Inaugurata a Roma la mostra Nativity nella Chiesa di Santa Maria Annunziata in Borgo
La mostra, visitabile fino al 6 gennaio 2025, ha ricevuto il prestigioso patrocinio del “Giubileo 2025”
Inaugurata a Roma, nella Chiesa di Santa Maria Annunziata in Borgo, la mostra Nativity organizzata dalla Fondazione Giovanna Dejua e curata da Davide Vincent Mambriani (Incaricato per gli Affari Culturali del Giubileo). La mostra, visitabile fino al 6 gennaio 2025, ha ricevuto il prestigioso patrocinio del “Giubileo 2025” dal Dicastero per l’Evangelizzazione per volontà espressa di Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Rino Fisichella e del Consiglio Regionale del Lazio.
Mons. Rino Fisichella (Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione) ha dichiarato: "L’evento accosta due opere d’arte contemporanea dell’artista Giovanna Dejua ad altre due opere d’arte quattrocentesche di Antoniazzo Romano e di un artista anonimo. Tutto ciò si coniuga in perfetta sintonia con la bolla d’indizione del Giubileo ordinario dell’anno 2025: “Spes non confundit”. Ritengo importante ogni opportunità che sia funzionale a propagare la Fede, specialmente tra i milioni di pellegrini che verranno a Roma, la capitale della Cristianità in occasione dell’Anno Santo".
L’On. Giorgio Simeoni (Presidente della Commissione Speciale Giubileo 2025 del Consiglio Regionale del Lazio) ha sottolineato: "Questa mostra è una pregevole iniziativa che permette di mostrare al mondo quattro splendide opere di famosi artisti italiani di altissimo livello. Nativity sarà itinerante per la provincia di Roma in luoghi importanti come il Comune di Ariccia, il Comune di Gerano, il Comune di Lanuvio e dimostra come la Regione Lazio e la Santa Sede possono dialogare costruttivamente e rafforzare le proprie relazioni istituzionali anche attraverso le migliori espressioni dell’arte e della cultura".
Per l’On. Svetlana Celli (Presidente dell’Assemblea Capitolina di Roma) "il Giubileo 2025 rappresenta un evento di straordinaria importanza per Roma. La mostra itinerante d’arte sacra “Nativity” si presenta come un’occasione culturalmente elevata per celebrare l’Anno Santo. L’esposizione, nella sua tappa romana, offre un dialogo unico tra due “Natività” dell’artista contemporanea Giovanna Dejua, appartenenti al suo “Nuovo Progetto Astratto”, e due capolavori del Quattrocento: la “Madonna del Latte con Bambino” di Antoniazzo Romano e la “Madonna della Salute”, attribuita a un anonimo artista coevo. Tutte le opere in mostra condividono un messaggio universale e positivo di maternità, un tema di grande attualità in un periodo segnato da conflitti e incertezze".
Il Dott. Angelo Paletta (Direttore della Fondazione Giovanna Dejua) ha spiegato: "La tematica della natività è al centro della mostra “Nativity” che la Fondazione Giovanna Dejua ha realizzato per il Giubileo 2025 affiancando le opere dell’artista Giovanna Dejua con le opere di importanti artisti del Quattrocento, del Seicento e del Settecento". Dopo l’iniziale esposizione a Roma, Nativity toccherà Ariccia (Palazzo Chigi a febbraio 2025), Lanuvio (Museo Civico Lanuvino a marzo 2025), Gerano (ad aprile 2025), Firenze (Museo de’ Medici a luglio 2025) e Parma (Castello di Montechiarugolo a luglio 2025).
Il valore scientifico della mostra è immediatamente dimostrabile con le partnership di quattro musei italiani e con i testi critici di cinque noti storici dell’arte -Claudio Strinati, Paola Di Giammaria, Lorenzo Canova, Francesco Francesconi, Francesco Petrucci- che hanno evidenziato il valore del progetto artistico e degli artisti coinvolti. Inoltre, l’esposizione delle opere sarà presente anche nel metaverso di Oplan City, frontiera tecnologica che apre nuove opportunità di fruizione dell’arte. Per l’occasione Poste Italiane ha realizzato un folder e due cartoline filateliche da collezione con le immagini delle opere in mostra realizzate dall’artista Giovanna Dejua.
