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Manovra, oggi il voto finale in Senato: dal cuneo fiscale alla sanità, le misure

Il governo ottiene la fiducia sull'articolo uno della legge di Bilancio. Meloni: "Grande equilibrio, teniamo conti in ordine". Le misure principali nel testo

Ok definitivo del Senato, la Manovra è legge: via libera con 108 sì

La Manovra 2025 è legge. Dopo la discussione generale sulla legge di Bilancio, per cui ieri il governo ha chiesto la fiducia, arriva infatti il via libera definitivo del Senato con 108 sì, 63 no e un astenuto. Con 112 voti a favore, 67 contrari e un astenuto, il governo ha ottenuto la fiducia sull'articolo uno.

"Il Parlamento ha approvato la legge di bilancio 2025, la terza dall'insediamento del Governo. È una manovra di grande equilibrio, che sostiene i redditi medio-bassi, aiuta le famiglie con figli, stanzia risorse record per la sanità, riduce la pressione fiscale e dà una mano a chi produce e crea occupazione e benessere", il commento della premier Giorgia Meloni.

"Abbiamo utilizzato le limitate risorse a disposizione per rafforzare le principali misure introdotte in questi anni, rendendone alcune strutturali e con una platea più estesa, a partire dal taglio del cuneo fiscale. Abbiamo proseguito sulla strada del sostegno alla natalità e del lavoro femminile, e siamo intervenuti a sostegno delle imprese che investono e rafforzano la propria solidità e competitività"."Teniamo i conti in ordine, non rinunciando ad attuare il programma elettorale che abbiamo presentato agli italiani, e diamo ancor più slancio al nostro impegno per combattere la vera evasione e gettare le basi per un rapporto nuovo tra Stato e cittadini. Un altro passo in avanti per costruire un'Italia più giusta, forte e competitiva", conclude.

La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha invece dichiarato che "sono lontani i tempi in cui Giorgia Meloni si ergeva a paladina della democrazia parlamentare, quando in Aula dispensava lezioni sulle differenze tra democrazie e monarchie assolute proprio durante la discussione della legge di bilancio". "Come sono lontani - ha continuato - i tempi in cui prometteva il taglio delle accise, le tasse sugli extraprofitti, le pensioni a mille euro. Perché oggi, con questa terza legge di bilancio del governo Meloni, si certifica tutta la sua incoerenza: non solo è una manovra approvata a colpi di fiducia che non lascia il minimo spazio alla discussione del Parlamento e umilia la sua stessa maggioranza, ma è anche una manovra che aumenta le pensioni minime di meno di due euro al mese ma concede rimborsi ai ministri di oltre tremila euro mensili. Che taglia la sanità pubblica ma stanzia altri miliardi per il Ponte sullo stretto di Messina. Che taglia il fondo per l’automotive ma aumenta le spese per gli armamenti, condona le multe ai no vax e le tasse non pagate dagli evasori, proroga le concessioni per la distribuzione elettrica ma non si occupa delle bollette degli italiani". “È una manovra - continua - che fa cassa sulla qualità della vita delle italiane e degli italiani. Una manovra senza respiro, approvata silenziando il Parlamento e scaricando tutti i sacrifici sulle spalle di chi fa più fatica”.

Le principali misure nella Manovra 2025

Taglio del cuneo fiscale - Confermato e reso strutturale il taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi ed esteso anche ai redditi fino a 40.000 euro con benefici per ulteriori 3 milioni di contribuenti. Con la nuova legge di bilancio il taglio del cuneo resta contributivo per i redditi fino a 20.000 euro mentre per i redditi tra 20.000 e 40.000 euro il taglio diventa fiscale, con una detrazione fissa di 1.000 euro fino a 32.000 euro, detrazione che diminuisce progressivamente fino ad azzerarsi (decalage) tra i 32.000 e i 40.000 euro.

