A2a completa acquisizione asset distribuzione elettrica Enel in province Milano e Brescia
Cresce la rete gestita dal Gruppo e aumentano gli investimenti in infrastrutture per la decarbonizzazione dei centri urbani
In esecuzione del contratto di compravendita sottoscritto il 9 marzo scorso, A2a ha completato le attività relative al closing dell’acquisizione da e-distribuzione del 90% del capitale sociale di Duereti, veicolo societario beneficiario del conferimento da parte di e-distribuzione delle attività di distribuzione di energia elettrica in alcuni comuni situati nelle province di Milano e Brescia. La cessione della partecipazione ad A2a avrà efficacia a far data dal 31 dicembre 2024.
"Con il completamento di questa acquisizione, la più grande del settore in Italia, il Gruppo incrementa del 70% i contatori elettrici gestiti - con una rete che cresce di 17mila km nelle province di Milano e Brescia – e prevede investimenti aggiuntivi nella distribuzione, che nel complesso superano i 4 miliardi di euro al 2035 - commenta l’amministratore delegato di A2a, Renato Mazzoncini -. Per supportare il percorso di elettrificazione dei consumi in atto e trend come lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, è fondamentale aumentare le risorse destinate alle infrastrutture. A livello europeo per il periodo 2020-2030 sono attesi oltre 580 miliardi di investimenti sulle reti elettriche; solo in Italia fino a 60 miliardi. Abbiamo quindi deciso di acquisire asset rilevanti che consentiranno ad A2a di realizzare economie di scala contribuendo ulteriormente alla crescita di aree già fortemente abitate e industrializzate. L’operazione conferma la nostra strategia per la transizione energetica del Paese e l’impegno del Gruppo per favorire la decarbonizzazione dei centri urbani”.
Il corrispettivo dell’operazione, definito sulla base di un Enterprise Value (riferito al 100% di Duereti) di circa 1,35 miliardi di euro, è pari a circa 1,2 miliardi di euro ed è soggetto a un meccanismo di successivo aggiustamento prezzo, tipico per questo tipo di operazioni. Grazie all’investimento e all’espansione del perimetro di gestione, la Rab elettrica del Gruppo salirà a 3,4 miliardi nel 2035. Il closing è avvenuto a seguito del verificarsi delle condizioni sospensive previste nell’accordo sottoscritto il 9 marzo scorso, tra cui il rilascio dell’autorizzazione Antitrust, il positivo completamento della procedura in materia di Golden Power presso la presidenza del Consiglio dei ministri e il rilascio in favore di Duereti di un’autonoma concessione per l’attività di distribuzione di energia elettrica da parte del Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica. E-distribuzione mantiene una partecipazione pari al 10% del capitale sociale di Duereti, funzionale alla fase di start-up della società, che è oggetto di un meccanismo di opzioni put e call, esercitabili dopo un anno dalla data di closing.
Economia
Confindustria Nautica ricorda Paolo Vitelli
Confindustria Nautica esprime profondo cordoglio per la tragica e prematura scomparsa di Paolo Vitelli, imprenditore illuminato e figura cardine dell’industria nautica nazionale e internazionale. Presidente e fondatore di Azimut Benetti, Paolo Vitelli ha saputo trasformare la sua visione innovativa in una realtà leader mondiale nella progettazione e costruzione di yacht d’eccellenza, contribuendo in maniera decisiva alla promozione del Made in Italy.
Durante il suo lungo mandato alla presidenza dell'Associazione nazionale di categoria, dal 1998 al 2006, ha guidato Confindustria Nautica con lungimiranza e determinazione, ottenendo risultati di grande valore per l’intero comparto. Sotto la sua guida, l’Associazione ha consolidato il proprio ruolo di riferimento istituzionale e strategico, supportando lo sviluppo di un settore che oggi rappresenta un’eccellenza italiana riconosciuta in tutto il mondo.
Paolo Vitelli lascia un’eredità straordinaria: quella di un imprenditore appassionato e visionario, capace di guardare al futuro con coraggio e di generare innovazione e crescita, senza mai perdere di vista il valore delle persone e dell’ambiente. Il Presidente, il Consiglio Generale e i Soci di Confindustria Nautica sono vicini alla figlia Giovanna, alla famiglia e ai dipendenti di Azimut Benetti in questo momento di grande dolore, rendendo omaggio alla vita e carriera di un uomo che ha saputo fare dell’industria nautica italiana un simbolo di eccellenza globale.
Economia
Saldi invernali al via oggi, partenza in Val d’Aosta:...
