Mattarella, il discorso di fine anno: da speranza a rispetto e fiducia, il messaggio
Il presidente della Repubblica: "Nel 2025 ottanta anni della Liberazione, fondamento Repubblica e presupposto Costituzione"
Speranza per superare le "divaricazioni che lacerano le nostre società", e "coltivare fiducia in un tempo segnato, oltre che dalle guerre, da squilibri, da conflitti", ricordando che "il rispetto verso gli altri rappresenta il primo passo per una società più accogliente, più rassicurante, più capace di umanità". È il filo che lega il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che proponiamo nel suo testo integrale.
Il discorso di Mattarella
"Care concittadine e cari concittadini, questo nostro incontro tradizionale mi consente di rivolgere l’augurio più sincero a tutti voi, a chi si trova in Italia e agli italiani che sono all’estero. Stiamo vivendo come ogni fine anno ore di attesa per un tempo nuovo che viene e che speriamo migliore. Ore in cui cerchiamo la serenità rinsaldando i nostri rapporti. Nelle nostre comunità, nelle famiglie, nelle amicizie".
"Facciamo i nostri auguri e ne riceviamo. Non è soltanto un rito, è la dimostrazione della nostra natura più autentica, quella che ci chiama alla relazione con gli altri. Lo facciamo, dobbiamo farlo tanto più in quanto viviamo momenti difficili".
"Quando migliaia di vittime civili delle guerre in corso turbano tragicamente le nostre coscienze. Nella notte di Natale si è diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi giorni è morta assiderata. Nella stessa notte di Natale feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell’Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo. Gli innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi, vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane".
Queste forme di barbarie non risparmiano neppure il Natale e le festività più sentite. Eppure mai come adesso la pace grida la sua urgenza. La pace che la nostra Costituzione indica come obiettivo irrinunziabile, che l’Italia ha sempre perseguito, anche con l’importante momento quest’anno della presidenza del G7".
"La pace di cui l’Unione europea è storica espressione. La pace che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità. Perché è giusto. E -se questo motivo non fosse ritenuto sufficiente- perché è l’unica garanzia di una vera pace, evitando che vengano aggrediti altri Paesi d’Europa".
"Questo è, quindi, il primo augurio che tutti ci rivolgiamo. Che il nuovo anno porti vera pace ovunque. Interpreto, in queste ore, l’angoscia di tutti per la detenzione di Cecilia Sala. Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia. Quanto avviene segnala ancora una volta il valore della libera informazione. Tanti giornalisti rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove. Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità".
"La notte di Natale Papa Francesco -cui invio auguri pieni di riconoscenza- ha aperto il Giubileo, facendo risuonare nel mondo il richiamo alla speranza. Quelle di questa sera sono ore di speranza nel futuro, nell’anno che viene. Tocca a noi saperla tradurre in realtà".
"Cosa significa concretamente coltivare fiducia in un tempo segnato, oltre che dalle guerre, da squilibri, da conflitti? Vi è bisogno di riorientare la convivenza, il modo di vivere insieme. In questo periodo sembra che il mondo sia sottoposto a una allarmante forza centrifuga, capace di dividere, di allontanare, di radicalizzare le contrapposizioni. Sono lacerate le pubbliche opinioni. Faglie profonde attraversano le nostre società".
"La realtà che viviamo ci presenta contraddizioni che generano smarrimento, sgomento, talvolta senso di impotenza. A livello globale aumenta in modo esponenziale la ricchezza di pochissimi mentre si espande la povertà di tanti. La crescita della spesa in armamenti, innescata nel mondo dall’aggressione della Russia all’Ucraina - che costringe anche noi a provvedere alla nostra difesa- ha toccato quest’anno la cifra record di 2.443 miliardi di dollari. Otto volte di più di quanto stanziato alla recente Cop 29, a Baku, per contrastare il cambiamento climatico, esigenza, questa, vitale per l’umanità. Una sconfortante sproporzione".
"Luci e ombre riguardano anche la nostra Italia. La scienza, la ricerca, le nuove tecnologie aprono possibilità inimmaginabili fino a poco tempo addietro per la cura di malattie ritenute inguaribili. Nello stesso tempo vi sono lunghe liste d’attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare la vita. Numerose persone rinunciano alle cure e alle medicine perché prive dei mezzi necessari".