Cultura
Il Vittoriale degli Italiani, superati i 300mila visitatori...
Una visitatrice di Trieste ha segnato questo traguardo, ricevendo in dono un ingresso a vita al Vittoriale
Il Vittoriale degli Italiani, la casa-museo del poeta Gabriele d'Annunzio sul lago di Garda, a Gardone Riviera (Brescia), ha raggiunto per la prima volta "il grande traguardo dei 300mila visitatori" nel corso del 2024. Era questo l'obiettivo storico che la Fondazione e il suo presidente Giordano Bruno Guerri si erano posti dopo il centenario del Vittoriale (nel 2021, chiuso con soltanto 179.047 presenze a causa del Covid), e che è stato raggiunto in pochissimi anni.
"E' un traguardo che dobbiamo a chi lavora nel e per il Vittoriale, a partire dal Consiglio di amministrazione, facendone una delle case museo più visitate al mondo e, soprattutto, un'impresa culturale di riferimento italiana, eccellenza per la regione Lombardia - ha dichiarato Guerri - Continueremo a essere un motore di cultura e a lavorare con entusiasmo per rendere la visita un’esperienza sempre più straordinaria, offrendo nuovi servizi, iniziative e bellezze".
"Abbiamo festeggiato il 300 millesimo visitatore, accogliendolo di sorpresa, colmandolo di doni e regalando un ingresso a vita al Vittoriale, per due persone", ha annunciato Guerri. A ricevere l'ingresso a vita al Vittoriale è stata una visitatrice da Trieste, Cinzia Bianchi, accompagnata dal marito e dalla figlia, che insieme hanno varcato l'ingresso del Parco dannunziano alle ore 11.41 di sabato 28 dicembre.
"La continua crescita di visitatori è per il Vittoriale la conferma di essere sulla giusta strada, ma anche un risultato della passione di chi lavora ogni giorno per accogliere il pubblico in un luogo unico", ha aggiunto Guerri.
Il Vittoriale ha ottenuto, infatti, anche un importante riconoscimento dall’Osservatorio Musei curato da BVA–Doxa: dopo l'analisi delle recensioni online, italiane e straniere, relative ai musei italiani, il Vittoriale ha la conferma di essere al primo posto per le emozioni suscitate ai propri visitatori e per la preparazione e la cortesia dei suoi dipendenti: "Anche loro riceveranno un premio per l'obiettivo raggiunto", annuncia il presidente Guerri.
Così ha commentato l'assessore alla Cultura della Regione Lombardia, Francesca Caruso il traguardo raggunto: "Un risultato straordinario, che premia il lavoro appassionato e costante di chi ogni giorno contribuisce a rendere il Vittoriale degli Italiani una delle realtà culturali più rilevanti e amate non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Superare i 300mila visitatori nel 2024 è un traguardo che dimostra come questa casa museo rappresenti un’eccellenza italiana, e anche un vero e proprio faro di cultura lombarda, in grado di attrarre visitatori da ogni angolo del pianeta. Voglio fare i miei più sinceri complimenti al Presidente Giordano Bruno Guerri, il cui impegno e la cui visione hanno trasformato il Vittoriale in un esempio di gestione culturale virtuosa, capace di innovare, coinvolgere e affascinare, e questo risultato è il riconoscimento del suo ruolo fondamentale nella cultura del nostro Paese". E Guerri ha chiosato: "Il 2024 conferma il Vittoriale come una casa museo capace di affascinare, incuriosire ed emozionare, e la sua Fondazione come un modello di gestione culturale in grado di creare reti, in Italia e nel mondo, e di promuovere cultura e nuovi progetti, guardando al passato per creare il futuro".
