ECA Tre anni e quasi 200 milioni di europei interessati: il successo della campagna di EUCOTTON riporta il settore europeo del cotone sotto i riflettori
23/12/2024: Molteplici eventi, comunicati stampa, campagne pubblicitarie e networking strategico con professionisti. Per tre anni, la campagna EUCOTTON ha lavorato instancabilmente per lanciare un messaggio chiaro ai consumatori e ai professionisti del settore della moda/tessile: Il cotone europeo è un prodotto sostenibile e di qualità, coltivato per varie generazioni in Europa da migliaia di agricoltori in un modo rispettoso sia per l'ambiente che per la società, e ora completamente tracciabile grazie al suo nuovo schema di gestione. I risultati sono già visibili: quasi 200 milioni di europei sono ora consapevoli dei benefici di questa materia prima locale.
Promossa dalla European Cotton Alliance (ECA), che comprende l'intera filiera del cotone in Grecia e Spagna, i due Paesi produttori del continente, questa campagna, finanziata dall'Unione Europea, ha concentrato i suoi sforzi su Germania, Francia e Italia, oltre che sui due mercati d'origine.
Parte dell'intensa attività della campagna è stata digitale, con un sito web in 6 lingue e presenza sui social media in Instagram, Facebook e Linkedin, con cui è stato possibile raggiungere in totale più di 7,4 milioni di persone attraverso le comunità dei social media, la pubblicità e la collaborazione con più di 200 influencer.
È stata data enfasi anche agli incontri in presenza, con più di 25 eventi nei cinque paesi target, compresi quelli organizzati dalla campagna stessa per far conoscere il cotone europeo al pubblico professionale, e altri sponsorizzati da EUCOTTON, come ad esempio Mediterranean Cotton Roads, Roma Phygital Sustainability Expo e Bremen Cotton Conference. I seminari e gli incontri B2B organizzati dalla campagna hanno attirato più di 500 professionisti dei migliori brand europei, mentre un totale di 10 workshop per oltre 200 studenti di moda hanno dato vita a una collaborazione creativa continuativa con prestigiosi istituti di istruzione superiore nei cinque paesi target.
Ma, soprattutto, due viaggi di studio che hanno portato i rappresentanti di alcune delle più importanti ditte europee del settore della moda e tessile a visitare i campi di cotone della Grecia e della Spagna e a incontrare i produttori dietro all'"oro bianco" europeo.
Inoltre, nel corso dei tre anni della campagna, sono stati pubblicati 30 comunicati stampa nei cinque mercati target, oltre a tre video news (quest'ultimi in Francia, Spagna e Grecia), che sono riusciti a catturare l'attenzione dei media generali e del settore. In totale, sono stati contati 732 articoli pubblicati su EUCOTTON nei diversi Paesi, che hanno raggiunto circa 158 milioni di europei e hanno superato di gran lunga gli obiettivi di risultato iniziali della campagna durante il suo lancio.
E, infine, sono state lanciate nove campagne pubblicitarie: tre sulla carta stampata (20 riviste dei cinque paesi, che hanno raggiunto 500.000 persone) e sei digitali che sono riuscite a raggiungere complessivamente più di 28 milioni di persone.
Tutti questi sforzi sono riusciti a riportare il cotone europeo al ruolo di leader che si merita come materiale sostenibile, socialmente responsabile e di qualità. Un prodotto che proviene al 100% da semi non OGM e che, grazie alla nuova iniziativa di tracciabilità EUCOTTON, garantisce ai professionisti e ai consumatori la certezza totale della sua origine.
Secondo il presidente dell'ECA, Antonios Siarkos, "la campagna è stata un successo a livello europeo, e ha così aiutato il settore del cotone ad essere maggiormente riconosciuto tra il pubblico professionale e i consumatori. Questo ci consentirà di continuare a progredire in futuro per trasformare il cotone europeo in un marchio di fabbrica per quanto riguarda i materiali tessili nell'UE".
Per saperne di più, visitate il sito web: eucotton.eu.
Clicca qui per vedere il video con i risultati della campagna EUCOTTON: https://www.youtube.com/watch?v=PRRve2_V3Xo
INFORMAZIONI SULL'ALLEANZA EUROPEA DEL COTONE
La European Cotton Alliance (ECA) è un'associazione a livello europeo nata dalla collaborazione attiva tra i produttori di cotone e le associazioni industriali nei paesi produttori europei. I membri fondatori dell'Alleanza sono le Organizzazioni Interprofessionali, l'Industria e le Associazioni di Produttori di Grecia e Spagna, che rappresentano il 100% del settore del cotone in Europa.