"I dati dell’occupazione sono incoraggianti. Resistono tuttavia aree di precarietà, di salari bassi, di lavoratori in cassintegrazione. L’export italiano registra dati positivi, e così il turismo. Segno che il Paese esercita una forza di attrazione, che va anche al di là delle sue bellezze naturali, delle sue città d’arte, della sua cultura. Con questo aspetto confortante stride il fenomeno dei giovani che vanno a lavorare all’estero perché non trovano alternative, spesso dopo essersi laureati".
"Tra Nord e Sud c’è una disuguale disponibilità di servizi. Continua il pericolo dell’abbandono delle aree interne e montane. Colmare queste distanze. Assicurare una effettiva pienezza di diritti è il nostro compito".
"Il mutamento del clima incide decisamente anche sugli eventi meteo che subiamo in Italia: ne abbiamo ripetute testimonianze. Le alluvioni non possono più essere considerate fatti straordinari. Sono frequenti e vanno quindi prevenute con lungimiranza, rimuovendo le condizioni che provocano sciagure".
"Un’attenzione particolare richiede il fenomeno della violenza. Tocca tutto il mondo ma diviene ancor più allarmante quando coinvolge i nostri ragazzi. Bullismo, risse, uso di armi. Preoccupante diffondersi del consumo di alcool e di droghe, vecchie e nuove, anche tra i giovanissimi. Comportamenti purtroppo alimentati dal web che propone sovente modelli ispirati alla prepotenza, al successo facile, allo sballo".
"I giovani sono la grande risorsa del nostro Paese. Possiamo contare sul loro entusiasmo, sulla loro forza creativa, sulla generosità che manifestano spesso. Abbiamo il dovere di ascoltare il loro disagio, di dare risposte concrete alle loro esigenze, alle loro aspirazioni. La precarietà e l’incertezza che avvertono le giovani generazioni vanno affrontate con grande impegno anche perché vi risiede una causa rilevante della crisi delle nascite che stiamo vivendo".
"Si intrecciano, quindi, straordinarie potenzialità e punti di debolezza da risolvere. Impegniamoci per una comune speranza che ci conduca con fiducia verso il futuro".
"L’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani ha scelto, come parola dell’anno, 'rispetto'. Il rispetto verso gli altri rappresenta il primo passo per una società più accogliente, più rassicurante, più capace di umanità. Il primo passo sulla strada per il dialogo, la collaborazione, la solidarietà, elementi su cui poggia la nostra civiltà. Rispetto della vita, della sicurezza di chi lavora. L’ultima tragedia pochi giorni fa, a Calenzano: cinque persone sono morte. Non possono più bastare parole di sdegno: occorre agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti mortali -tutti- si possono e si devono prevenire".
"Rispetto della dignità di ogni persona, dei suoi diritti. Anche per chi si trova in carcere. L’alto numero di suicidi è indice di condizioni inammissibili. Abbiamo il dovere di osservare la Costituzione che indica norme imprescindibili sulla detenzione in carcere. Il sovraffollamento vi contrasta e rende inaccettabili anche le condizioni di lavoro del personale penitenziario. I detenuti devono potere respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti alla illegalità e al crimine. Su questo sono impegnati generosi operatori, che meritano di essere sostenuti".
"La fine dell’anno è anche tempo di bilancio. Ho incontrato valori e comportamenti positivi e incoraggianti nel volto, nei gesti, nelle testimonianze di tanti nostri concittadini. Li ho incontrati nel coraggio di chi ha saputo trasformare il suo dolore, causato da un evento della vita, in una missione per gli altri. Li ho letti nelle parole di Sammy Basso che insegnano a vivere una vita piena, oltre ogni difficoltà".
"Si trovano nel rumore delle ragazze e dei ragazzi che non intendono tacere di fronte allo scandalo dei femminicidi. Siamo stati drammaticamente coinvolti nell’orrore per l’inaccettabile sorte di Giulia Cecchettin e, come lei, di tante altre donne uccise dalla barbarie di uomini che non rispettano la libertà e la dignità femminile e, in realtà, non rispettano neppure sé stessi. Non vogliamo più dover parlare delle donne come vittime. Vogliamo e dobbiamo parlare della loro energia, del loro lavoro, del loro essere protagoniste".
"Ho fatto riferimento ad alcuni esempi di persone che hanno scelto di operare per il bene comune perché è proprio questa trama di sentimenti, di valori, di tensione ideale quel che tiene assieme le nostre comunità e traduce in realtà quella speranza collettiva che insieme vogliamo costruire. È questa medesima trama che ci consentirà di evitare quelle divaricazioni che lacerano le nostre società producendo un deserto di relazioni, un mondo abitato da tante solitudini".
