Giubileo, inaugurata nuova piazza Pia. Meloni: “Un piccolo miracolo civile”
La premier: "Abbiamo lavorato tutti affinché la città eterna sia all'altezza delle aspettative"
Una piazza pedonale che tra alberi, sedute e fontane unisce in una unica prospettiva Castel Sant’Angelo a San Pietro, eliminando il fiume di macchine davanti a via della Conciliazione, grazie al prolungamento del sottopasso già esistente di lungotevere in Sassia. Dopo 450 giorni di lavori e un investimento di 85,3 milioni, è stata inaugurata questa mattina a Roma piazza Pia, l’opera simbolo del Giubileo. Al taglio del nastro la premier Giorgia Meloni, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, monsignor Rino Fisichella delegato del Papa per il Giubileo, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il segretario di Stato vaticano cardinale Pietro Parolin e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Presenti anche il sottosegretario Alfredo Mantovano, l’ad di Anas Aldo Isi e il presidente di Anas Edoardo Valente. Nonostante i ritrovamenti archeologici eccellenti, dalla fullonica romana al portico di Caligola, i lavori sono stati chiusi in tempo per l’apertura della porta Santa di domani a San Pietro.
"Dalla notte di domani Roma aprirà le sue porte a milioni di pellegrini. Abbiamo lavorato tutti affinché la città eterna sia all’altezza delle aspettative", ha detto la premier Meloni all'inaugurazione.
"Abbiamo dimostrato che quando le cose le vogliamo fare, le facciamo bene. E' stato un piccolo miracolo civile", ha aggiunto.
Salute e Benessere
Covid, Oms: “Virus circola e si evolve, XEC cresce ma...
La convivenza del mondo con il Sars-CoV-2 continua. Archiviata la pandemia, il virus è ormai una presenza costante nel 'paniere' dei patogeni respiratori in azione
La convivenza del mondo con il Sars-CoV-2 continua. Archiviata la pandemia di Covid, il virus è ormai una presenza costante nel 'paniere' dei patogeni respiratori in azione: "Continua a circolare a livello globale e a causare malattie, morti e sindromi post virus" come il long Covid. E "continua a evolversi". Qual è la situazione varianti al momento? XEC resta la più diffusa, ma il quadro è più vario e movimentato di quanto si pensi. A fare il punto è l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nella dichiarazione in cui sono riportate le indicazioni per la composizione antigenica che dovranno avere i futuri vaccini Covid (monovalenti mirati alla famiglia JN.1, come quelli attuali).
Il punto sulle varianti
"Le varianti Sars-CoV-2 attualmente in circolazione derivano tutte da JN.1 - analizza l'Oms -. La proporzione settimanale di sequenze XEC tra tutte le sequenze Sars-CoV-2 inviate" alla banca dati Gisaid "continua ad aumentare, mentre le quote settimanali di tutte le altre varianti di interesse (JN.1) o varianti sotto monitoraggio (KP.2, KP.3, KP.3.1.1, JN.1.18 e LB.1) sono ora in calo. Esistono" però "altre varianti derivate da JN.1 che sono attualmente in basse proporzioni, ma che hanno mutazioni che potrebbero dare loro un vantaggio rispetto a Xec", avverte l'agenzia Onu per la salute. Si tratta di "LP.8.1, NP.1, LF.7.2", che sono attualmente "varianti monitorate e/o caratterizzate".
I tempi, le mutazioni specifiche e le caratteristiche antigeniche delle varianti emergenti e future, conclude l'Oms, "sono difficili da prevedere e il potenziale impatto sulla salute pubblica di queste varianti rimane sconosciuto". Per quanto riguarda LP.8.1, NP.1 e LF.7.2, le mutazioni che hanno attirato l'attenzione degli esperti Oms, "potrebbero dare loro una maggiore capacità di fuga immunitaria rispetto a XEC. Queste varianti continueranno a essere monitorate e caratterizzate", è la conclusione. Esiste infatti un gruppo tecnico dell'agenzia (Tag-Ve) che si occupa proprio di sorvegliare l'evoluzione del virus.
