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Ucraina, Zelensky rilancia: “Kiev forte nel 2025 e poi pronti a diplomazia”

Kiev non intende negoziare ora in un momento di debolezza, ma conta ancora sull'aiuto dell'Occidente per tentare di invertire le sorti del conflitto. Il Consiglio europeo: "La Russia non deve prevalere"

Volodymyr Zelensky ieri a Bruxelles - Afp

L'Ucraina farà "tutto il necessario" per diventare "forte" nel prossimo anno e, poi, per essere "pronta" per la diplomazia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Bruxelles, ha fissato la linea per uscire dalla guerra con la Russia.

Kiev non intende negoziare ora, mentre si trova in una posizione di debolezza, ma conta ancora sull'aiuto dell'Occidente per tentare di invertire le sorti del conflitto. I leader Ue, con accenti diversi, lo spalleggiano. "La Russia non deve prevalere", proclamano nelle conclusioni del Consiglio europeo, che esprimono la linea dei 27.

Insomma, per gli europei non è il momento di parlare di peacekeeping, né di garanzie di sicurezza: è "troppo presto", come ha sottolineato il premier olandese Dick Schoof. Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha invitato a non correre troppo con le ipotesi. In Ucraina, ha detto "intanto cerchiamo di arrivare a un cessate il fuoco e alla pace. Il processo di peacekeeping è un periodo ipotetico: vedremo cosa succederà".

L'incognita Trump

A preoccupare Zelensky sono gli Usa, con l'arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump. Zelensky non ha nascosto che per Kiev la sola Europa non è sufficiente: "Per l'Ucraina non basteranno le garanzie europee - ha detto - per noi le garanzie vere, ora e in futuro, sono nella Nato". Il presidente non dispera di poter convincere il tycoon: "Penso che Trump sia un uomo forte e lo voglio dalla mia parte", ha affermato. Per Zelensky servono "decisioni comuni: gli Stati Uniti e l'Ue. Anzi, l'Europa, perché serve anche il Regno Unito, naturalmente. Ci contiamo. E - ha sottolineato - aspettiamo ancora il primo ministro", Keir Starmer, che mercoledì sera non era presente all'incontro nella residenza del segretario generale della Nato Mark Rutte.

Il ruolo dell'Europa

Il presidente ucraino ha dietro di sé l'Ue, dove prevale la linea del fronte Est. "Qualsiasi spinta a negoziare presto è un cattivo affare per l'Ucraina", ha dichiarato l'Alta Rappresentante Kaja Kallas, che è estone ma parla per tutti i 27. Sulla stessa lunghezza d’onda la presidente Ursula von der Leyen: "Sostenere l’Ucraina in questo momento - ha affermato - non è solo un obbligo morale. È anche un imperativo strategico. Il mondo ci guarda. I nostri amici, e ancor più i nostri nemici, osserveranno attentamente il modo in cui manteniamo il nostro sostegno all’Ucraina. Deve essere ferreo”.

Più cauto il cancelliere Olaf Scholz, che si prepara alle prossime elezioni in Germania e che ieri sera ha partecipato alla cena nella residenza di Rutte, insieme ai 'pesi massimi' del versante europeo della Nato: c’erano la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la premier danese Mette Frederiksen, il primo ministro olandese Dick Schoof, il presidente polacco Andrzej Duda, il presidente del Consiglio Europeo António Costa, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, il segretario di Stato per gli affari esteri britannico David Lammy e il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot.

Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, ha sottolineato il leader socialdemocratico, “non dobbiamo perdere di vista i due grandi compiti che ci troviamo di fronte. In primo luogo, le uccisioni devono finire: dobbiamo arrivare a una situazione in cui la pace diventi possibile. Deve anche essere molto chiaro che non deve esserci un’escalation della guerra in una guerra tra Russia e Nato". Scholz ha però precisato che nulla deve essere deciso “sulla testa degli ucraini” e ha invitato gli altri leader a intensificare il sostegno militare a Kiev.