La campagna EUCOTTON è stata realizzata dall'ECA al fine di aumentare la visibilità del cotone europeo e la consapevolezza delle sue caratteristiche in termini di sostenibilità e qualità nei mercati target europei. Campagna cofinanziata dall'Unione Europea ai sensi del Regolamento (UE) 1144/2014 - Enjoy it's from Europe.
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Malattia di Alzheimer: in Campania almeno 50 mila pazienti...
Napoli, 23 dicembre 2024 - Aggiornare e potenziare la cabina di regia regionale sulle demenze, sostenere, migliorare ed implementare l’uso della Piattaforma Sinfonia in questo campo, creare un registro regionale di patologia, migliorare i percorsi di cura integrati su tutto il territorio regionale. Sono queste le necessità per garantire la presa in carico dei pazienti affetti da malattia di Alzheimer in Campania alla luce dell’arrivo di nuove terapie iniettive per trattare la patologia negli stadi precoci. Una speranza di cura rivoluzionaria che implica un cambio di passo nella gestione.
I nuovi orizzonti del progresso scientifico, infatti, porteranno ad un’innovazione terapeutica che richiede un sistema pronto a diagnosticare e trattare precocemente i pazienti per offrire loro una speranza. Di conseguenza il sistema sanitario regionale non può trovarsi impreparato davanti al futuro della scienza.
Con 48 milioni di persone colpite nel mondo, di cui 600.000 in Italia e 50 mila soltanto in Campania, l’Alzheimer si sta affermando come una delle principali cause di disabilità, con proiezioni che indicano una progressiva crescita, anche in relazione all’invecchiamento della popolazione. L’Italia, dal canto suo, con il rifanziamento del Fondo nazionale demenze, ha messo in campo importanti risorse finanziarie, che possono essere investite promuovendo la sinergia tra la sanità pubblica, l’assistenza socio-sanitaria e sociale e la ricerca scientifica che, negli ultimi anni, ha fatto importantissimi passi avanti dal punto di vista diagnostico-terapeutico, dell’innovazione e della tecnologia.
Sono queste le novità emerse durante il convegno “Nuove sfide per il disturbo cognitivo. Traiettorie da esplorare” - promosso nei giorni scorsi a Napoli da Motore Sanità con il contribuito non condizionante di Eli Lilly e Project Way – un tavolo di lavoro che ha tracciato il punto sullo stato dell’arte, in Regione Campania, sulle demenze e sull’Alzheimer mettendo a fuoco le nuove sfide per i disturbi neurocognitivi tra cui l’accesso equo ai servizi ed alle cure dei pazienti affetti da Alzheimer, una patologia esplosa negli ultimi anni, che riguarda almeno 50 mila persone nella sola regione Campania
“La programmazione dei percorsi diagnostici e terapeutici – ha sottolineato Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore sanità nell’introduzione di scenario – deve partire dalle nuove acquisizioni scientifiche che guardano alle promettenti sperimentazioni in corso con l’uso di anticorpi monoclonali (anti Tau e anti beta amiloide), farmaci che possono modificare la traiettoria di malattia”. È necessario quindi cogliere queste opportunità aggiornando e potenziando il ruolo della cabina di regia regionale, omogenizzando ed ottimizzando l’uso della Piattaforma informatica Sinfonia al fine di avere un registro di patologia che possa consentire di avere un dato epidemiologico certo a livello regionale, implementando percorsi di cura integrati.
Se le speranze di cura fino ad oggi non c’erano oggi si apre una nuova stagione di speranza per centinaia di migliaia di pazienti e le loro famiglie. Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna sono in uso i primi farmaci anticorpi monoclonali per la rimozione dell’amiloide ma in Italia si è ancora in attesa.
Farmaci tra l’altro impiegati in alcuni studi molto promettenti condotti anche all’Università Vanvitelli: “Anticorpi monoclonali che si sono dimostrati in grado di ridurre in maniera significativa le placche di amiloide – ha spiegato – Alessandro Tessitore, ordinario di Neurologia della Università Vanvitelli – ma da gestire rispetto al tempo di somministrazione e alla condizione clinica generale. Si tratta di farmaci potenti capaci di bloccare la progressiva distruzione dei neuroni con risultati clinici da considerare senza precedenti se si interviene nelle fasi precoci di insorgenza in cui il recupero cognitivo funzionale è ancora possibile”.
