Disastro aereo in Sudcorea, Seul ispeziona tutti i Boeing 737 in funzione
Pianificata una ispezione speciale dei Boeing 737 in funzione nel Paese, nell'incidente sono morte 179 persone
I piloti del volo Jeju Air che è uscito dalla pista e ha preso fuoco a Muan, in Sudcorea, avevano segnalato un impatto con un uccello poco prima dell'atterraggio di fortuna e dello schianto. Lo ha rivelato l'agenzia di stampa Yonhap, citando il Ministero dei Trasporti sudcoreano.
I piloti avevano lanciato un segnale di Mayday dopo l'impatto con un uccello all'aeroporto internazionale di Muan, nella provincia di Jeolla, a circa 288 chilometri a sud-ovest di Seul. Le informazioni confermano il sospetto che il carrello di atterraggio del Boeing 737-800 della Jeju Air possa essere stato colpito. Secondo le autorità, la torre di controllo dell'aeroporto aveva emesso un allarme aviario poco prima dell'incidente.
L'aereo è atterrato senza carrello, ha sbandato lungo la pista e si è schiantato contro un muro di cemento prima di prendere fuoco. Trasportava 181 persone, 179 delle quali sono rimaste uccise. I due sopravvissuti erano entrambi membri dell'equipaggio. A parte due cittadini thailandesi, tutti i passeggeri erano di nazionalità coreana.
Seul ispeziona tutti i Boeing 737 in funzione
La Corea del Sud ha intanto annunciato di star pianificando una "ispezione speciale" di tutti i Boeing 737-800 in funzione nel Paese. “101 aerei della serie B737-800 sono attualmente in funzione in Corea del Sud. Di conseguenza, stiamo rivedendo i piani per condurre un'ispezione speciale sugli aerei B737-800”, ha dichiarato Joo Jong-wan, capo dell'ufficio per la politica dell'aviazione presso il ministero dei Trasporti sudcoreano.
L'incidente
L'aereo con 181 persone a bordo si è schiantato ieri durante l'atterraggio. I soccorritori hanno tratto in salvo due membri dell'equipaggio. Tra le vittime sono finora 77 quelle identificate. I media locali hanno mostrato l'aereo sbandare lungo la pista, apparentemente senza il carrello di atterraggio in funzione, prima di schiantarsi contro un muro ed esplodere.
Lee Jeong-hyeon, capo della stazione dei vigili del fuoco di Muan, ha affermato che ci sono varie ipotesi circa le cause dell'incidente, tra cui quella che l'aereo sia stato appunto colpito da un cosiddetto 'bird strike'. Testimoni hanno riferito di aver sentito una "forte esplosione" e di aver visto scintille nel motore dell'aereo prima che si schiantasse. La scatola nera dell'aereo è stata recuperata e si sta ancora cercando il dispositivo di registrazione vocale della cabina di pilotaggio.
Funzionari del ministero dei Trasporti di Seul hanno affermato che la loro prima valutazione dei registri delle comunicazioni mostra che la torre di controllo dell'aeroporto ha emesso un 'bird strike warning' poco prima dell'atterraggio. Tra i passeggeri del volo c'erano due cittadini thailandesi e si ritiene che tutti gli altri fossero sudcoreani.
Esperti: colpa di un muro di cemento vicino alla pista
Gli analisti dell'aviazione stanno valutando diversi fattori che potrebbero aver contribuito all'incidente aereo, tra cui una struttura di cemento vicino alla pista, contro la quale l'aereo di linea si è schiantato, esplodendo, ha riferito oggi il New York Times.
La maggior parte degli aeroporti non dispone di strutture simili così vicine alle piste, dicono gli esperti. Quando le hanno, sono generalmente realizzate con materiali più morbidi, progettati per rompersi o assorbire l’impatto, con un danno minimo per un aereo che esce di pista. "I dettagli sulla causa dell'incidente avvenuto domenica del volo Jeju Air 7C2216, il peggiore mai avvenuto sul suolo sudcoreano, probabilmente rimarranno poco chiari fino a quando gli investigatori non pubblicheranno i loro risultati preliminari, attesi per il mese prossimo", si legge nel rapporto.
Gli esperti mettono in guardia dal trarre conclusioni anche sul possibile ruolo delle infrastrutture aeroportuali, fino al completamento dei rilievi. Ma nei giorni a venire, "gli investigatori esamineranno quel muro", ha affermato Hassan Shahidi, presidente della Flight Safety Foundation, un'organizzazione no-profit che fornisce indicazioni sulla sicurezza all'industria aeronautica.
Esteri
Strage New Orleans, almeno 15 morti. Biden: “Killer...
Tra le decine di feriti molti sono gravi. Il presidente Usa: "Indaghiamo su possibile connessione con attacco Las Vegas"
Poche ore prima di lanciarsi con un pick-up sulla folla che festeggiava il Capodanno a New Orleans, il killer Shamsud-Din Jabbari ha postato sui social video ispirati all'Isis "esprimendo il desiderio di uccidere. A dichiararlo il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Intanto il bilancio della strage è salito ad almeno 15 morti e decine di feriti, dei quali alcuni sono in gravi condizioni.
Il capo della polizia di New Orleans, Anne Kirkpatrick, ha dichiarato che l'aggressore “stava cercando di investire quante più persone possibile”. E ha poi aggiunto: “Era determinato a provocare una carneficina”. Dopo essere sceso dal veicolo, il 42enne - cittadino americano nato in Texas, che aveva prestato servizio nell'esercito Usa per molti anni - dopo aver sparato contro la gente, avrebbe ingaggiato un conflitto a fuoco con gli agenti, ferendone due, prima di essere ucciso nello scontro. Biden ha anche ribadito che gli investigatori hanno trovato potenziali ordigni esplosivi nel pick-up, nel quale c'era anche bandiera dello Stato Islamico.
