Nominati per cooptazione 5 consiglieri: Alessandro Caltagirone, Elena De Simone, Marcella Panucci, Francesca Renzulli e Barbara Tadolini per effetto della progressiva riduzione della partecipazione detenuta dal Mef.
Caltagirone entra nel Cda di Banca Monte dei Paschi di Siena. Il figlio di Francesco Gaetano, Alessandro è stato nominato per cooptazione nel board della banca dopo le dimissioni rassegnate, nei giorni scorsi, da cinque consiglieri indipendenti, indicati nella lista del ministero dell’Economia e delle Finanze ('Mef') presentata il 27 marzo 2023. Il cda che si è è riunito ieri sotto la presidenza dell’avv. Nicola Maione, ha proceduto, con voto unanime e con il parere positivo del Collegio Sindacale alla nomina anche di altri 4 consiglieri per cooptazione oltre ad Alessandro Caltagirone (non indipendente): Elena De Simone (non indipendente), Marcella Panucci (indipendente), Francesca Renzulli (indipendente) e Barbara Tadolini (indipendente). I nuovi consiglieri rimarranno in carica sino alla prossima Assemblea dei Soci.
In considerazione dei mutamenti occorsi nell’assetto azionario della Banca, per effetto della progressiva riduzione della partecipazione detenuta dal Mef, la selezione dei nominativi dei nuovi Consiglieri da parte del Comitato Nomine, si legge in una nota, "è avvenuta a seguito di un apposito processo di interlocuzione con alcuni dei nuovi soci della Banca e con il supporto della società di Executive Search Spencer Stuart". Il Comitato Nomine ha ravvisato l’opportunità di far svolgere detta interlocuzione al presidente del Cda, in linea con la politica di dialogo con gli azionisti, nell’interesse della Banca e mediante un processo che possa essere sostenuto dall’azionariato in occasione della prossima Assemblea chiamata ad esprimersi sulla conferma dei Consiglieri cooptati in data odierna".
"La Banca procederà nei termini di legge alla verifica dei requisiti dei Consiglieri cooptati, in ossequio alla normativa vigente. Il Comitato Parti Correlate è stato integrato con l’inserimento dei Consiglieri Paola De Martini (Presidente) e Renato Sala che si aggiungono alla Consigliera Alessandra Barzaghi".
Economia
Manovra 2025 è legge, tutte le novità: pensioni, fisco,...
La terza finanziaria del governo Meloni prevede un taglio del cuneo fiscale per oltre 14 milioni di lavoratori, mille euro per ogni neonato ai genitori con Isee entro i 40mila euro e la possibilità di un anticipo pensionistico a 64 anni cumulando la previdenza obbligatoria e quella complementare
Fisco, famiglie e imprese: dopo una gestazione di circa due mesi, la terza manovra del governo Meloni arriva al traguardo con il via libera definitivo al Senato. Un'approvazione corredata da polemiche per l'esame di fatto monocamerale del provvedimento modificato solo nel passaggio a Montecitorio.
Taglio cuneo fiscale e semplificazione Irpef
La manovra taglia le tasse ai oltre 14 milioni di lavoratori, rendendo strutturali il taglio del cuneo fiscale per i dipendenti con redditi fino a 40mila euro, una platea di 14,3 milioni di soggetti. Entra a regime anche la riduzione a tre aliquote dell'Irpef accorpando i primi due scaglioni. Interventi questi che pesano per circa 18 miliardi, rappresentando quasi 2/3 dell'intero provvedimento;
Sostegno a famiglie e mille euro a neonato
Nel 2025 sono confermate e potenziate le misure sui congedi parentali. Introdotta anche una 'Carta per i nuovi nati' che riconosce 1.000 euro ai genitori con Isee entro i 40mila euro e rafforza il bonus asili nido. Inoltre tra le misure sociaI, si rifinanzia per il 2025 la carta 'Dedicata a te'. Nel computo delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico: più numerosi sono i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali;
Ires premiale imprese
Tra le novità approvate nell'iter parlamentare l'Ires premiale al 5% per le imprese che investono e assumono. Inoltre nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi finalizzati all’occupazione dei giovani e delle donne, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Si conferma anche la decontribuzione per le imprese della Zes e gli incentivi all’autoimpiego nel digitale e del green. Confermata la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività.
