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Da Lucia Lacarra a Daniil Simkin, le grandi Etoiles internazionali al Comunale Nouveau di Bologna

Il danzatore spagnolo Sergio Bernal tra i protagonisti del gala Les Etoile in cartellone al Comunale Nouveau di Bologna - (foto Graham Spicer)

Ormai immancabile nel cartellone di balletto del Teatro Comunale di Bologna, torna Les Étoiles, gala iconico a cura di Daniele Cipriani che chiude il 2024 e la Stagione di Danza con una edizione ripensata e ricca di stelle internazionali, tra le quali spicca il nome della star del balletto spagnolo Sergio Bernal, già protagonista nel 2022 e nel 2023. Lo spettacolo è in programma al Comunale Nouveau domani alle 20.30, con replica il 29 dicembre alle 16.30.

Sul palco, quest'anno danzatori di fama mondiale come Bakhtiyar Adamzhan (Teatro dell'Opera di Astana), Léonore Baulac (Opéra di Parigi), Matthew Golding (già The Royal Ballet di Londra), Maria Kochetkova (già San Francisco Ballet), Lucía Lacarra (già Bayerisches Staatsballett), Daniil Simkin (già Staatsballett Berlin e American Ballet Theatre), Friedemann Vogel (Stuttgart Ballet) e Alice Mariani (Teatro alla Scala), che sostituisce la già annunciata Akbota Bekbolatova. A loro si unisce Sergio Bernal, recentemente impegnato nel capoluogo emiliano in occasione di Memorare ‘24. Danza e canto per la pace nella Basilica di San Petronio. E' al contempo Bailarín (ballerino classico) e bailaor (danzatore di flamenco) e costituisce una rarità nell'universo della danza spagnola.

Gli spettatori vedranno entrambe le espressioni artistiche del poliedrico ballerino e coreografo che firmerà 'Obertura', un flamenco rivisitato, e un estratto da un balletto dai toni classici, 'Rodin'. Completano la serata il duo Riva&Repele (i coreografi e danzatori Simone Repele e Sasha Riva), che presentano la loro creazione 'I'm on your Side', appositamente realizzata per Les Étoiles, su musica di un altro celebre duo, Simon & Garfunkel.

La 'varietà' non caratterizza solo gli interpreti ma anche le coreografie, che mescolano sapientemente passi a due e assoli, ottocenteschi e di oggi. Dai pirotecnici passi a due di Marius Petipa tratti da 'Le Corsaire' e dallo 'Schiaccianoci', affidati entrambi, diversamente da quanto precedentemente comunicato, a Simkin e Kochetkova, da 'Don Chisciotte', danzato da Adamzhan e Mariani, si spazia fino al decano dei coreografi europei, Hans van Manen, con 'Trois gnossiennes' interpretato da Vogel e Baulac.

Si cambia poi atmosfera con 'Senking' di Isyan Tzyan danzato da Adamzhan, e con brani firmati da alcuni tra i coreografi più in vista di oggi come Marco Goecke, Edwaard Liang e Yuri Possokhov, di cui Lacarra danza rispettivamente 'Finding Light' e, insieme a 'Golding', 'Snow Storm'. Quest’ultima creazione è una novità per l’Italia, proprio come Nachtmerrie di Goecke che impegna ancora una volta Vogel e Baulac. Les Étoiles è una produzione Daniele Cipriani Entertainment in collaborazione con Fondazione Musica per Roma.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Spettacolo

È morta Olivia Hussey, la Giulietta di Zeffirelli aveva 73...

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L'attrice di origine argentina naturalizzata britannica fu Maria in 'Gesù di Nazareth'. Nel 2023 Hussey ha fatto causa alla Paramount per le presunte accuse di abusi su minori durante le riprese di "Romeo e Giulietta"

Olivia Hussey in 'Romeo e Giulietta' di Zeffirelli - Fotogramma /Ipa

E' morta l'attrice Olivia Hussey, la Giulietta Capuleti di Franco Zeffirelli che ha affascinato gli spettatori come protagonista femminile di 'Romeo e Giulietta', ma anche di 'Gesù di Nazareth', grazie ai suoi lineamenti delicati, i grandi occhi di cerbiatto e l'ovale del viso che non ammette confronti. L'attrice è morta ieri, venerdì 27 dicembre, all'età di 73 anni. Nel 2008 era le stato diagnosticato per la prima volta il tumore al seno.