Esperti Oms: "Continuare con i vaccini contro la famiglia di varianti JN.1"
Il coronavirus Sars-CoV-2 continua a quindi "a circolare" e a cambiare: si assiste a "un'importante evoluzione genetica e antigenica della proteina Spike dall'inizio della pandemia di Covid-19". Nel 2024, questo virus ha continuato "a causare a livello globale gravi malattie, condizioni post Covid e decessi, la maggior parte dei quali in over 65 e in persone con malattie preesistenti". Ma persistendo e aumentando "le lacune nella segnalazione di casi, ricoveri e morti" è difficile dedurre le tendenze epidemiologiche". La vaccinazione "rimane" comunque "un'importante contromisura di salute pubblica contro il Covid. E si raccomanda agli Stati di continuare a offrirla". Quale dovrà essere la futura composizione dei vaccini? Il Gruppo consultivo tecnico sulla composizione antigenica del vaccino Covid (Tag-Co-Vac) "consiglia di mantenere l'uso di una versione "monovalente" mirata alla famiglia di varianti "JN.1".
Questa la raccomandazione contenuta nella dichiarazione dell'Organizzazione mondiale della sanità: "Data l'ampiezza delle risposte immunitarie dimostrate dai vaccini monovalenti del lignaggio JN.1 contro le varianti circolanti, il Tag-Co-Vac consiglia di mantenere l'attuale composizione dell'antigene del vaccino Covid, ovvero una variante monovalente del lignaggio JN.1 come un approccio per indurre risposte anticorpali neutralizzanti potenziate a JN.1 e alle sue varianti discendenti" come "KP.3.1.1 e XEC", l'attuale variante più diffusa nel mondo. L'obiettivo di un aggiornamento della composizione dell'antigene del vaccino, spiegano gli esperti, è quello di migliorare le risposte immunitarie indotte dal vaccino alle varianti circolanti.
Fra le raccomandazioni che vengono ribadite, si invita a "non ritardare" la vaccinazione "in previsione dell'accesso a vaccini con una composizione aggiornata. I programmi di vaccinazione possono continuare a utilizzare qualsiasi vaccino Covid disponibile elencato per uso di emergenza dall'Oms o prequalificato". E il monitoraggio sulle varianti e sulle risposte immunitarie della popolazione continuerà. L'indicazione di mirare i vaccini al lignaggio JN.1 era stata data dal pool di esperti del Tag-Co-Vac ad aprile scorso. E diversi produttori (che utilizzano piattaforme di vaccini a mRna e proteine ricombinanti) hanno aggiornato la composizione dei loro vaccini alle formulazioni monovalenti del lignaggio JN.1 (JN.1 o KP.2), alcune delle quali approvate per l'uso dalle autorità regolatorie. Nei giorni scorsi (10-12 dicembre) si è tenuta una nuova riunione del gruppo tecnico. Da qui la raccomandazione aggiornata.
Salute e Benessere
Natale, nutrizionista: “Tra un cenone e l’altro...
Come ogni anno le feste natalizie, già cominciate con cene e aperitivi di auguri, si dipanano sotto il segno del cibo. "Tanto e con piatti 'importanti' come prevede la tradizione, sia per il cenone, molto 'carico' soprattutto al Sud, sia per il pranzo". In questo periodo, da Natale a Capodanno, anche gli avanzi di prelibatezze spesso sono in quantità notevoli e rischiano di lasciare il segno sulla bilancia. "Consumarli tra una festa e l'altra va bene, purché lo si faccia con una programmazione razionale, in piccole quantità divise per i 5 pasti. Senza esagerare, meglio congelare o condividere con chi ha meno di noi", consiglia Giorgio Calabrese presidente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare del ministero della Salute.
Per ridurre il rischio di un "ciclo continuo di pranzi-cene caloriche a base di avanzi", illustra l'esperto all'Adnkronos Salute, nelle giornate 'normali' gli avanzi "ben conservati" che si vogliono consumare "vanno suddivisi in cinque piccoli pasti. Ci organizziamo in modo da usare i dolci per la colazione, e per piccoli spuntini a metà mattina o metà pomeriggio. Le pietanze salate - dalla pasta alla carne al pesce e quant'altro - le divideremo per pranzo (pesce e carne) e cena (pasta, riso). Con questo piccolo accorgimento non solo salvaguardiamo la nostra salute e appaghiamo il palato, ma soprattutto non buttiamo nulla in un periodo in cui il risparmio conta". Importante, però, la sicurezza del cibo e la corretta conservazione. "Buona parte dei piatti cucinati possono essere conservati fino a 48 ore".
