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In libreria ‘La vita è adesso’, parola agli autori Pravettoni e Boldrini

La psiconcologa e il direttore comunicazione di Aiom raccontano il libro dedicato al tumore (e non solo)

In libreria 'La vita è adesso', parola agli autori Pravettoni e Boldrini

Il libro ‘La vita è adesso. Ammalarsi, rigenerarsi, vivere’ (Cairo Editore, 256 pagine, 17 euro), "Si focalizza sull'importanza del vivere il presente. Un qualcosa che ognuno di noi dovrebbe imparare e capire in ogni momento della vita. Un libro che può essere utile anche per le persone molto giovani, per comprendere l'importanza del vivere in modo consapevole e appieno le esperienze della nostra esistenza. Anche quando queste esperienze ci mettono alla prova con delle avversità”. Gabriella Pravettoni, professoressa di psicologia delle decisioni all’università di Milano e psiconcologa all’Ieo, l’Istituto europeo di Oncologia e il giornalista scientifico Mauro Boldrini, dal 1998 direttore Comunicazione Aiom (Associazione italiana oncologia medica), sono gli autori del libro che racconta il complesso percorso durante e dopo la malattia oncologica (e non solo). Un libro rivolto a tutti, ma in particolare alle persone che hanno avuto un'esperienza oncologica o che la stanno attualmente vivendo. Un ponte che conduce oltre la diagnosi e la cura, oltre ‘il tempo sospeso della malattia’, come lo chiamano gli autori nel libro, che guarda all’opportunità concreta di “ritrovare le risorse per tornare a pianificare un progetto di vita”, dice il direttore comunicazione di Aiom Boldrini. In Italia sono oltre 3 milioni e mezzo le persone che convivono con una neoplasia. Nel momento della diagnosi “esiste un trauma, una rottura di un equilibrio precedente - spiega la psiconcologa Pravettoni - Si dice infatti che c'è una una vita prima del tumore e una vita dopo il tumore”. (Video)

Oggi le nuove terapie consentono ai pazienti di vivere per lungo tempo: “Oltre il 50% delle persone colpite da un tumore riuscirà a guarire o convivere con una malattia che diventa cronica - sottolinea il direttore Boldrini - È fondamentale affrontarla, rigenerarsi e tornare ad una vita di relazione con i figli, con il proprio compagno, con i colleghi di lavoro. Tornare ad una vita di normalità perché la vita è adesso”, dice. Per affrontare, rigenerarsi e tornare a vivere dopo il cancro, è però necessario ritrovare un equilibrio psicologico. Fondamentale il sostegno degli specialisti: “In Italia c’è tanto ancora da fare: solo il 20% degli ospedali dispone di un servizio strutturato di psiconcologia dove i pazienti possono trovare supporto attraverso psiconcologi esperti che siano realmente presenti nel loro percorso”, avverte la specialista Pravettoni. Stanno per essere attivate piattaforme online che potranno dare un contributo reale e colmare almeno in parte questa lacuna. Diagnosi e rottura di equilibrio, si diceva, ma anche rigenerazione e ritorno alla vita.

Il libro scritto dalla professoressa Pravettoni e dal direttore Boldrini, accende una luce sulle opportunità: “La malattia può consentire di ricostruirsi e rivivere in modo più consapevole attraverso scelte oculate e dando più importanza ai valori fondamentali della nostra esistenza - sottolinea la professoressa - Ci focalizziamo molto sul fatto che una volta vissuta questa avversità, questa esperienza che nessuno vorrebbe vivere, possiamo recuperare molte cose della nostra vita facendo perno sul nostro sistema valoriale, sui nostri ideali, sulle prospettive di un progetto nuovo. Possiamo diventare più consapevoli di ciò che viviamo e di ciò che scegliamo. Dovremmo però provare a ripensare a noi stessi ancor prima e ancora fuori dalla malattia”, dice.

Un suggerimento, quello della professoressa, di estremo valore. Ma parlare di cancro fa paura, anche se, rispetto al passato, qualcosa sta cambiando: “Fino all'inizio degli anni 2000 la parola cancro non trovava spazio sui media perché troppo associata alla morte - aggiunge il direttore - Solo nel 2019 la società americana di oncologia (Asco) per la prima volta ha sdoganato la parola 'guarigione'. Prima di allora si usava un termine per nulla amato dai pazienti: ‘long survival’, ‘lungo-sopravvivente’. Grazie alla diagnosi precoce, alle nuove terapie, oggi i pazienti non affrontano più il male incurabile. Eppure c'è ancora questa equazione semantica: tumore uguale male senza speranza” dice Boldrini.

