Cecilia Sala, Iran conferma l’arresto: “Ha violato legge islamica”
Il ministro Tajani: "Trattativa delicata e non facile. Facciamo il possibile perché i tempi siano brevi". Intanto in Italia il legale dell'iraniano arrestato chiede i domiciliari
Cecilia Sala è accusata di aver violato "le leggi della Repubblica islamica dell'Iran". È quanto afferma il dipartimento generale delle relazioni con i media internazionali del ministero della Cultura di Teheran, citato dall'agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna, confermando così l'arresto di Sala, avvenuto lo scorso 20 dicembre. Entrata in Iran con visto giornalistico il 14 dicembre, Cecilia Sala si trova in isolamento nel carcere di Evin da oltre 10 giorni.
"Il suo caso - si legge ancora nella dichiarazione citata dall'Irna - è ora nella fase delle indagini. Il suo arresto è avvenuto nel rispetto delle norme vigenti e l'ambasciata italiana a Teheran è stata informata". "Durante questo periodo" - si legge inoltre - a Cecilia Sala "è stato garantito l'accesso consolare ed è stata anche in contatto telefonico con la sua famiglia".
Tajani: "Tempi rilascio non ipotizzabili, trattativa delicata"
I tempi per il rilascio di Sala "non sono ipotizzabili, perché la trattativa è molto delicata e non è facile. Noi facciamo tutto il possibile perché i tempi siano brevi ma non dipende dall'autorità italiana, la situazione è abbastanza complicata per questo abbiamo chiesto il massimo riserbo", ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite a Zona Bianca.
"Il dialogo è aperto e noi stiamo cercando in tutti i modi per cercare di riportarla a casa il prima possibile. Il governo sta facendo il massimo", ha detto ancora Tajani assicurando di essere "in stretto contatto con la famiglia costantemente informata da me sull'evoluzione della situazione".
"Le condizioni di salute sono buone. Certamente è preoccupata per la sua condizione di detenzione e spera di uscire dal carcere il prima possibile", ha continuato il ministro.
Legale iraniano arrestato chiede domiciliari
Intanto in Italia il legale di Mohammad Abedini Najafabadi, il cittadino iraniano bloccato a Malpensa il 16 dicembre scorso su ordine della giustizia americana, sta per depositare un’istanza alla Corte d’Appello di Milano per chiedere gli arresti domiciliari del suo assistito. A dirlo all’AdnKronos è l’avvocato Alfredo De Francesco.
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Stallo in negoziati Hamas-Israele, accordo difficile prima...
Secondo il Wall Street Journal Hamas insiste che Israele si impegni a rispettare una tregua permanente nella Striscia di Gaza, condizione che Tel Aviv continua a respingere
E' stallo nei negoziati tra Hamas e Israele per arrivare a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e al rilascio degli ostaggi ancora trattenuti nell'enclave palestinese. Tanto che un accordo risulta alquanto improbabile prima che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden lasci l'incarico al suo successore Donald Trump. Lo scrive il Wall Street Journal citando mediatori arabi, secondo i quali Hamas sta insistendo he Israele si impegni a rispettare una tregua permanente nella Striscia di Gaza, condizione che Tel Aviv continua a respingere.
La mancanza di progressi nei colloqui è un duro colpo per il team del presidente Biden, che ha investito molto tempo e capitale politico spingendo inutilmente per un accordo, scrive il Wall Street Journal. Anche per i palestinesi di Gaza, stanchi di oltre un anno di combattimenti e privazioni, è una grande delusione tanto che hanno chiesto sui social media a Hamas di accettare un accordo che aiuterebbe a porre fine alla guerra.
Intanto in Israele le famiglie degli ostaggi stanno esercitando forti pressioni sul primo ministro Benjamin Netanyahu affinché raggiunga un accordo che garantisca la loro liberazione, sostenendo che ogni giorno di prigionia mette a rischio la loro vita e la loro salute.
Le speranze di un accordo tra Israele e Hamas erano aumentate dopo che Hezbollah aveva accettato le condizioni per un cessate il fuoco in Libano. Ma i colloqui si sono arenati man mano che si entrava nei dettagli ed entrambe le parti hanno indurito le loro posizioni. I mediatori hanno detto che Israele ha insistito sul fatto di ricevere solo ostaggi vivi in qualsiasi scambio e si è rifiutato di approvare il rilascio di alcuni dei detenuti palestinesi, mentre Hamas ha ripreso la sua richiesta di porre fine alla guerra.