"Siamo tutti chiamati ad agire, rifuggendo da egoismo, rassegnazione o indifferenza. Nella quotidiana esperienza di tanti nostri concittadini si manifesta un sentimento vivo, sempre attuale, dell’idea di Patria. Mi ha colpito, di recente, l’entusiasmo degli allievi della nostra Marina militare, su nave Trieste, all’avvio del loro servizio per l’Italia e per i suoi valori costituzionali. Come stanno facendo in questo momento tanti nostri militari in diversi teatri operativi. Ad essi rinnovo la riconoscenza della Repubblica. Patriottismo è quello dei medici dei pronto soccorso, che svolgono il loro servizio in condizioni difficili e talvolta rischiose".
"Quello dei nostri insegnanti che si dedicano con passione alla formazione dei giovani. Di chi fa impresa con responsabilità sociale e attenzione alla sicurezza. Di chi lavora con professionalità e coscienza. Di chi studia e si prepara alle responsabilità che avrà presto. Di chi si impegna nel volontariato. Degli anziani che assicurano sostegno alle loro famiglie".
"È patriottismo quello di chi, con origini in altri Paesi, ama l’Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi, ne vive appieno la quotidianità, e con il suo lavoro e con la sua sensibilità ne diventa parte e contribuisce ad arricchire la nostra comunità. È fondamentale creare percorsi di integrazione e di reciproca comprensione perché anche da questo dipende il futuro delle nostre società".
"La sicurezza rimane una preoccupazione dei cittadini e massimo sostegno deve essere assicurato alle vittime dei reati. Dal Rapporto Censis, sulla base di dati del ministero dell’Interno, risulta che, dal 2013 al 2024, sono stati raggiunti risultati significativi sul fronte della prevenzione, con una forte riduzione degli omicidi volontari, delle rapine, dei furti nelle abitazioni. Siamo grati alle Forze dell’Ordine, presidio della libertà dei cittadini, per il contributo decisivo che recano alla cornice di sicurezza in cui vive il nostro Paese".
"Si affacciano nuovi odiosi fenomeni, a partire dalle truffe agli anziani, alle aggressioni via web ai ragazzi, alla violenza di strada, crimini contro i quali le Forze dell’Ordine sono fortemente impegnate".
"Desidero rivolgere un saluto alle donne e agli uomini di sport in questo che è stato un anno olimpico e paralimpico. Ricordo le notti di Parigi, l’orgoglio dei nostri atleti attorno alla nostra bandiera. Sono a loro grato per i successi e ancor di più per l’autentico spirito sportivo con cui hanno vissuto la loro partecipazione: un bell’esempio, ben oltre i confini dello sport".
"Nel 2025 celebreremo gli ottanta anni della Liberazione. È fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all’Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità. Una ricorrenza importante. Reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia".
"Sono valori che animano la vita del nostro Paese, le attese delle persone, le nostre comunità. Si esprimono e si ricompongono attraverso l’ampia partecipazione dei cittadini al voto, che rafforza la democrazia; attraverso la positiva mediazione delle istituzioni verso il bene comune, il bene della Repubblica: è questo il compito alto che compete alla politica".
"Siamo chiamati a consolidare e sviluppare le ragioni poste dalla Costituzione alla base della comunità nazionale. È un’impresa che si trasmette da una generazione all’altra. Perché la speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa. La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà. Le nostre scelte. Buon anno a tutti!"
Politica
Hackerato il profilo Pd di Pistoia Centro:...
La pagina ufficiale: "Abbiamo già segnalato a Meta-Facebook..."
Sono state pubblicate delle immagini a luci rosse sul profilo del Partito Democratico di Pistoia Centro. Scrollando tra le storie di Facebook, alcuni utenti si sono imbattuti in un video in cui una ragazza in bikini balla in modo sensuale e ammiccante verso la telecamera: un contenuto che non ti aspetteresti da un partito politico. E infatti, il motivo è stato presto svelato: "Siamo stati hackerati".
Il video hot
Secondo quanto riferisce la pagina ufficiale di Instagram (in possesso del circolo del Partito Democratico di Pistoia), il profilo è stato hackerato tempo fa: "In molti ci state segnalando che la Pagina Facebook di uno dei nostri Circoli sta pubblicando contenuti impropri", scrivono i democratici pistoiesi dopo aver ricevuto diverse segnalazioni dagli utenti sui social.