L'attrice argentina naturalizzata britannica si è spenta "a casa circondata dai suoi cari", secondo quanto annunciato sul suo account ufficiale di Instagram. "Olivia era una persona straordinaria il cui calore, saggezza e pura gentilezza hanno toccato la vita di tutti coloro che l'hanno conosciuta", si legge nel post.

Hussey aveva solo 15 anni quando recitò accanto all'attore britannico Leonard Whiting, 16 anni, nel ruolo di Romeo, nell'adattamento cinematografico del dramma "Romeo e Giulietta" di William Shakespeare. Entrambi erano sconosciuti all'epoca. Il film, distribuito dalla Paramount e co-sceneggiato da Zeffirelli con Franco Brusati e Masolino D'Amico, venne candidato all'Oscar per il miglior film e ad altri tre premi Oscar, e l'attrice ha ricevuto un David di Donatello e un Golden Globe come attrice rivelazione.

Hussey ha lavorato di nuovo con il grande regista italiano interpretando il ruolo di Maria nella miniserie internazionale "Gesù di Naareth" trasmessa da decine di televisioni nel 1977, con un cast kolossal in cui figuravani sei attori vincitori di premi Oscar (Anne Bancroft, Ernest Borgnine, Laurence Olivier, Anthony Quinn, Rod Steiger e Peter Ustinov), mentre altri sei attori erano stati candidati. Hussey recitò il ruolo della madre di Gesù, interpretato dall'attore inglese Robert Powell, che ottenne la consacrazione presso il grande pubblico.

L'attrice è stata di nuovo un volto angelicato come protagonista della mini serie tv "Madre Teresa" (2003), diretta da Fabrizio Costa, che narra la vita di Madre Teresa di Calcutta, la fondatrice delle Missionarie della carità.

Olivia Hussey è stata memorabile nel ruolo di Jess Bradford, terrorizzata nella sua casa della confraternita, in "Black Christmas (Un Natale rosso sangue)" (1974) diretto da Bob Clark, film di culto considerato uno dei capolavori del genere horror ed il capostipite del sottogenere slasher. E' stata anche l'imbronciata Rosalie Otterbourne, la figlia del personaggio di Angela Lansbury (Salomè Otterbourne) in "Assassinio sul Nilo" (1978), tratto dall'omonim romanzo giallo di Agatha Christie e diretto da John Guillermin.

La vita, la carriera, le accuse (archiviate) a Zeffirelli

Olivia Osuna Hussey era nata il 17 aprile 1951 a Buenos Aires. Suo padre era il cantante lirico argentino Andrés Osuna noto con il nome d'arte di Osvaldo Ribó e sua madre, Alma Joy Hussey, era una segretaria legale di origine inglese. All'età di 7 anni, la madre la portò a Londra insieme al fratello minore e lei frequentò per cinque anni la scuola di teatro dell'Accademia Italia Conti. Recitò per la prima volta in teatro a 13 anni, assumendo il nome da nubile della madre come nome d'arte. Apparve per la prima volta sul grande schermo all'età di 14 anni nel film "Accadde un'estate" (1965) interpretando Donna, la figlia di Lorenzo (Rossano Brazzi). La sua interpretazione in un teatr londinese del West End nel 1966, "The Prime of Miss Jean Brodie", al fianco di Vanessa Redgrave la portò a conoscere Zeffirelli.

"Romeo e Giulietta", girato in Italia, introdusse una nuova generazione alla tragedia shakespeariana, creò scalpore all'epoca per la presenza di Hussey in topless e fu un grande successo per la Paramount, che all'epoca era in difficoltà economiche. Dopo il clamoroso successo del film, il produttore hollywoodiano Hal B. Wallis le offrì il ruolo di protagonista in "Anna dei mille giorni" (1969) e un ingaggio come co-protagonista accanto a John Wayne in "Il Grinta" (1969), ma un'osservazione fuori luogo da parte sua - disse di "non riuscire a vedersi affianco di Wayne" - indusse Wallis a guardare altrove.

