Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale
Via libera alla patente nautica per minorenni. Il decreto che permette anche ai minorenni di poter accedere alla patente nautica D1 è stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale. Via libera dunque ai sedicenni che intendono mettersi al comando di un natante, attraverso un esame abilitativo semplificato. Ad annunciarlo è la Confarca, confederazione nazione che rappresenta le scuole nautiche, tra le promotrici del decreto legge.
Come funziona
In sostanza per i sedicenni sarà possibile conseguire il titolo di abilitazione alla navigazione, entro però alcuni limiti. Infatti, i natanti dovranno essere utilizzati soltanto di giorno ed entro le sei miglia dalla costa. Le imbarcazioni inoltre non dovranno superare i 12 metri di lunghezza, mentre il limite dei cavalli del motore è di 115.
I candidati iscritti ad una scuola nautica si sottoporranno ad un quiz semplificato, mentre le prove a mare saranno certificate da cinque ore di conduzione obbligatorie. Il patentino, fa notare Adolfo D’Angelo, segretario nazionale della sezione nautica della Confarca, sarà propedeutico alla patente nautica entro le 12 miglia che si potrà conseguire al raggiungimento della maggiore età, con i quiz base esclusi dalla patente D1. L’esame, per chi è già in possesso della patente D1, consisterà nella prova di carteggio e, successivamente, nella pratica. Restano invariate invece le prove per la patente oltre le 12 miglia. Gli esami per la patente D1 potranno essere anche svolti all’interno delle scuole nautiche sotto la supervisione degli esperti.
“Si tratta di un’esperienza innovativa – commenta D’Angelo – e che responsabilizza i più giovani, oltre a dotarli di una cultura marinaresca. Grazie ai controlli visivi tramite collegamento da remoto sarà possibile a tutti gli organi di controllo verificare il regolare svolgimento delle lezioni in presenza e degli esami”. “Questo decreto, fortemente voluto dalla nostra associazione permetterà di educare i più giovani alle regole del Codice della Nautica e di formare una futura generazione di coscienziosi diportisti”.
Cronaca
Un tempo erano ‘ruote degli esposti’, oggi in...
Come funzionano le culle termiche che permettono di poter lasciare il bebè al caldo e in anonimato
Le 'ruote degli esposti 2.0' sono oggi le culle per la vita: in Italia sono una sessantina, dislocate - con pochissime eccezioni - in tutte le regioni. Se nel Medioevo la possibilità di lasciare un neonato era affidata a una ruota di legno che dalla strada permetteva di depositarlo in una chiesa o in un convento, oggi ci sono delle culle termiche collegate a vani o stanze che permettono di poter lasciare il bebè al caldo e in anonimato in una struttura sanitaria o di altro tipo. Come la parrocchia di Bari dove un neonato è stato trovato morto. Questa culla per la vita e le altre in tutta Italia sono censite online da Culleperlavita.it, un servizio del Centro di ascolto alla vita Odv che fornisce ogni tipo di informazione alle mamme che vogliono optare per questo tipo di scelta.
Culleperlavita.it, contattato dall'Adnkronos Salute, ha precisato che ogni singola culla per la vita "non è gestita" dal Centro di ascolto alla vita Odv, ma da chi ha fatto richiesta, e che il sito fornisce solo da rete di servizio per le informazioni e "sosteniamo gravidanze difficili o indesiderate attraverso programmi di aiuto personalizzato", come si legge sul sito. Il sito fornisce all'utente l'ubicazione del servizio che però è gestito da chi ha messo a disposizione la culla termica e ne è responsabile.
"La culla per la vita è una struttura concepita appositamente per permettere di lasciare, totalmente protetti, i neonati da parte delle mamme in difficoltà nel pieno rispetto della sicurezza del bambino e della privacy di chi lo deposita - ricorda Culleperlavita.it - In luogo facilmente raggiungibile, garantisce l'anonimato della mamma che vuole lasciare il bambino ed è dotata di una serie di dispositivi (riscaldamento, chiusura in sicurezza della botola, presidio di controllo h24 e rete con il servizio di soccorso medico) che permettono un facile utilizzo e un pronto intervento per la salvaguardia del bambino".
Spettacolo
Ilary Blasi: “Sogno il cinema con Muccino o Virzì,...
La conduttrice torna su Netflix con 'Ilary', che arriva dopo 'Unica' in cui ha raccontato separazione da Totti
Ilary Blasi torna su Netflix con la docu-serie 'Ilary': 5 episodi che mostrano "come sono veramente", dice la conduttrice all'Adnkronos. Il nuovo progetto arriva dopo 'Unica' in cui la showgirl ha raccontato il suo punto di vista sulla separazione da Francesco Totti.
La docu-serie su Netflix
Dal 9 gennaio in streaming su Netflix, lo show fa entrare lo spettatore nel dietro le quinte della vita di Ilary Blasi tra determinazione, autoironia e leggerezza. Ma non è da sola. Con lei ci sono la famiglia, le amiche di sempre e il fidanzato Bastian, che si racconta per la prima volta a partire dal giorno del loro primo incontro. Dopo Totti "non ho scoperto o riscoperto l'amore, ogni persona e ogni amore è una scoperta a prescindere da tutto. Il rapporto con Bastian è diverso perché sono in un'età diversa e con un bagaglio diverso. Fondamentalmente non ho mai smesso di credere nell'amore e poi le cose accadono", spiega la conduttrice all'Adnkronos.