Ma molte pietanze possono essere congelate, consentendo un consumo prolungato nel tempo. "Una buona idea usare l'abbattitore, strumento oggi presente in molte case, anche una buona idea regalo per le feste. Questo apparecchio consente di mantenere tutte le caratteristiche dell'alimento che, anche caldo, si porta rapidamente a una temperatura oltre i -18 gradi. Ed è come una foto che lascia tutte le caratteristiche nutrizionali di quel momento". Ovviamente va benissimo anche il normale congelatore, conclude, "tenendo presente che prima è necessario che il piatto sia freddo e che si raffreddi in un ambiente non troppo riscaldato".
Cultura
Lo scrittore Reali: “Il mio Bambi per uscire dagli...
L'autore, "sono stati venduti i diritti, diventerà un film. Ora stiamo scrivendo la sceneggiatura"
Un personaggio "estremamente attuale" la cui storia ruota intorno alla questione ancora aperta della transizione di genere che, dalla pagina scritta, dovrebbe approdare sul grande schermo diventando un film. E' la vicenda racchiusa i n 'Bambi. Storia di una metamorfosi', il libro firmato dal giornalista e scrittore Emiliano Reali e pubblicato da Avagliano Editore.
Il libro contiene un messaggio chiaro e forte: "Ho scritto il romanzo su Bambi per invitare tutti ad uscire dagli stereotipi, conoscendo la verità. Il messaggio che cerco di dare ogni volta che scrivo un romanzo, anche su argomenti sociali e non solo su quelli Lgbt, è quello di liberare le persone dalla non conoscenza. Spesso, infatti, si valutano e giudicano certe categorie di persone, certe esistenze solo sulla base dei luoghi comuni", dice Reali che, intervistato dall'AdnKronos, aggiunge: "Voglio dimostrare che c'è un dedalo di caratteristiche, di dettagli che si possono considerare scevri dal pregiudizio".
"Bambi, che in realtà si chiama Giacomo - racconta l'autore - è un ragazzo del Nord Italia, fidanzato con Luana, che si trasferisce a Roma per scappare dalle aspettative della sua famiglia". Una fuga simile a quella messa in atto "anche dalla stessa Luana. Quando è a Roma Giacomo sente tornare il prepotente impulso di usare abiti femminili". Gli abiti di Bambi, insomma, quelli di una figura seducente, misteriosa e bellissima che si muove nella notte romana. La sua sarà un'esistenza doppia: nel corso del giorno veste i panni di Giacomo, la notte quelli di Bambi. "Fino a quando - dice Reali - verrà drammaticamente scoperto da Luana. Una sera, durante la quale Bambi/Giacomo si prostituisce travestito, verrà picchiato. Non sapendo a chi rivolgersi chiamerà Luana che svelerà la menzogna che si perpetrava da tempo e lo lascerà".
Il libro, racconta Emiliano Reali, è la prosecuzione ideale di una "trilogia che ho scritto in un lasso di tempo che va dal 2009 al 2017. Il primo volume è del 2009, il secondo del 2015, il terzo è stato pubblicato nel 2017. Nel libro pubblicato con Avagliano li abbiamo raggruppati in un unico romanzo". La trama "è abbastanza fitta, ci sono molti altri personaggi, è un romanzo corale. Ci sono altri elementi che arricchiscono la trama, come quelli legati alle dinamiche familiari e ai rapporti genitori-figli".
L'andamento del libro, sottolinea Reali, "ha superato le attese. Ci sono state tre ristampe". Il buon esito è suggellato anche dal fatto che "sono stati venduti i diritti di trasformazione cinematografica e la casa di produzione, la Happy Productions, ha ottenuto un contributo economico per lo sviluppo della pellicola da parte del ministero della Cultura. In questo momento stiamo sviluppando il film per entrare poi nella fase della produzione nel 2025. Stiamo scrivendo la sceneggiatura che firmerò io. Realizzeremo il film basandoci sul primo capitolo della trilogia. Se dovesse andare bene potrebbe essere realizzata una trilogia filmica".
Quanto ancora agli argomenti trattati, l'autore sottolinea che a partire dai "temi relativi all'identità di genere e all'orientamento sessuale si offre un affresco della nostra società. Per scrivere il romanzo - dice ancora Reali - ho vissuto 24 su 24 con delle ragazze trans: ho assorbito le loro storie, il loro vissuto familiare, il fatto di essere state cacciate di casa; e il fatto di doversi prostituire come un obbligo: "Come si fa a vivere una volta che la tua famiglia ti rifiuta, nessuno ti dà un lavoro dal momento che il tuo aspetto non corrisponde a quello che c'è scritto sul documento d'identità? La situazione - ammette però l'autore concludendo - negli anni è cambiata". (di Carlo Roma)