Secondo quanto riferito dagli investigatori, l'attentatore avrebbe registrato diversi video anche nei giorni precedenti all'attacco. Le registrazioni sono passate al setaccio dalle forze dell'ordine e secondo quanto riporta la Cnn il sospettato farebbe riferimento al suo divorzio e a come inizialmente aveva pianificato di riunire la sua famiglia per una "festa" con l'intenzione di ucciderli. Jabbar avrebbe anche parlato di come ha cambiato i suoi piani, dicendo di essersi unito all'Isis. Nei video anche riferimenti a diversi sogni che aveva fatto sul perché avrebbe dovuto unirsi all'Isis.
Non è chiaro se l'uomo abbia agito da solo
Ma a distanza di ore dal devastante attacco, non è ancora chiaro se l'attentatore avesse dei complici. Secondo diversi media, gli investigatori stanno esaminando i filmati di sorveglianza che mostrano un gruppo sospetto di quattro persone. Inizialmente si sospettava che potessero aver piazzato degli ordigni esplosivi nel quartiere colpito. Tuttavia, poco tempo dopo, si è detto che i sospetti erano stati scartati. In precedenza, l'investigatore dell'Fbi Alethea Duncan aveva dichiarato di non ritenere il conducente “l'unico responsabile”.
Biden: "Indaghiamo su possibile connessione attacchi New Orleans e Las Vegas"
Il presidente degli Stati Uniti ha inoltre informato da Camp David che le autorità stanno indagando su “ogni possibile connessione” tra l'attacco mortale avvenuto a New Orleans e l'esplosione di un Cybertruck fuori da un hotel Trump a Las Vegas. Le forze dell'ordine stanno indagando sull'esplosione del veicolo Tesla “anche per capire se c'è un possibile collegamento con l'attacco a New Orleans”, ha detto Biden ai giornalisti, aggiungendo: “Per ora non c'è nulla da riferire in merito”.
Esteri
Strage New Orleans, killer identificato: “Aveva...
Il 42enne Shamsud Din Jabbar, cittadino americano, ha provocato la morte di 10 persone ed è stato ucciso dalla polizia
Un cittadino americano con una bandiera dell'Isis: ecco chi è l'autore della strage di Capodanno di New Orleans. E' stato identificato l'uomo che oggi, 1 gennaio 2025, a bordo di un pick up si è lanciato a tutta velocità contro la folla che festeggiava il Capodanno nella centralissima Bourbon Street uccidendo almeno 10 persone. Si tratta di Shamsud Din Jabbar, cittadino americano di 42 anni originario del Texas. Secondo la Cnn, l'uomo aveva con sé una bandiera dell'Isis. Sul pick up, che sarebbe stato noleggiato, sarebbero stati rinvenuti dispositivi in grado di esplodere.
Jabbar in passato avrebbe prestato servizio nell'esercito degli Stati Uniti. Sui social rimbalza un vecchio video dell'uomo, che nella clip parlerebbe del proprio incarico in una società immobiliare.
La polizia ha confermato che gli agenti hanno sparato e ucciso Shamsud Din Jabbar. "Dopo che il veicolo si è fermato, il sospettato ha aperto il fuoco contro gli agenti intervenuti, che hanno risposto al fuoco", ha affermato la polizia di New Orleans, come riporta la Cnn. Nello scontro a fuoco sono rimasti feriti due agenti di polizia, le cui condizioni sono stabili.
In attesa che gli inquirenti forniscano ulteriori informazioni, il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha collegato l'attacco all'immigrazione illegale. "Ho detto che i criminali che arrivano sono molto peggiori di quelli che abbiamo nel Paese e si è rivelato vero", ha scritto Trump su Truth Social.
Trump ha anche affermato che il tasso di criminalità della nazione "è a un livello che nessuno ha mai visto" e che la sua Amministrazione "sosterrà pienamente" la città di New Orleans nelle indagini e nella ripresa dall'attacco subito. "I nostri cuori sono con tutte le vittime innocenti e i loro cari, compresi i coraggiosi agenti del dipartimento di polizia di New Orleans", ha scritto Trump.
Esteri
Cecilia Sala, Italia chiede rilascio immediato e garanzie...
E' quanto si apprende dalla Farnesina
L'Italia ha chiesto al governo dell'Iran la ''liberazione immediata'' della giornalista italiana Cecilia Sala e "garanzie totali sulle sue condizioni di detenzione". E' quanto si apprende dalla Farnesina. Tali richieste sono contenute in una nota verbale che il ministero degli Esteri italiano ha consegnato al governo iraniano attraverso l'ambasciatrice a Teheran Paola Amadei.
La nota si inserisce nell'ambito del lavoro che il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sta portando avanti con la premier Giorgia Meloni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano per arrivare a una rapida e positiva soluzione della vicenda.
Sala è accusata di aver violato "le leggi della Repubblica islamica dell'Iran". Entrata in Iran con visto giornalistico il 14 dicembre, la giornalista si trova in isolamento nel carcere di Evin da oltre 10 giorni.
Il pensiero di Mattarella per Cecilia Sala
"Interpreto, in queste ore, l’angoscia di tutti per la detenzione di Cecilia Sala. Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di fine anno. "Quanto avviene segnala ancora una volta il valore della libera informazione. Tanti giornalisti rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove. Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità", ha sottolineato il capo dello Stato (VIDEO).