In seguito Hussey ha interpretato ruoli nel dramma romantico britannico "All the Right Noises" (1970), nel film poliziesco italiano "Ricatto alla mala" (1972) e nel remake di "Orizzonte perduto" (1973). Hussey è apparsa in "Il detective con la faccia di Bogart" (1980), nel film di fantascienza giapponese "Ultimo rifugio: Antartide" (1980), in un remake di "Ivanhoe" (1982), nell'horror australiano "Turkey Shoot" (1982) nella miniserie "Gli ultimi giorni di Pompei" (1984) e ha interpretato la madre di Norman Bates (Anthony Perkins) in "Psycho IV: The Beginning" (1990). Sempre nel 1990 ha interpretato Audra, moglie d Bill Denbrough (Richard Thomas), nella miniserie "It" tratta dall'omonimo thriller di Stephen King.

Hussey ha lavorato come doppiatrice nei videogiochi di Star Wars, Batman e Superman prima di riunirsi con Leonard Whiting per il film "Social Suicide" (2015), una rivisitazione moderna di "Romeo e Giulietta", per interpretare i genitori Capuleti. E' stato il suo ultimo ruolo sullo schermo (sua figlia, India Eisley, ha interpretato la loro figlia, Julia Coulson, nel film). Nel 2018 l'attrice ha pubblicato il libro di memorie "The Girl on the Balcony: Olivia Hussey Finds Life After Romeo and Juliet".

Nel 2023 Hussey e Whiting hanno fatto causa alla Paramount per le presunte accuse di abusi su minori durante le riprese di "Romeo e Giulietta". Gli attori avevano dichiarato nell'azione legale che Zeffirelli li aveva costretti a girare una scena in camera da letto nudi, nonostante inizialmente fosse stato detto loro che potevano indossare tute color carne: nella pellicola si vedono le natiche di Whiting e i seni nudi di Hussey. La causa è stata infine respinta e il giudice ha ritenuto che le affermazioni secondo cui il film raffigura atti sessuali siano un "grossolano errore di descrizione". Anche una seconda causa è stata archiviata nel mese di ottobre scorso.

Olvia Hussey ha avuto tre matrimoni. Dal 1991 l'attrice era sposata con David Glen Eisley, musicista statunitense, da cui ha avuto India Eisley, divenuta attrice. Per la prima volta Hussey è stata sposata con Dean Paul Martin, figlio dell'attore e cantante statunitense Dean Martin, dal 1971 fino al divorzio del 1978; dal matrimonio nacque nel 1973 il figlio Alexander Dean Martin In seguito si era risposata con l'attore, scrittore e cantante giapponese Akira Fuse dal 1980 fino al divorzio del 1989: da lui ha avuto il suo secondo figlio, Maximillian Fuse. (di Paolo Martini)

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Spettacolo

Ilary Blasi: “Totti spesso assente, non ho sentito...

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La conduttrice sarà la protagonista della serie 'Ilary', cinque puntate su Netflix dal 9 gennaio

Ilary Blasi e Francesco Totti (Fotogramma)

"Sono la prima della mia famiglia a essere separata. A un certo punto del mio percorso, mi sono trovata a vivere una vita diversa da quella che mi ero immaginata e ho compreso che è inutile fare progetti". La conduttrice Ilary Blasi, 43 anni, introduce così la serie 'Ilary', cinque puntate su Netflix dal 9 gennaio. C’è la sua vita nella casa all’Eur, le sorelle Melory e Silvia, la nonna, i genitori e gli amici. C’è anche Bastian Muller. Assenti i figli, Cristian, 19 anni, Chanel, 17, e la piccola Isabel, 8, almeno nella prima stagione. "Mi sono dovuta abituare all’idea che quel nucleo familiare non c’è più, e che non ci sarà più. Ma credo che sia più triste e pericoloso rimanere fermi e passivi. Il cambiamento fa parte di noi", dice nella prima puntata.

All’inizio della serie amiche e sorelle sostengono che lei, grazie alla sua determinazione, sia tornata a essere quella di un tempo. 'Ilary è rinata', 'È tornata alla sua vita', 'Ha ritrovato la serenità'. È proprio così? "Sì - risponde - Il passato non si cancella e sarebbe un peccato farlo, è stato bellissimo, ho ricordi emozionanti, ogni tanto riaffiorano dei flash. Ma non vivo il passato, vivo il qui e ora, e sono proiettata nel futuro". Come ha imparato a essere madre separata? "Impari ad avvisare, per rendere partecipe l’altro - risponde - Ma ho sempre fatto da sola, contato sulle mie forze, deciso io per i ragazzi. Lui (Totti, ndr) per lavoro era spesso assente. Quindi non è variato molto, non ho sentito il peso di una nuova situazione. Insomma, è tutto come prima".