Revisione delle aliquote IRPEF - Confermato e reso strutturale anche la revisione delle aliquote IRPEF a tre scaglioni, già introdotta per il 2024, che prevede l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito con l’applicazione dell’aliquota al 23% sugli imponibili fino a 28.000 euro lordi (anziché fino a 15.000 euro). Le due misure (taglio del cuneo e accorpamento delle prime due aliquote IRPEF) determinano un effetto complessivo pari a circa 18 miliardi annui.

Bonus bebè - Per incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno è previsto un bonus di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato da gennaio 2025 per famiglie con ISEE non superiore a 40.000 euro annui.

Rafforzati congedi parentali e bonus asilo nido - Per la prima volta, si amplia il periodo di congedo parentale indennizzato all’80% a tre mesi complessivi entro il sesto anno di vita del figlio. Si interviene inoltre sul bonus per gli asili nido andando oltre quanto fatto l’anno scorso: si prevede che, per i nati dal 2024 in nuclei con redditi ISEE inferiori a 40.000 euro, il beneficio sarà portato a 3.600 euro e riconosciuto a prescindere dalla presenza di altri figli, estendendo pertanto la platea coinvolta. Viene inoltre confermata anche l’esclusione delle somme relative all’assegno unico universale nella determinazione del reddito ISEE utile ai fini dell’accesso ai benefici per i nuovi nati e per le spese relative alla frequenza degli asili nido.

Esonero contributivo mamme lavoratrici - Confermato ed esteso alle lavoratrici a tempo determinato e a quelle autonome, anche con reddito d’impresa che non optano per il regime forfettario, il bonus mamme lavoratrici. Si tratta di uno sgravio contributivo che dal 2025 spetta alle lavoratrici madri di due o più figli, fino al compimento del decimo anno d’età del figlio più piccolo, mentre dal 2027, per le madri con tre o più figli l’esonero contributivo spetta fino al compimento del 18° anno d’età del figlio più piccolo. L’esonero è riconosciuto soltanto a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore a 40.000 euro annui.

Aumento detrazioni per scuole paritarie

Innalzato a 1.000 euro il tetto delle detrazioni fiscali per le spese scolastiche nelle scuole paritarie.

Fondo dote famiglia

A sostegno della genitorialità e delle attività sportive e ricreative effettuate in periodi extrascolastici è istituito il “Fondo Dote Famiglia”, con 30 milioni di euro per il 2025, dedicato ai giovani di età compresa tra i 6 e i 14 anni in nuclei con reddito Isee fino a 15.000 euro.

Fondo di garanzia mutui per la prima casa - Prorogata per tutto il triennio 2025-2027 la misura che agevola l’accesso al mutuo prima casa, usufruendo della garanzia dello Stato, per alcune categorie: giovani coppie, famiglie numerose e giovani under 36.

Sostegno all’acquisto di beni alimentari - Rifinanziata la carta “Dedicata a te” per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità per famiglie con ISEE non superiore a 15.000 euro e incrementata, in via permanente, la dotazione del Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti.

Bonus elettrodomestici - Per sostenere la competitività dell’industria, l’occupazione e l’efficienza energetica domestica, nel 2025 è previsto un contributo ai consumatori finali per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica. Il contributo è pari al 30% del costo dell’elettrodomestico, fino a un massimo di 100 euro per ciascun acquisto, elevato a 200 euro per famiglie con un ISEE inferiore a 25.000 euro.

La manovra introduce un limite massimo alle detrazioni fiscali per i contribuenti con redditi superiori ai 75.000 euro, garantendo però maggiori agevolazioni alle famiglie con più di due figli a carico e alle famiglie con figli disabili. Le spese sanitarie e quelle relative ai mutui contratti fino al 31 dicembre 2024 sono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni. Esclusi anche gli investimenti in start-up e Pmi innovative. La detrazione potrà arrivare fino a un massimo di 14.000 euro nella fascia di reddito tra 75.000 e 100.000 euro, mentre per la fascia di reddito tra 100.000 e 120.000 la detrazione massima sarà di 8.000 euro. È inoltre previsto lo stop alle detrazioni per i figli oltre i 30 anni, con l’eccezione dei figli disabili, per i quali le detrazioni continuano a essere garantite senza limiti di età.

