Fiorentina, vietata trasferta ai tifosi per cori contro Vlahovic. Punite altre tre curve
Divieto di trasferta anche per Cremonese, Brescia e Salernitana
Tifo violento, cori razzisti. Vietate le prossime trasferte ai tifosi della Cremonese, del Brescia, della Salernitana e della Fiorentina. Sono le determinazioni del dipartimento della pubblica sicurezza che, come apprende l’Adnkronos, ha invitato i prefetti di Cremona, Brescia e tutte le questure interessate a far predisporre le dovute ordinanze di divieto di trasferta.
I fatti: Il giorno di Santo Stefano, allo stadio Benito Stirpe, si gioca il match di serie B Frosinone-Salernitana. Durante la partita, intorno alle 16.30, è stata lanciata una bomba carta da un tifoso ospite contro 7 operatori sanitari, accompagnati poi in ospedale per accertamenti all’udito. Di qui la decisione di vietare la prossima trasferta ai tifosi della Salernitana.
Domenica pomeriggio, poi, ancora Serie B. Stavolta Cremonese–Brescia. Nella fase finale del deflusso, nelle vie vicine allo stadio Giovanni Zini, circa 250 tifosi bresciani hanno tentato di oltrepassare il cordone delle forze dell’ordine, lanciando oggetti contro i reparti mobili schierati per entrare in contatto con la tifoseria locale. Gli agenti della Polizia di Stato, con una azione di alleggerimento e l’utilizzo di lacrimogeni, sono riusciti a far desistere gli ultras. Contestualmente, da un bar nelle vicinanze dell’impianto sportivo, circa 150 tifosi ‘di casa’ hanno tentato di raggiungere la tifoseria avversaria. Nell’azione di alleggerimento, durante la quale gli ultras sono stati bloccati e allontanati, cinque tra poliziotti e carabinieri sono stati lievemente feriti. Tre le prossime trasferte vietate a entrambe le tifoserie.
Quindi, domenica pomeriggio, a Torino, durante il match di serie A tra Juventus e Fiorentina, al ventesimo del primo tempo, dal settore ospiti hanno gridato ‘Zingaro’ all’attaccante bianconero Vlahovic, costringendo l’arbitro a interrompere due minuti la partita per far terminare i cori che, come poi accertato dalle telecamere, i sono stati intonati da quasi tutto il settore. Il fatto avvenuto in campo sarà oggetto di decisione oggi del giudice sportivo, ma intanto è stato determinato il divieto della prossima trasferta per i tifosi della Fiorentina. (di Silvia Mancinelli)
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Djokovic e Kyrgios, settimana nera per gli...
I due sono stati eliminati in Australia, sia nel doppio che nel singolare. Da X a Instagram, non sono mancate le prese in giro di tanti sostenitori di Jannik
Settimana da dimenticare per... gli "anti-Sinner". Per Novak Djokovic e Nick Kyrgios non è andata benissimo a Brisbane: i due, avversari del numero uno al mondo dentro e fuori dal campo, sono stati subito eliminati nel torneo australiano. E sui social non sono mancate le frecciate da tantissimi sostenitori di Jannik, che sorridono per i loro risultati deludenti...
Djokovic e Kyrgios eliminati
Per entrambi, Australia fin qui amara. Kyrgios ha perso prima contro il francese Giovanni Mpetshi Perricard , dopo tre tiebreak (7-6, 6-7, 7-6), ed è stato poi eliminato nel doppio con Djokovic: i due sono stati buttati fuori da Nikola Mektic e Michael Venus, che hanno agguantato gli ottavi di finale con un 6-2, 3-6, 10-8. A completare una settimana nera, la clamorosa eliminazione di Djokovic poche ore fa. Il serbo è stato sconfitto dallo statunitense Reilly Opelka, numero 293 del ranking, che si è imposto per 7-6 (8-6), 6-3 conquistando l'accesso alle semifinali. Djokovic, numero 1 del tabellone, ha così fallito l'assalto al centesimo titolo della carriera nel primo torneo del 2025 (dopo le vittorie contro Rinky Hijikata e Gael Monfils nei turni precedenti).