In 'Unica' era più emotiva, in 'Ilary' racconta la sua vita quotidiana. "Unica è stata l’esperienza più difficile che ho fatto - confessa - Però, o hai il coraggio di aprirti come ho fatto io, oppure non ha senso. Mi costò parlarne a cuore aperto. Chiesi a tutti i presenti della produzione di uscire dalla stanza, andare via. Per sette ore ho parlato a ruota libera". Per 'Ilary' dove ha trovato la motivazione? "Nel raccontare chi sono davvero. Qui non c’è un copione, mi sono divertita - spiega - Era un progetto che volevo fare già da tempo".

E a proposito del nuovo compagno Bastian rivela: "E' stato lui a fare il passo determinante. Io a tutto pensavo tranne che a trovare il fidanzato, ero sola da quattro mesi. Eravamo nella lounge di una compagnia aerea, stavamo aspettando di imbarcarci. Io per tornare a Roma e lui in Germania. Non mi aveva mai vista prima e non sapeva chi fossi, per fortuna. Mi ha attesa fuori dalla toilette, si è presentato e poi invece di chiedermi il numero mi ha chiesto quale fosse il mio profilo Instagram".

"Essendo una boomer - spiega ancora - gliel’ho dato ma non ho chiesto il suo. Quando ho raggiunto mia sorella e la mia amica Francesca, che avevano visto tutto, sono state loro a insistere perché corressi a chiederglielo prima del suo imbarco: 'Vai o non lo ritroverai mai più', dicevano. Ho troppi follower, non avrei visto la sua richiesta. È così che ci siamo collegati".

"Sapevo che sarebbero uscite delle foto - continua nella lunga confessione - Ai più grandi l’ho detto a cena. Ho impressa l’immagine di Cristian che mi guarda e mi fa, 'Ma perché tedesco?'. Cristian e Chanel sono cane e gatto come tutti i fratelli, ma in questo caso sono stati complici. La piccolina per un lungo periodo lo definiva il signore inglese. Ora sa che Bastian è un amico speciale della mamma". Ilary Blasi è la protagonista della cover, di un’intervista e di un servizio fotografico esclusivi del nuovo numero di Grazia diretto da Silvia Grilli, in edicola e su app da oggi.

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Spettacolo

Da Verdone a Banfi, arriva a Roma la fiera del buonumore...

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Da Verdone a Banfi, arriva a Roma la fiera del buonumore Comicittà

Un’analisi delle manifestazioni culturali italiane rende evidente come la commedia sia tradizionalmente sottovalutata dal circuito dei festival e che la comicità e l’umorismo, intesi come spettacolo dal vivo o come genere dell’editoria, pur vantando una illustre tradizione ed un noto appeal popolare, non abbiano una manifestazione ad essi dedicata come se non possedessero né la dignità di contenuti né complessità e ricchezza e di linguaggio e di autori. Comicittà nasce con la convinzione che sia vero il contrario e che l’arte della commedia e della comicità, attraverso i linguaggi del cinema, dello spettacolo dal vivo, dell’editoria e del fumetto, siano un universo da celebrare e studiare, esplorare ed amare insieme al pubblico. Realizzata da Eur Culture, Associazione Culturale Pantheon, in collaborazione con Roma Capitale e con l’Assessorato alla Cultura, Comicittà esordirà con una sorta di 'numero zero' il prossimo 6 gennaio, al Palazzo dei Congressi e alla Nuvola con un programma che si rivolge sia al pubblico delle famiglie che agli appassionati di ogni età.

"Roma Capitale con l'assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio hanno creduto da subito a questo progetto che finalmente dà vita ad un luogo di conoscenza e passione, riconoscimento culturale e intrattenimento di un genere, quello della commedia che ha avuto un ruolo non secondario nella vita nell'identità del nostro paese, ma che non ha mai trovato la giusta attenzione e una autorevole valorizzazione da parte del mondo della ricerca, dell'accademia, dei festival importanti", ha detto un portavoce del comune di Roma.