In ambito previdenziale, la manovra introduce due interventi finalizzati a favorire la permanenza al lavoro e ovviare alla mancanza di determinate expertise nel settore pubblico e privato.

Prevista la detassazione e l’estensione dell’incentivo contributivo, l’agevolazione che consiste nel riconoscimento in busta paga della quota di contributi a carico del lavoratore, per quanti – in possesso dei requisiti per il pensionamento anticipato – decidano di restare al lavoro (cd. Bonus Maroni). Viene ampliata la portata della disposizione sul piano soggettivo (includendo anche i soggetti che al 31 dicembre 2025 hanno maturato i requisiti per il pensionamento anticipato indipendente dall’età anagrafica) e prevista l’esclusione dall’imponibile fiscale della somma corrispondente alla quota di contribuzione corrisposta interamente al lavoratore.

Per agevolare la permanenza al lavoro nelle Amministrazioni pubbliche, sono state introdotte modifiche alla normativa vigente sia per adeguare i limiti ordinamentali di età ai requisiti anagrafici previsti per l’accesso al pensionamento di vecchiaia, sia per consentire comunque la permanenza in servizio anche dopo aver maturato i requisiti per il pensionamento anticipato.

Il pacchetto previdenziale comprende la conferma anche per il 2025 dei canali di uscita anticipata attualmente vigenti (Quota 103, Ape sociale e Opzione donna) e viene introdotta la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni attraverso il cumulo della previdenza obbligatoria con quella complementare.

Le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo saranno incrementate del 2,2% nel 2025 e dell’1,3% nel 2026. È necessario sottolineare che, senza questo intervento, gli importi dei prossimi due anni sarebbero risultati inferiori poiché l’adeguamento sarebbe stato parametrato all’andamento dell’inflazione, che quest’anno si è fortemente ridimensionata rispetto al passato. Aumenti anche per i pensionati in condizioni di disagio over 70 e per i titolari di assegno sociale.

La manovra stanzia ulteriori risorse per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale che si aggiungono a quelle già assegnate dalla legislazione vigente. Nel complesso, il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale passerà dai 136,5 miliardi del 2025 ai 141,3 miliardi del 2027, con un incremento medio annuo nel periodo 2025-2027 superiore al tasso di crescita programmato per la spesa primaria netta nel Piano strutturale di bilancio di medio termine. Dal 2025 gli straordinari degli infermieri saranno tassati con la flat tax al 5%.

Più assumi meno paghi - Prorogata, per i prossimi tre anni, la maggiorazione del 20% della deduzione relativa al costo del lavoro derivante da nuove assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato effettuate da imprese e professionisti. La deduzione può arrivare fino al 130%, nel caso di assunzioni stabili di particolari categorie di soggetti (disabili, giovani under 30 ammessi agli incentivi occupazione, mamme con almeno due figli, donne vittime di violenza, ex percettori del reddito di cittadinanza).

Detassazione premi di produttività - Prorogata fino al 2027 la riduzione – dal 10% al 5% – dell'imposta sostitutiva sui premi di risultato o di partecipazione agli utili d'impresa.

Fringe benefit - Confermata per il triennio 2025-2027 la soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit (1.000 euro per i lavoratori senza figli e fino a 2.000 euro per quelli con figli). Per i nuovi assunti a tempo indeterminato con reddito fino a 35.000 euro nell’anno precedente, che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri, le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione non concorrono a formare il reddito ai fini fiscali entro il limite complessivo di 5.000 euro annui per i primi due anni dalla data di assunzione.

Aumento soglia flat tax per lavoratori dipendenti - Sale da 30mila a 35mila euro la soglia di reddito da lavoro dipendente o da pensione che permette di beneficiare della flat tax al 15%.