Accenti diversi sono arrivati dai Baltici. In questi giorni, ha notato il presidente della Lituania Gitanas Nauseda, "sento parlare di possibili negoziati di pace. La mia opinione è che è troppo presto, perché in questo momento la Russia è in modalità offensiva. La Russia sta andando avanti. Si sente la parte più forte in ogni possibile negoziato", che quindi "non porterebbe a una pace giusta e sostenibile, ma a una pace ingiusta e insostenibile”. Anche secondo il premier estone Kristen Michel, “L’unico modo per ottenere una pace giusta e duratura è mettere l'Ucraina in una posizione di forza. Significa che l'Ucraina ha bisogno di assistenza, denaro, armi, difesa aerea: tutto ciò che possiamo fornire".

Zelensky non ha negato che il tema di una eventuale missione di pace venga discusso, ma ha detto che “non ci sono decisioni" sull'eventuale invio di truppe in Ucraina con funzioni di peacekeeping. "Non posso discutere i dettagli pubblicamente", ma "c'è qualche volontà politica", oltre alla "comprensione che Vladimir Putin è pericoloso e che non si fermerà all'Ucraina". Ha poi criticato il presidente russo Vladimir Putin che, ha detto, "è molto pericoloso, per tutti. Per lui la vita umana non vale niente. Penso che sia pazzo, davvero. Ama uccidere”.

Il discorso di Putin

Putin, da Mosca ha ribadito che per lui Zelensky, essendo scaduto il suo mandato, non ha alcuna legittimità: “Parleremo con chiunque, compreso Zelensky, se dovesse andare alle urne e ottenere legittimità", ha detto. Il presidente ucraino ha ribadito di non mirare a breve ad un cessate il fuoco. “Dobbiamo capire - ha detto - che non possiamo convivere con un conflitto congelato nel nostro territorio”. E ha respinto la proposta di una ‘tregua natalizia’ avanzata dal primo ministro ungherese Viktor Orban: “Con tutto il rispetto per il popolo ungherese - ha detto - il premier non ha un mandato personale per organizzare i negoziati, e i suoi rapporti con Putin sono un po' troppo cordiali”.

La richiesta ucraina di sistemi di difesa aerea

Zelensky sa che sedersi al tavolo con i russi in una posizione di debolezza militare può essere molto rischioso: potrebbe finire come i bolscevichi a Brest-Litovsk, all'inizio del 1918, che dovettero trattare con la Germania imperiale avendo l'esercito in rotta. Ogni volta che obiettavano ad una richiesta tedesca, la Reichswehr attaccava. Finì con enormi cessioni territoriali della neonata Urss alla Germania.

Davanti alla prospettiva di dover abbassare l’età della leva, per avere soldati, ha fatto notare che per lui il problema sono più le armi che mancano, non tanto gli uomini, malgrado al confine orientale dell'Ue, secondo dati Frontex, siano aumentati di parecchio gli arrivi di giovani uomini che fuggono dalla guerra. Ha chiesto quindi agli europei di fornirgli almeno 19 nuovi sistemi di difesa aerea, per proteggere la "generazione di energia nucleare. Oltre 22 stazioni sono coinvolte nella generazione, abbiamo bisogno di 19 sistemi aggiuntivi" di difesa aerea "per proteggere la rete, altrimenti rimarremo senza 4-5 gigawatt di energia il prossimo inverno, come la Russia sa bene".

E ha ringraziato David Lammy, ministro degli Esteri britannico, e Giorgia Meloni per i nuovi pacchetti di aiuti che gli hanno promesso. Insomma, per l'Ue e per Zelensky, la guerra deve continuare, nella speranza di rovesciarne le sorti. Il fronte, come ha notato Rutte, si muove verso ovest, non verso est. Tutto sta nel vedere se Donald Trump è d'accordo con questa strategia. E anche se gli europei riusciranno a evitare di essere bypassati nelle decisioni sul futuro dell'Ucraina.