Sanità e infermieri
Il finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard viene incrementato di 1,3 miliardi per il 2025. Tra le altre misure per i settore, l'aliquota agevolata al 5% per gli straordinari degli infermieri;
Ponte sullo Stretto di Messina
Con le modifiche approvate arrivano nuovi fondi al Ponte sullo Stretto con un incremento complessivo di 1,4 miliardi, che portano il costo complessivo dell'opera a 13 miliardi.
Pensioni
Sono confermate le misure della legge di bilancio 2024 e sono potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che, pur in età pensionabile, restano al lavoro. Nell'iter parlamentare è stata introdotta la possibilità di un anticipo pensionistico a 64 anni cumulando la previdenza obbligatoria e quella complementare.
Casa
Il bonus ristrutturazioni, l'ecobonus e il sisma bonus per le prime case è fissato al 50%, mentre per le abitazioni diverse da quella principale la soglia scende al 36%;
Criptotassa, web tax e revisori Mef: i dietrofront
L'aliquota dell'imposta sostitutiva sulle plusvalenze e sugli altri redditi delle criptovalute resta al 26 % nel 2025 e sale al 33% nel 2026, contro il rialzo al 42% indicato dall'esecutivo. La web tax che torna a essere applicata solo alle grandi società, quelle che realizzano ricavi da servizi digitali non inferiori a 750 milioni l'anno, mentre la versione iniziale del governo prevedeva l'estensione alle Pmi. No ai revisori del Mef nelle società che ricevono contributi pubblici come voleva il governo: le nuove norme introducono solo una stretta sui controlli dei bilanci con l'invio al Mef di una relazione annuale degli organi di controllo già costituiti;
Birra, gelato, psicologi ed elettrodomestici
In arrivo sconti dal 20 al 50% (inversamente proporzionali a seconda della quantità di birra prodotta) sulle accise delle birre artigianali prodotte da piccoli birrifici con volumi di produzione fino a 60 mila ettolitri annui. Assegnati 100mila euro per un'associazione per la promozione del gelato artigianale. Dieci milioni di euro nel 2025 per il fondo dedicato a un servizio di sostegno psicologico nelle scuole, che viene istituto in via sperimentale.
Meno tasse sulle mance per chi lavora nei ristoranti e nei bar, la detassazione sale dal 25 al 30% e aumenta la soglia di reddito, da 50mila a 75mila euro, sotto la quale si applica la misura. Arriva poi un fondo pari a 30 milioni di euro nel 2025 e altrettanti nel 2026 per sbloccare la retribuzione dei tirocini per gli specializzandi dell'area sanitaria (biologi, psicologi, chimici, fisici, odontoiatri, veterinari e farmacisti). Bonus per l'acquisto di elettrodomestici di elevata efficienza energetica non inferiore alla nuova classe B, prodotti in Europa, con contestuale smaltimento del vecchio. Il contributo dovrà essere non superiore al 30% del costo dell'elettrodomestico e comunque di un massimo di 100 euro, elevato fino a 200 euro per le famiglie con Isee entro 25.000.
Economia
Italiani iniziano il 2025 con cautela, intenzioni di...
Dai dati dell'Osservatorio Findomestic anticipati dall'Adnkronos emerge che i consumi sono soprattutto condizionati dal settore della mobilità. Ma si guarda già alla primavera per migliorare l’abitazione 'sfruttando' possibili bonus governativi.
Nei primi tre mesi del 2025, le intenzioni d’acquisto degli italiani saranno all’insegna di una cautela (-1,5%) condizionata soprattutto dal settore della mobilità che vede sia le auto nuove (-19,4%) che le usate (-12,5%) con il freno a mano tirato. E' quanto emerge dall'Osservatorio mensile Findomestic, gruppo Bnp Paribas, anticipato dall'Adnkronos.
"Secondo le nostre ultime rilevazioni – commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic - in un contesto che resta di preoccupazione, in cui da oltre 2 anni la maggioranza degli italiani guarda al futuro con pessimismo, si colgono alcuni segnali di miglioramento: diminuiscono dal 42% al 39% le famiglie che si dichiarano in una situazione "molto" o "abbastanza problematica e quanto meno sotto Natale è salita dal 26 al 33 la percentuale di chi ritiene che quello attuale sia un buon momento per fare acquisti".