Turn over forze dell’ordine ed enti locali - Nessun blocco del turn over per il personale del comparto sicurezza e per gli enti locali.

Istituzione di un fondo, con una dotazione complessiva di 9,1 miliardi nel periodo 2025-2029, destinato al finanziamento di interventi volti a mitigare il divario nell’occupazione e favorire lo sviluppo delle attività imprenditoriali nelle aree svantaggiate del Paese anche mediante il riconoscimento, nel rispetto della disciplina europea in materia di aiuti di Stato, di agevolazioni per l'acquisizione dei beni strumentali.

Prorogati e rifinanziati i trattamenti di ammortizzatori sociali in deroga, tra i quali quelli destinati ai lavoratori dipendenti o licenziati da imprese situate nei territori dichiarati “aree di crisi industriale complessa” o coinvolti nelle fattispecie di riorganizzazione o crisi aziendali.

Per la prima volta la manovra dispone il finanziamento dei rinnovi contrattuali in anticipo rispetto alla formale scadenza del triennio di contrattazione e non si limita solo al finanziamento del prossimo triennio (2025-2027) bensì, in un’ottica di medio periodo come quella del Piano strutturale, provvede già ad allocare specifiche risorse per il rinnovo che riguarderà il triennio 2028-2030. Gli stanziamenti, che sono stati parametrati al deflatore dei consumi, determineranno un aumento delle retribuzioni dell’1,8% per ciascuno degli anni del triennio 2025-2027, dell’1,9% nel 2028 e del 2%per ciascuno degli anni del biennio 2029-2030.

Ires premiale - Riduzione dal 24% al 20% dell’aliquota Ires per le imprese che reinvestono l’80% degli utili, di cui almeno il 30%per investimenti in beni 4.0 e 5.0, e che assumano l’1% di lavoratori in più.

Per favorire gli investimenti privati per il 2025 vengono stanziati 1,6 miliardi di euro destinati a finanziare un credito di imposta per le imprese che effettuano l'acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno. Vengono incrementate le risorse della c.d. Nuova Sabatini, l’agevolazione che abbatte il costo dei finanziamenti per i macchinari, e stanziate risorse per agevolare gli investimenti nel comparto turistico.

Inoltre, per favorire la quotazione delle piccole e medie imprese su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo, viene prorogato per tre anni il credito d’imposta del 50% delle spese di consulenza sostenute.

Quanto agli investimenti pubblici vengono stanziate risorse per assicurare che, nel periodo successivo all’utilizzo delle risorse del Pnrr e del Fondo Sviluppo e Coesione per il biennio 2025-2026, l’andamento della spesa per tali stanziamenti sia coerente con i requisiti della nuova governance europea. Previsto, in particolare, il potenziamento degli investimenti nel settore della difesa, per un valore complessivo di 35 miliardi nel periodo 2025-2039, misura che si aggiunge al finanziamento, per la prima volta permanente, delle missioni internazionali di pace.

Altre risorse sono previste per assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese (complessivamente 24 miliardi dal 2027 al 2036) e per il potenziamento degli interventi di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico (circa 1,27 miliardi nel periodo 2027-2036).

La legge di bilancio 2025 prevede un rafforzamento dei controlli sull’utilizzo dei fondi statali. Per le aziende e gli enti destinatari di contributi pubblici in cui vi siano rappresentanti del Mef, questi esercitano il controllo. In tutti gli altri soggetti e organismi sarà il collegio sindacale o comunque il soggetto incaricato al controllo di qualunque tipo esso sia, ad accertare che le risorse pubbliche sono state utilizzate secondo le finalità indicate dalla legge con una relazione annuale da inviare al Mef.

Per il finanziamento degli interventi della manovra di bilancio 2025 è previsto anche il contributo del settore finanziario e assicurativo.