“Una malattia che si configura come una priorità di sanità pubblica – ha fatto sapere Tommaso Pellegrino, medico e consigliere regionale della Campania - che richiede l’implementazione di interventi diagnostici e terapeutici precoci, con l'obiettivo di rallentare il suo decorso e per una presa in carico tempestiva. In Consiglio pertanto porterò un’apposita mozione per chiedere una ricognizione sulle attività di programmazione in questo settore della clinica”.
Il Piano Nazionale demenze in vigore – hanno poi aggiunto i referenti di Aima Campania (Associazione italiana malati di Alzheimer) e Lorenzo Latella di Cittadinanzattiva, intervenuti al tavolo - propone un approccio alla malattia che non solo ha l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone, ma anche di affrontare in modo sostenibile i considerevoli costi socio-assistenziali a lungo termine associati alla patologia. Inoltre il rifinanziamento del Fondo per l’Alzheimer recentemente rifinanziato nel quadro della scorsa legge di bilancio e il relativo decreto di attuazione, hanno tracciato una rinnovata attenzione sull’urgenza di servizi e assistenza ai pazienti e una nuova gestione nella gestione del percorso di cura che oggi richiederanno l’impegno in prima linea delle Regioni. Tutto questo in attesa anche dell’aggiornamento del Piano Nazionale Demenze.
La Campania, pur potendo contare su una serie di strutture sul territorio ereditate dalle Unità di valutazione Alzheimer, dovrebbe dunque aggiornare la rete e soprattutto innovarla per renderla al passo con la Scienza, ovvero attrezzarla con tecnologie, personale e modelli di presa in carico per intercettare in fase precoce la patologia in un approccio multidisciplinare multilivello tra medicina generale e specialistica ambulatoriale per incanalare verso i centri di primo, secondo e terzo livello le opportunità di intervento clinico e assistenziale.
“Una malattia progressiva l’Alzheimer – come emerso dalla relazione di Paolo Barone, professore ordinario di Neurologia all’Università di Salerno – che emerge in maniera subdola con segni inizialmente sfumati e confusi, spesso impercettibili alle famiglie fino poi manifestarsi con un gradiente di gravità crescente nelle progressive fasi della malattia. Nella fase più tardiva emergono i disturbi del comportamento, deficit di orientamento nello spazio e nel tempo, segni di deterioramento della memoria soprattutto a breve termine che invadono progressivamente la sfera affettiva e relazionale del paziente”.
È proprio la difficoltà strutturale di una diagnosi precoce che rende essenziale una strategia e un piano d’azione mirato per rafforzarla che preveda strumenti adeguati di monitoraggio epidemiologico, sensibilizzazione e un sistema regionale pronto ad erogare servizi tempestivi.
La Asl Napoli 2 Nord e la Asl Napoli 1 Centro hanno recepito il Piano Nazionale Demenze come testimoniato da Andrea Capasso, dirigente medico geriatra responsabile del Centro specialistico demenze della Asl Napoli 2 Nord e Annalisa Di Palma, dirigente medico geriatria della Asl Napoli 1 centro.
Sul fronte della sostenibilità di cure ad alto costo Capasso è ottimista: “La Regione Campania – ha ricordato - ha dato di prova di sé superando snodi complessi come quello della eradicazione della epatite B, epatite C, immunoterapia negli oncologici e nelle autoimmuni. In Campania abbiamo 4 mila pazienti sulla piattaforma Saniarp e nella nuova piattaforma Sinfonia per il flusso demenza sono già 1600 i pazienti arruolati con dati completi su terapie, comorbilità, test neuropsicologici, esami eseguiti e i fattori di rischio (da 14 arriveremo a 30 tra cui i disturbi del visus e l’ipercolesterolemia). Sul potenziamento della diagnosi nei pazienti con disturbo neurocognitivo minore stiamo lavorando utilizzando il riparto dei fondi nazionali che servono anche per il reclutamento dei neuropsicologi. Sin dal 2015 la Regione ha legiferato per il Pdta demenze e nel 2019 ha emanato il Decreto 83 dove attribuisce il governo clinico al CDCD (Centro per i disturbi cognitivi e le demenze) e dove sono previste equipe multidiscipinari e multiprofessionali (neurologo, psichiatra, geriatra, neuropsicologo, psicologo, infermiere, assistente sociale ecc.) che agiscono dal sospetto clinico alla prediagnostica al follow-up. Ora si va alla prova del nuovo piano 2024-2026 e la speranza è che i fondi vengano utilizzati al meglio”.