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Salute e Benessere

Successo per Natale solidale Aisla, raccolti 230mila euro...

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A Milano il Christmas Party che ha chiuso la campagna lanciata a novembre, 'una promessa mantenuta'

Successo per Natale solidale Aisla, raccolti 230mila euro per la ricerca

"Trionfo di solidarietà per il Natale solidale di Aisla, culminato nel Christmas Party che ha unito cuori e menti nella lotta contro la sclerosi laterale amiotrofica. L'evento, condotto da Andrea Marchesi di Radio Deejay, si è svolto a Milano nella serata di giovedì 19 dicembre, presso lo store di Galbusera in piazza San Babila, e ha visto la partecipazione di volontari, sostenitori, persone con Sla e le loro famiglie, tutti uniti da un obiettivo comune: la solidarietà. Durante la serata è stato annunciato un traguardo straordinario: i fondi raccolti attraverso la campagna solidale hanno raggiunto l'importante cifra di 230mila euro, destinati interamente a finanziare la ricerca scientifica di AriSla e dei Centri clinici Nemo". Lo annuncia l'Associazione italiana la sclerosi laterale amiotrofica.

La campagna, lanciata a Roma il 21 novembre scorso con la diretta streaming 'La promessa per la ricerca' - ricorda Aisla in una nota - ha visto la partecipazione di "illustri personalità del mondo dello sport, dello spettacolo, delle istituzioni e del giornalismo". L'evento conclusivo di Milano ha rappresentato "un forte richiamo all'importanza di essere una comunità, con tutti i volontari di Aisla collegati da ogni parte d'Italia, che hanno incarnato il vero spirito del Natale, rinnovando il loro impegno quotidiano nella lotta contro la Sla.

"Il Natale di Aisla è un invito alla solidarietà che va oltre il dono materiale. Non si tratta solo di fare beneficenza, ma di un forte richiamo all'amore verso il prossimo", ha dichiarato Fulvia Massimelli, presidente nazionale di Aisla. "La nostra azienda - ha aggiunto Diego Ponasso, rappresentante di Galbusera - crede fermamente che la responsabilità sociale sia un pilastro fondamentale della nostra identità. Sostenere Aisla non è solo un gesto di solidarietà, ma un modo concreto per contribuire alla ricerca scientifica nel nostro Paese". Valeria Sansone, direttore clinico-scientifico di Nemo Milano, ha sottolineato che "prendersi cura significa molto più che offrire assistenza. E' fondamentale garantire che ogni paziente riceva le migliori cure, ma è altrettanto importante fornire tutto il supporto emotivo e sociale di cui ha bisogno". Per Roberto Carcangiu, vicepresidente SLAfood e presidente dell'Associazione professionale cuochi italiani, "la solidarietà che abbiamo visto in queste settimane è un chiaro segno che, unendo le forze, possiamo costruire un futuro migliore per tutti, non solo per chi affronta questa malattia". Infine il commento di Davide Rafanelli, presidente di SLAfood: "Ogni gesto conta e ognuno di noi può e deve fare la differenza. La malattia impedisce di abbracciare, ma non mi potrà mai impedire di ricevere un abbraccio dal prossimo".

La serata - riferisce Aisla - si è conclusa con un momento di dolcezza grazie alla partecipazione dello chef Roberto Valbuzzi, di Matteo Cunsolo, presidente dell'Associazione panificatori di Milano e provincia, e di Bruno Vanzan, uno dei migliori barman italiani e del mondo. Insieme hanno condiviso le loro esperienze offrendo un dolce e un cocktail con consistente modificate, creati appositamente per Aisla e per essere gustati da tutti, anche per chi affronta la disfagia.

Aisla ringrazia "tutti coloro che, in vari modi, hanno scelto di sostenere il Natale solidale. Un particolare riconoscimento - conclude la nota - va a Galbusera, Tre Marie e Caffarel, che hanno generosamente donato ben 55mila cioccolatini, contribuendo in modo significativo a questa straordinaria raccolta fondi per la ricerca sulla Sla". Per ulteriori informazioni e per dare il proprio contributo: www.aisla.it.

