È morta Olivia Hussey, la Giulietta di Zeffirelli aveva 73 anni
L'attrice di origine argentina naturalizzata britannica fu Maria in 'Gesù di Nazareth'. Nel 2023 Hussey ha fatto causa alla Paramount per le presunte accuse di abusi su minori durante le riprese di "Romeo e Giulietta"
E' morta l'attrice Olivia Hussey, la Giulietta Capuleti di Franco Zeffirelli che ha affascinato gli spettatori come protagonista femminile di 'Romeo e Giulietta', ma anche di 'Gesù di Nazareth', grazie ai suoi lineamenti delicati, i grandi occhi di cerbiatto e l'ovale del viso che non ammette confronti. L'attrice è morta ieri, venerdì 27 dicembre, all'età di 73 anni. Nel 2008 era le stato diagnosticato per la prima volta il tumore al seno.
L'attrice argentina naturalizzata britannica si è spenta "a casa circondata dai suoi cari", secondo quanto annunciato sul suo account ufficiale di Instagram. "Olivia era una persona straordinaria il cui calore, saggezza e pura gentilezza hanno toccato la vita di tutti coloro che l'hanno conosciuta", si legge nel post.
Hussey aveva solo 15 anni quando recitò accanto all'attore britannico Leonard Whiting, 16 anni, nel ruolo di Romeo, nell'adattamento cinematografico del dramma "Romeo e Giulietta" di William Shakespeare. Entrambi erano sconosciuti all'epoca. Il film, distribuito dalla Paramount e co-sceneggiato da Zeffirelli con Franco Brusati e Masolino D'Amico, venne candidato all'Oscar per il miglior film e ad altri tre premi Oscar, e l'attrice ha ricevuto un David di Donatello e un Golden Globe come attrice rivelazione.
Hussey ha lavorato di nuovo con il grande regista italiano interpretando il ruolo di Maria nella miniserie internazionale "Gesù di Naareth" trasmessa da decine di televisioni nel 1977, con un cast kolossal in cui figuravani sei attori vincitori di premi Oscar (Anne Bancroft, Ernest Borgnine, Laurence Olivier, Anthony Quinn, Rod Steiger e Peter Ustinov), mentre altri sei attori erano stati candidati. Hussey recitò il ruolo della madre di Gesù, interpretato dall'attore inglese Robert Powell, che ottenne la consacrazione presso il grande pubblico.
L'attrice è stata di nuovo un volto angelicato come protagonista della mini serie tv "Madre Teresa" (2003), diretta da Fabrizio Costa, che narra la vita di Madre Teresa di Calcutta, la fondatrice delle Missionarie della carità.
Olivia Hussey è stata memorabile nel ruolo di Jess Bradford, terrorizzata nella sua casa della confraternita, in "Black Christmas (Un Natale rosso sangue)" (1974) diretto da Bob Clark, film di culto considerato uno dei capolavori del genere horror ed il capostipite del sottogenere slasher. E' stata anche l'imbronciata Rosalie Otterbourne, la figlia del personaggio di Angela Lansbury (Salomè Otterbourne) in "Assassinio sul Nilo" (1978), tratto dall'omonim romanzo giallo di Agatha Christie e diretto da John Guillermin.
La vita, la carriera, le accuse (archiviate) a Zeffirelli
Olivia Osuna Hussey era nata il 17 aprile 1951 a Buenos Aires. Suo padre era il cantante lirico argentino Andrés Osuna noto con il nome d'arte di Osvaldo Ribó e sua madre, Alma Joy Hussey, era una segretaria legale di origine inglese. All'età di 7 anni, la madre la portò a Londra insieme al fratello minore e lei frequentò per cinque anni la scuola di teatro dell'Accademia Italia Conti. Recitò per la prima volta in teatro a 13 anni, assumendo il nome da nubile della madre come nome d'arte. Apparve per la prima volta sul grande schermo all'età di 14 anni nel film "Accadde un'estate" (1965) interpretando Donna, la figlia di Lorenzo (Rossano Brazzi). La sua interpretazione in un teatr londinese del West End nel 1966, "The Prime of Miss Jean Brodie", al fianco di Vanessa Redgrave la portò a conoscere Zeffirelli.
"Romeo e Giulietta", girato in Italia, introdusse una nuova generazione alla tragedia shakespeariana, creò scalpore all'epoca per la presenza di Hussey in topless e fu un grande successo per la Paramount, che all'epoca era in difficoltà economiche. Dopo il clamoroso successo del film, il produttore hollywoodiano Hal B. Wallis le offrì il ruolo di protagonista in "Anna dei mille giorni" (1969) e un ingaggio come co-protagonista accanto a John Wayne in "Il Grinta" (1969), ma un'osservazione fuori luogo da parte sua - disse di "non riuscire a vedersi affianco di Wayne" - indusse Wallis a guardare altrove.