L'ufficio di Netanyahu ha rifiutato una richiesta di commento da parte del Wall Street Journal, ma ha pubblicamente accusato Hamas di rinnegare i suoi impegni. Hamas ha invece accusato Israele di aver cambiato le sue richieste. ma ha detto che i negoziati, seppur ritardati, non sono ancora falliti.
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Strage New Orleans, auto su folla. Killer ucciso, caccia ai...
Quindici morti ma tra feriti alcuni sono gravi. Shamsud Din Jabbar, ex militare americano, aveva una bandiera dell'Isis: potrebbe non aver agito da solo
Con l'auto si è lanciato sulla folla che stava festeggiando il Capodanno a New Orleans, in Bourbon Street. Poi è sceso dal veicolo e ha iniziato a sparare. Il bilancio provvisorio della strage è di almeno 15 morti, ma tra i feriti - una trentina - alcuni sono in condizioni critiche.
Il killer è un ex soldato Usa
Il killer è stato ucciso dalla polizia. Shamsud Din Jabbar, cittadino americano ed ex militare Usa, è morto nello scontro a fuoco con gli agenti. Il 42enne del Texas aveva con sé una bandiera dell'Isis: "Era intenzionato a provocare una carneficina", ha affermato la sovrintendente della polizia Anne Kirkpatrick.
Nell'indagine per terrorismo si lavora per completare il mosaico e delineare il ritratto completo dell'uomo. "Riteniamo che sia stato congedato con onore, ma stiamo lavorando su questo processo, cercando di raccogliere tutte queste informazioni", ha affermato l'agente speciale dell'Fbi Alethea Duncan.
Caccia ai complici
Prende corpo l'ipotesi secondo cui Jabbar fosse un elemento di un quadro più ampio: potrebbe non essere "l'unico responsabile" della strage, ha detto ancora Duncan.
Armi e "potenziali ordigni esplosivi improvvisati" sono stati trovati nel pick-up usato per l'azione. Ma altri ordigni sono stati rinvenuti nel quartiere francese della città e disinnescati, ha riferito l'Fbi.
Secondo le news diffuse dalla Cnn, gli investigatori avrebbero raccolto prove relative al coinvolgimento di altri soggetti: non si sarebbe trattato, quindi, di un attacco condotto da un lupo solitario. Vengono esaminati anche documenti che potrebbero confermare la tesi di un'azione targata Isis. Gli inquirenti non hanno fornito informazioni ufficiali ma nelle ultime ore le risorse destinate all'indagine, nella zona della strage, sarebbero state sensibimente incrementate.
Gli investigatori stanno cercando di determinare possibili associazioni e affiliazioni del sospettato con organizzazioni terroristiche. Gli specialisti dell'antiterrorismo hanno messo in evidenza diversi segnali che portano in questa direzione.
"Portando con sé una bandiera dell'Isis durante l'attacco, il sospettato voleva dimostrare di essere un vero credente, allineato alla causa dell'Isis e forse sperare di spingere altri a fare lo stesso", ha detto al New York Times Colin P. Clarke, analista antiterrorismo presso il Soufan Group, una società di consulenza sulla sicurezza con sede a New York. Clarke ha sottolineato che l'attacco è stato piuttosto sofisticato, dati i molteplici elementi coinvolti: speronamento con il pick-up, armi da fuoco e ordigni esplosivi improvvisati: "Questo orribile attacco è un doloroso promemoria di quanto sia efficace la propaganda dell'Isis nell'ispirare estremisti violenti, tra cui molti che vivono in Occidente
Cosa non ha funzionato
L'analisi dei video registrati dalle telecamere presenti nella zona ha permesso di evidenziare alcuni dettagli, confermati dalle autorità. Alcune barriere mobili installate anni fa avrebbero potuto ostacolare il pick-up: negli ultimi giorni, però, non erano normalmente attive. Shabbar è stato in grado di evitare un'auto della polizia, ferma a un varco di Bourbon Street, e ha accelerato sul marciapiede.