Roger Federer - Retired.
— Jason (@Certinfy) January 3, 2025
Rafael Nadal - Retired.
Andy Murray - Retired.
Novak Djokovic - Getting destroyed by World #293 Reilly Opelka. pic.twitter.com/JQP0Qf5eos
Social contro Djokovic e Kyrgios
Da X a Instagram, tanti tifosi di Sinner (rivale sul campo di Djokovic e spesso attaccato da Kyrgios per il caso Clostebol) non hanno risparmiato le prese in giro ai due tennisti. Relativamente alla sconfitta di Djokovic contro il numero 293 del ranking, si legge per esempio: “Roger Federer ritirato, Rafa Nadal ritirato, Andy Murray ritirato, Novak Djokovic distrutto dal numero 293 al mondo Reilly Opelka”. Mentre pochi giorni fa, dopo il ko in coppia con Kyrgios, era diventato virale sui social il commento “Spiaze”, utilizzato da tanti sostenitori di Jannik per sottolineare una certa antipatia nei confronti dei due.
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Roma-Lazio, derby in notturna dopo 6 anni: città e...
Il match in notturna per la prima volta dopo sei anni
Cresce l'attesa per Roma-Lazio, che si giocherà domenica 5 gennaio alle 20.45 allo Stadio Olimpico. Da sei anni il derby della Capitale non si giocava in orario notturno (da tre invece non si giocava un derby serale). La decisione di disputare il match di giorno era stata presa per motivi di ordine pubblico contro il rischio incidenti e tensioni fuori dallo stadio, ora la scelta condivisa tra prefetto, questore e comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della guardia di finanza, di non chiedere la pianificazione del derby Roma-Lazio in orario diverso da quello serale rappresenta, sottolinea la questura di Roma in una nota, "un’occasione per le società sportive e le rispettive tifoserie per mostrare segni di maturità in cui anche le logiche ultrà trovino spazi di espressione colorati e folkloristici nell’ambito di una cornice di legalità".
Il risultato difficile da prevedere
Difficilmente prevedibile, come spesso accade, il possibile esito del match. I quindici punti di vantaggio della Lazio in classifica sembrano non incidere nelle quote di Planetwin365 e bet365, dove il successo giallorosso è leggermente avanti a 2,50 sul 2,96 del segno 2, con il pari in lavagna a 3,05.
"I derby sono tutti imprevedibili, azzeccare una previsione è un po' come vincere la lotteria, in termini di probabilità, specialmente per la stracittadina romana che va oltre la preparazione tecnica, la forma fisica o il momento particolare che vivono una o l'altra squadra", ha dichiarato all'Adnkronos Ottavio Bianchi, ex allenatore della Roma. "Il fattore emotivo è troppo importante, il derby romano è particolare, sentito dalla città, dai tifosi e dai giocatori stessi. Ricordo personalmente quanto interessasse più vincere il derby che la posizione in classifica".
Luigi Martini, ex giocatore biancoceleste e vincitore del primo scudetto nel 1973-74, pensa invece che la Lazio abbia una chance in più di vincere. "La Lazio sembra aver trovato il passo giusto ormai. A parte la sfida con l'Inter ha messo in difficoltà chiunque, - ha dichiarato all'Adnkronos - ma il derby è una partita a sé, diversa da tutte le altre. La Lazio parte sicuramente favorita. Marco Baroni è stato molto bravo a motivare i giocatori, penso che questa squadra possa arrivare tra le prime cinque in classifica". Poi sulla Roma: "La squadra è stata costruita male in estate, Ranieri non ha la bacchetta magica".