In seguito Hussey ha interpretato ruoli nel dramma romantico britannico "All the Right Noises" (1970), nel film poliziesco italiano "Ricatto alla mala" (1972) e nel remake di "Orizzonte perduto" (1973). Hussey è apparsa in "Il detective con la faccia di Bogart" (1980), nel film di fantascienza giapponese "Ultimo rifugio: Antartide" (1980), in un remake di "Ivanhoe" (1982), nell'horror australiano "Turkey Shoot" (1982) nella miniserie "Gli ultimi giorni di Pompei" (1984) e ha interpretato la madre di Norman Bates (Anthony Perkins) in "Psycho IV: The Beginning" (1990). Sempre nel 1990 ha interpretato Audra, moglie d Bill Denbrough (Richard Thomas), nella miniserie "It" tratta dall'omonimo thriller di Stephen King.
Hussey ha lavorato come doppiatrice nei videogiochi di Star Wars, Batman e Superman prima di riunirsi con Leonard Whiting per il film "Social Suicide" (2015), una rivisitazione moderna di "Romeo e Giulietta", per interpretare i genitori Capuleti. E' stato il suo ultimo ruolo sullo schermo (sua figlia, India Eisley, ha interpretato la loro figlia, Julia Coulson, nel film). Nel 2018 l'attrice ha pubblicato il libro di memorie "The Girl on the Balcony: Olivia Hussey Finds Life After Romeo and Juliet".
Nel 2023 Hussey e Whiting hanno fatto causa alla Paramount per le presunte accuse di abusi su minori durante le riprese di "Romeo e Giulietta". Gli attori avevano dichiarato nell'azione legale che Zeffirelli li aveva costretti a girare una scena in camera da letto nudi, nonostante inizialmente fosse stato detto loro che potevano indossare tute color carne: nella pellicola si vedono le natiche di Whiting e i seni nudi di Hussey. La causa è stata infine respinta e il giudice ha ritenuto che le affermazioni secondo cui il film raffigura atti sessuali siano un "grossolano errore di descrizione". Anche una seconda causa è stata archiviata nel mese di ottobre scorso.
Olvia Hussey ha avuto tre matrimoni. Dal 1991 l'attrice era sposata con David Glen Eisley, musicista statunitense, da cui ha avuto India Eisley, divenuta attrice. Per la prima volta Hussey è stata sposata con Dean Paul Martin, figlio dell'attore e cantante statunitense Dean Martin, dal 1971 fino al divorzio del 1978; dal matrimonio nacque nel 1973 il figlio Alexander Dean Martin In seguito si era risposata con l'attore, scrittore e cantante giapponese Akira Fuse dal 1980 fino al divorzio del 1989: da lui ha avuto il suo secondo figlio, Maximillian Fuse. (di Paolo Martini)
Spettacolo
Bianca Guaccero, il primo incontro con Pernice: “Tra...
La vincitrice di Ballando con le stelle è stata ospite a Storie di donne al bivio su Rai 2
"Quando l'ho visto per la prima volta mi ha colpita, mi sono sentita a casa". Così Bianca Guaccero ricorda il momento in cui ha visto Giovanni Pernice nella sala prove di Ballando con le stelle. Ospite a 'Storie di donne al bivio' su Rai 2, la vincitrice del dance show di Rai 1 ha raccontato com'è nata la storia d'amore con il suo partner di ballo.
L'amore nato tra la danza
Bianca Guaccero ha raccontato, nel talk show di Monica Setta, la forte sintonia nata con Pernice già al primo incontro: "Durante la prima lezione è scattata una sfida tra di noi. Io venivo da un vissuto che mi aveva fatto alzare diversi muri, Giovanni ha avuto tanta costanza con me e questo mi ha colpita". La troppa vicinanza col ballerino "mi ha fatta sentire in imbarazzo", ha ammesso l'attrice.
Su Pernice, Bianca Guaccero ha poi aggiunto: "Ha mille talenti, è una persona che vuole vedermi felice e vuole solo il meglio per me". Il maestro di ballo ha già conosciuto la figlia di Bianca Guaccero, Alice, avuta con il regista Dario Acocella. "Sono un'associazione a delinquere tutti e due", ha detto Bianca. E ancora: "Mia figlia si è appassionata molto alla competizione di Ballando, e mi diceva che Giovanni voleva tirare fuori solo il meglio da me".
Spettacolo
MariaVittoria Minghetti: “Guadagno 80 euro, una...
La concorrente ha rivelato il guadagno percepito dentro la Casa del reality show di Canale 5
MariaVittoria Minghetti ha rivelato quanto guadagnerebbe ogni singolo giorno trascorso dentro la Casa del Grande Fratello. La concorrente del reality show di Canale 5 si è fatta sfuggire un'informazione che non dovrebbe essere svelata pubblicamente.
Il cachet
Il segreto è stato svelato in un momento di confessioni tra inquiline. Zeudi Di Palma, infatti, ha rivelato a MariaVittoria di avere scoperto che i concorrenti Vip percepirebbero una somma inferiore rispetto a chi si approccia al mondo dello spettacolo per la prima volta. "Pensa che qui dentro pagano molto di più persone che non hanno fatto nulla. Non posso fare nomi ma credimi è così", ha detto Zeudi, mostrandosi convinta della sua idea.