In particolare, per il settore finanziario è previsto il rinvio delle deduzioni delle quote di svalutazioni e perdite dei crediti e dell'avviamento correlate alle DTA (imposte differite attive) che porterà a maggiori entrate per 3,4 miliardi di euro nel biennio 2025-2026. A questo si aggiunge il limite per il 2025 dell’utilizzabilità delle perdite e delle eccedenze ACE.

Con riferimento al settore assicurativo, si modifica il regime di versamento dell’imposta di bollo sulle comunicazioni finanziarie relative ai contratti di assicurazione sulla vita con contenuto finanziario, che dovrà essere effettuato annualmente e non più in un’unica soluzione alla scadenza del contratto (con effetti attesi in termini di maggiori entrate pari a circa 970 milioni nel 2025 e 400 milioni annui nel 2026 e nel 2027).

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Economia

Manovra 2025 è legge, tutte le novità: pensioni, fisco,...

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La terza finanziaria del governo Meloni prevede un taglio del cuneo fiscale per oltre 14 milioni di lavoratori, mille euro per ogni neonato ai genitori con Isee entro i 40mila euro e la possibilità di un anticipo pensionistico a 64 anni cumulando la previdenza obbligatoria e quella complementare

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni (Fotogramma)

Fisco, famiglie e imprese: dopo una gestazione di circa due mesi, la terza manovra del governo Meloni arriva al traguardo con il via libera definitivo al Senato. Un'approvazione corredata da polemiche per l'esame di fatto monocamerale del provvedimento modificato solo nel passaggio a Montecitorio.

Taglio cuneo fiscale e semplificazione Irpef

La manovra taglia le tasse ai oltre 14 milioni di lavoratori, rendendo strutturali il taglio del cuneo fiscale per i dipendenti con redditi fino a 40mila euro, una platea di 14,3 milioni di soggetti. Entra a regime anche la riduzione a tre aliquote dell'Irpef accorpando i primi due scaglioni. Interventi questi che pesano per circa 18 miliardi, rappresentando quasi 2/3 dell'intero provvedimento;

Sostegno a famiglie e mille euro a neonato

Nel 2025 sono confermate e potenziate le misure sui congedi parentali. Introdotta anche una 'Carta per i nuovi nati' che riconosce 1.000 euro ai genitori con Isee entro i 40mila euro e rafforza il bonus asili nido. Inoltre tra le misure sociaI, si rifinanzia per il 2025 la carta 'Dedicata a te'. Nel computo delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico: più numerosi sono i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali;

Ires premiale imprese

Tra le novità approvate nell'iter parlamentare l'Ires premiale al 5% per le imprese che investono e assumono. Inoltre nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi finalizzati all’occupazione dei giovani e delle donne, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Si conferma anche la decontribuzione per le imprese della Zes e gli incentivi all’autoimpiego nel digitale e del green. Confermata la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività.

Sanità e infermieri

Il finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard viene incrementato di 1,3 miliardi per il 2025. Tra le altre misure per i settore, l'aliquota agevolata al 5% per gli straordinari degli infermieri;

Ponte sullo Stretto di Messina

Con le modifiche approvate arrivano nuovi fondi al Ponte sullo Stretto con un incremento complessivo di 1,4 miliardi, che portano il costo complessivo dell'opera a 13 miliardi.

Pensioni

Sono confermate le misure della legge di bilancio 2024 e sono potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che, pur in età pensionabile, restano al lavoro. Nell'iter parlamentare è stata introdotta la possibilità di un anticipo pensionistico a 64 anni cumulando la previdenza obbligatoria e quella complementare.

