Ucraina-Russia, Putin pronto a dialogo e Trump risponde: “Parliamo”
Il presidente russo: "Pronti a normalizzare relazioni". Il presidente americano: "Fermare guerra, milioni di soldati morti"
Vladimir Putin chiama, Donald Trump risponde. Russia e Stati Uniti si scambiano segnali preparando il terreno per il dialogo. Sul tavolo, la guerra in Ucraina iniziata oltre 1000 giorni fa. L'imminente insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, che arriverà alla Casa Bianca il 20 gennaio, è destinato a cambiare il quadro del conflitto.
La giornata si apre con il messaggio che Putin affida all'emittente Vgtrk. La Russia, dice il presidente, è pronta a normalizzare le relazioni con gli Stati Uniti e gli altri paesi occidentali, ma "senza danneggiare i propri interessi".
"Se vediamo che la situazione cambia in modo tale che ci siano opportunità e prospettive per costruire relazioni con altri paesi, allora siamo pronti per questo. Non è una questione che riguarda noi, ma loro. Ma questo dovrebbe avvenire senza danneggiare gli interessi della Federazione Russa", dice Putin, che qualche ora più tardi riceve al Cremlino il premier slovacco Robert Fico.
Il primo ministro, riferisce la Tass, si presenta salutando in russo. Mentre Fico sbarca a Mosca, il premier ungherese Viktor Orban - altro interlocutore di Putin all'interno dell'Ue - all'emittente M1 dice senza mezze misure che l'Unione Europea ha perso la guerra in Ucraina visto che la Russia ogni giorno consolida le proprie posizioni. Diverse pedine, insomma, sembrano posizionarsi sullo scacchiere internazionale.
Dall'altra parte dell'Oceano Atlantico, Trump prende la parola in Arizona per il comizio all'AmericaFest. Il neo presidente degli Stati Uniti accende i riflettori sulle "guerre pazze" che sono in corso in questo momento. "Il presidente Putin ha detto che vuole incontrarmi il più presto possibile Dobbiamo porre fine a questa guerra orribile. L'unica cosa che ferma le pallottole lì, su quelle pianure, sono i corpi dei soldati", dice Trump. "Nessuno ha mai visto una cosa del genere, milioni di soldati sono morti. Vediamo numeri pazzeschi, bisogna fermare tutto questo. La guerra non ci sarebbe mai stata se io fossi stato presidente", ripete.
A completare il quadro, dagli Stati Uniti, arriva uno dei tanti tweet di Elon Musk. Il magnate, nel giorno in cui Trump non parla della Nato e delle spese che gli alleati devono sostenere, batte proprio su quel tasto. "Perché i contribuenti americani finanziano un quarto della spesa europea per la difesa?", chiede il numero 1 di X e Tesla. "Non ha nessun senso, soprattutto visto il nostro deficiti e vista la crescita insostenibile del debito", aggiunge.
Esteri
Trump: “Il presidente sono io, non è Elon Musk”
"L'ultima bufala è che Trump ha ceduto la presidenza a Elon Musk"
"Non ho ceduto la presidenza a Elon Musk". Donald Trump alza la voce e, a meno di un mese dal suo insediamento, rivendica l'autonomia nella gestione della carica di presidente. Per i democratici, la nuova amministrazione degli Stati Uniti sarà condizionata dalla presenza di Elon Musk. Il magnate, boss di X e Tesla, ha avuto un ruolo fondamentale nella campagna elettorale e guiderà il Doge, il Dipartimento chiamato a razionalizzare la spesa pubblica.
"Mi piace avere accanto a me persone intelligenti. L'ultima bufala è che Trump ha ceduto la presidenza a Elon Musk", dice Trump in un comizio a Phoenix, in Arizona. "Lui sta facendo un lavoro eccellente, è andato in Pennsylvania e ci è rimasto un mese: abbiamo vinto le elezioni nello stato con un margine enorme. Ha fornito i satelliti Starlink al North Carolina quando non c'era nessuna comunicazione dopo l'uragano. Ha inviato 2000 unità, ha salvato tante vite, ha fatto una cosa fantastica", aggiunge.
"Ma non sarà presidente e sapete perché? Non è nato in questo paese... Le fake news lo sanno... E' una persona eccezionale, volevamo uno come lui dalla nostra parte...", dice il presidente, che snocciola i dossier che affronterà appena assumerà l'incarico: dall'energia all'immigrazione illegale, dalla deregulation alla lotta all'ideologia 'woke'. "Il woke è una stronzata", dice tra gli applausi della platea.
Esteri
L’equilibrio precario dell’economia russa...