Il sondaggio Confesercenti-Ipsos, budget medio 218 euro a famiglia
Saldi invernali al via oggi, 2 gennaio 2025. Iniziano ufficialmente dalla Valle d'Aosta le vendite di fine stagione, per poi partire sabato 4 gennaio in tutto il resto d'Italia, con una durata di 60 giorni.
Alto l’interesse dei consumatori: quasi uno su due - il 46% - ha già deciso di acquistare almeno un prodotto, ed un ulteriore 50% valuterà le offerte prima di comprare. È quanto emerge dal consueto sondaggio sui saldi di fine stagione invernali, condotto da Ipsos per Confesercenti.
Il budget. Il 59% degli intervistati ha già pianificato quanto investire nel rinnovo del guardaroba: in media si spenderanno circa 218 euro a famiglia, con una media più alta nel Centro Italia (quasi 263 euro) e tra gli over 34 (quasi 239 euro). Cifre importanti, per un evento promozionale che è ancora il più apprezzato dagli italiani: il 53% degli intervistati ritiene i saldi l’appuntamento più conveniente e utile, mentre solo il 20% indica il Black Friday.
Dove si compra: vincono i negozi. Come accaduto nell’ultima settimana di Natale, anche per i prossimi saldi i punti vendita fisici appaiono in vantaggio sull’online: si comprerà attraverso entrambi i canali, ma otto italiani su dieci (81%) sceglieranno i negozi per almeno un acquisto, contro il 54% che comprerà un prodotto online.
Cosa si cerca. I prodotti moda più desiderati per questi saldi sono maglioni e felpe, indicati dal 51% di chi ha previsto di acquistare. Un effetto dell’arrivo del freddo dopo un autunno caldo, a causa del quale il 30% circa dei consumatori segnala di aver ridotto gli acquisti di abbigliamento invernale. Particolarmente cercati i maglioni di qualità con decorazioni. Seguono, a brevissima distanza, le calzature (49% delle segnalazioni) e poi - ben più staccati - gonne e pantaloni (31%), con un interesse forte per jeans e denim, e maglie e top (30%). Nella lista dei desideri ci sono anche intimo (28%), camicie e camicette (22%), borse (21%) e i capispalla - giubbotti, cappotti e piumini - sempre al 21%. Poi accessori (18%) e abiti e completi (17%).
"I saldi – e in particolare quelli nei negozi fisici – si confermano l’evento promozionale più atteso dagli italiani. Un segnale positivo dopo un autunno caratterizzato da vendite molto fiacche”, dichiara Benny Campobasso, Presidente di Fismo Confesercenti.
“Rimane, tuttavia, il problema della data troppo anticipata: l’inverno climatico è appena iniziato e si rischia di svendere la collezione invernale prima ancora di riuscire a venderla pienamente. Bene la data ‘quasi’ unica di avvio dei saldi – con l’eccezione della Valle d’Aosta – ma dovrebbero essere davvero collocati a fine stagione. È una richiesta che continuiamo a sostenere con forza".
Economia
Gas russo in Europa attraverso l’Ucraina, Gazprom...
Commissione europea: "Interruzione era prevista". Zelensky: "Stop una delle più grandi sconfitte di Mosca". Pichetto: "Scorte adeguate ma valutiamo ulteriori misure"
Lo stop dell'esportazione di gas russo all'Europa attraverso l'Ucraina ''era prevista'' e per questo ''da oltre un anno la Commissione europea si stava coordinando con gli Stati membri'' della Ue per ''garantire forniture di gas alternative''. Lo rende noto la Commissione europea spiegando che l'obiettivo principale è garantire gas ai paesi interessati dell'Europa centrale e orientale. Secondo la Commissione europea, l'infrastruttura del gas della Ue è sufficientemente flessibile da consentire forniture di gas non russo attraverso rotte diverse.
Gazprom ha interrotto da oggi, 1 gennaio 2025, la fornitura di gas naturale attraverso la rete di gasdotti in territorio ucraino alla scadenza degli accordi di transito quinquennali firmati nel 2020. "A causa del ripetuto ed esplicito rifiuto della parte ucraina di estendere questi accordi, Gazprom è stata privata della possibilità tecnica e legale di fornire gas per il transito attraverso il territorio dell'Ucraina a partire dal 1° gennaio 2025", ha annunciato il colosso russo in un comunicato.
Zelensky: "Stop gas russo una delle più grandi sconfitte di Mosca"
L'interruzione del transito del gas russo attraverso l'Ucraina è "una delle più grandi sconfitte di Mosca". Ne è convinto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Quando Putin ottenne il potere in Russia più di 25 anni fa, il transito annuale di gas attraverso l'Ucraina verso l'Europa era di oltre 130 miliardi di metri cubi. Oggi, il transito di gas russo è pari a 0. Questa è una delle più grandi sconfitte di Mosca", ha scritto Zelensky in un post sui social media.