Quando parliamo di “tumore, neoplasia o cancro, la patologia per eccellenza del nucleo familiare, parliamo di una esperienza che può andare avanti per molti anni, con un'ottima qualità di vita”, aggiunge. “Oggi si discute molto di innovazione, di guarigione, abbiamo ottenuto una legge sul diritto all'oblio che riguarda oltre 1 milione di persone in Italia considerate guarite - riprende il direttore Boldrini - C'è ancora molto da fare, ma non c'è dubbio che è opportuno parlarne in un modo diverso, perché la vita è adesso e va vissuta completamente, nel migliore dei modi. Anche per chi è stato colpito da un tumore”, conclude.

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Cronaca

Roma, dirigente Ps San Lorenzo: “Lotta al degrado,...

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Roma, dirigente Ps San Lorenzo:

"Prevenzione e contrasto del degrado, ripristino del decoro e della legalità: ecco la nostra mission". A pochi giorni dalle operazioni che hanno viste impegnate più forze ed enti nella zona del Cimitero del Verano e di Largo Passamonti a Roma, il dirigente dei Commissariati San Lorenzo e Sant'Ippolito Fabio Germani racconta all'Adnkronos un lavoro "corale e di squadra che ha come obiettivo aumentare la percezione di sicurezza in modo concreto".

Le operazioni hanno visto in campo la polizia locale, insieme alla polizia di Stato, ai Carabinieri, al personale dei servizi sociali del Municipio, della sala operativa sociale e dell'Ama, per il censimento di camper e roulotte presenti nell'area. Trovati oltre trenta veicoli adibiti ad abitazioni di fortuna con dentro 34 persone. Un camion bruciato e pieno di rifiuti è stato portato via per procedere allo smaltimento. Due cani trovati legati sono stati salvati, tre persone sono state portate in questura per accertamenti. Tutto è partito dalle segnalazioni dei cittadini e del comitato di quartiere, attentamente vagliate e poi finite sul tavolo dell'Osservatorio territoriale per la sicurezza del II Municipio dove si è acceso un faro sulle situazioni più critiche: dalla mancanza di illuminazione in alcune strade alla necessità di potare gli alberi e di posizionare campane per la raccolta del vetro contro l'abbandono di bottiglie a terra.

"Così come già avvenuto al III e al XII municipio, dove sono stato in precedenza, questo sistema di sicurezza integrata e sempre più partecipata ci consente di analizzare gli esposti e le segnalazioni dei cittadini e, poi in rete, diamo una risposta coordinata", sottolinea Germani spiegando che grazie all'intervento dei diversi enti, da Roma Capitale alla polizia locale alla Asl ad Ama ed Areti, si è intervenuti su vari fronti ognuno per la propria competenza. La luce è stata riattivata nelle vie rimaste al buio e sono partiti i lavori di potatura delle alberature. Nel corso di operazioni, come quella di due giorni fa al Verano o nei servizi anti-degrado, la cornice di sicurezza viene assicurata dal Questore con apposita ordinanza che predispone mirati servizi di ordine e sicurezza pubblica delle forze di polizia e delle amministrazioni ed enti competenti in materia. "In questo modo preveniamo i reati invece di doverli contrastare", conclude il dirigente Germani.

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Cronaca

Giubileo 2025, cardinale Zuppi: “Grande opportunità...

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Dalle pagine del Corriere della Sera l'appello del presidente dei vescovi italiani all'Occidente perché "cancelli il debito dei Paesi poveri"

Il cardinale Matteo Zuppi - (Fotogramma)

"In fondo, il Giubileo apre il cammino anche dove sembra non ci sia". Sono parole di speranza quelle del cardinale Matteo Zuppi in un'intervista al Corriere della Sera di oggi. Arcivescovo di Bologna, è presidente dei vescovi italiani dal 2022. Papa Francesco lo ha scelto come suo inviato per la "missione di pace", che lo ha portato a Kiev, Mosca, Washington e Pechino.

