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Mafia, M5S: “Assurda revoca 41 bis a Giovanni Riina per vizi di forma”

Antoci: "La Cassazione avrebbe annullato il provvedimento che proroga il regime del 41 bis al secondogenito del capomafia stragista". Colosimo: "Chiederò le carte, Antimafia a difesa del 41 bis"

Un carcere (Fotogramma)

"La Cassazione avrebbe annullato il provvedimento che proroga il regime del 41 bis al mafioso Giovanni Riina, secondogenito del capomafia stragista Totò Riina per ‘motivazione apparente’". Lo scrive in una nota Giuseppe Antoci, europarlamentare del Movimento 5 Stelle e presidente della commissione politica Dmed del Parlamento europeo. "Per un vizio di forma, per un percorso argomentativo non adeguatamente ricco svolto dai giudici di merito, si consente a un esponente di spicco di Cosa Nostra di riallacciare i contatti con l'esterno - dichiara Antoci - In uno stato di diritto i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati compiutamente, però non si può pretendere che una situazione di mafiosità conclamata possa essere argomentata in termini ogni volta diversi, né si può affermare che l'attualità del pericolo che rappresentano i capimafia debba essere ogni volta riconsiderato in motivazione, senza essere dedotto dalla stessa appartenenza alla mafia, dalla quale non ci si è mai dissociati. La lotta alla mafia si fa con gli strumenti normativi adeguati e la loro corretta applicazione; ma non possono essere i vizi di forma a vanificare i risultati che trent'anni di virtuoso contrasto giudiziario hanno prodotto".

Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario alla Giustizia, sottolinea che "pur nel rispetto dovuto alla Suprema Corte, insisteremo nella richiesta di applicazione del regime di 41 bis c.d. 'carcere duro' a Giovanni Riina. La conclamata e attuale pericolosità mafiosa di Giovanni Riina non consente di abbassare la guardia. Per fronteggiare i non condivisi ragionamenti della Suprema Corte, rappresenteremo tutti gli elementi raccolti dagli investigatori circa il ruolo ricoperto da Riina nell’associazione e la attuale pericolosità personale e della consorteria. Sul 41 bis non arretriamo!".

"Giovanni Riina resti al 41 bis - chiede il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli - Nessun cedimento può arrivare dalle istituzioni nella lotta alla mafia. Il 41 bis è uno strumento fondamentale per smantellare il potere della mafia nella gestione dei traffici criminali sul territorio. Leggeremo le motivazioni, ma finché ci sarà Fratelli d’Italia al governo la lotta alla mafia sarà una priorità assoluta e la difesa del 41 bis resterà un pilastro indiscutibile".

“Chiederò le carte su Giovanni Riina, figlio del capo indiscusso di Cosa Nostra - scrive su X la presidente della Commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo - La storia criminale di questo uomo non conosce dissociazioni e il solo cognome incute, ancora oggi, paura e una sorta di pericolosa e aberrante fascinazione. Metteremo la Commissione parlamentare antimafia a difesa del 41 bis”.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Cronaca

Ferragni e Codacons, pace fatta sul pandoro: trovato...

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L'accordo prevede il versamento da parte dell'influencer di una somma di denaro destinata al risarcimento dei consumatori che avevano acquistato il pandoro 'Pink Christmas' e di un ulteriore importo per il rimborso delle spese legali sostenute da Codacons e Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi

Chiara Ferragni e il pandoro - Fotogramma

Sul pandoro 'della discordia' pace fatta tra Chiara Ferragni, il Codacons e l'Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi. L'influencer e i consumatori hanno infatti "concluso un accordo per porre fine a ogni reciproca contestazione e per favorire, più in generale, la distensione dei rispettivi rapporti. L'accordo segna la duplice volontà delle Parti, da un lato, di chiudere le pregresse vertenze e, dall'altro lato, di guardare positivamente al futuro, istaurando un clima di collaborazione e rispetto con l'obiettivo di favorire iniziative concrete e un dialogo costruttivo su temi sociali di comune interesse", recita una nota.

L'accordo prevede il versamento, da parte dell'influencer, "di una somma di denaro destinata al risarcimento dei consumatori rappresentati dal Codacons e dall'Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi che avevano acquistato il pandoro 'Pink Christmas', e di un ulteriore importo per il rimborso delle spese legali sostenute dalle predette associazioni nell'ambito dei vari procedimenti giudiziari".

