Inaugurato Villaggio Italia di Abu Dhabi, 31ma tappa del tour mondialeNave Amerigo Vespucci
Con questa tappa il Vespucci ha superato le 42 mila miglia marine, pari a due volte la lunghezza dell'equatore
"Inaugurato ad Abu Dhabi dal Ministro della Difesa Guido Crosetto il 7° Villaggio Italia, nell’ambito del Tour Mondiale di Nave Amerigo Vespucci, ambasciatore del Made in Italy nel mondo, giunto alla sua 31esima tappa e per la prima volta negli Emirati Arabi Uniti insieme alla 'Esposizione Mondiale Itinerante Pluriennale' delle eccellenze italiane alla quale aderiscono, con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, 11 Ministeri. Con questa tappa il Vespucci ha superato le 42 mila miglia marine, pari a due volte la lunghezza dell'equatore. Alla cerimonia inaugurale, condotta da Serena Autieri, era presente, tra gli altri, anche Sua Eccellenza Salem Al Jabri, Assistant Minister per gli Affari Militari e di Sicurezza in rappresentanza del Ministro degli Affari Esteri degli Emirati Arabi Uniti. Già ieri Sua Altezza lo Sceicco Ahmed Hamdan Al Nahyan Pres. Sailing and Rowing Federation aveva partecipato alla Welcome Ceremony". Lo comunica in una nota il ministero della Difesa.
Il Ministro della Difesa Guido Crosetto, nel suo discorso ha sottolineato che: “Molto spesso il mezzo con cui l'Italia porta aiuto sono le Forze Armate, perché non abbiamo paura di essere i primi quando si tratta di fare una gara di solidarietà, così come non abbiamo avuto paura in questi anni di essere i primi nelle missioni internazionali, dove c'era bisogno di uomini e donne che assicurassero la pace. L'abbiamo fatto e lo facciamo anche quando è difficile farlo. Siamo orgogliosi di farlo, e siamo orgogliosi di farlo con gli amici, e gli Emirati lo sono stati in questi anni e lo saranno nei prossimi. Perché la pace non si fa da soli. La pace si fa allargando gli interlocutori che lottano ogni giorno per la pace. La pace si fa mettendo insieme comunità, storie diverse, idee diverse, religioni diverse che sanno affrontare le crisi di un'umanità sempre più complessa. Per questo è doppiamente importante ciò che ha fatto Nave Vespucci. Noi abbiamo portato in giro l'Italia, abbiamo portato in giro la bellezza italiana. Abbiamo legato in 42.000 miglia nautiche mondi diversi, nazioni diverse. L'abbiamo affrontato e ci siamo rivolti allora a tutti nello stesso modo, raccontando cosa siamo, cosa siamo da secoli, quali sono i nostri valori, la nostra cultura, che è una cultura di integrazione, che è una cultura di pace, che è una cultura di rispetto. Noi non siamo una nazione che si è mai rivolta a nessun popolo guardandolo dall'alto in basso. Noi ci rivolgiamo a qualunque persona, in qualunque luogo del mondo, guardando al nostro interlocutore con rispetto, lo stesso che diamo ai nostri amici, lo stesso che diamo alle nostre famiglie, lo stesso che diamo ai nostri connazionali. Questo ci hanno insegnato, questo presidiano le Forze Armate, oltre alla libertà, oltre alla difesa del nostro Paese, e questo ha trasmesso nave Vespucci attraverso il suo equipaggio, le sue donne e i suoi uomini, in questi quasi due anni di navigazione”.
"Atteso per domani al Villaggio Italia di Abu Dhabi, il Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana. Alla cerimonia odierna - prosegue il comunicato - sono intervenuti: il Ministro della Difesa Guido Crosetto; il Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale On. Maria Tripodi; l’Ambasciatore d’Italia negli Emirati Arabi Uniti Lorenzo Fanara; il Comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio Aurelio De Carolis; Luca Andreoli, Amministratore Delegato di Difesa Servizi. Il Capitano di Vascello Giuseppe Lai, Comandante di Nave Amerigo Vespucci è intervenuto alla cerimonia insieme a una rappresentanza dell’equipaggio di Nave Vespucci".