Il mancato rialzo dei tassi nonostante la corsa dell'inflazione è un segnale preoccupante. Il Governatore della Banca centrale finora è stata un appiglio nella realtà per il Cremlino
Le contraddizioni e i paradossi dell'economia in Russia, ma anche la sua sostanziale tenuta, fin dall'invasione dell'Ucraina, hanno un nome e un cognome. Non è quello più scontato di Vladimir Putin ma quello di Elvira Nabiullina, Governatore della Banca centrale russa. L'economista ha una formazione e una storia personale che, da subìto, l'hanno messa nella scomodissima posizione di dover salvare con i pochi strumenti a disposizione un castello di carte, fatto di inflazione galoppante, sanzioni occidentali, squilibri sempre più consistenti nei fondamentali, occupazione e qualità della vita dei cittadini russi in costante calo.
Fino a oggi, Nabiullina ha giocato la sua partita imponendo un utilizzo razionale della politica monetaria, ricorrendo al reiterato aumento dei tassi di interesse, fino all'attuale 21%, per contrastare la corsa altrimenti incontrollabile dei prezzi. L'elemento significativo, fino a oggi, è stata la tenuta di un patto non scritto che le ha consentito, nonostante la propaganda e il malumore di oligarchi e militari, di mantenere una rotta coerente con una navigazione difficile ma all'interno degli schemi della dottrina economica. Un patto che Putin ha onorato non per una apertura di credito senza condizioni, e neanche per una particolare simpatia verso Nabiullina, ma perché l'andamento della guerra in Ucraina, e la convinzione di poter arrivare a una vittoria sul campo, gli consigliavano quel minimo di cautela necessario a conservare un sistema economico provato ma con una prospettiva di ripresa tecnicamente possibile nel medio periodo. Nabiullina, del resto, è stata fino a oggi l'unica persona alla quale Putin ha riconosciuto la competenza e il peso specifico che le hanno consentito di rimanere al suo posto, praticamente senza facoltà di dimissioni, nonostante la voce più volte dissidente, a partire dalla valutazione sull'opportunità di invadere l'Ucraina.
Oggi quel patto sembra essere saltato. Nonostante la Banca centrale russa avesse già anticipato la necessità di alzare ancora i tassi di interessi, continuando a imprimere alla politica monetaria la spinta restrittiva indispensabile per evitare che l'economia venisse travolta dalla concomitante morsa di inflazione fuori controllo e crescita negativa, Nabiullina ha alzato bandiera bianca e si è fermata. Troppo forte, evidentemente, la pressione esercitata su di lei attraverso l'apparato di Putin dalle oligarchie che con la guerra si stanno continuando ad arricchire, partendo dai giganti dell'acciaio, dell'alluminio e di tutta l'industria delle armi. La decisione di uniformarsi alle richieste, o meglio alle imposizioni del Cremlino, è scritta nella nota della banca centrale che ha deciso di lasciare invariato il costo del denaro. L'inflazione di fondo è salita tra ottobre e novembre al 10,9%, soglia molto rilevante considerando anche che le stime ufficiali sono già molto più basse rispetto a quelle dei pochissimi organismi indipendenti che ancora hanno accesso ai dati in Russia, ma si è scelto di non muoversi di conseguenza. Ulteriore conferma della svolta è arrivata dalle parole di Putin, durante la conferenza 'fiume' di fine anno. Due i messaggi chiave: "La guerra fa bene all'economia" e "ci sono altre strade per contrastare l'inflazione che non siano l'aumento dei tassi di interesse".
Putin che si fa economista, e che di fatto sconfessa il Governatore Nabiullina, può essere un passaggio chiave per leggere le prossime mosse del Cremlino. Le conseguenze possono essere significative non solo per gli sviluppi della guerra in Ucraina ma anche per la postura che la Russia potrà assumere nello scenario internazionale anche nel post guerra con Kiev. Una Russia definitivamente consegnata all'economia di guerra, senza una possibile riconversione in termini ragionevoli delle scelte strategiche e di produzione, avrebbe una sola possibilità di sopravvivenza con Putin al potere: continuare a fare guerre su tutti i fronti possibili. Per questo i segnali di questi giorni sono particolarmente negativi e per questo la sorte di Elvira Nabiullina, che è riuscita finora a conservare il suo posto e un livello sufficiente di autonomia per incidere, avrà un peso significativo sull'equilibrio precario dell'economia russa e sulle residue speranze di una 'normalizzazione' della politica del Cremlino nel post Ucraina. (Di Fabio Insenga)
Esteri
Ucraina-Russia, Putin apre agli Usa: “Pronto a...
