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Dopo l’anticiclone è rischio gelo, le previsioni meteo

Che tempo farà fino a mercoledì 1 gennaio

Meteo Italia, le previsioni di oggi - Fotogramma

Bel tempo, poche piogge, cieli sereni e temperature piacevoli. L'anticiclone della Azzorre sta regalando all'Italia una fase meteo davvero positiva. Ma quanto durerà? Il rischio che tutto cambi è purtroppo dietro l'angolo con aria gelida in arrivo, almeno stando alle previsioni degli esperti. Intanto, per la giornata di oggi, 30 dicembre, e per i giorni a venire - compreso il Capodanno e i primi giorni del 2025 - il tempo rimane fortunatamente stabile.

Gli scenari meteo dopo Capodanno

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it non ha dubbi sul tempo che farà fino a Capodanno, dopodiché ci propone uno scenario a dir poco stupefacente e che i principali modelli meteorologici stanno proponendo da alcuni giorni.

Ma andiamo con ordine. La presenza dell’alta pressione delle Azzorre che sta interessando non solo l’Italia, ma la quasi totalità dell’Europa, garantirà un’atmosfera stabile fino ai primi giorni dopo Capodanno. Dovremo aspettarci quindi bel tempo prevalente, rare piogge (più probabili tra Liguria e Toscana), il ritorno della nebbia, anche fitta e persistente sulla Pianura Padana e temperature tutto sommato piacevoli di giorno dove splenderà il sole e fredde invece dove la nebbia sarà persistente.

Questo bello scenario ci accompagnerà anche nella notte di San Silvestro e il giorno di Capodanno. Le cose potrebbero cambiare nei giorni successivi.

I principali modelli meteorologici, in primis il Centro Europeo, presente in Italia nella città di Bologna, prevedono che l’anticiclone delle Azzorre a partire dal 4-5 gennaio si innalzi fin verso il Circolo Polare Artico e da qui andrebbe a pescare aria gelida che velocemente, dopo aver attraversato gli Stati centrali, raggiungerebbe anche l’Italia. Questa possibile irruzione gelida comporterebbe un forte abbassamento delle temperature dapprima al Nord e poi anche al Centro-Sud. Inoltre, l’aria gelida scontrandosi con quella mite preesistente darebbe forma a un ciclone potenzialmente carico di maltempo. Dato il previsto calo termico la neve tornerebbe a scendere a quote bassissime, se non fino in pianura. Questo è lo scenario che ci farà rabbrividire per il periodo attorno alla befana e il rientro a scuola e al lavoro per molti italiani, vedremo se verrà confermato nei prossimi giorni. Se non dovesse essere confermato l’alternativa sarebbe l’ingombrante presenza dell’alta pressione.

Le previsioni meteo nel dettaglio

Lunedì 30. Al Nord: bel tempo, torna la nebbia in serata. Al Centro: sole prevalente. Al Sud: cielo poco nuvoloso, clima piacevole di giorno.

Martedì 31. Al Nord: bel tempo, salvo nebbie persistenti in pianura. Al Centro: soleggiato, salvo più nubi in Toscana. Al Sud: bel tempo prevalente.

Mercoledì 1. Al Nord: nebbie in pianura, sole in montagna. Al Centro: cielo a tratti molto nuvoloso. Al Sud: soleggiato.

Tendenza: sempre più nubi al Centro-Nord, piovaschi tra Liguria e Toscana.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Cronaca

Freddo, pioggia e neve: previsioni meteo fino alla Befana

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In arrivo due perturbazioni, poi possibile ondata di gelo artico

Previsioni meteo Italia - (Fotogramma)

In arrivo due perturbazioni sull'Italia da qui alla Befana, in attesa poi di una possibile ondata di gelo artico. L’inizio del 2025 non sarà dunque statico come lo sono stati gli ultimi giorni del 2024, segnati dalla presenza dell’alta pressione delle Azzorre: fino al giorno dell’Epifania il nostro Paese verrà attraversata da ben due perturbazioni, in attesa poi di una possibile ondata di gelo artico.