Claudio Ranieri: "Non conta la classifica, si azzera tutto"
L'allenatore della Roma, Claudio Ranieri, che ha vinto quattro derby della Capitale su quattro (uno in Coppa Italia) nel suo passato giallorosso. "Il derby è il derby. Entrambe le squadre vogliono vincere. Tutti abbiamo vissuto altri tipi di derby - ha dichiarato - ma non conta la classifica, si azzera tutto. Si vive con la stessa voglia di fare bene, l'agitazione non è una buona motivazione". "Andavo in Curva Sud, - ricorda - era tre quarti romanista e un quarto laziale. Tutti aspettavano Dante, il capo, e poi iniziavano i cori. C'erano gli sfotto. Dicembre ci ha fatto capire che siamo una squadra che è riuscita a ricompattarsi, abbiamo dei difetti ma stiamo lavorando per eliminarli. Non siamo al 100% sotto questo aspetto ma abbiamo messo la nave in navigazione. Non so dove potremo arrivare, ho sempre promesso solo lavoro e sacrificio". "Essendo tifoso - ha aggiunto - il derby rappresenta la stracittadina, tutto ciò che può pensare un tifoso. Questa è la partita clou, che uno sente ancora di più. La classifica parla chiaro, la Lazio ha fatto un girone d'andata stratosferico e gioca bene, si tratta di una squadra temibilissima. Il derby è il derby e fa sempre storia a sé. Se conterà la mia esperienza nel derby? Non credo sia determinante. La Lazio va con il pilota automatico. Baroni sentirà la bellezza del derby da allenatore".
Sulla formazione Ranieri ha spiegato: "Recuperati tutti tranne Celik perché ha la febbre, vedremo domani come starà. Pellegrini? Sento un forte feeling con lui. Non gioca per una questione psicologica perché tecnicamente è uno dei migliori centrocampisti in Europa. Chi ce li ha dovrebbe tenerseli stretti. Lui soffre i tifosi e io devo tenere presente questo aspetto. Lorenzo se li carica tutti e questo è il suo peccato, si carica tutti i problemi e invece dovrebbe giocare con naturalezza. Solo così può ritornare il giocatore che è. Si porta dei macigni dietro e non è facile giocare così. Se sbaglia il beniamino del pubblico non succede niente, ma se fa mezzo errore lui viene subito caricato di negatività e responsabilità. Quando sarà sereno lo metterò in campo. A San Siro stava per fare gol". "Se sto pensando a qualcosa di particolare sulle fasce? - ha continuato - La Lazio ha trovato il bandolo della matassa, sono bravi sugli esterni e centralmente. Tengo in considerazione tutti i loro punti di forza e lo stesso farà Baroni con noi".
Marco Baroni: "Si vive per queste partite"
"Si vive per queste partite. Sono meravigliose, c'è dentro tutta la passione. Non solo io, ma anche la squadra, dobbiamo tutti avvicinarci alla gara con tutta la gioia che porta una sfida così", ha detto il tecnico della Lazio Marco Baroni. "La Lazio arriva favorita? Una premessa: noi giochiamo questa partita domenica, non due mesi fa. Nelle ultime 5 partite le squadre hanno fatto gli stessi punti. Da quando c'è Ranieri la Roma ha segnato il doppio. Sfida equilibrata, pericolosa, per questo ancora più bella", ha spiegato il tecnico biancoceleste che vuole "una squadra che non deve mai snaturarsi, quando lo fai perdi qualcosa. Sappiamo benissimo della pericolosità della gara, ma dobbiamo giocare da Lazio. Mai snaturarsi".
"Temperatura dello spogliatoio a livello psicologico? Queste gare si preparano tutti insieme. Dentro questa partita c'è tutta la passione della città, delle due tifoserie. Quando si vive di passione è bello, io voglio che la squadra si avvicini con gioia alla partita", ha aggiunto Baroni che sottolinea come l'attesa per il derby è diversa da ogni altra. "Come dire che il Natale sia un giorno come gli altri, per me non lo è. Non lo sarà nemmeno il derby. Sarà la partita in cui servirà voglia, determinazione, tutto ciò che abbiamo sempre messo in campo. È la nostra natura. Il passato? Ora c'è tanta Lazio, voglio vedere il presente. Le esperienze che mi porto dietro mi aiutano, però guardo avanti. C'è una grande opportunità. Una società, una tifoseria... saremo fuori casa, ma non lo siamo mai in "trasferta" grazie al sostegno dei tifosi"
Allo stadio
Tra le celebrità presenti allo stadio Olimpico è atteso Mattia Briga, cantante e tifoso biancoceleste. "Spero di vedere una bella prestazione della Lazio, soprattutto perché è un big match ed è importante per noi proseguire su un cammino positivo. Mi aspetto una prova importante da parte dei giocatori che quest'anno sono stati designati per portarsi sul groppone un po' tutta la squadra con tanti innesti giovani. L'esperienza di alcuni spero risulterà importante per la partita", ha detto l'artista all'Adnkronos.