“Il programma eventi e spettacoli di Eur SpA si arricchisce per la prima volta di un appuntamento dal vivo, interamente dedicato alla commedia e all’umorismo. I più grandi artisti della comicità, da Ezio Greggio a Carlo Verdone, da Paola Minaccioni a Lino Banfi e Maurizio Battista, saliranno sui palchi del Palazzo dei Congressi e della Nuvola di Fuksas per una intera giornata di intrattenimento e festa. Da Roma Eur iniziamo il 2025 con un sorriso”, ha sottolineato Enrico Gasbarra, presidente di Eur SpA.

“Un quartiere inclusivo è anche un quartiere che promuove e facilita l’aggregazione - ha aggiunto Claudio Carserà, ad di Eur SpA - La comicità è una forma d’intrattenimento che ha il potere di tenere insieme le persone e regalargli un sorriso, sottolineando anche il senso di comunità. Inserire Comicittà in Eur Culture rappresenta anche la volontà di omaggiare una forma d’arte tra le più complesse e coinvolgenti, che, nel caso dell’Italia anche grazie a dei fantastici interpreti, ha, negli anni, fornito un efficace spaccato del nostro paese”.

L’ambizione di Comicittà, la fiera del buonumore, è condivisa dall’associazione culturale Pantheon, che vede come presidente Ivan Tamburrini, founder di Socio Aci, punto di riferimento della comicità sui social con oltre 5 milioni di follower e come associati Daniele Liburdi e Massimo Mescia della società̀ Volume Entertainment, editori e produttori cinematografici specializzati nel mondo della commedia italiana. L’idea di Comicittà è sostenuta anche da un prestigioso comitato promotore formato da: Pupi Avati, Alberto Barbera, Edvige Fenech, Marco Giusti, Valerio Caprara, Serena Dandini, Steve Della Casa, Marialinda Germi, Giorgio Gosetti, Neri Parenti, Marco Risi, Emanuele Salce, Sydney Sibilia, Ricky Tognazzi, Giuseppe Tornatore, Elisabetta Villaggio, Piero Villaggio.

Si inizia, per il pubblico delle famiglie, con una fiaba, alle 10.30, al Palazzo dei Congressi, raccontata dalla voce inconfondibile di Gigi Proietti: si tratta di un audio inedito tratto da Le favole nel sacco, curate da Carlotta Proietti: sarà proprio lei a presentare la favola al pubblico, il cui titolo è 'Rosaspina' (si tratta della versione originale di La bella addormentata nel bosco). Sullo schermo verranno proiettate le illustrazioni della figlia Susanna, mentre in platea ci sarà la presenza della moglie di Proietti, Sagitta.

Si prosegue, alle 11, nella stessa sala, con un talk con Lino Banfi: Le più belle scene di Lino Banfi, ovvero l'uomo banfiota, curato da Ezio Greggio e Mario Sesti, durante il quale saranno proiettate le scene più divertenti di Lino Banfi, scelte da Caterina Taricano, Marco Giusti e Michele Riondino. L’incontro nasce anche dalla presentazione del libro, Dalla parte di Lino... Apparizione e storia evolutiva della specie banfiota, di Massimiliano Bianconcini. Alla fine, Elena De Curtis, nipote di Totò, consegnerà a Banfi una sorpresa che è un omaggio legato alla memoria del principe della risata che Banfi ha conosciuto e frequentato all’inizio della sua carriera. “Sapete che c'è uno studioso che ha scritto un libro di 451 pagine per spiegare 'l'uomo banfiota', ovvero questa specie singolare di uomo che tutti i personaggi dei miei film hanno raccontato nel corso di tanti anni? Ne parlerò con Ezio Greggio e Mario Sesti, a Comicittà, la fiera del buonumore, una nuova iniziativa interamente dedicata alla commedia, di cui sono diventato presidente", ha ricordato Lino Banfi. All'appuntamento "si vedranno anche le più belle scene dei miei film, scelte da importanti critici, e alla fine verrà proiettato L'allenatore del pallone di cui ricorrono 40 anni dall'uscita. Ingresso gratuito: vi aspetto!"

Alle 14, il programma si sposta alla Nuvola, a pochi minuti a piedi dal Palazzo dei Congressi dove ci sarà Carlo Verdone, al quale, dopo una conversazione in pubblico con Ezio Greggio e Mario Sesti, verrà consegnato il Premio Pietro Germi, "per lo straordinario contributo all’arte della commedia”, alla presenza della figlia del regista di Divorzio all’italiana, Marialinda Germi. Seguirà la proiezione di Viaggi di nozze di Carlo Verdone, di cui ricorre il trentennale dall’uscita in sala. “Pietro Germi è uno dei registi che amo di più, tra i grandi maestri della commedia all’italiana: per me è un vero onore ricevere un premio intitolato al suo nome”, ha detto Carlo Verdone.