In arrivo due perturbazioni

Saranno due le perturbazioni che si avvicenderanno fino al 6 gennaio. Entrambe saranno alimentate da aria polare in quota e sospinte da venti meridionali, anche forti nella seconda di esse. La prima inizierà a interessare l’Italia già da domani, venerdì 3 gennaio, con piogge in arrivo sull’Emilia Romagna, successivamente al Centro e quindi in Campania. Questo fronte instabile sfilerà velocemente verso il Sud peninsulare nella giornata di sabato 4 gennaio. L’aria fredda polare in quota favorirà la caduta della neve fin sopra i 900-1000 metri sui rilievi emiliano romagnoli e dai 1400 metri sui rilievi del Centro.

La seconda perturbazione si attiverà sul finire di domenica 5 gennaio, compromettendo il giorno dell’Epifania. Questo corpo nuvoloso sarà sospinto da venti piuttosto forti che soffieranno di Libeccio e Scirocco rendendo i mari molto mossi. Le precipitazioni interesseranno a carattere irregolare tutto il Nord e la Toscana. La neve tornerà a cadere sulle Alpi sopra i 6-800 metri, ma vi è il rischio di vedere qualche fiocco anche su alcune zone pianeggianti di Piemonte, Lombardia ed Emilia.

Successivamente, lo sguardo poi si concentra a quello che potrebbe accadere verso il 9-10 gennaio quando un’irruzione di aria fredda dal Nord Europa potrebbe dar vita a un guasto del tempo su tante regioni.

Oggi, giovedì 2 gennaio - Al Nord: cielo spesso coperto, piogge sullo spezzino. Al Centro: piogge sull’Alta Toscana, molte nubi altrove. Al Sud: in prevalenza soleggiato.

Domani, venerdì 3 gennaio: Al Nord: piogge in Emilia Romagna. Al Centro: peggiora con piogge sparse. Al Sud: peggiora in Campania con piogge.

Sabato 4 gennaio - Al Nord: possibili nebbie o nubi basse in pianura, altrimenti sole. Al Centro: nubi al mattino poi sole. Al Sud: ultimi rovesci su Calabria e Basilicata.

Tendenza - domenica nuova perturbazione dalla sera, Epifania con pioggia e neve a quote medie al Nord; forti venti ovunque.

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Gaza, raid Israele su Khan Younis: “11 morti, ucciso...

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Media: i caccia dell'esercito israeliano hanno attaccato all'alba la 'zona umanitaria' di al-Mawasi

Khan Younis

Nuovo raid dell'Idf a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. I caccia dell'esercito israeliano hanno attaccato all'alba la 'zona umanitaria' di al-Mawasi, uccidendo 11 sfollati palestinesi, tra cui tre bambini, che cercavano riparo nelle tende. Lo ha reso noto il quotidiano filo-Hamas 'Filastin'. Le squadre della protezione civile giunte sul luogo dell'attacco hanno confermato che tra i morti c'erano il direttore della polizia della Striscia di Gaza, il generale Mahmoud Salah, e il suo vice, il generale di brigata Husam Mustafa Shahwan.

Leader Hezbollah: "Resistenza continua e ha ripreso salute, nostra fede radicata"

Il leader del partito-milizia sciita libanese Hezbollah, Naim Qassem, ha assicurato che dal 27 novembre - data in cui è entrato in vigore il cessate il fuoco con Israele in Libano - il gruppo "ha ripreso salute", diventando più forte. "La resistenza continua e ha ripreso salute. Ha una fede profondamente radicata", ha dichiarato Qassem in un discorso televisivo, in cui si è detto convinto che i sostenitori di Hezbollah possano "diventare più forti in futuro", soprattutto dopo che Israele è "smascherato davanti al Paese e il mondo come entità brutale e criminale, con il sostegno criminale americano". Riguardo al cessate il fuoco, ha assicurato che il gruppo "ha cominciato ad attuarlo", anche se è "lo Stato libanese ad essere responsabile di monitorarlo e mantenerlo" fino a quando le truppe israeliane non lasceranno il territorio. Pertanto, ha definito questa "un'opportunità per lo Stato libanese di dimostrare il proprio valore attraverso l'azione politica".