Il presidente russo ha confermato l'intenzione di continuare a fornire gas all'Occidente e alla Slovacchia. Droni ucraini anche nella città di Oryol. Zelensky: "Adesione a Nato realizzabile"
Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio oggi, 22 dicembre, al Cremlino con il primo ministro slovacco Robert Fico. Lo notizia è stata diffusa dalla televisione russa. "Putin ha confermato la disponibilità della Russia a continuare a fornire gas all'Occidente e alla Slovacchia", ha scritto su Facebook il premier slovacco al termine dell'incontro.
Le relazioni con gli Usa
La Russia è pronta a normalizzare le relazioni con gli Stati Uniti e gli altri Paesi occidentali, ma senza danneggiare i propri interessi. A dirlo è stato il presidente russo Vladimir Putin in un'intervista alle televisione Vgtrk, aggiungendo che nelle relazioni internazionali tutto cambia e solo gli interessi restano immutati, in questo caso "gli interessi della Russia e del suo popolo".
"Se vediamo che la situazione cambia in modo tale che ci siano opportunità e prospettive per costruire relazioni con altri Paesi, allora siamo pronti per questo. Non è una questione che riguarda noi, ma loro. Ma questo dovrebbe avvenire senza danneggiare gli interessi della Federazione Russa", ha sottolineato Putin.
"Attacco Kiev a Kazan? Risponderemo con maggiore distruzione"
"Chiunque cerchi in qualsiasi modo di distruggerci, dovrà fronteggiare una distruzione molte volte maggiore e rimpiangerà quello che ha cercato di fare al nostro Paese", ha detto intanto Putin in una riunione governativa trasmessa in televisione, nella quale ha minacciato attacchi in Ucraina in rappresaglia dell'attacco con droni condotto ieri dagli ucraini contro la città russa di Kazan, che non ha fatto vittime.
Droni su Kazan e nuovi attacchi in Russia nella notte
Ieri l'Ucraina per la prima volta è arrivata a colpire con 8 droni la città di Kazan, a circa 1200 km da Kiev. I video diffusi su Telegram mostrano un drone che centra un grattacielo, seminando il panico tra la popolazione fino ad oggi estranea alla guerra. Nessuna vittima, ma l'effetto dell'azione è a dir poco dirompente. Kiev sostiene che l'obiettivo era la fabbrica di polvere da sparo di Kazan.
Un attacco "massiccio" di droni ucraini ha intanto colpito un deposito di petrolio vicino alla città di Oryol, nella Russia occidentale, durante la notte, provocando un incendio. Lo ha riferito il governatore dell'oblast di Oryol, Andrey Klychkov, aggiungendo che le forze russe hanno abbattuto 20 droni.
Video pubblicati sui social media e girati dai residenti locali mostrano grandi esplosioni che illuminano il cielo notturno attorno alla città. L'entità dei danni causati non è stata immediatamente chiara. Klychkov ha affermato che non sono state segnalate vittime o feriti a seguito dell'attacco.
Zelensky: "Nostra adesione a Nato è realizzabile"
L'adesione dell'Ucraina alla Nato è "realizzabile", ma Kiev dovrà combattere per convincere gli alleati a realizzarla. Lo ha detto intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai diplomatici ucraini. L'Ucraina ha ripetutamente sollecitato l'Alleanza Atlantica a invitare Kiev a diventare membro, mentre per Mosca la prospettiva dell'adesione dell'Ucraina alla Nato è una delle principali giustificazioni della sua invasione del 2022.
"Tutti noi comprendiamo che l'invito della Nato all'Ucraina e l'adesione all'Alleanza dipendano solo una decisione politica", ha aggiunto Zelensky. "L'alleanza per l'Ucraina è realizzabile, ma è realizzabile solo se lottiamo per questa decisione a tutti i livelli necessari". Il capo dello Stato ha affermato che gli alleati devono sapere cosa può apportare l'Ucraina alla Nato e in che modo la sua adesione all'Alleanza stabilizzerà le relazioni globali.
"Russia giustizia 5 prigionieri di guerra ucraini"
Le forze russe avrebbero intanto giustiziato cinque prigionieri di guerra ucraini. Lo ha reso noto su Telegram il Commissario parlamentare per i diritti umani dell'Ucraina, Dmytro Lubinets, precisando che le truppe russe hanno sparato ai cinque soldati disarmati dopo averli catturati. Non ha fornito dettagli, ma riferirà questo fatto all'Onu.
"I criminali di guerra russi che sparano ai prigionieri di guerra ucraini dovrebbero essere portati davanti a un tribunale internazionale e puniti con la pena più severa prevista dalla legge", ha aggiunto Lubinets.