Casa

Il bonus ristrutturazioni, l'ecobonus e il sisma bonus per le prime case è fissato al 50%, mentre per le abitazioni diverse da quella principale la soglia scende al 36%;

Criptotassa, web tax e revisori Mef: i dietrofront

L'aliquota dell'imposta sostitutiva sulle plusvalenze e sugli altri redditi delle criptovalute resta al 26 % nel 2025 e sale al 33% nel 2026, contro il rialzo al 42% indicato dall'esecutivo. La web tax che torna a essere applicata solo alle grandi società, quelle che realizzano ricavi da servizi digitali non inferiori a 750 milioni l'anno, mentre la versione iniziale del governo prevedeva l'estensione alle Pmi. No ai revisori del Mef nelle società che ricevono contributi pubblici come voleva il governo: le nuove norme introducono solo una stretta sui controlli dei bilanci con l'invio al Mef di una relazione annuale degli organi di controllo già costituiti;

Birra, gelato, psicologi ed elettrodomestici

In arrivo sconti dal 20 al 50% (inversamente proporzionali a seconda della quantità di birra prodotta) sulle accise delle birre artigianali prodotte da piccoli birrifici con volumi di produzione fino a 60 mila ettolitri annui. Assegnati 100mila euro per un'associazione per la promozione del gelato artigianale. Dieci milioni di euro nel 2025 per il fondo dedicato a un servizio di sostegno psicologico nelle scuole, che viene istituto in via sperimentale.

Meno tasse sulle mance per chi lavora nei ristoranti e nei bar, la detassazione sale dal 25 al 30% e aumenta la soglia di reddito, da 50mila a 75mila euro, sotto la quale si applica la misura. Arriva poi un fondo pari a 30 milioni di euro nel 2025 e altrettanti nel 2026 per sbloccare la retribuzione dei tirocini per gli specializzandi dell'area sanitaria (biologi, psicologi, chimici, fisici, odontoiatri, veterinari e farmacisti). Bonus per l'acquisto di elettrodomestici di elevata efficienza energetica non inferiore alla nuova classe B, prodotti in Europa, con contestuale smaltimento del vecchio. Il contributo dovrà essere non superiore al 30% del costo dell'elettrodomestico e comunque di un massimo di 100 euro, elevato fino a 200 euro per le famiglie con Isee entro 25.000.

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Economia

Italiani iniziano il 2025 con cautela, intenzioni di...

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Dai dati dell'Osservatorio Findomestic anticipati dall'Adnkronos emerge che i consumi sono soprattutto condizionati dal settore della mobilità. Ma si guarda già alla primavera per migliorare l’abitazione 'sfruttando' possibili bonus governativi.

Consumi, italiani iniziano il 2025 con cautela: intenzioni di acquisto -1,5% in primi tre mesi

Nei primi tre mesi del 2025, le intenzioni d’acquisto degli italiani saranno all’insegna di una cautela (-1,5%) condizionata soprattutto dal settore della mobilità che vede sia le auto nuove (-19,4%) che le usate (-12,5%) con il freno a mano tirato. E' quanto emerge dall'Osservatorio mensile Findomestic, gruppo Bnp Paribas, anticipato dall'Adnkronos.

"Secondo le nostre ultime rilevazioni – commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic - in un contesto che resta di preoccupazione, in cui da oltre 2 anni la maggioranza degli italiani guarda al futuro con pessimismo, si colgono alcuni segnali di miglioramento: diminuiscono dal 42% al 39% le famiglie che si dichiarano in una situazione "molto" o "abbastanza problematica e quanto meno sotto Natale è salita dal 26 al 33 la percentuale di chi ritiene che quello attuale sia un buon momento per fare acquisti".

La crescita delle intenzioni d’acquisto di infissi (+20%), grandi elettrodomestici (+17,6%), ristrutturazioni (+15,3%) e mobili (+11,2%) mette in evidenza come gli italiani continuino a progettare acquisti per rendere più efficiente la propria abitazione. "I bonus governativi in approvazione su mobili, infissi, ma anche elettrodomestici - sottolinea Bardazzi - certamente influenzano le intenzioni d’acquisto del settore casa che, fatta eccezione per gli infissi, soffrono nei segmenti più legati all’efficienza energetica: isolamento termico (-0,7%), impianti fotovoltaici (-3,7%) e pompe di calore (-4,7%)". Secondo i dati dell’Osservatorio Findomestic, bene anche la telefonia (+9%), attrezzature per il fai da te (+5,1%), tablet (+4%), fotocamere (+2%) e Tv, mentre viaggi e vacanze (-0,9%) toccano uno dei punti più bassi dell’anno come già avvenuto lo scorso luglio. In negativo anche i piccoli elettrodomestici (-4,5%), Pc (-4,9%), attrezzature sportive (-5,4%), motoveicoli (-8%), le e-bike (-12,5%) e i monopattini elettrici (-19%).