Questo video di Maria Vittoria che si lamenta di prendere poco “ 80 euro “ al giorno è uno schiaffo a chi si spacca il culo , operai che lavorano tutto il giorno e non prendono nemmeno 50 euro ! Sei solo una fortunata ! #grandefratello pic.twitter.com/Ty14CBuRGW
— precipitevolissimevolmente (@saures788) December 28, 2024
La replica di MariaVittoria: "Non è come dici. A me pagano una miseria". E sottovoce, per non farsi sentire dai microfoni, la concorrente aggiunge: "Posso assicurarti di no. Io prendo 80 euro al giorno". L'ex Miss Italia invita poi la concorrente a evitare di dire la cifra esatta, ma MariaVittoria incalza: "Lo devono sapere, devo dirlo. Carta canta, ma poi è la verità, considerando che dobbiamo anche pagare le tasse con questi soldi".
MariaVittoria Minghetti è laureata in Medicina alla Sapienza, ha iniziato la specializzazione in anatomia patologa ma, resasi conto che non fosse la sua strada ha poi fatto un master all'Università di Tor Vergata per specializzarsi in medicina estetica. Ha scelto di entrare al Grande Fratello per dimostrare ai suoi genitori di potersela cavare da sola. La 31enne è già economicamente indipendente perché collabora con diversi studi sparsi per l'Italia.
Spettacolo
“Boy George è peggio di Tony Effe”, Adinolfi...
Il leader del Popolo della Famiglia riaccende la polemica sul concerto e il caso del trapper, prima invitato e poi "censurato" dal sindaco Gualtieri. Dopo il forfait con altri due artisti in solidarietà, il Comune ha organizzato la serata con altri performer , tra cui il dj Gabri Ponte, la PFM, l'Orchestraccia e, notizia delle ultime ore, i Culture Club, band culto degli anni '80
Boy George peggio di Tony Effe? Di sicuro con una fedina penale più lunga, tra condanne e droga. E anche l'Orchestraccia deve una parte del suo successo a una canzone che esalta il femminicidio...Boy George è peggio di Tony Effe. Adinolfi riaccende la polemica sul Capodanno, per cui era stato annunciato il trapper Tony Effe, insieme a Mahmood e Mara Sattei, finché il sindaco Roberto Gualtieri non gli ha chiesto "un passo indietro" dopo le proteste di un gruppo di donne del Pd, legate ai testi sessisti delle sue canzoni. Dopo il forfait anche degli altri due artisti, in solidarietà con il collega considerato "censurato", il Comune ha riorganizzato la serata con altri performer, tra cui il dj Gabri Ponte, la PFM, l'Orchestraccia e, notizia delle ultime ore, i Culture Club, band culto degli anni '80, guidata da Boy George.
Oggi su questo "line-up" interviene sui social Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia: "Le “donne del Pd” non hanno voluto Tony Effe al concerto di Capodanno del Circo Massimo per le sue rime sessiste e misogine. In compenso i soldi del Comune di Roma serviranno a pagare Boy George, condannato a New York per possesso di cocaina ai tempi della sua conclamata tossicodipendenza, condannato poi a Londra per sequestro di persona e con sentenza scontata in carcere per aver ammanettato a un muro e percosso con catene il povero Audun Carlsen, escort ingaggiato dal cantante e fotografato nudo".
Ma non finisce qui per Adinolfi: "Il momento più divertente sarà quando l’Orchestraccia, da sempre legata al Pd e quindi la prima a essere chiamata in soccorso da Gualtieri dopo il “licenziamento” di Tony Effe, dovrà introdurre il brano su "Lella" con un pippotto che spieghi perché una canzone scritta da un maschio con il punto di vista di un maschio su un brutale femminicidio senza pentimento sia più accettabile per le “donne del Pd” delle rime del rapper".
Il riferimento è alla canzone di Antonello Venditti ed Edoardo De Angelis, che racconta l'omicidio di una donna, Lella, moglie di "Proietti er cravattaro", in questo modo: "Tu nun ce crederai/nun c'ho più visto/L'ho presa ar collo e nun me so' fermato/Che quann'è annata a tera senza fiato/Ner cielo da 'no squarcio er sole è uscito/E io la sotterravo co' 'ste mano/Attento a nun sporcamme sur vestito/Me ne so' annato senza guarda' 'ndietro/Nun c'ho rimorsi e mo' ce torno pure/Ma nun ce penso a chi ce sta la' sotto/Io ce ritorno solo a guarda' er mare".
Un brano duro, che la band ha anche trasformato in un video musicale con Vanessa Incontrada, Sabrina Impacciatore, Ambra Angiolini, Donatella Finocchiaro e Elda Alvigini. L'obiettivo, nel 2017, era dire "no alla violenza sulle donne", dunque c'è un modo per prendere un brano "impresentabile" e capirne il lato artistico, farne un racconto che non necessariamente rappresenta la vita o le idee di chi lo ha scritto.