Interessante questo programma della sezione di Pistoia Centro del #PartitoDemocratico @nonleggerlo @CrazyItalianPol pic.twitter.com/X5rzINHLwW
— Niccolò Masiani (spunta blu digitale) (@NMasiani) January 3, 2025
Il video è diventato virale su X, ma dal Pd di Pistoia fanno sapere che non è più in loro possesso il profilo Facebook a causa dell'hackeraggio: "Purtroppo si tratta di una Pagina che era già stata hackerata da tempo e a cui i referenti del Circolo PD non hanno più accesso. Abbiamo già segnalato a Meta-Facebook tale pagina, e stiamo continuando a farlo, affinché possa essere cancellata".
E con tono sarcastico concludono: "Grazie a tutti e tutte per le segnalazioni... in effetti, per iniziare bene l’anno, un po’ di prese in giro ci mancavano!".
Politica
Sardegna, Todde: “Ho pieno supporto, certa di...
La presidente della regione in conferenza stampa sui possibili errori: sono "sicuramente non nel merito
"Chiaramente ho il supporto della mia forza politica e di tutte le forze politiche della mia maggioranza che ovviamente stanno lavorando per sostenermi". Così la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde in conferenza stampa, dicendosi certa della legittimità del suo operato.
"Abbiamo una posizione che è completamente diversa rispetto a quella della Corte d'Appello, che sarà discussa nella sede opportuna. È inutile, in questo momento, discutere del merito, lo faranno gli avvocati. Quello che posso dire è che io sono assolutamente certa della legittimità del mio operato e che i miei atti sono stati corretti", ha aggiunto.
Sui possibili errori, secondo la governatrice sono "sicuramente non nel merito, poi chiaramente nella forma e nei formalisti, non essendo una giurista, ovviamente non posso entrare".
"Sono serenamente al lavoro, dopo anche un confronto con la mia maggioranza. Ovviamente l'atto amministrativo che è arrivato dalla Corte d'Appello di ieri seguirà il suo percorso e sarà ovviamente gestito dai miei avvocati. Io ribadisco la piena fiducia nei confronti della magistratura, sulle azioni che sono state fatte dal comitato che mi ha rappresentato per le elezioni. Quello che io posso dire è che ho la piena motivazione e la piena legittimazione di continuare a lavorare per i sardi e così farò", ha detto ancora aggiungendo: "Noi siamo stati eletti per servire i sardi e, fino a quando non ci sono atti definitivi, noi continuiamo a lavorare con assoluta motivazione".
La presidente regionale hai poi ribadito che farà ricorso: "È una scelta assolutamente normale, credo che ci si debba ovviamente difendere. Io, e soprattutto i miei avvocati, non condividono le osservazioni. Senza entrare nel merito perché non è mio compito, è giusto ribadire le proprie ragioni nelle sedi competenti, e questo è quello che noi faremo. Io, come ho ribadito ieri, ho piena fiducia alla magistratura. Come deve essere, essendo una persona lineare per bene e quindi in questo mi muoverò. Poi, le dinamiche della politica sono altre dinamiche che non devono entrare nei contesti giudiziari o nei contesti amministrativi, credo siano mondi distinti".
Dal punto di vista politico, ha spiegato Todde, "noi siamo una maggioranza legittimata che ha il dovere di governare per i sardi e questo continueremo a fare fino a quando non ci saranno atti definitivi. Questo lo voglio dire in maniera forte e chiara, perché non voglio che i sardi pensino che questa vicenda ci possa distrarre: abbiamo temi importanti che sono quelli della sanità, dei trasporti, della povertà, del lavoro. E noi siamo stati eletti per questo, di questo ci dobbiamo occupare".
Cosa succede
L'analisi delle spese per la campagna elettorale della Sardegna avrebbero fatto emergere delle irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali. Le verifiche effettuate dal Collegio regionale di garanzia elettorale, che ha sede nella Corte d'Appello di Cagliari, hanno portato alla dichiarazione di decadenza dalla carica di consigliera regionale.
Politica
Migranti, Meritocrazia Italia: “No a ghettizzazione...
