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Sudcorea, l’accusa: Yoon autorizzò militari a sparare per entrare in Parlamento

Il rapporto dei pubblici ministeri contro il presidente sospeso della Corea del Sud

Proteste in Sudcorea contro il presidente Yoon Suk Yeol - Afp

Nel fallimentare tentativo di imporre la legge marziale, il presidente sospeso della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, aveva autorizzato i militari a sparare con le loro armi per entrare in Parlamento, qualora si fosse reso necessario. Lo ha appreso l'Afp visionando un rapporto dei pubblici ministeri.

"Non siete ancora entrati? Cosa state facendo? Sfondate la porta e trascinateli fuori, anche a costo di sparare", aveva detto Yoon al capo del comando di difesa della capitale Lee Jin-woo, secondo il rapporto di accusa sommaria che l'avvocato di Yoon continua a negare.

Intanto i parlamentari sudcoreani hanno votato per la destituzione del presidente ad interim, Han Duck-soo, che ha assunto le funzioni dopo l'impeachment del presidente. L'Assemblea nazionale, riferisce l'agenzia sudcoreana Yonhap, ha votato ieri per l'impeachment di Han e la mozione è passata con 192 voti a favore su 192 votanti. Non era mai accaduto in Corea del Sud che il Parlamento votasse per l'impeachement di un presidente ad interim.

Per Han - che è anche primo ministro - scatta ora la sospensione dagli incarichi e le funzioni passano al vice premier e ministro delle Finanze, Choi Sang-mok, che diventerà così presidente e primo ministro ad interim. "Il governo farà del suo meglio per garantire la stabilità", ha detto Choi.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Spettacolo

A Roma Les Etoiles, gran gala di stelle internazionali

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In programma all'Auditorium Parco della Musica il 4 e il 5 gennaio. Daniele Cipriani direttore artistico del gala, giunto alla X edizione, spiega: "Les Etoiles è in miniatura un mondo senza frontiere, né geografiche, né di genere, né di stile di vita. E' un universo dove le maggiori stelle convivono e 'con-danzano', a prescindere dai loro tanti paesi di provenienza, anzi arricchendo l'idioma della danza grazie all'accento stilistico che ognuno di loro 'parla'

La grande danzatrice inglese Francesca Hayward, protagonista a Roma all'Auditorium Parco della Musica del Gala Internazionale Les Etoiles

Ritorna come ogni anno a Roma, all'Auditorium Parco della Musica - Ennio Morricone (Sala Santa Cecilia), Les Étoiles, gala internazionale di danza, in cartellone il 4 gennaio (ore 21) e il 5 (doppio spettacolo ore 16.30 e ore 21). Giungeranno nella capitale alcune tra le più grandi star del panorama tersicoreo provenienti dalle maggiori compagnie del mondo, che si esibiranno in estratti del repertorio classico ('Lago dei Cigni', 'Bella Addormentata', 'Cenerentola', 'Carmen', 'Le Corsaire') accanto a brani di 'autori' contemporanei (Wayne Mc Gregor, John Neumeier, Marco Goecke). Attesi nella capitale, Marianela Núñez e William Bracewell, Francesca Hayward e Cesar Corrales, Olga Smirnova e Ivan Urban, Renata Shakirova e Kimin Kim, Mira Nadon e Davide Riccardo, Kevin McKenzie, Susan Jones, Chloe Misseldine, Aran Bell, Sergio Bernal, il duo Simone Repele e Sasha Riva, Madison Young, Victor Caixeta.

Daniele Cipriani direttore artistico del gala, giunto alla X edizione, spiega: "Les Étoiles è in miniatura un mondo senza frontiere, né geografiche, né di genere, né di stile di vita. E' un universo dove le maggiori stelle convivono e 'con-danzano', a prescindere dai loro tanti paesi di provenienza, anzi arricchendo l'idioma della danza grazie all'accento stilistico che ognuno di loro 'parla'. Mi sono lasciato ispirare dal grande maestro Pistoletto - aggiunge Cipriani - In particolare da quel suo 'intervento' in cui parla di 'pace preventiva' auspicando che la guerra sia vista come una partita di pallone, in cui il 'nemico' sia in realtà l'amico che ti aiuta a crescere, a migliorare le tue abilità, per vincere la partita della vita".

Idealmente al fianco di Pistoletto, sul palcoscenico della Sala Santa Cecilia il 4 e 5 gennaio 2025 le Etoiles daranno vita alla Danza della pace preventiva. A fine novembre, in occasione del gala Les Étoiles a Milano, la Fondazione Pistoletto Cittadellarte presentò nel foyer del Teatro Arcimboldi un "quadro specchiante" ideato da Pistoletto sul quale le étoiles e gli spettatori apposero le loro firme. L'opera sarà presente dunque anche a Roma e le 19 stelle apporranno le loro firme. Gli spettatori che verranno a vedere gli spettacoli nella Sala Santa Cecilia potranno diventare co-creatori dell'opera apponendovi il proprio autografo. Una firma per la pace preventiva.

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Sport

Cagliari-Inter 0-3: gol di Bastoni, Lautaro e Calhanoglu su...