Cultura
Treccani, due podcast natalizi su Giubileo e presepe
"Sacra Loca. Voci, luoghi e spazi del pellegrinaggio a Roma" ripercorre la storia dei pellegrinaggi dal primo Giubileo del 1300 indetto da Papa Bonifacio VIII a oggi; "TreCcose sul Natale" invita a riscoprire l'essenza delle festività
La Treccani presenta due podcast natalizi per approfondire il Giubileo e il tema del presepe: "Sacra Loca. Voci, luoghi e spazi del pellegrinaggio a Roma" ripercorre la storia dei pellegrinaggi dal primo Giubileo del 1300 indetto da Papa Bonifacio VIII a oggi; "TreCcose sul Natale" invita a riscoprire l’essenza delle festività.
Il podcast "Sacra Loca. Voci, luoghi e spazi del pellegrinaggio a Roma" ripercorre in maniera leggera e documentata i viaggi dei cristiani a Roma per ragioni di fede, dai primi dei secoli III e IV fino all'istituzione da parte di Papa Bonifacio VIII del primo Giubileo nel 1300. La prima puntata del podcast (Re-immaginare Roma cristiana: il primo Giubileo), prodotto da Edulia dal Sapere Treccani, con il patrocinio del Dicastero per l'Evangelizzazione – Sezione per le questioni fondamentali dell'evangelizzazione nel mondo, e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma sarà disponibile il 24 dicembre in occasione dell’apertura del Giubileo ordinario della Chiesa Cattolica del 2025 "Pellegrini di Speranza".
"Sacra Loca. Voci, luoghi e spazi del pellegrinaggio a Roma", frutto della collaborazione di Treccani con Andrea Antonio Verardi, storico e docente universitario presso la Pontificia Università Gregoriana, che ha ideato e scritto il programma, permette attraverso storie, voci, luoghi e percorsi, più o meno noti, che hanno caratterizzato Roma come meta di pellegrinaggio, di approfondire le tematiche e i personaggi del Giubileo, anche attraverso le voci enciclopediche e/o biografiche presenti sul portare treccani.it e sull’apposita App.
"A Roma – afferma Verardi – per ragioni di fede i cristiani si recavano già dai secoli III e IV ma il passaggio significativo è stato l’istituzione da parte della Chiesa romana del primo Giubileo, nell’anno 1300. I motivi che spinsero papa Bonifacio VIII a intraprendere questa iniziativa sono diversi e gli storici ancora dibattono sulle reali intenzioni del pontefice".
Attraverso storie, voci, luoghi e percorsi che hanno caratterizzato Roma come meta di pellegrinaggio il pubblico potrà ascoltare dalla voce dei testimoni del tempo le ragioni 'ufficial'” e non dalle quali prese avvio la pratica dei giubilei cattolici e approfondire il tema del Giubileo. Il podcast sarà distribuito su tutte le principali piattaforme, come Spotify e Apple Podcasts, con la pubblicazione a partire dal 24 dicembre di una puntata a settimana per 9 settimane, con la voce narrante di Andrea Antonio Verardi e quella di Daria Falconi per gli estratti delle fonti storiche.
Il secondo podcast natalizio della Treccani è dedicato al "Presepe – "TreCcose sul Natale" – attraverso una riflessione di don Luigi Maria Epicoco sulle tre figure iconiche della Natività: Maria, Giuseppe e il bambino. Maria è la protagonista del primo episodio, intitolato Madre, dove si esplora il valore della maternità e del suo amore incondizionato, anche di fronte alle difficoltà più ardue. Nel secondo episodio, Padre, Giuseppe rappresenta l’umiltà e la solidità di un genitore che, senza prevaricare, guida con discrezione e fiducia. Infine, Figlio, l’episodio conclusivo, ci parla della libertà e delle incomprensioni che ogni genitore e figlio attraversano, riflettendo anche sulla dimensione umana della Sacra Famiglia.
Il podcast, ideato assieme a Nico Spuntoni e condotto con Ilaria Bianchi, è prodotto da Edulia dal Sapere Treccani ed è disponibile gratuitamente su tutte le principali piattaforme di streaming.
Cultura
Lo scrittore Reali: “Il mio Bambi per uscire dagli...