Esteri
Trump-Meloni, Rampini: “Tra loro affinità e simpatia,...
Il giornalista ha parlato della posizione privilegiata che potrebbe avere l'Italia con gli Usa, ma anche delle problematiche che si potrebbero venire a creare
"Il 2025 presenterà dei test ardui per l'asse Trump-Meloni", ma "partendo da aspettative elevate c'è il rischio di delusioni". È quanto scrive Federico Rampini in un editoriale sul Corriere della Sera, in cui sottolinea che "è diffusa l'opinione, tra osservatori americani o europei, che l'Italia sia destinata ad avere un felice rapporto con il Trump Due" dal momento che "Giorgia Meloni viene annoverata nel trio dei leader 'vincitori' dopo la rielezione del repubblicano, insieme con il presidente polacco e il premier ungherese" e "di questi Paesi l'Italia è il più grande, l'unico fondatore dell'Unione europea, ed è la seconda potenza manifatturiera del continente. Tutte ragioni per avere una posizione privilegiata nel nuovo capitolo delle relazioni che si aprirà dopo l'Inauguration Day del 20 gennaio".
Per Rampini, l'affinità politica e culturale tra Meloni e Trump è "evidente" così come "la simpatia personale, che coinvolge pure Elon Musk", ma alcuni "scogli" mettono a rischio questi rapporti, a partire dalle spese per la difesa, con Trump che intenderebbe presentarsi al summit Nato a giugno chiedendo che i Paesi membri spendano il 5% del Pil. "Ma l'Italia è tra gli ultimi, non ha neppure avvicinato il 2% (e bisogna domandarsi perché)", prosegue il giornalista, secondo cui anche sul fronte economico potrebbero sorgere dei problemi.
"Trump chiede all'Europa un aggiustamento degli squilibri commerciali. L'Italia vanta uno dei più grossi attivi nell'interscambio con gli Stati Uniti. Dovrebbe importare più gas naturale, suggerisce Trump. Anche questo non è semplice", sottolinea Rampini, sostenendo che "la questione militare è la più spinosa" e "scelte onerose si impongono a prescindere da Trump". "Pensare che il rapporto Trump-Meloni sarà idilliaco a prescindere è una scommessa - conclude Rampini - È possibile che Trump voglia fare sconti agli amici, ma non vanno sottovalutate la sua natura 'transattiva' e la sua fretta di sbandierare vittorie a vantaggio dell'America".
Esteri
Georgia, si insedia nuovo presidente: migliaia di...
Dimostranti in piazza a Tbilisi per contestare l'insediamento di Kavelashvili
Migliaia di manifestanti pro-Ue sono scesi in piazza a Tbilisi, la capitale della Georgia, per contestare l'insediamento del nuovo presidente, fedele al partito al potere Sogno Georgiano, Mikheil Kavelashvili. La folla, come accade da oltre due mesi, si è riunita davanti al Parlamento per criticare il nuovo presidente, ritenuto "illegittimo" dall'opposizione e dal capo di Stato uscente, Salome Zurabishvili, che chiedono una ripetizione delle elezioni generali di ottobre, a loro parere truccate da Sogno Georgiano.
L'insediamento dell'ex calciatore Kavelashvili, che si è dichiarato "unico presidente legittimo" e ha prestato giuramento in una cerimonia che - per la prima volta nella storia della Georgia - si è tenuta in Parlamento a porte chiuse, è destinato ad aggravare ulteriormente una crisi politica che ha visto dimostrazioni di massa a favore dell'ingresso dell'ex Repubblica sovietica nell'Unione europea.