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In classifica i nerazzurri agganciano così in vetta l'Atalanta, mentre i sardi restano fermi al terzultimo posto

Lautaro Martinez (Fotogramma/Ipa)

Quinto successo di fila in Serie A per l'Inter che vince 3-0 sul Cagliari alla Unipol Domus e aggancia in vetta alla classifica l'Atalanta, impegnata tra pochi minuti all'Olimpico con la Lazio. A decidere il match con i rossoblù sono i gol nella ripresa di Bastoni all'8', di Lautaro al 26' e di Calhanoglu su rigore al 33' che permettono ai campioni d'Italia in carica di salire a quota 40 in classifica insieme alla Dea, a +2 sul Napoli. I sardi, al 4° ko di fila, restano fermi al terzultimo posto con 14 punti.

La partita

Al 3' subito gli ospiti pericolosi: Thuram aggancia un pallone ai 25 metri e spara col destro da posizione centrale. Scuffet vola in tuffo alla propria destra e salva il risultato. Al 12' taglio centrale di Barella con Scuffet che lo anticipa in uscita, ma senza far suo il pallone. Sul proseguo dell'azione prova a calciare Mkhitaryan da fuori, ma manca lo specchio. Al 18' si fanno vedere anche i padroni di casa: Makoumbou calcia dal limite di destro, con anche una deviazione a impennare il pallone che esce di poco.

Alla mezz'ora grande opportunità per Lautaro. Cross di Calhanoglu dalla destra, l'argentino è tutto solo in mezzo all'area ma manda clamorosamente alto da due passi. Al 42' gran tiro di Barella dal limite dell'area dopo un corner allontanato dalla difesa rossoblù, il tiro è forte ma centrale e Scuffet respinge coi pugni. Al 44' storie tese tra Mina e Thuram. Il colombiano stende il francese nei pressi del limite dell'area mentre provava a prendere posizione, poi c'è un nuovo contatto tra i due. Doveri riporta la calma senza estrarre cartellini.

Si riparte con Wieteska per Mina nelle fila del Cagliari. Al 4' il grande ex Barella ci riprova dal limite dopo un corner allontanato dalla difesa del Cagliari, il suo tiro viene murato dalla difesa di casa. All'8' l'Inter sblocca la partita. Cross alto sul secondo palo di Barella che trova la testa di Bastoni: il centrale nerazzurro alza di testa un pallonetto sul secondo palo che scavalca Scuffet. Al 10' nerazzurri vicini al raddoppio: Lautaro può calciare con grande libertà sulla destra dell'area in diagonale, palla larga di pochissimo.

Al 12' Nicola corre ai ripari e inserisce Marin per Obert e Pavoletti per Gaetano. Al 19' palla in verticale per Piccoli in area: uscita tempestiva di Sommer che va sul pallone salvando l'Inter. Al 26' torna al gol Lautaro dopo quasi due mesi. Barella crossa dalla destra e trova il Toro a centro area che si coordina nel migliore di modi e batte Scuffet da distanza ravvicinata. Al 28' doppio cambio per Inzaghi: dentro Zielinski e Carlos Augusto per Dimarco e Barella.

Al 33' l'Inter cala il tris su rigore concesso per un fallo di mano di Wieteska. Dagli 11 metri Calhanoglu supera Scuffet con un destro incrociato. Al 35' triplo cambio nerazzurro con Frattesi, Taremi e Asllani in campo per Thuram, Calhanoglu e Mkhitaryan. Al 39' cambio anche per i padroni di casa con Felici al posto di Piccoli. Negli ultimi minuti il match non ha più nulla da dire e si aspetta senza sussulti il triplice fischio di Doveri.

 

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Esteri

New York, detenuto pestato a morte dalle guardie carcerarie

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Robert Brooks aveva 43 anni. Video mostra il detenuto con le mani legate preso a pugni e calci da tre guardie carcerarie anche quando è privo di sensi

Un carcere americano (Fotogramma)

Un detenuto afroamericano è morto la mattina del 10 dicembre scorso, dopo essere stato vittima il giorno precedente di un brutale pestaggio da parte di alcune guardie carcerarie nel penitenziario di Marcy, nella contea di Oneida (New York). L'uomo, Robert Brooks, 43 anni, è morto dopo il ricovero al Wynn Hospital di Utica. Il decesso è avvenuto per "asfissia dovuta a compressione del collo", secondo il referto medico.

Il video del pestaggio

Il pestaggio è documentato dalle riprese video della telecamera di una delle guardie e mostra il detenuto con le mani legate dietro la schiena preso a pugni e calci da tre guardie carcerarie anche quando è privo di sensi e con il volto insanguinato. Altre guardie assistono senza intervenire. Sul caso sta indagando il procuratore generale di New York, Letitia James, che ha pubblicato la registrazione della telecamera.

"Le mie sincere condoglianze vanno alla famiglia del signor Brooks", ha dichiarato James in una conferenza stampa. "Non ho preso alla leggera la pubblicazione di questo video", ma "è mio dovere e responsabilità" diffondere queste informazioni, ha affermato. James ha detto che è in corso un'indagine "approfondita" e che hanno già incontrato la famiglia di Brooks.

Il commissario della prigione di Stato Daniel Martuscello ha annunciato l'immediato licenziamento delle persone coinvolte e la sospensione dal lavoro e dallo stipendio di altre 13 persone per questo "atto volgare e disumano che ha stroncato senza motivo una vita". Un'altra guardia si è dimessa. Ha anche annunciato cambiamenti "per garantire che nulla di simile possa mai accadere nelle nostre strutture". "Questo è un omicidio e ci saranno dei responsabili", ha sottolineato Martuscello. "Queste persone non rappresentano la cultura del dipartimento o tutto ciò che esso rappresenta", ha sottolineato. Brooks stava scontando una condanna a 12 anni di carcere.

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