L'autore: "Sono stati venduti i diritti, diventerà un film. Ora stiamo scrivendo la sceneggiatura"
Un personaggio "estremamente attuale" la cui storia ruota intorno alla questione ancora aperta della transizione di genere che, dalla pagina scritta, dovrebbe approdare sul grande schermo diventando un film. E' la vicenda racchiusa i n 'Bambi. Storia di una metamorfosi', il libro firmato dal giornalista e scrittore Emiliano Reali e pubblicato da Avagliano Editore.
Il libro contiene un messaggio chiaro e forte: "Ho scritto il romanzo su Bambi per invitare tutti ad uscire dagli stereotipi, conoscendo la verità. Il messaggio che cerco di dare ogni volta che scrivo un romanzo, anche su argomenti sociali e non solo su quelli Lgbt, è quello di liberare le persone dalla non conoscenza. Spesso, infatti, si valutano e giudicano certe categorie di persone, certe esistenze solo sulla base dei luoghi comuni", dice Reali che, intervistato dall'AdnKronos, aggiunge: "Voglio dimostrare che c'è un dedalo di caratteristiche, di dettagli che si possono considerare scevri dal pregiudizio".
"Bambi, che in realtà si chiama Giacomo - racconta l'autore - è un ragazzo del Nord Italia, fidanzato con Luana, che si trasferisce a Roma per scappare dalle aspettative della sua famiglia". Una fuga simile a quella messa in atto "anche dalla stessa Luana. Quando è a Roma Giacomo sente tornare il prepotente impulso di usare abiti femminili". Gli abiti di Bambi, insomma, quelli di una figura seducente, misteriosa e bellissima che si muove nella notte romana. La sua sarà un'esistenza doppia: nel corso del giorno veste i panni di Giacomo, la notte quelli di Bambi. "Fino a quando - dice Reali - verrà drammaticamente scoperto da Luana. Una sera, durante la quale Bambi/Giacomo si prostituisce travestito, verrà picchiato. Non sapendo a chi rivolgersi chiamerà Luana che svelerà la menzogna che si perpetrava da tempo e lo lascerà".
Il libro, racconta Emiliano Reali, è la prosecuzione ideale di una "trilogia che ho scritto in un lasso di tempo che va dal 2009 al 2017. Il primo volume è del 2009, il secondo del 2015, il terzo è stato pubblicato nel 2017. Nel libro pubblicato con Avagliano li abbiamo raggruppati in un unico romanzo". La trama "è abbastanza fitta, ci sono molti altri personaggi, è un romanzo corale. Ci sono altri elementi che arricchiscono la trama, come quelli legati alle dinamiche familiari e ai rapporti genitori-figli".
L'andamento del libro, sottolinea Reali, "ha superato le attese. Ci sono state tre ristampe". Il buon esito è suggellato anche dal fatto che "sono stati venduti i diritti di trasposizione cinematografica e la casa di produzione, la Happy Productions, ha ottenuto un contributo economico per lo sviluppo della pellicola da parte del ministero della Cultura. In questo momento stiamo sviluppando il film per entrare poi nella fase della produzione nel 2025. Stiamo scrivendo la sceneggiatura che firmerò io. Realizzeremo il film basandoci sul primo capitolo della trilogia. Se dovesse andare bene potrebbe essere realizzata una trilogia filmica".
Quanto ancora agli argomenti trattati, l'autore sottolinea che a partire dai "temi relativi all'identità di genere e all'orientamento sessuale si offre un affresco della nostra società. Per scrivere il romanzo - dice ancora Reali - ho vissuto 24 su 24 con delle ragazze trans: ho assorbito le loro storie, il loro vissuto familiare, il fatto di essere state cacciate di casa; e il fatto di doversi prostituire come un obbligo: "Come si fa a vivere una volta che la tua famiglia ti rifiuta, nessuno ti dà un lavoro dal momento che il tuo aspetto non corrisponde a quello che c'è scritto sul documento d'identità? La situazione - ammette però l'autore concludendo - negli anni è cambiata". (di Carlo Roma)