La guerra

"Il senso del Giubileo è misurarsi con se stessi, con la propria debolezza e fragilità, ma in questo ritrovare anche la speranza che si misura con i problemi concreti, una speranza che non è chiudere gli occhi ma aprirli. Non si tratta di evitare dolori e tragedie, se mai il contrario: è entrarci dentro, perché è nel buio che cerco la luce, è nell’ingiustizia che cerco la giustizia, è nella guerra che cerco la pace" dice il cardinale al quotidiano. "Non è fatalismo o provvidenzialismo. Certo, al fondo c’è la cognizione che senza Dio non possiamo fare nulla, che non dobbiamo stancarci di pregare il Signore per la pace. Ma questo non significa dire: ci pensa Lui. Devi fare di tutto perché si possa realizzare ciò che Dio vuole". "Non è solo quello che fanno gli altri, perché le cose cambino devi iniziare tu stesso - spiega Zuppi al Corriere della Sera -. È l'occasione di liberarsi da tutto ciò che ha preparato e prepara la guerra. La guerra come fabbrica di ingiustizia, la guerra che genera l'ingiustizia e la accresce".

Il debito dei Paesi poveri

"In fondo, il Giubileo apre il cammino anche dove sembra non ci sia. L'indicazione del carcere, la Porta Santa che papa Francesco aprirà a Rebibbia, è evidente: dove sembra non ci sia nessun futuro, si apre al contrario una strada, una possibilità di rinnovamento. Questa è la grandezza del Giubileo" ricorda Zuppi. Un cambiamento che può partire anche, spiega al Corriere della Sera dalla "richiesta di remissione del debito dei Paesi poveri" nell'ottica di "cancellare tutto ciò che genera ingiustizia e disuguaglianza".

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Cronaca

Efe Bal: “Voglio smettere di fare la prostituta per...

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"L'unica cosa che mi dispiace è che, se non lavoro, se non faccio sesso con i clienti, non trom.. proprio"

Efe Bal:

"La vera notizia? Sto cercando di lasciare il lavoro di prostituta per diventare youtuber...". Così Efe Bal, la escort transessuale turca che danni vive ed esercita la sua professione a Milano, svela all'Adnkronos le sue intenzioni. "Io sono l'unica prostituta transessuale in Italia ad avere più di 100 milioni di visualizzazioni su YouTube, 9 milioni e 600mila nei ultimi 28 giorni, tanto per intenderci, sono un YouTuber e pian piano cerco di lasciare questa vita da prostituta: un po' come Malena ha fatto con la carriera nel porno...". Mai nessuno ha voluto conoscere la vera Efe Bal, mai nessuno mi ha dato davvero la possibilità di farlo", spiega. Tramite YouTube e TikTok, spiega, "sto lanciando un nuovo Efe Bal. Prima di tutto, non parlo mai della mia vita privata, del mio lavoro o dei miei clienti, anche perché altrimenti mi avrebbero già bannato", sottolinea. "Voglio proporre - spiega - un Efe Bal che nessuno ha mai visto prima, né i miei clienti, né i giornalisti, né gli autori televisivi". Nonostante tutto, dice, "io non mi sento vecchia. Per esempio, ieri ho girato un video per fare gli auguri di Natale e non mi trovo né invecchiata, né ingrassata, né imbruttita. Continuo a lavorare: pago 2.000 euro di affitto, abito in Piazza Repubblica", spiega.

"I soldi arrivano: faccio videochiamate, ho un account su OnlyFans, non mi fermo mai. Però, a volte, preferisco girare un video bomba su una notizia di attualità piuttosto che fare una scop...", sottolinea. "YouTube e TikTok stanno entrando sempre più nella mia vita, e questo mi rende molto felice", afferma. Che cosa potrebbe mancarti nella vita futura? L'unica cosa che mi dispiace è che, se non lavoro, se non faccio sesso con i clienti, non trom.. proprio", afferma. "Questo perché sono una persona asociale: non ho amici e non riesco a trovare qualcuno con cui trombare. Anche quando trovo un trombamico, spesso inizia come cliente. Magari viene da me come cliente, poi mi piace molto e gli dico: "Guarda, la prossima volta possiamo vederci gratis, vieni a trovarmi, magari resti a dormire con me". (di Andrea Persili)

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