'Ilary' è il racconto di una donna autentica, che non conosce il verbo 'mollare', alla continua ricerca di nuovi stimoli e traguardi. Mostra al pubblico i suoi primi passi nel mondo del cinema nei panni di se stessa ma anche in campo culinario con le lezione dallo chef Ruben di 'Cucina in balcone con Ruben'. E ancora, si mette in gioco non solo sconfiggendo una delle sue più grandi paure, ovvero lanciarsi col paracadute, ma anche iscrivendosi all'università per realizzare il sogno di diventare una criminologa.
Tra ironia e momenti intimi, la docu-serie racconta il dietro le quinte di 'Battiti Live' con il co-conduttore, amico e spalla Alvin, una giornata in compagnia della nonna novantenne alle prese con il rinnovo della patente e il firmacopie a Tokyo del suo libro 'che stupida'. Ma anche una seduta dal cartomante a Roma con tanto di ansie e malintesi. Ad accompagnarla in questo nuovo viaggio televisivo ci sono il gruppo delle sue amiche storiche (che comprende le sorelle Silvia e Melory Blasi), gli amici e colleghi di lunga data come Michelle Hunziker e Nicola Savino e il suo più grande idolo, Federica Sciarelli, che conduce il suo programma preferito, ovvero 'Chi l'ha visto'.
La passione per il cinema
"Il cinema mi incuriosisce, sarebbe un sogno ma anche una nuova sfida. I tempi sono completamente diversi da quelli della televisione ed è bellissimo rivedersi sul grande schermo". Dopo l'esperienza al cinema nei panni di se stessa ne 'L'amore e altre seghe mentali' di e con Giampaolo Morelli, "tornerei sul grande schermo ma non interpreterei me stessa. Mi piacerebbe fare un ruolo diverso da me, impegnato e drammatico", racconta Blasi. Tra i registi con i quali vorrebbe lavorare ci sono "Gabriele Muccino o Paolo Virzì, ma te ne potrei dire tantissimi altri. Va bene chiunque, prendo tutto", dice la conduttrice con la sua solita ironia.
I test per criminologia
Dopo aver passato il test d'ingresso all'Istituto di Scienze Forensi di Milano, Ilary Blasi si prepara alla laurea: "Non so quando avverrà, io sprono sempre i miei figli per farli studiare e poi sono la prima che non continua, ma vediamo passo dopo passo", dice all'Adnkronos la conduttrice che ha affrontato il test con l'aiuto del suo mito Federica Sciarelli. Un 'aiuto', quello della giornalista, documentato nella serie 'Ilary' che tra un caffè e una chiacchiera interroga Ilary sulla differenza tra indagato e imputato.
"Lei è la numero uno - dice Ilary, assicurando di non voler prendere il posto di Sciarelli alla conduzione di 'Chi l'ha Visto', suo programma preferito -. La seguo sempre ma non so se riuscirei a rimanere lucida come lei. Io poi mi faccio prendere un po' dal matto, quindi potrei dire in dirette cose che non vanno bene", spiega Blasi con ironia.
Nei 5 episodi della docu-serie, dunque, Ilary svela il dietro le quinte della sua vita tra determinazione, autoironia, amore e tante sfide, a partire dalla futura laurea in criminologia: "Con questa cosa della laurea mi so' rovinata, ora tutti a chiedermi 'quando ti laurei', oddio le aspettative...". (di Lucrezia Leombruni)
Sport
Dani Olmo, addio al Barcellona a zero: calciomercato, i...
Il club blaugrana non è riuscito a iscrivere il giocatore a causa dei propri problemi finanziari
Dani Olmo non è più un calciatore del Barcellona. Il centrocampista spagnolo, arrivato la scorsa estate in blaugrana per 60 milioni dal Lipsia, è ora libero da ogni vincolo contrattuale dopo che la Liga ha respinto la richiesta dei blaugrana di tesserarlo a partire dal 2 gennaio: "La Liga informa che, al 31 dicembre, il Barcellona non ha presentato un’opzione alternativa che, in conformità alla normativa di controllo economico de La Liga, gli consenta di iscrivere alcun giocatore a partire dal prossimo 2 di gennaio" era stato il comunicato della Federazione, che aveva poi provveduto a eliminare i profili dei due calciatori dal suo sito.
A causa dei propri problemi finanziari il Barcellona dovrà quindi rinunciare, a meno di clamorose svolte nelle prossime ore, a uno dei suoi giocatori migliori e a Pau Victor, giovane attaccante del vivaio. Dani Olmo sarà quindi libero di accasarsi altrove a parametro zero, ma quali sono le squadre interessate allo spagnolo?
Dani Olmo, dalla Premier al Psg
Nonostante il giocatore abbia fatto sapere di voler continuare a giocare nel Barcellona, sono molte le squadre interessate a Dani Olmo. Dalla Premier League il Manchester City, in crisi di identità e risultati, è pronto a una piccola rivoluzione a gennaio e avrebbe puntato il talento spagnolo, che si sposerebbe a meraviglia con le idee di Guardiola. Olmo però piace molto anche all'altro club di Manchester, con lo United che tenterà l'assalto per accontentare il nuovo tecnico Ruben Amorim. L'ormai ex Barcellona è sul taccuino anche del Paris Saint-Germain, pronto a usare la carta Luis Enrique per portare il giocatore in Francia.