A NATALE TRA I REGALI PIU' GETTONATI ABBIGLIAMENTO, LIBRI E MUSICA. L’Osservatorio di dicembre di Findomestic ha stilato una classifica dei regali più scelti dagli italiani quest’anno: su tutti articoli di abbigliamento e accessori (46% delle preferenze) seguiti da libri e musica (34%), cibo e gift card (30%). Più distanziati i trattamenti estetici, e la profumeria (19% di preferenze), giochi o videogiochi (15%) e i pacchetti benessere (10%). Gli articoli tecnologici sono stati preferiti dal 20% del campione, mentre nel 2022 era il 34%. "Anche in questo caso - aggiunge Bardazzi – la prudenza di consumatori particolarmente attenti al budget familiare ha influito sulle scelte d’acquisto: la spesa media dichiarata per i regali nel 2024 è stata di 308 euro, oltre 20 euro in meno rispetto al 2021".

NEL 2024 I BENI DUREVOLI CRESCIUTI PIU’ DEGLI ALTRI MERCATI. Tra i prodotti più venduti nel 2024 le friggitrici (+30.2%), i robot da cucina (+25.5%), le mini-aspirapolvere (+16,6%), le macchine per il caffè (+9%) e i prodotti per la cura dei capelli (+7.8%) e tra i grandi elettrodomestici ci sono anche lavastoviglie (+4.1%). Nel contesto di stagnazione pressoché generalizzata dei consumi fanno eccezione i beni durevoli, che crescono più degli altri mercati e chiuderanno il 2024 a quota +4,2%, raggiungendo il valore record di 78,33 miliardi secondo le stime dell’Osservatorio annuale dei consumi di Findomestic, realizzato dalla società di credito al consumo del Gruppo Bnp Paribas in collaborazione con Prometeia. La performance è trainata dal comparto mobilità, in espansione del 7,6% nonostante il raffreddamento dei prezzi: il fatturato toccherà i 45,2 miliardi soprattutto grazie all’incremento del 9,6% in valore delle auto usate. Il settore dei beni per la casa, invece, dopo la flessione del 2023, rimarrà sostanzialmente invariato (-0,1%), attestandosi a 33,1 miliardi con il rialzo del 6,5% dei piccoli elettrodomestici e il consolidamento dell’1,6% dei grandi elettrodomestici che fanno da contrappeso ai lievi cali previsti nei mobili (-0,2%) e nella telefonia (-0,6%) e alle perdite più consistenti nell’elettronica di consumo (-4,1%) e nell’information technology (-4,4%).

UMBRIA SCALATRICE, LOMBARDIA REGINA. Le regioni in cui si rilevano gli incrementi più marcati della spesa in durevoli sono Umbria (+6,6% per 1,3 miliardi totali), Valle d’Aosta (+6,4% per 200 milioni) e Abruzzo (+6% per 1,6 miliardi), mentre le crescite più contenute si registrano in Liguria (+1,2% per 2,1 miliardi), Piemonte (+3,3% per 6,7 miliardi) e Campania (+3,4% per 4,8 miliardi). Guardando ai dati in valore assoluto, la Lombardia vale il 20% del mercato complessivo dei beni durevoli con un giro d’affari di 15,7 miliardi (+3,8%), oltre il doppio rispetto a quelli del Lazio, secondo con 7,7 miliardi (+4,2%), e del Veneto, terzo con 7,3 miliardi (+5,1%). La spesa media per famiglia calcolata dall’Osservatorio Findomestic, giunto alla trentunesima edizione, è di 2.955 euro, in aumento del 3,8% rispetto al 2023. Il valore più elevato si registra in Piemonte con 3.601 euro; al secondo e terzo posto si collocano le famiglie di Valle d’Aosta e Lombardia rispettivamente con 3.558 e 3.536 euro. In coda alla graduatoria, invece, la Sardegna con 2.138 euro, preceduta dalla Sicilia con 2.142 euro e dalla Calabria con 2.150 euro.