I racconti
Sono racconti terrorizzati quelli dei testimoni della strage. "Tutto quello che ho visto è stato un veicolo che si lanciava contro tutti sul lato sinistro del marciapiede di Bourbon", ha detto Kevin Garcia, 22 anni, parlando alla Cnn poco dopo la strage. "Un corpo mi è volato addosso", ha affermato, aggiungendo di aver anche sentito degli spari.
Un'altra testimone, Whit Davis, 22 anni, di Shreveport, Louisiana, ha raccontato che l'attacco è avvenuto mentre si trovava in una discoteca. "Tutti hanno iniziato a urlare e a correre verso il retro del locale. Siamo rimasti bloccati per un po' e poi la situazione si è calmata, ma non ci hanno lasciato uscire", ha detto Davis. "Quando finalmente ci hanno fatto uscire dal club, la polizia ci ha fatto indicato dove camminare e ci ha detto di andarcene velocemente dalla zona. Ho visto alcuni cadaveri che non sono riusciti a coprire e molte persone che ricevevano il primo soccorso", ha aggiunto. La polizia ha ordinato alle persone presenti sul posto di mettere via i cellulari e di andarsene il prima possibile, ha affermato Davis.
Le parole di Biden
"Non esiste alcuna giustificazione per la violenza di alcun tipo e non tollereremo alcun attacco contro nessuna delle comunità del nostro Paese", ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. In una nota diffusa dalla Casa Bianca, Biden ha spiegato di essere stato costantemente informato sull'accaduto per tutta la giornata e di essere grato per "la risposta coraggiosa e rapida delle forze dell'ordine locali nell'impedire un numero ancora maggiore di morti e feriti".
Biden ha poi spiegato di aver disposto che vengano garantite "tutte le risorse disponibili", mentre ha sottolineato che gli agenti delle forze dell'ordine lavorano "assiduamente" per arrivare in fondo a quanto accaduto il più rapidamente possibile. "Nel frattempo, il mio pensiero va alle vittime e alle loro famiglie che stavano semplicemente cercando di celebrare la festa" di Capodanno, ha affermato.
Politica
Vannacci, spunta collana con ascia bipenne: “Solo...
E' un simbolo classico ma anche di Ordine nuovo. Il generale: "Lo indosso fregandomene delle strumentalizzazioni"
Non è passata inosservata la collanina con ciondolo, indossata oggi dal generale Roberto Vannacci, eurodeputato della Lega, tra i protagonisti del 'tuffo' di capodanno a Viareggio. L'ex capo della Folgore, è stato infatti immortalato con al collo un monile che riproduce un'ascia bipenne, simbolo presente nella cultura classica dell'Occidente, ma anche nordica, e poi divenuto a fine anni '60 il logo del movimento 'Ordine Nuovo'. Fondato da Pino Rauti e da Clemente Graziani, Ordine Nuovo fu sciolto nel '73 con l'accusa di ricostituzione del partito fascista. Tra le sue fila anche terroristi come Pierluigi Concutelli, condannato all'ergastolo per l'omicidio del giudice Vittorio Occorsio nel 1976.
"Sì, porto alla catenina un pendaglio d'oro regalatomi da mia madre più di trenta anni fa e che ho ricominciato a indossare da quando è deceduta", dice a scanso di equivoci il generale, interpellato dall'AdnKronos. "Il monile è stato comprato a Creta dove l'ascia bipenne è il simbolo stesso dell'isola. Rappresenta il potere, la forza e l'audacia -spiega Vannacci-. Al contrario di quanto si possa pensare, la bipenne è connessa alla simbologia femminile ed è stata addirittura ripresa da vari movimenti femministi e lesbici".
"Se esamina il gioiello -dice Vannacci commentando la foto in questione- vedrà che anche esteticamente non ha nulla a che vedere con le rappresentazioni della stessa arma riprese da vari movimenti politici". Si tratta dunque di "un ricordo di mia madre a cui sono particolarmente attaccato e che, nonostante le pretestuose polemiche che una certa stampa non mancherà di innescare, continuerò a portare con fierezza fregandomene dei commenti strumentali", conclude Vannacci.