La crescita delle intenzioni d’acquisto di infissi (+20%), grandi elettrodomestici (+17,6%), ristrutturazioni (+15,3%) e mobili (+11,2%) mette in evidenza come gli italiani continuino a progettare acquisti per rendere più efficiente la propria abitazione. "I bonus governativi in approvazione su mobili, infissi, ma anche elettrodomestici - sottolinea Bardazzi - certamente influenzano le intenzioni d’acquisto del settore casa che, fatta eccezione per gli infissi, soffrono nei segmenti più legati all’efficienza energetica: isolamento termico (-0,7%), impianti fotovoltaici (-3,7%) e pompe di calore (-4,7%)". Secondo i dati dell’Osservatorio Findomestic, bene anche la telefonia (+9%), attrezzature per il fai da te (+5,1%), tablet (+4%), fotocamere (+2%) e Tv, mentre viaggi e vacanze (-0,9%) toccano uno dei punti più bassi dell’anno come già avvenuto lo scorso luglio. In negativo anche i piccoli elettrodomestici (-4,5%), Pc (-4,9%), attrezzature sportive (-5,4%), motoveicoli (-8%), le e-bike (-12,5%) e i monopattini elettrici (-19%).
A NATALE TRA I REGALI PIU' GETTONATI ABBIGLIAMENTO, LIBRI E MUSICA. L’Osservatorio di dicembre di Findomestic ha stilato una classifica dei regali più scelti dagli italiani quest’anno: su tutti articoli di abbigliamento e accessori (46% delle preferenze) seguiti da libri e musica (34%), cibo e gift card (30%). Più distanziati i trattamenti estetici, e la profumeria (19% di preferenze), giochi o videogiochi (15%) e i pacchetti benessere (10%). Gli articoli tecnologici sono stati preferiti dal 20% del campione, mentre nel 2022 era il 34%. "Anche in questo caso - aggiunge Bardazzi – la prudenza di consumatori particolarmente attenti al budget familiare ha influito sulle scelte d’acquisto: la spesa media dichiarata per i regali nel 2024 è stata di 308 euro, oltre 20 euro in meno rispetto al 2021".
NEL 2024 I BENI DUREVOLI CRESCIUTI PIU’ DEGLI ALTRI MERCATI. Tra i prodotti più venduti nel 2024 le friggitrici (+30.2%), i robot da cucina (+25.5%), le mini-aspirapolvere (+16,6%), le macchine per il caffè (+9%) e i prodotti per la cura dei capelli (+7.8%) e tra i grandi elettrodomestici ci sono anche lavastoviglie (+4.1%). Nel contesto di stagnazione pressoché generalizzata dei consumi fanno eccezione i beni durevoli, che crescono più degli altri mercati e chiuderanno il 2024 a quota +4,2%, raggiungendo il valore record di 78,33 miliardi secondo le stime dell’Osservatorio annuale dei consumi di Findomestic, realizzato dalla società di credito al consumo del Gruppo Bnp Paribas in collaborazione con Prometeia. La performance è trainata dal comparto mobilità, in espansione del 7,6% nonostante il raffreddamento dei prezzi: il fatturato toccherà i 45,2 miliardi soprattutto grazie all’incremento del 9,6% in valore delle auto usate. Il settore dei beni per la casa, invece, dopo la flessione del 2023, rimarrà sostanzialmente invariato (-0,1%), attestandosi a 33,1 miliardi con il rialzo del 6,5% dei piccoli elettrodomestici e il consolidamento dell’1,6% dei grandi elettrodomestici che fanno da contrappeso ai lievi cali previsti nei mobili (-0,2%) e nella telefonia (-0,6%) e alle perdite più consistenti nell’elettronica di consumo (-4,1%) e nell’information technology (-4,4%).