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Salute e Benessere

Malattie rare, Rafanelli (SlaFood): “In Natale...

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Al Christmas Party, evento conclusivo del programma del Natale solidale di Aisla: "E' stata fatta una grande campagna di sensibilizzazione ed è stata fatta una promessa, quella della donazione"

Davide Rafanelli, presidente di SlaFood

"Il senso di questa giornata è la possibilità di stare finalmente tutti insieme. C'è un grande senso di convivialità, dove si incontrano varie famiglie: la famiglia di Aisla, famiglia di SlaFood, la famiglia di NeMo. E' il momento in cui finalmente possiamo festeggiare il Natale insieme ai nostri volontari e soprattutto possiamo ricevere ciò che ci è stato donato con tanto amore da persone che ci hanno sostenuto in questo ultimo mese, dove è stata fatta una grande campagna di sensibilizzazione e, soprattutto, è stata fatta una promessa, quella della donazione". Sono le parole di Davide Rafanelli, presidente di SlaFood, in occasione del Christmas Party, evento conclusivo del programma del Natale solidale di Aisla. Nel corso della serata, è stato annunciato un traguardo straordinario: i fondi raccolti hanno raggiunto la cifra di 230mila euro, un risultato concreto e un esempio di impegno collettivo. La campagna era stata lanciata a Roma il 21 novembre scorso con la diretta streaming 'La Promessa per la Ricerca', a cui hanno partecipato illustri personalità del mondo dello sport, dello spettacolo, delle istituzioni e del giornalismo.

"Oggi possiamo finalmente dire che questa promessa è stata mantenuta e siamo orgogliosi e fieri che ci siano tante persone che ci amano, ci seguono, ci sostengono e soprattutto non ci fanno mai sentire soli. Questo avviene in un momento particolare come il Natale, ma il mio auspicio è che avvenga tutto l'anno, che ci sia una forte emozione durante tutto l'anno per darci la possibilità di cambiare la storia di questa malattia", conclude.

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Salute e Benessere

Malattie rare, chef Valbuzzi: “Con Aisla condividiamo...

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Al Christmas Party, evento conclusivo del programma del Natale solidale di Aisla: "Lo stare insieme passa attraverso il cibo, creiamo piatti che uniscono tutti"

chef Roberto Valbuzzi

"Il significato di questa serata, insieme ad Aisla e SlaFood, è lo stare insieme, la condivisione di un obiettivo: contrastare la Sla e cercare di creare coesione tra le persone che combattono questa malattia e le famiglie che li aiutano, nonché i ricercatori e i volontari che tutti i giorni cercano di contrastare l'avanzare e il progredire di questa patologia". E' quanto affermato dallo chef Roberto Valbuzzi, in occasione del Christmas Party che ha concluso il programma del Natale solidale di Aisla. Nel corso della serata è stato annunciato un traguardo straordinario: i fondi raccolti hanno raggiunto la cifra di 230mila euro, un risultato concreto e un esempio di impegno collettivo. La campagna era stata lanciata a Roma il 21 novembre scorso con la diretta streaming 'La Promessa per la Ricerca', a cui hanno partecipato illustri personalità del mondo dello sport, dello spettacolo, delle istituzioni e del giornalismo.

"Lo stare insieme passa sempre attraverso il cibo. Il cibo è qualcosa di fondamentale che non dovrebbe mancare a nessuno", spiega lo chef che sottolinea come purtroppo, a causa della disfalgia che colpisce i malati di Sla, "è difficile a volte riuscire ad arrivare a tutti. Da parte nostra, dunque, è importante cercare di creare dei piatti o aiutare a dare spunti per far sì che tutte le persone possano mettersi a tavola insieme e godere di un momento di condivisione, come tavola richiede", conclude.

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