Siria, una donna a capo dell’ufficio per gli affari femminili
Il nuovo governo siriano creato dal gruppo islamista Hayat Tahrir al Sham nomina Aisha Al Debs. La promessa: "Alle donne opportunità di partecipare al lavoro comune in tutti i suoi aspetti"
Il nuovo governo siriano creato dal gruppo islamista Hayat Tahrir al Sham (Hts) ha annunciato la creazione di un ufficio per gli affari femminali alla cui guida è stata nominata Aisha Al Debs, descritta come "un'attivista umanitaria", che ha lavorato per anni nella provincia di Idlib, bastione dei jihadisti in Siria. In una dichiarazione trasmessa da Syria Tv, Al Debs ha promesso che le nuove autorità siriane "daranno alle donne l'opportunità di partecipare al lavoro comune in tutti i suoi aspetti, secondo le loro competenze". Ed ha annunciato che le donne avranno una "partecipazione importante" nel dialogo nazionale per la creazione della nuova realtà siriana.
La nomina arriva dopo le polemiche ed i timori suscitati dall'intervista rilasciata nei giorni scorsi da un portavoce di Hts, Obaida Arnaut che, in contrasto con le assicurazioni che i vertici del gruppo stanno dando alla comunità internazionale, affermava che i compiti delle donne "devono essere necessariamente compatibili con il ruolo che possono assumere", affermando che non sarebbero in grado di assumere ruoli nella Difesa a causa della loro "natura biologica".
"Se decidessimo di dare ad una donna il ministero della Difesa, questo si accorderebbe con la sua assenza e natura biologica? Senza dubbio no. Può impegnarsi come un uomo? Non può", ha detto ancora il portavoce.
Esteri
Ucraina-Russia, Putin apre agli Usa: “Pronto a...
Il presidente russo: "Attacco Kiev con droni a Kazan? Risponderemo con maggiore distruzione". Droni ucraini anche nella città di Oryol. Zelensky: "Adesione a Nato realizzabile"
La Russia è pronta a normalizzare le relazioni con gli Stati Uniti e gli altri paesi occidentali, ma senza danneggiare i propri interessi. A dirlo è stato il presidente russo Vladimir Putin in un'intervista alle televisione Vgtrk, aggiungendo che nelle relazioni internazionali tutto cambia e solo gli interessi restano immutati, in questo caso "gli interessi della Russia e del suo popolo".
"Se vediamo che la situazione cambia in modo tale che ci siano opportunità e prospettive per costruire relazioni con altri paesi, allora siamo pronti per questo. Non è una questione che riguarda noi, ma loro. Ma questo dovrebbe avvenire senza danneggiare gli interessi della Federazione Russa", ha sottolineato Putin.
"Attacco Kiev a Kazan? Risponderemo con maggiore distruzione"
"Chiunque cerchi in qualsiasi modo di distruggerci, dovrà fronteggiare una distruzione molte volte maggiore e rimpiangerà quello che ha cercato di fare al nostro Paese", ha detto intanto Putin in una riunione governativa trasmessa in televisione, nella quale ha minacciato attacchi in Ucraina in rappresaglia dell'attacco con droni condotto ieri dagli ucraini contro la città russa di Kazan, che non ha fatto vittime.
Droni su Kazan e nuovi attacchi in Russia nella notte
Ieri l'Ucraina per la prima volta è arrivata a colpire con 8 droni la città di Kazan, a circa 1200 km da Kiev. I video diffusi su Telegram mostrano un drone che centra un grattacielo, seminando il panico tra la popolazione fino ad oggi estranea alla guerra. Nessuna vittima, ma l'effetto dell'azione è a dir poco dirompente. Kiev sostiene che l'obiettivo era la fabbrica di polvere da sparo di Kazan.
Un attacco "massiccio" di droni ucraini ha intanto colpito un deposito di petrolio vicino alla città di Oryol, nella Russia occidentale, durante la notte, provocando un incendio. Lo ha riferito il governatore dell'oblast di Oryol, Andrey Klychkov, aggiungendo che le forze russe hanno abbattuto 20 droni.
Video pubblicati sui social media e girati dai residenti locali mostrano grandi esplosioni che illuminano il cielo notturno attorno alla città. L'entità dei danni causati non è stata immediatamente chiara. Klychkov ha affermato che non sono state segnalate vittime o feriti a seguito dell'attacco.
Zelensky: "Nostra adesione a Nato è realizzabile"
L'adesione dell'Ucraina alla Nato è "realizzabile", ma Kiev dovrà combattere per convincere gli alleati a realizzarla. Lo ha detto intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai diplomatici ucraini. L'Ucraina ha ripetutamente sollecitato l'Alleanza Atlantica a invitare Kiev a diventare membro, mentre per Mosca la prospettiva dell'adesione dell'Ucraina alla Nato è una delle principali giustificazioni della sua invasione del 2022.
"Tutti noi comprendiamo che l'invito della Nato all'Ucraina e l'adesione all'Alleanza dipendano solo una decisione politica", ha aggiunto Zelensky. "L'alleanza per l'Ucraina è realizzabile, ma è realizzabile solo se lottiamo per questa decisione a tutti i livelli necessari". Il capo dello Stato ha affermato che gli alleati devono sapere cosa può apportare l'Ucraina alla Nato e in che modo la sua adesione all'Alleanza stabilizzerà le relazioni globali.
"Russia giustizia 5 prigionieri di guerra ucraini"
Le forze russe avrebbero intanto giustiziato cinque prigionieri di guerra ucraini. Lo ha reso noto su Telegram il Commissario parlamentare per i diritti umani dell'Ucraina, Dmytro Lubinets, precisando che le truppe russe hanno sparato ai cinque soldati disarmati dopo averli catturati. Non ha fornito dettagli, ma riferirà questo fatto all'Onu.