Il Codacons e l'Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi nei prossimi giorni contatteranno i consumatori che si erano rivolti alle stesse associazioni per mettere a loro disposizione il risarcimento. "Parte integrante dell'accordo è la donazione che verrà effettuata, da Chiara Ferragni, di una somma di Euro 200.000 a favore di un ente scelto d'intesa da Chiara Ferragni ed il Codacons, con preferenza accordata ad iniziative che supportino le donne vittime di violenza", recita il comunicato.

"Chiara Ferragni è da sempre particolarmente sensibile al tema. Il Codacons stesso sta realizzando il progetto "Oltre il Silenzio" per assistere e supportare le vittime di violenza di genere nel nostro Paese e che si concluderà con un importante evento nazionale cui parteciperà anche la stessa Chiara Ferragni. L'avv. Carlo Rienzi, Presidente del Codacons, esprime il suo apprezzamento per l'accordo raggiunto, il quale è di completa soddisfazione per le associazioni e per i consumatori che le stesse rappresentano, e sottolinea l'importanza della donazione concordata, che potrà essere di concreto aiuto alle donne più fragili", conclude la nota.

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Cronaca

Addio a Cesare Ragazzi, fu il primo a fare spot al...

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Negli anni '80 sulle tv private fu testimone di un tormentone che spopolò grazie al suo riconquistato ciuffo

Cesare Ragazzi - Agenzia Fotogramma

L'imprenditore Cesare Ragazzi è morto all'età di 83 anni la sera di venerdì 27 dicembre nella sua casa di Bologna a causa di un malore improvviso. Fu il primo testimonial del trapianto di capelli.

"Parola di Cesare Ragazzi": era questo lo slogan, diventato un tormentone tra gli anni '70 e '80, grazie a una delle pubblicità più trasmesse dalle tv locali tra un cartone animato giapponese e una telenovelas. A idearlo e a promuoverlo fu l'imprenditore Cesare Ragazzi in persona e grazie a quella pubblicità di successo, divenne un personaggio televisivo, rendendo famosa l'invenzione di una protesi tricologica, ovvero un trapianto non invasivo che veniva applicato direttamente sul cuoio capelluto, attraverso un nastro apposito. Lui stesso l'aveva definito "un parrucchino di capelli naturali". La sua azienda specializzata in soluzioni per la calvizie si racconta che poteva vantare tra i suoi clienti anche il cantautore Lucio Dalla, notizia peraltro mai confermata nè smentita.

La vita

Nato a Bazzano (Bologna) il 22 agosto 1941, Cesare Ragazzi da giovane fece parte per diletto della band chiamata 'I Vagabondi', nella quale ricopriva il ruolo di chitarrista e di seconda voce. Alla fine degli anni Sessanta fu traumatizzato dalla perdita dei capelli e si mise a studiare il problema della calvizie. E il problema diventò anche la sua professione, creando una ditta che si occupò di vendere protesi tricologiche per tamponare la calvizie.

La sua ascesa imprenditoriale è esplosa grazie al boom delle tv private degli anni '80, che gli consentirono di occupare spazi pubblicitari immensi per vendere i suoi prodotti. "Salve, sono Cesare Ragazzi, mi sono messo in testa un'idea meravigliosa" era lo slogan che da spot divenne fenomeno di costume.

L'imprenditore in tv si pettinava, si immergeva, nuotava, tutto a misura di ciò che intendeva reclamizzare: capelli nuovi e resistenti. Grazie alla sua popolarità è stato ospite in diverse trasmissioni televisive tra cui 'Quelli che il calcio', 'Passaparola', 'Torno sabato' di Giorgio Panariello. A Cesare Ragazzi venne chiesto di interpretare sé stesso nel film 'Arrapaho' degli Squallor ma rifiutò; al suo posto venne utilizzata una sua controfigura che ne mantenne il nome. Ragazzi è stato citato nel film 'Vacanze di Natale' di Carlo Vanzina e dal duo Villaggio-Dorelli nel film 'A tu per tu', nelle canzoni 'Black & Decker', 'Piacere Pesce' e 'Rep e rip', tratte dall'album 'Arrapaho' sempre degli Squallor; nei brani di Caparezza 'Annunciatemi al pubblico' e di J-Ax 'L'Uomo col cappello', nella canzone 'La Pentola' della Paolino Paperino Band.

Dopo aver aperto 80 centri in Italia e 8 all'estero, partendo da un piccolo laboratorio in Valsamoggia (Bologna), nel 2008 avvenne il crac. Nel 2009 la società fondata da Cesare Ragazzi fu dichiarata fallita dal Tribunale di Bologna.