UMBRIA SCALATRICE, LOMBARDIA REGINA. Le regioni in cui si rilevano gli incrementi più marcati della spesa in durevoli sono Umbria (+6,6% per 1,3 miliardi totali), Valle d’Aosta (+6,4% per 200 milioni) e Abruzzo (+6% per 1,6 miliardi), mentre le crescite più contenute si registrano in Liguria (+1,2% per 2,1 miliardi), Piemonte (+3,3% per 6,7 miliardi) e Campania (+3,4% per 4,8 miliardi). Guardando ai dati in valore assoluto, la Lombardia vale il 20% del mercato complessivo dei beni durevoli con un giro d’affari di 15,7 miliardi (+3,8%), oltre il doppio rispetto a quelli del Lazio, secondo con 7,7 miliardi (+4,2%), e del Veneto, terzo con 7,3 miliardi (+5,1%). La spesa media per famiglia calcolata dall’Osservatorio Findomestic, giunto alla trentunesima edizione, è di 2.955 euro, in aumento del 3,8% rispetto al 2023. Il valore più elevato si registra in Piemonte con 3.601 euro; al secondo e terzo posto si collocano le famiglie di Valle d’Aosta e Lombardia rispettivamente con 3.558 e 3.536 euro. In coda alla graduatoria, invece, la Sardegna con 2.138 euro, preceduta dalla Sicilia con 2.142 euro e dalla Calabria con 2.150 euro.
Economia
Eni, con avvio Fase 2 di Baleine aumenta la produzione...
Grazie a questo traguardo, la produzione raggiungerà 60.000 barili di olio al giorno e 70 milioni di piedi cubi di gas associato (equivalenti a 2 milioni di metri cubi)
Eni ha avviato oggi con successo la produzione della Fase 2 del progetto Baleine, segnando un passo cruciale nello sviluppo dell’offshore della Costa d’Avorio. Grazie a questo traguardo, la produzione raggiungerà 60.000 barili di olio al giorno e 70 milioni di piedi cubi di gas associato (equivalenti a 2 milioni di metri cubi). La Fase 2, si legge in una nota, prevede l’impiego dell’unità flottante di produzione, stoccaggio e scarico (Fpso) Petrojarl Kong, affiancata dall’unità flottante di stoccaggio e scarico (Fso) Yamoussoukro per l’esportazione di olio, mentre il 100% del gas processato andrà ad approvvigionare la domanda locale di energia grazie al collegamento con il gasdotto costruito durante la Fase 1 del progetto. Si consolida così ulteriormente il ruolo della Costa d’Avorio come Paese produttore sullo scenario energetico globale e si rafforza l’accesso all’energia su scala nazionale.
Le rapide tempistiche della Fase 2, sottolinea l'Eni, confermano l’eccellente time-to-market di Eni, supportato anche dal rinnovamento e riutilizzo delle unità di produzione e stoccaggio impiegate, in un’ottica di circolarità. La Decisione Finale di Investimento nel progetto è stata presa a dicembre 2022; la Fase 1 è stata avviata ad agosto 2023; parallelamente, sono state portate avanti le attività per la Fase 2, completate in totale sicurezza.
Baleine è il primo progetto Upstream a zero emissioni nette (Scope 1 e 2) in Africa, reso possibile grazie all’adozione di tecnologie avanzate, che minimizzano l’impronta carbonica delle operazioni, e a iniziative innovative sviluppate in stretta collaborazione con i ministeri ivoriani. Tra queste, il programma di distribuzione di fornelli migliorati, prodotti localmente, che ha già beneficiato oltre 575.000 persone in condizioni di vulnerabilità, e il progetto di tutela e ripristino di 14 foreste classificate, che contribuiscono alla neutralità carbonica del progetto. Inoltre, un considerevole impegno in iniziative negli ambiti della formazione professionale, dell’educazione, della salute e della diversificazione economica arricchiscono la presenza Eni e la collaborazione con il Paese.
Eni è presente in Costa d’Avorio dal 2015, con una produzione equity attuale di circa 22.000 barili di olio equivalente al giorno. La società opera in dieci blocchi nelle acque profonde ivoriane (CI-101, CI-205, CI-401, CI-501, CI-801, CI-802, CI-504, CI-526, CI-706 e CI-708) in partnership con Petroci Holding.
Grazie all’avvio della Fase 2 di Baleine e allo sviluppo della Fase 3, attualmente in fase di studio, la produzione complessiva è destinata a raggiungere 150.000 barili di olio al giorno e 200 milioni di piedi cubi di gas associato, consolidando ulteriormente il ruolo della Costa d’Avorio come hub energetico regionale e rafforzando la collaborazione strategica con il partner locale.