"I criminali di guerra russi che sparano ai prigionieri di guerra ucraini dovrebbero essere portati davanti a un tribunale internazionale e puniti con la pena più severa prevista dalla legge", ha aggiunto Lubinets.
Esteri
Attentato Magdeburgo, mesi fa allarme sul killer ricevuto...
Lo rende noto lo stesso ufficio: "Denuncia presa seriamente, ma non siamo investigatori e abbiamo indirizzato chi ha fornito le informazioni alle autorità"
L'Ufficio federale per l'immigrazione e i rifugiati aveva ricevuto mesi fa attraverso i suoi social un allarme riguardo a Taleb al-Abdulmohsen, il 50enne medico saudita incriminato per l'attentato di venerdì notte contro il mercatino di Natale di Magdeburgo. Lo rende noto lo stesso ufficio con un post su X in cui afferma che, "come per ognuna delle numerose segnalazioni che riceviamo, abbiamo preso questa denuncia seriamente".
Ma aggiunge che, non essendo un ufficio investigativo, aveva indirizzato la persona che aveva fornito le informazioni alle autorità responsabili. Al momento circolano su Internet screenshot dei messaggi che sarebbero stati inviati all'Ufficio riguardanti Abdulmoshen, ma non è stata confermata l'autenticità di questi messaggi. Intervistato ieri notte dalla Zdf, il capo dell'ufficio immigrazione, Holger Münch, ha confermato di aver ricevuto un allarme sul saudita nel 2023, affermando che da allora sono iniziati i controlli.
"La polizia della Sassonia Anhalt ha anche iniziato a prendere misure investigative pertinenti", ha aggiunto, riconoscendo comunque che non c'era molto di concreto. Anche se contattato dalle autorità il sospettato rispose "con insulti e minacce, però non era segnalato per crimini violenti". "Tuttavia queste cose dovrebbero essere verificate di nuovo per vedere se le autorità di sicurezza si sono perse qualcosa", ha infine ammesso.
Al-Abdulmohsen è stato incriminato questa mattina per cinque capi di imputazione di omicidio, diversi capi di imputazione di tentato omicidio e lesione aggravata.
Esteri
Attentato Magdeburgo, saudita incriminato: 5 capi...
Taleb al-Abdulmohsen, medico 50enne, è comparso ieri sera di fronte al giudice. Nell'attentato al mercatino di Natale 5 morti e 200 feriti
Taleb al-Abdulmohsen, l'uomo che venerdì sera ha scagliato la sua auto contro la folla al mercatino di Natale di Magdeburgo uccidendo 5 persone e ferendone 200, è stato incriminato per cinque capi di imputazione di omicidio, diversi capi di imputazione di tentato omicidio e lesione aggravata.
Lo ha annunciato oggi la polizia tedesca dopo che il medico 50enne saudita è comparso ieri sera di fronte al giudice.
Tra le cinque persone rimaste uccise nell'attentato, c'è un bambino di nove anni. La polizia ritiene che l'uomo, che negli ultimi anni in interviste e sui social media aveva accusato il governo tedesco di non fare abbastanza per combattere l'islamismo e si era avvicinato alle posizioni dell'estrema destra tedesca ed internazionale, abbia agito da solo.
Psichiatra in esilio, oppositore dell'Islam: chi è l'attentatore
Saudita in esilio, 50enne, in Germania dal 2006, psichiatra e psicoterapeuta a Bernburg, attivista, fortemente critico nei confronti dell'Islam, simpatizzante dell'Afd convinto che le autorità tedesche non facciano abbastanza contro l'islamismo: questo è il ritratto di Taleb al-Abdulmohsen che sembra emergere dalle indagini.
Nato in una piccola località saudita a maggioranza sciita, poi abiura l'Islam e, ricostruisce il Wall Street Journal citando un funzionario della sicurezza, fugge dalla monarchia del Golfo, a maggioranza sunnita e dove abbandonare l'Islam è un reato. Originario di Hofuf, in Germania diventa noto oltre i 'confini' della piccola comunità saudita per il suo attivismo e per la difesa dei diritti delle donne. "Sono il più forte critico dell'Islam nella storia - ha affermato nel 2019 in un'intervista alla Faz -. Se non mi credete, chiedete agli arabi".
Al-Abdulmohsen lavorava come psichiatra alla Clinica Salus di Bernburg, una cinquantina di chilometri da Magdeburgo, come confermato allo Spiegel fonti della struttura. Mitteldeutsche Zeitung ha scritto che nelle ultime settimane sarebbe stato spesso assente per malattia dal lavoro. Nel 2016 ha ottenuto lo status di rifugiato, dopo aver denunciato - ricostruisce il Financial Times - di aver ricevuto minacce di morte per aver abbandonato l'Islam. Una "rottura" che risale al 1997, ha sostenuto una volta in un'intervista.
I media tedeschi lo hanno descritto come attivista impegnato ad aiutare gli oppositori in Arabia Saudita a fuggire dalla monarchia del Golfo per chiedere asilo in Europa. Nel 2019 ha raccontato alla Bbc di passare - "se ho tempo" - 10, 16 ore al giorno ad aiutare a ottenere l'asilo in Paesi occidentali chi in Medio Oriente dice addio all'Islam e di essere 'ricercato' soprattutto dalle donne giovani, tra i 18 e i 30 anni. Il forum wearesaudis.net è stato usato per i consigli rivolti ai sauditi e ai richiedenti asilo in generale.