“Nel 2022 e fino al 2023 per la prima volta una legge di bilancio ha destinato fondi per le demenze – ha aggiunto la Di Palma - ma la finestra di utilizzo si è ridotta a un anno e due mesi: le linee progettuali sono state affrontate in questo tempo solo in una certa percentuale. Sarebbe servita una proroga. Da questo fondo avevamo 5 linee di attività, sul disturbo minore e i fattori di rischio, i disturbi maggiori, la telemedicina, la teleriabilitazione e le attività psicosociali e riabilitative. Quello che mancava in Campania era proprio un data-base per percepire la popolazione a cui ci rivolgiamo. Saniarp era dedicata alla terapia non al monitoraggio delle diagnosi. Abbiamo messo su pertanto una piattaforma dedicata nell’alveo di Sinfonia convogliando i dati dei Cdcd. Ciò ha richiesto tempo. Il secondo fondo è in corso di utilizzo. Serve una regia molto forte e che funga da fulcro della rete per coinvolgere tutti i pazienti nell’accesso a diagnosi e terapia. Una regia forte per evitare illusioni, sprechi, garantire appropriatezza e integrare la ricerca”.
Necessaria dunque una riorganizzazione rapida dei percorsi assistenziali per incidere sul ritardo diagnostico integrando i centri di riferimento di ciascun territorio, rendendo omogenei i protocolli di intervento e pianificando gli investimenti nelle nuove cure da collocare in un alveo di appropriatezza nella valutazione di impatto economico sociale della malattia. Sfide che possono oggi finalmente essere affrontate grazie alle nuove risorse del Fondo Nazionale dell’Alzheimer, a patto che vengano utilizzate per le esigenze più concrete, i pazienti e le famiglie.
Tutte questioni che – ha fatto sapere Ugo Trama, funzionario regionale responsabile delle politiche del Farmaco – sono all’attenzione della Regione e potranno confluire nelle nuove possibilità organizzative offerte dalla messa a regime del Fascicolo sanitario elettronico e dalla interoperabilità di medici e specialisti di tutte le strutture sanitarie collegati con la piattaforma informatica Sinfonia anche ai fini di una maggiore e capillare conoscenza dei servizi esistenti sui territori.
Fari puntati, infine, sulla ricerca scientifica che ha affrontato numerose sfide nel corso degli anni con gli interventi Maria Luisa De Rimini, direttore dell’unità complessa Medicina Nucleare azienda Ospedale dei Colli di Napoli e Presidente AIMN (Associazione italiana Medicina Nucleare imaging molecolare e terapia), Bruno Ronga, primario della Neurologia dell’Ospedale dei Colli, Elena Salvatore, docente ordinario e direttore UOC Disturbi cognitivi ad indirizzo neuroriabilitativo dell’AOU Federico II che hanno sottolineato la centralità della diagnosi precoce per procedere ai trattamenti nelle delle fasi iniziali della malattia.
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La Commissione Europea accoglie con favore l’impegno di...
20 dicembre 2024 – Un successo per tutti i consumatori europei dopo la segnalazione di Altroconsumo all’Antitrust, la diffida a livello europeo contro i due player automotive del gruppo Stellantis e gli impegni presi dal gruppo con l’Antitrust italiana. Stellantis si è impegnata ad estendere a tutti i consumatori dell’Unione Europea le misure di risarcimento per i danni causati dai problemi software dei serbatoi AdBlue nei veicoli diesel prodotti tra gennaio 2014 e agosto 2020. Questo importante risultato è stato raggiunto grazie all’intervento della Commissione Europea e della Rete di Cooperazione per la Protezione dei Consumatori (CPC), ma nasce dall’azione iniziale di Altroconsumo in Italia, che ha sollevato la questione e avviato il processo che ha condotto a questo impegno su scala europea.