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Economia

Eni, con avvio Fase 2 di Baleine aumenta la produzione...

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Grazie a questo traguardo, la produzione raggiungerà 60.000 barili di olio al giorno e 70 milioni di piedi cubi di gas associato (equivalenti a 2 milioni di metri cubi)

Eni, con avvio Fase 2 di Baleine aumenta la produzione nell’offshore della Costa d’Avorio

Eni ha avviato oggi con successo la produzione della Fase 2 del progetto Baleine, segnando un passo cruciale nello sviluppo dell’offshore della Costa d’Avorio. Grazie a questo traguardo, la produzione raggiungerà 60.000 barili di olio al giorno e 70 milioni di piedi cubi di gas associato (equivalenti a 2 milioni di metri cubi). La Fase 2, si legge in una nota, prevede l’impiego dell’unità flottante di produzione, stoccaggio e scarico (Fpso) Petrojarl Kong, affiancata dall’unità flottante di stoccaggio e scarico (Fso) Yamoussoukro per l’esportazione di olio, mentre il 100% del gas processato andrà ad approvvigionare la domanda locale di energia grazie al collegamento con il gasdotto costruito durante la Fase 1 del progetto. Si consolida così ulteriormente il ruolo della Costa d’Avorio come Paese produttore sullo scenario energetico globale e si rafforza l’accesso all’energia su scala nazionale.

Le rapide tempistiche della Fase 2, sottolinea l'Eni, confermano l’eccellente time-to-market di Eni, supportato anche dal rinnovamento e riutilizzo delle unità di produzione e stoccaggio impiegate, in un’ottica di circolarità. La Decisione Finale di Investimento nel progetto è stata presa a dicembre 2022; la Fase 1 è stata avviata ad agosto 2023; parallelamente, sono state portate avanti le attività per la Fase 2, completate in totale sicurezza.

Baleine è il primo progetto Upstream a zero emissioni nette (Scope 1 e 2) in Africa, reso possibile grazie all’adozione di tecnologie avanzate, che minimizzano l’impronta carbonica delle operazioni, e a iniziative innovative sviluppate in stretta collaborazione con i ministeri ivoriani. Tra queste, il programma di distribuzione di fornelli migliorati, prodotti localmente, che ha già beneficiato oltre 575.000 persone in condizioni di vulnerabilità, e il progetto di tutela e ripristino di 14 foreste classificate, che contribuiscono alla neutralità carbonica del progetto. Inoltre, un considerevole impegno in iniziative negli ambiti della formazione professionale, dell’educazione, della salute e della diversificazione economica arricchiscono la presenza Eni e la collaborazione con il Paese.

Eni è presente in Costa d’Avorio dal 2015, con una produzione equity attuale di circa 22.000 barili di olio equivalente al giorno. La società opera in dieci blocchi nelle acque profonde ivoriane (CI-101, CI-205, CI-401, CI-501, CI-801, CI-802, CI-504, CI-526, CI-706 e CI-708) in partnership con Petroci Holding.

Grazie all’avvio della Fase 2 di Baleine e allo sviluppo della Fase 3, attualmente in fase di studio, la produzione complessiva è destinata a raggiungere 150.000 barili di olio al giorno e 200 milioni di piedi cubi di gas associato, consolidando ulteriormente il ruolo della Costa d’Avorio come hub energetico regionale e rafforzando la collaborazione strategica con il partner locale.

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