Marinali (Acea): “Copertura fotovoltaica dei Musei, sfida accolta e realizzata in tempi record”
“Questo fantastico impianto fotovoltaico è molto innovativo e unisce la tecnologia alla bellezza del luogo, è stato realizzato in tempi record da Acea e soprattutto da Areti, società del gruppo Acea, per garantire anche al Vaticano questa transizione energetica che diventa ormai ineludibile per tutto il nostro pianeta''.
Lo afferma Barbara Marinali, presidente di Acea, durante l'inaugurazione ai Musei Vaticanii della nuova copertura vetrata fotovoltaica del Cortile delle Corazze.
''E' un impianto composto da 235 pannelli fotovoltaici ad altissima prestazione ed è stato realizzato grazie al coordinamento di Areti insieme ad una serie di ditte fornitrici e subappaltatrici in una armonia che ha consentito di realizzare tutto in sei mesi conciliando la realizzazione di questa infrastruttura con le visite dei turisti, che non sono state mai interrotte durante questo periodo. Una sfida che abbiamo accolto e che siamo contenti di aver portato a termine, collaborando con il Governatorato, con la Direzione infrastrutture e con tutte le strutture della città del Vaticano''.
''Questo è il primo passo di un tassello di iniziative che, insieme al Gruppo Acea, la città del Vaticano si accinge a realizzare per avere una completa transizione verso una Net Zero Economy all'interno di questo piccolo ma grande Stato. E' difficile integrare e trovare spazi dove realizzare infrastrutture fotovoltaiche in luoghi già fortemente costruiti e antropizzati. Questo è un esempio straordinario di come in un'infrastruttura che già esisteva si può pensare, immaginare e realizzare un impianto che si compenetri con un'infrastruttura già esistente. La sfida, qui e nelle città, è trovare spazi dove realizzare la transizione con infrastrutture compatibili con l'esistente”.
Economia
Dal Fabbro: “Impianto rappresenta futuro...
"Recupereremo materie preziosissime, molto rare e critiche per la nostra industria”
“Siamo in un impianto che rappresenta il futuro della reindustrializzazione del Paese, partendo dal recupero. Noi siamo poveri di materie prime, ne abbiamo sempre meno da acquistare perché il mondo se le contende e, allora, abbiamo ideato un processo che recupera quelle che abbiamo sul territorio. Recupereremo quindi dalle schede elettroniche dei computer, dei telefoni, delle schede elettriche, l'oro, il palladio, il rame, l'argento. Materie preziosissime, molto rare e critiche per la nostra industria”. Lo afferma Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, in occasione del taglio del nastro inaugurale del primo impianto europeo per il recupero di metalli preziosi e materie prime critiche a basso impatto ambientale, realizzato da Gruppo Iren.
Sito a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, l’impianto ha una capacità di trattamento di oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno e permetterà di recuperare metalli producendo una quantità di CO2 tre volte inferiore rispetto ai tradizionali processi di estrazione mineraria e di incenerimento. “Quasi il 30% del Pil italiano dipende direttamente o indirettamente da materiali critici come quelli che estraiamo qui - prosegue, spiegando che realizzare una strategia di recupero di questi materiali - significa aumentare l’autonomia strategica del Paese. E Iren in questo è il capofila italiano. Questo è l'impianto più avanzato in Europa con questa tecnologia, che non ha impatto ambientale perché non utilizza forni ma utilizza processi chimici molto avanzati e sofisticati, peraltro tutti italiani”.
“Questo è un passaggio nuovo, un cambio di paradigma. Qui facciamo ambiente, produciamo ambiente. Invece di estrarre l'oro e l'argento dalle miniere, piuttosto che buttarli in discarica, noi li trattiamo, li estraiamo e li valorizziamo, in un processo continuo di economia circolare. Questo è il futuro del Paese, che ripartirà da una reindustrializzazione dei processi in ottica di economia circolare e di rigenerazione dei materiali - aggiunge Dal Fabbro - I rifiuti elettronici (Raee) arriveranno da tutta Italia, come i computer che usiamo ogni giorno e buttiamo in discarica e che da domani invece avranno una nuova vita: non solo, quindi, con un impatto ambientale pari a zero, ma anche producendo ricchezza per il territorio”. “Con assunzioni ed investimenti vogliamo far crescere nel polo che ci ospita una nuova industria italiana - conclude - Da qui riparte un nuovo concetto di industria italiana, di rigenerazione, di economia circolare. Abbiamo avuto un grande supporto dalla Regione e dalle istituzioni, che devo ringraziare perché se siamo qui oggi è anche grazie al supporto istituzionale che abbiamo avuto”.
