologia, che non ha impatto ambientale perché non utilizza forni ma utilizza processi chimici molto avanzati e sofisticati, peraltro tutti italiani”.
“Questo è un passaggio nuovo, un cambio di paradigma. Qui facciamo ambiente, produciamo ambiente. Invece di estrarre l'oro e l'argento dalle miniere, piuttosto che buttarli in discarica, noi li trattiamo, li estraiamo e li valorizziamo, in un processo continuo di economia circolare. Questo è il futuro del Paese, che ripartirà da una reindustrializzazione dei processi in ottica di economia circolare e di rigenerazione dei materiali - aggiunge Dal Fabbro - I rifiuti elettronici (Raee) arriveranno da tutta Italia, come i computer che usiamo ogni giorno e buttiamo in discarica e che da domani invece avranno una nuova vita: non solo, quindi, con un impatto ambientale pari a zero, ma anche producendo ricchezza per il territorio”. “Con assunzioni ed investimenti vogliamo far crescere nel polo che ci ospita una nuova industria italiana - conclude - Da qui riparte un nuovo concetto di industria italiana, di rigenerazione, di economia circolare. Abbiamo avuto un grande supporto dalla Regione e dalle istituzioni, che devo ringraziare perché se siamo qui oggi è anche grazie al supporto istituzionale che abbiamo avuto”.
Economia
Sindaco Chienni: “Con questo impianto si apre...
"Un'avventura affascinante che coinvolgerà la forza lavoro precedentemente impiegata in altri ruoli e in altre funzion"
“Con l’inaugurazione di questo impianto si apre un percorso di innovazione, frutto anche di determinazione e resilienza, perché il nostro territorio sta dimostrando la capacità di tutelare i posti di lavoro. E’ accaduto di recente con la Fimer, che dopo un mese di tribolazione ha aperto un nuovo percorso su basi solide, e accade qui perché alla fine di un'esperienza se ne apre una nuova, impostata sull'economia circolare, con un impianto che recupera i metalli preziosi da schede Raee”. Così Sergio Chienni, sindaco di Terranuova Bracciolini, margine dell’inaugurazione del primo impianto europeo per il recupero di metalli preziosi e materie prime critiche a basso impatto ambientale, realizzato da Gruppo Iren a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo.
“È un'avventura affascinante che coinvolgerà la forza lavoro precedentemente impiegata in altri ruoli e in altre funzioni e non è l'unico passo che vedremo, perché a breve ci sarà la presentazione di una nuova esperienza, quella relativa alla generazione del biometano, un accordo fatto Waga, anche questo un passo proficuo nella direzione dell'innovazione - spiega il sindaco di Terranuova Bracciolini - Basti considerare che l'80% del valore che verrà generato dal distretto proviene da attività di recupero, passando dallo smaltimento alla trasformazione dello scarto in valore. Un passo sostanziale e importante per il futuro di tutti”. Con una capacità di trattamento di oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno, l’impianto permetterà di recuperare metalli producendo una quantità di CO2 tre volte inferiore rispetto ai tradizionali processi di estrazione mineraria e di incenerimento.
Chienni, poi, illustra come i rifiuti possano diventare miniera e non problema: “Trasformando lo scarto in valore. In tal senso è necessario avviare dei procedimenti innovativi e ringrazio Iren per aver fatto questo investimento. Una sinergia che, peraltro, nasce con altri partner di primissima importanza di livello nazionale, ma anche legati al nostro territorio. Faccio riferimento, per esempio, alla Btt che appartiene al gruppo Lem, che trova le sue origini e la sua attività peculiare nella nostra vallata - conclude - È una sinergia complessiva che sta segnando una nuova prospettiva per il nostro territorio e per le aziende, le quali sono anche partecipate direttamente o indirettamente dai Comuni”.
Economia
Pichetto Fratin: “Importanza strategica sito è...
"Attivare delle tecnologie moderne, con impianti come questo, per avere minerali critici e rari e creare un nuovo giacimento, una grande miniera”
“L'importanza dal punto di vista strategico di questo sito è assoluta. l'Italia è un Paese che ha poche materie prime e il nostro più grande giacimento, la nostra più grande miniera sono di rifiuti. Quindi si tratta di attivare delle tecnologie moderne, con impianti come questo, per avere minerali critici e rari e creare un nuovo giacimento, una grande miniera”. Lo afferma Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, in occasione del taglio del nastro inaugurale del primo impianto europeo per il recupero di metalli preziosi e materie prime critiche a basso impatto ambientale, realizzato da Gruppo Iren.
Sito a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, l’impianto ha una capacità di trattamento di oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno e permetterà di recuperare metalli producendo una quantità di CO2 tre volte inferiore rispetto ai tradizionali processi di estrazione mineraria e di incenerimento. Dopo il rigassificatore di Piombino, con questo impianto la Toscana sta dando tanto all'Italia sulle materie prime: “La Toscana è una grande e ricca regione, che sta dando e ricevendo dei contributi importanti - spiega il ministro Pichetto Fratin - in quanto si tratta di opportunità di sviluppo, di benessere e di occupazione”.
“Dobbiamo riuscire ad adeguare questa convivenza tra le persone e le nuove tecnologie, adattandole a un mondo più moderno rispetto al secolo scorso. Nel secolo scorso non c'erano certe percezioni o certi modelli di produzione. Si tratta di un'evoluzione dove devono essere trovati dei punti di mediazione”, conclude.