Nel luglio 2023, a seguito delle segnalazioni delle associazioni dei consumatori in Italia e Spagna, il BEUC (organizzazione che raggruppa diverse associazioni di consumatori europee) ha richiesto alla rete CPC di avviare un’indagine a livello UE su questo tema. In primis, Altroconsumo ha segnalato la vicenda alle Autorità europee e all'Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha aperto un'istruttoria per pratica scorretta. Poi, assieme a Euroconsumers - network che riunisce le associazioni di consumatori di Italia, Belgio, Spagna, Portogallo - l’Organizzazione ha inoltrato una diffida. Citroen e Peugeot hanno poi sottoscritto impegni precisi con l’Antitrust italiana che prevedono compensazioni economiche e riparazioni gratuite per i clienti che hanno avuto problemi con il sistema antinquinamento che usa AdBlue, un additivo che da alcuni anni è necessario utilizzare per ridurre le emissioni delle auto diesel e rientrare nei limiti Euro 6.
“Siamo molto soddisfatti di questo risultato, che evidenzia come la nostra segnalazione all’Antitrust, la diffida a livello europeo e l’assistenza data agli automobilisti sui problemi ai serbatoi AdBlue abbiano portato a un risultato concreto. Siamo felici che l’azione coordinata di Altroconsumo in Italia e delle altre organizzazioni del network Euroconsumers abbiano dunque portato ad una grande vittoria per tutti gli automobilisti europei. Continueremo a vigilare affinché gli accordi vengano rispettati, con l’impegno di rimanere al fianco dei consumatori danneggiati”. Commenta Federico Cavallo, Responsabile relazioni esterne di Altroconsumo.
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San Silvestro con Pinguini Tattici Nucleari e Boomdabash a...
Milano, 23.12.2024 - Cosa fare a Capodanno? Il modo migliore per gustarselo è prenderla con fantasia, anzi è prendere Fantasy, l’ammiraglia di Moby, e passarlo in Sardegna.
Perché c’è una sola cosa più entusiasmante di passare la notte di San Silvestro in Sardegna, in uno dei tanti Capodanni in piazza organizzati nelle varie città e paesi dell’Isola. Ed è passare la notte di San Silvestro in Sardegna arrivandoci con Moby, un’esperienza unica che raddoppia la festa.
L’appuntamento clou è ovviamente quello di Olbia, forse il Capodanno in piazza più importante d’Italia dal punto di vista artistico, dopo il grande successo di Zucchero e Salmo lo scorso anno, visto che l’ultimo giorno dell’anno sarà in compagnia di un doppio concerto al Molo Brin, con uno scenario mozzafiato, dove alle 22,30 suoneranno i Pinguini Tattici Nucleari, a mezzanotte toccherà ai fuochi d’artificio, e poi sarà il turno del reggaeton salentino dei Boomdabash, in un crescendo di piacere di ballare e di scatenarsi con i due gruppi di maggior successo negli ultimi anni in Italia.
Moby è fra i partner della serata, ma soprattutto sarà partner di tutti i turisti che vogliono raggiungere la Sardegna per festeggiare Capodanno sull’isola con una straordinaria offerta su Moby Fantasy, il traghetto più grande, ecologicamente sostenibile e bello del Mediterraneo, insieme alla nave gemella Moby Legacy, che offre ai passeggeri standard da crociera e un intero ponte dedicato alla ristorazione con ristoranti gourmet, grill, pinseria, frutteria, produzione di pasta fresca a bordo e tutte le cucine a vista che trasformano ogni punto di ristorazione della nave in una sorta di show cooking.
L’offerta di Fantasy per passare Capodanno in Sardegna prevede la partenza da Livorno alle 22 del 30 dicembre e il ritorno da Olbia la sera del primo gennaio, sempre alle 22, con un prezzo straordinario, prenotabile fino al 30 dicembre: 99 euro andata e ritorno per il viaggio di un adulto, auto e cabina.
Ogni particolare è studiato per rendere ancor più gradevole il soggiorno dei passeggeri che scelgono il Capodanno in Sardegna: la possibilità di “late check out” fino alle 10 della mattina, in modo da permettere ai viaggiatori di dormire un po’ di più e anche la possibilità di fare la colazione (a pagamento) a bordo, coccolati fino all’ultimo minuto.
Chi sceglie Moby e la Sardegna a Capodanno viaggia bene tutto l’anno.