Economia
Sindaco Chienni: “Con questo impianto si apre...
"Un'avventura affascinante che coinvolgerà la forza lavoro precedentemente impiegata in altri ruoli e in altre funzion"
“Con l’inaugurazione di questo impianto si apre un percorso di innovazione, frutto anche di determinazione e resilienza, perché il nostro territorio sta dimostrando la capacità di tutelare i posti di lavoro. E’ accaduto di recente con la Fimer, che dopo un mese di tribolazione ha aperto un nuovo percorso su basi solide, e accade qui perché alla fine di un'esperienza se ne apre una nuova, impostata sull'economia circolare, con un impianto che recupera i metalli preziosi da schede Raee”. Così Sergio Chienni, sindaco di Terranuova Bracciolini, margine dell’inaugurazione del primo impianto europeo per il recupero di metalli preziosi e materie prime critiche a basso impatto ambientale, realizzato da Gruppo Iren a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo.
“È un'avventura affascinante che coinvolgerà la forza lavoro precedentemente impiegata in altri ruoli e in altre funzioni e non è l'unico passo che vedremo, perché a breve ci sarà la presentazione di una nuova esperienza, quella relativa alla generazione del biometano, un accordo fatto Waga, anche questo un passo proficuo nella direzione dell'innovazione - spiega il sindaco di Terranuova Bracciolini - Basti considerare che l'80% del valore che verrà generato dal distretto proviene da attività di recupero, passando dallo smaltimento alla trasformazione dello scarto in valore. Un passo sostanziale e importante per il futuro di tutti”. Con una capacità di trattamento di oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno, l’impianto permetterà di recuperare metalli producendo una quantità di CO2 tre volte inferiore rispetto ai tradizionali processi di estrazione mineraria e di incenerimento.
Chienni, poi, illustra come i rifiuti possano diventare miniera e non problema: “Trasformando lo scarto in valore. In tal senso è necessario avviare dei procedimenti innovativi e ringrazio Iren per aver fatto questo investimento. Una sinergia che, peraltro, nasce con altri partner di primissima importanza di livello nazionale, ma anche legati al nostro territorio. Faccio riferimento, per esempio, alla Btt che appartiene al gruppo Lem, che trova le sue origini e la sua attività peculiare nella nostra vallata - conclude - È una sinergia complessiva che sta segnando una nuova prospettiva per il nostro territorio e per le aziende, le quali sono anche partecipate direttamente o indirettamente dai Comuni”.
Economia
Pichetto Fratin: “Importanza strategica sito è...
"Attivare delle tecnologie moderne, con impianti come questo, per avere minerali critici e rari e creare un nuovo giacimento, una grande miniera”
“L'importanza dal punto di vista strategico di questo sito è assoluta. l'Italia è un Paese che ha poche materie prime e il nostro più grande giacimento, la nostra più grande miniera sono di rifiuti. Quindi si tratta di attivare delle tecnologie moderne, con impianti come questo, per avere minerali critici e rari e creare un nuovo giacimento, una grande miniera”. Lo afferma Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, in occasione del taglio del nastro inaugurale del primo impianto europeo per il recupero di metalli preziosi e materie prime critiche a basso impatto ambientale, realizzato da Gruppo Iren.
Sito a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, l’impianto ha una capacità di trattamento di oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno e permetterà di recuperare metalli producendo una quantità di CO2 tre volte inferiore rispetto ai tradizionali processi di estrazione mineraria e di incenerimento. Dopo il rigassificatore di Piombino, con questo impianto la Toscana sta dando tanto all'Italia sulle materie prime: “La Toscana è una grande e ricca regione, che sta dando e ricevendo dei contributi importanti - spiega il ministro Pichetto Fratin - in quanto si tratta di opportunità di sviluppo, di benessere e di occupazione”.
“Dobbiamo riuscire ad adeguare questa convivenza tra le persone e le nuove tecnologie, adattandole a un mondo più moderno rispetto al secolo scorso. Nel secolo scorso non c'erano certe percezioni o certi modelli di produzione. Si tratta di un'evoluzione dove devono essere trovati dei punti di mediazione”, conclude.