Pichetto: "Scorte adeguate ma valutiamo ulteriori misure"
"In questi mesi, come Mase e come Governo, abbiamo lavorato per mettere in sicurezza il Paese garantendo il completo riempimento degli stoccaggi di gas al primo novembre", afferma in una nota il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. "Sebbene attualmente le scorte siano ancora ad un livello adeguato - spiega - si stanno valutando ulteriori misure per massimizzare la giacenza in stoccaggio al fine di affrontare con tranquillità la stagione invernale in corso". "Inoltre, nel giro di pochi mesi è previsto l’arrivo a Ravenna di un’altra nave rigassificatrice che aumenterà ancora la capacità di importazione di Gnl nella nostra rete", aggiunge il ministro.
"L’attenzione resta tuttavia alta ed è nostro dovere tutelare cittadini e consumatori da possibili futuri rincari dei prezzi. L’appello che come Governo facciamo all’Europa è quello di agire con soluzioni concrete, come quella dell’adozione del price cap, in grado di proteggere tutti i Paesi in egual misura con percorsi di regolamentazione e di obiettivo per la riduzione dei prezzi dell’energia", conclude Pichetto.
Cosa è successo, il perché dello stop
La chiusura della rotta di transito del gas verso l'Europa pone fine a un decennio di relazioni critiche, innescate dall'annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina nel 2022, l'Unione Europea ha raddoppiato i suoi sforzi per ridurre la sua dipendenza dalla Russia, cercando fonti di approvvigionamento alternative e contratti con altri paesi come il Qatar e gli Stati Uniti che hanno aiutato il Vecchio Continente a mantenere prezzi stabili nonostante la riduzione delle forniture dalla Russia.
Tuttavia, anche Gazprom ha sofferto a causa del taglio degli acquisti di gas da parte dei paesi europei. Nell'ultimo anno, la società statale russa ha registrato perdite per oltre 7 miliardi di dollari (6,727 miliardi di euro), nonostante gli sforzi del colosso russo di cercare di compensare questo calo delle esportazioni verso l'Occidente con la Cina. "L'infrastruttura europea del gas è sufficientemente flessibile da fornire gas non russo all'Europa centrale e orientale tramite rotte alternative. L'infrastruttura è stata rafforzata con nuove significative capacità di importazione di gas naturale liquefatto dal 2022", ha affermato la portavoce della Commissione europea Anna-Kaisa Itkonen .
Nonostante l'interruzione dei flussi, non si prevede che la disconnessione con la Russia avrà ripercussioni sostanziali sul mercato energetico europeo. Il mercato del gas rimane stabile attorno ai 48,50 euro al megawattora ad Amsterdam. Tuttavia, nonostante i progressi dell'Ue nella sostituzione delle forniture russe attraverso l'Ucraina, l'Europa ne ha risentito sotto forma di costi energetici più elevati che hanno influito sulla competitività dell'industria comunitaria, in particolare quella tedesca, rispetto al resto del mondo, Stati Uniti e Cina in primis. Anche l'Ucraina risentirà di questa interruzione delle forniture russe attraverso il paese poiché dovrà far fronte ad una perdita di circa 800 milioni di dollari all'anno in tasse di transito dalla Russia, mentre Gazprom perderà circa 5 miliardi di dollari dalla mancata vendita di gas. La Moldavia, uno dei paesi che dipendeva di più dal gas russo che arrivava dall'Ucraina, ha spiegato che dovrà adottare misure per ridurre di un terzo il suo consumo di gas.
Slovacchia: "Conseguenze drastiche"
Il primo ministro slovacco Robert Fico ha messo in guardia dalle ''conseguenze drastiche'' che si verificheranno per l'Unione europea dopo lo stop della fornitura di gas naturale russo.
"L'interruzione del transito del gas attraverso l'Ucraina avrà un impatto drastico su tutti noi nell'Ue, ma non sulla Federazione Russa", ha affermato Fico su Facebook.
Polonia: "Una nuova vittoria"
L'interruzione di gas naturale russo verso l'Ucraina e i Paesi dell'Unione europea è invece, secondo la Polonia, ''una nuova vittoria''. Lo ha scritto su 'X' il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, affermando che lo stop alla fornitura di gas russo rappresenta "una nuova vittoria dopo l'allargamento della Nato a Finlandia e Svezia".