"La nostra storia mostra chiaramente che, dopo innumerevoli lotte per difendere la nostra patria e le nostre tradizioni, la pace è sempre stata uno degli obiettivi e dei valori principali per il popolo georgiano", ha affermato Kavelashvili, noto per le sue opinioni di estrema destra. Il nuovo presidente ha quindi elogiato "le nostre tradizioni, i nostri valori, la nostra identità nazionale, la sacralità della famiglia e la nostra fede". "Lascerò il palazzo presidenziale e starò con voi, portando con me la legittimità, la bandiera e la vostra fiducia", ha invece commentato Zurabishvili.
Sogno Georgiano accusa l'Occidente di cercare di trascinare Tbilisi nel conflitto ucraino, mentre l'opposizione ritiene che il partito al potere voglia indirizzare il Paese del Caucaso verso Mosca. La Georgia è in subbuglio dalle contestate elezioni parlamentari di ottobre e dalla decisione del governo di accantonare i colloqui di adesione all'Ue.
Venerdì gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni al fondatore di Sogno Georgiano, Bidzina Ivanishvili, affermando che ha minato il futuro democratico del Paese a vantaggio della Russia. L'oligarca Ivanishvili, l'uomo più ricco della Georgia, è ampiamente considerato il leader de facto del Paese, nonostante non ricopra alcuna posizione ufficiale.
Esteri
Corea del Sud, aereo con 181 persone a bordo si schianta in...
Si teme che quasi tutte le persone a bordo siano morte. Due per ora i sopravvissuti
Incidente in Corea del Sud dove un aereo Jeju Air, con a bordo 175 passeggeri e sei membri dell'equipaggio, si è schiantato all'aeroporto internazionale di Muan.
Si ritiene che quasi tutte le 181 persone a bordo siano morte, ha riferito l'agenzia di stampa Yonhap, citando i vigili del fuoco. Due persone sono state tratte in salvo.
L'aereo è uscito di pista durante l'atterraggio e si è schiantato contro una recinzione all'aeroporto. Il volo Jeju Air stava tornando da Bangkok.
Ipotesi bird strike
Per l'incidente si ipotizza un bird strike. I due sopravvissuti, un passeggero e un assistente di volo, sono stati trasportati in ospedale. Uno dei due, secondo un rapporto, ha scoperto del fumo proveniente da uno dei motori.
Diversi testimoni oculari a terra hanno anche riferito di aver visto fiamme provenienti da una delle turbine e di aver sentito diversi forti scoppi, ha riferito Yonhap. Sulla base dei primi riscontri, le autorità presumono che i piloti non siano riusciti a estendere il carrello di atterraggio a causa dell'impatto con uccelli che ha provocato l'incidente.
Presidente ad interim arrivato sul luogo del disastro
Il presidente sudcoreano ad interim Choi Sang Mok si è recato sul luogo del disastro. Choi Sang Mok ha chiesto di utilizzare tutte le attrezzature, il personale e le infrastrutture disponibili per "salvare anche un'altra vita", ha riferito l'agenzia Yonhap. "Credo che nessuna parola di consolazione sarà sufficiente per le famiglie che hanno sofferto una simile tragedia. Il governo - ha assicurato - non risparmierà alcuno sforzo nel sostenere le famiglie in lutto".
Il direttore esecutivo della Jeju Air Kim E-Bae ha detto che la compagnia aerea ha espresso le sue più sentite condoglianze e scuse alle persone colpite. "Attualmente, la causa esatta dell'incidente deve ancora essere determinata e dobbiamo attendere l'indagine ufficiale da parte delle agenzie governative - ha affermato - Indipendentemente dalla causa, mi assumo la piena responsabilità come direttore esecutivo".
Tutti gli altri voli da e per Muan sono stati cancellati. L'aeroporto di Muan, inaugurato nel 2007 dopo 10 anni di costruzione, si trova nella provincia sud-occidentale di Jeolla, a circa 300 chilometri dalla capitale Seul.