Lascia la moglie Marta e tre figli: Nicola, Simona e Alessia. (di Paolo Martini)

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Cronaca

In forma dopo le feste, servono 150 minuti a settimana di...

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I risultati di una metanalisi di 116 studi clinici randomizzati, che hanno coinvolto 6.880 persone

Allenamento -

Come rimettersi in forma dopo le feste? Una 'brutta notizia' arriva dalla scienza: servirà sudare. L'ultima abbuffata dell'anno è dietro l'angolo. Archiviato il pranzo di Natale, resta da affrontare la sfida supercalorica del cenone di Capodanno e gli strascichi di panettoni, biscotti e torroni, da finire prima che l'Epifania riporti il mondo alla normalità della vita quotidiana. L'aria di festa svanirà, lasciando il campo in molti casi ai sensi di colpa per gli eccessi a tavola. E immancabile scatterà la domanda davanti alla bilancia: come rimettersi in forma?

Non meno di 150 minuti di aerobica a settimana

Per ottenere riduzioni clinicamente importanti del girovita e delle misure del grasso corporeo occorrerà un esercizio aerobico di almeno 150 minuti a settimana. Trenta minuti potrebbero invece non essere abbastanza, dal momento che sono stati associati a modeste riduzioni del peso e degli altri indicatori (grasso, circonferenza vita) tra gli adulti in sovrappeso oppure obesi.

E' quanto emerge da una metanalisi di 116 studi clinici randomizzati, che hanno coinvolto 6.880 persone. Gli autori - ricercatori dell'Imperial College di Londra nel Regno Unito, delle università di scienze mediche di Semnan, di Shahroud e Shahid Sadoughi in Iran - si sono posti una domanda: qual è la correlazione dose-risposta tra esercizio aerobico e misurazioni del peso, della circonferenza della vita e del grasso corporeo? La risposta è che i livelli di questi indicatori "diminuiscono in modo lineare con l'aumentare della durata dell'esercizio aerobico a intensità da moderata a vigorosa fino a 300 minuti a settimana". Sovrappeso e obesità, spiegano gli scienziati, sono tra i più importanti problemi di salute in tutto il mondo. Negli ultimi 45 anni, la prevalenza è triplicata a livello globale, con il risultato che circa il 50% degli adulti ha un peso corporeo in eccesso.

Le attuali linee guida raccomandano che i programmi di esercizio, principalmente sotto forma di esercizio aerobico o esercizi aerobici e di resistenza combinati, dovrebbero essere uno degli elementi chiave dei programmi di modifica dello stile di vita progettati per gestire l'obesità. In genere la raccomandazione è di almeno 150 minuti a settimana di esercizio aerobico a intensità moderata. L'American College of Sport Medicine ha suggerito che programmi più brevi promuovono una perdita di peso minima e che i fatidici 150 minuti sono necessari per una perdita di peso di 2-3 kg. Mentre un programma di esercizio di 225-420 minuti a settimana a intensità moderata è necessario per una perdita di peso di 5-7,5 kg.

Tuttavia, osservano gli autori, le attuali indicazioni sulla durata dei programmi di esercizio aerobico provengono principalmente da "studi individuali e si basano prevalentemente su dati più vecchi". Da qui la scelta di condurre una metanalisi di più studi. Dal lavoro, pubblicato su 'Jama Network Open', nel dettaglio emerge che a ogni 30 minuti a settimana di esercizio aerobico si associa una riduzione del peso corporeo di 0,52 kg, una riduzione della circonferenza della vita di 0,56 cm, e della percentuale di grasso corporeo dello 0,37%.

Il grado di perdita di peso è stato di -2,79 kg a 150 minuti a settimana e -4,19 kg a 300 minuti a settimana. La riduzione della circonferenza vita era di -4,21 cm a 300 minuti a settimana di esercizio aerobico a intensità moderata e di -5,34 cm a 300 minuti settimanali di esercizio aerobico da moderato a vigoroso. Per la percentuale di grasso corporeo associata alla dose di esercizio aerobico, la riduzione maggiore è stata osservata a 150 minuti a settimana. "Questi risultati suggeriscono dunque che potrebbe essere necessario un allenamento aerobico di almeno 150 minuti in 7 giorni a intensità moderata o superiore per ottenere riduzioni clinicamente importanti della circonferenza della vita e delle misure del grasso corporeo", concludono gli esperti.

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