Qassem ha ribadito di essere pronto a lavorare con i partner nel Paese per eleggere un presidente, carica bloccata da più di due anni nel mezzo di una grave crisi politica, e per “ricostruire ciò che è stato distrutto”, con l'obiettivo di "mettere in moto gli ingranaggi dello Stato secondo le sue leggi, e avviare una serie di riforme". "Dobbiamo valutare gli eventi accaduti in questa guerra di aggressione, trarre vantaggio dai suoi risultati e sviluppare le nostre azioni con le lezioni apprese", ha aggiunto, descrivendo la resistenza delle milizie a sostegno della Striscia di Gaza come "leggendaria".

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Esteri

Strage New Orleans, almeno 15 morti. Biden: “Killer...

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Tra le decine di feriti molti sono gravi. Il presidente Usa: "Indaghiamo su possibile connessione con attacco Las Vegas"

Il luogo della strage - (Afp)

Poche ore prima di lanciarsi con un pick-up sulla folla che festeggiava il Capodanno a New Orleans, il killer Shamsud-Din Jabbari ha postato sui social video ispirati all'Isis "esprimendo il desiderio di uccidere. A dichiararlo il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Intanto il bilancio della strage è salito ad almeno 15 morti e decine di feriti, dei quali alcuni sono in gravi condizioni.

Il capo della polizia di New Orleans, Anne Kirkpatrick, ha dichiarato che l'aggressore “stava cercando di investire quante più persone possibile”. E ha poi aggiunto: “Era determinato a provocare una carneficina”. Dopo essere sceso dal veicolo, il 42enne - cittadino americano nato in Texas, che aveva prestato servizio nell'esercito Usa per molti anni - dopo aver sparato contro la gente, avrebbe ingaggiato un conflitto a fuoco con gli agenti, ferendone due, prima di essere ucciso nello scontro. Biden ha anche ribadito che gli investigatori hanno trovato potenziali ordigni esplosivi nel pick-up, nel quale c'era anche bandiera dello Stato Islamico.

Secondo quanto riferito dagli investigatori, l'attentatore avrebbe registrato diversi video anche nei giorni precedenti all'attacco. Le registrazioni sono passate al setaccio dalle forze dell'ordine e secondo quanto riporta la Cnn il sospettato farebbe riferimento al suo divorzio e a come inizialmente aveva pianificato di riunire la sua famiglia per una "festa" con l'intenzione di ucciderli. Jabbar avrebbe anche parlato di come ha cambiato i suoi piani, dicendo di essersi unito all'Isis. Nei video anche riferimenti a diversi sogni che aveva fatto sul perché avrebbe dovuto unirsi all'Isis.

Non è chiaro se l'uomo abbia agito da solo

Ma a distanza di ore dal devastante attacco, non è ancora chiaro se l'attentatore avesse dei complici. Secondo diversi media, gli investigatori stanno esaminando i filmati di sorveglianza che mostrano un gruppo sospetto di quattro persone. Inizialmente si sospettava che potessero aver piazzato degli ordigni esplosivi nel quartiere colpito. Tuttavia, poco tempo dopo, si è detto che i sospetti erano stati scartati. In precedenza, l'investigatore dell'Fbi Alethea Duncan aveva dichiarato di non ritenere il conducente “l'unico responsabile”.

Biden: "Indaghiamo su possibile connessione attacchi New Orleans e Las Vegas"

Il presidente degli Stati Uniti ha inoltre informato da Camp David che le autorità stanno indagando su “ogni possibile connessione” tra l'attacco mortale avvenuto a New Orleans e l'esplosione di un Cybertruck fuori da un hotel Trump a Las Vegas. Le forze dell'ordine stanno indagando sull'esplosione del veicolo Tesla “anche per capire se c'è un possibile collegamento con l'attacco a New Orleans”, ha detto Biden ai giornalisti, aggiungendo: “Per ora non c'è nulla da riferire in merito”.

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