Alle 15.30 il programma prosegue al Palazzo dei Congressi, con Maurizio Battista in conversazione con Greggio e Sesti. Durante l’incontro verranno mostrate delle scene inedite del film interpretato da Battista, Tu quoque. Alla fine dell’incontro Battista verrà premiato con il Premio Speciale Comicittà “per lo stile e l’energia comunicativa della sua comicità”. A seguire, con gli stessi conduttori, ci sarà un talk con Enrico Beruschi e la presentazione del suo libro Una vita meravigliao.

Alle 17.30, sempre al Palazzo dei Congressi, inizia un pomeriggio dedicato in gran parte allo stile della comicità femminile, con la consegna del primo Premio Stand up Award Paolo Villaggio a Laura Formenti, talento della comicità dal vivo assai noto agli appassionati: sarà proprio uno dei figli di Paolo Villaggio a consegnarlo. Laura Formenti così ha commentato il premio che riceverà: “Paolo Villaggio è stato per questo paese molto più che un comico: un attore, un autore, una maschera immortale e un intellettuale straordinario. Ricevere un premio che porta il suo nome è un’emozione tale che la salivazione di azzera e mi si intrecciano i diti. Se è vero, come lui diceva, che per avere dei riconoscimenti in questo paese bisogna morire temo a questo punto non mi resti molto tempo e vorrei impiegarlo il più possibile per continuare a raccontare un po’ questa stramba natura umana come lui ha fatto in modo impareggiabile".

A seguire si terrà un incontro il cui tema è 'La commedia delle donne' con Edwige Fenech Paola Minaccioni, Francesca Reggiani, a cura di Ezio Greggio e Caterina Taricano, durante il quale saranno proiettate scene e clip delle interpreti protagoniste della conversazione. Al termine verrà conferito il premio Comicittà Special Award alle tre attrici per “il talento, la personalità e la vitalità con le quali hanno saputo dare un volto femminile alla comicità e alla commedia”.

A seguire, alle 18.30, Comicittà propone la riscoperta di una commedia di Luciano Salce con Ugo Tognazzi, restaurata dal Centro Sperimentale di Cinematografia e presentata in anteprima al Festival di Locarno, Le ore dell’amore che sarà introdotta dal figlio del regista, l’attore Emanuele Salce e da Luca Pallanch della Cineteca Nazionale.

Alle 20.30, Comicittà, si avvia alla conclusione con un omaggio ad uno dei più grandi autori di comicità di sempre. Ma prima avrà luogo la consegna del premio Stand up Award Paolo Villaggio a Saverio Raimondo, che così ha commentato: “I premi sono sempre immeritati, e proprio per questo graditi. Ma ricevere un premio intitolato a Paolo Villaggio mi fa ancora più piacere e mi rende ancora più inadeguato: Paolo Villaggio è stato il mio comico preferito sin da bambino, il mio senso dell’umorismo è cresciuto con il suo; e oggi lo considero il più grande comico che abbiamo mai avuto in Italia, unico sia nella scrittura che nella performance. Prometto che farò di tutto per essere un giorno all’altezza di questo premio, anche se già so che fallirò fantozianamente. Com’è umana la giuria ad avermelo assegnato!” A seguire ci sarà un ricordo collettivo di Paolo Villaggio che vedrà l’intervento, oltre che di Raimondo, di Elisabetta e Pierfrancesco Villaggio, Milena Vukotic, Stefano Antonucci, Clemente Ukmar, Andrea Roncato, Bruno Altissimi e Elena Tricoli.

Al termine, alle 21.30, Comicittà si conclude con la proiezione del primo film di una delle più celebri saghe comiche, Fantozzi, di Luciano Salce, di cui, nel 2025, ricorrono i 50 anni dall’uscita in sala.

L’ingresso a tutto il programma di Comicittà al Palazzo dei Congressi è gratuito, mentre il biglietto per il programma di La nuvola, con l'incontro con Carlo Verdone, la consegna del premio Pietro Germi e la proiezione di Viaggi di nozze si può acquistare su Vivaticket.

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