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Roma-Lazio, psicologo sport: “Vincerà chi trasformerà...
"Il derby calcistico della Capitale si carica di significati simbolici, aspettative e pressioni da parte delle due tifoserie, i laziali vogliono la supremazia cittadina e i romanisti una vittoria importante che sancisca l'uscita dal tunnel. Ranieri ha vissuto tanti derby, ha leggero vantaggio"
Domenica sera torna il derby della Capitale Roma-Lazio. "E' una partita speciale al di là di come in maniera differente ci arrivano le due squadre. La Lazio sta facendo un ottimo campionato e vuole confermarsi, la Roma invece sta uscendo da un tunnel con le ultime buone prestazione e proverà il colpo di reni - spiega all'Adnkronos Salute Pietro Bussotti, psicologo dello sport e coordinatore di Psicologia dello sport dell'Ordine degli psicologi dell'Umbria - Il derby calcistico di Roma si carica di significati simbolici, aspettative e pressioni da parte delle due tifoserie, i laziali vogliono la supremazia cittadina e i romanisti una vittoria importante che sancisca l'uscita dal tunnel. Però - sottolinea - una squadra non è fatta solo da chi scende in campo, ma dallo staff tecnico. La gestione delle emozioni dei calciatori è anche responsabilità del tecnico e del suo staff, che guidano e indirizzano la prestazione sportiva e in parte anche quella psicologica".
"Così - analizza lo psicologo - questo derby mette di fronte chi vuole la rivalsa e chi la supremazia calcistica di Roma, con emozioni ambivalenti che possiamo indicare come adattive e disadattive. Le prime ci aiutano a dare risposte agli stimoli dell'ambiente e la performance sportiva dipende da come processiamo queste emozioni. L'ansia legata alla pressione può diventare disadattiva e paralizzare l'altleta allontanandolo dalla performance. Mentre il derby si giocherà su chi saprà essere adattivo nei confronti delle emozioni e trasformale in 'benzina' sul campo. La differenza sta proprio in questa gestione e indirizzo dello stato d'animo".
Sulla panchina della Roma c'è Claudio Ranieri, tornato per salvare la squadra dalle acqua basse della classifica dopo l'esonero di De Rossi e l'avventura sfortunata di Juric. "Ha vissuto tanti derby della Capitale da giocatore e allenatore, questo conta - avverte Bussotti - L'esperienza ti permette di gestire queste partite speciali, affina la capacità di apprendere e processare le emozioni in maniera adattiva, trasformarle in grinta. Poi certo ogni partita è fatta di episodi, c'è anche il colpo fortunato o l'autogol che possono compromette i piani gara".
E i tifosi che saranno all'Olimpico? Come vivranno la partita dell'anno a Roma? "Il tifoso è nato per soffrire e non si diverte se non soffre, sono 'leopardiani' se vogliamo - chiosa lo psicologo - Il loro desiderio di vittoria della squadra del cuore li fa anche stare male, poi se vinci ti senti sollevato proprio perché stavi male un attimo prima. E' una partita carica di aspettative, di ansia e tensione anche sugli spalti, sempre nel rispetto reciproco".
Ma sul campo chi vincerà alla fine? "Chi saprà gestire le emozioni e le pressioni in modo adattivo", ripete Bussotti che non si sbilancia sul risultato finale. Vedremo domenica sera.