Meritocrazia Italia "chiede interventi immediati contro il fenomeno della ghettizzazione" dei migranti, "ma anche migliore garanzia dell’effettivo rispetto di regole rigide, contro il degrado e la sicurezza di stazioni, parchi e periferie". Questo, in estrema sintesi, l'appello rivolto da Mi al governo Meloni.
"Si lamenta da più lati il rigore punitivo di un Governo ‘di destra’ considerato poco inclusivo, teso a strizzare l’occhio alla politica semplicistica dei ‘porti chiusi’. Probabilmente, però, è proprio quello che ci si attendeva fin dal principio: finalmente fatti e prosa contro la poesia di una sinistra che invoca inclusione, accoglienza e maggiore facilità di accesso alla cittadinanza italiana, ignorando i gravi problemi dell’immigrazione irregolare massiva degli ultimi anni. A domanda, chi ha scelto di votare questa maggioranza risponde di avervi visto la soluzione alle preoccupazioni legate soprattutto all’immigrazione. Eppure, a conti fatti, sono tantissime le città d’Italia che avvertono ancora forte il dramma della scarsa sicurezza pubblica - spiega in una lunga nota il presidente di Mi Walter Mauriello -. La marginalizzazione degli stranieri aumenta il disagio e genera antistato, con forte pregiudizio sia per la popolazione ospitante sia per quella ospitata, rigorosamente divise".
"In migliaia arrivano in Europa pieni di speranze e illusioni in nome delle quali spendono tutto quello e affrontano un viaggio a volte suicida. Chi fugge dal proprio Paese lo fa per cercare migliore fortuna, per poter tornare a casa con la capacità di aiutare chi è restato, ma poi resta vittima del mercato delle illusioni creato dai trafficanti di esseri umani. È il risultato di una politica migratoria inconsistente, che non prevede percorsi di crescita e integrazione, né, va da sé, piani di inclusione occupazionale. Si aggiungono le tante inefficienze del Paese, che fanno sì che attecchisca facilmente ogni forma di criminalità".
"È vero che il problema è complesso - riconosce Mauriello -, che ha a che fare con esigenze economiche, sociali e culturali, oltre che con obblighi internazionali e dinamiche geopolitiche globali. Ma questo dimostra soltanto che la risposta non è mai soltanto ‘di destra’ o ‘di sinistra’. Gli affanni del Paese non hanno nulla a che fare con le ideologie. La reale integrazione, si sa, non è mera convivenza. Vuole dire saper condividere, favorire lo scambio culturale con reciproco arricchimento. Vuol dire fare in modo che persone provenienti da contesti diversi partecipino pienamente alla vita sociale, economica e politica di una società".
In questo senso, Meritocrazia Italia "chiede interventi immediati contro il fenomeno della ghettizzazione, ma anche migliore garanzia dell’effettivo rispetto di regole rigide, contro il degrado e la sicurezza di stazioni, parchi e periferie. Meritocrazia invoca anche interventi adeguati di recupero economico direttamente nel territorio africano, con progetti concreti di sviluppo, per cambiare il paradigma di sfruttamento commerciale che è subentrato allo sfruttamento coloniale e che ha portato al depredamento delle risorse naturali africane a danno delle popolazioni locali. È fondamentale, dopo decenni di sfruttamento da parte di imprese senza scrupoli e del predominio dei vari signori della guerra, saper contribuire allo sviluppo reale del territorio, per il bene di tutti gli africani e, di riflesso, per gli equilibri internazionali".
"Per questo, il cosiddetto “Piano Mattei” non dovrebbe restare uno slogan, ma avere concreta attuazione in ogni ambito previsto, specie cooperazione allo sviluppo, promozione delle esportazioni e degli investimenti, istruzione, ricerca e innovazione, salute, agricoltura e sicurezza alimentare, approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture, sostegno all’imprenditoria. Tutti settori nei quali l’Italia ha una competenza grazie alla quale può giocare un ruolo fondamentale nel contribuire alle politiche di sviluppo e stabilizzazione dell’Africa, portando le aziende ed esperti in agricoltura per iniziare a coltivare e produrre i beni alimentari di cui hanno bisogno le popolazioni africane. Meritocrazia invoca, ancora una volta, un miglior dialogo con tutti gli altri Paesi aderenti al trattato di Schengen, anche per l’adozione di parametri e requisiti condivisi per l’attribuzione della cittadinanza. Una migliore sinergia sul tema dell’immigrazione potrebbe favorire anche la conservazione di più stabili equilibri nei rapporti in un’Europa oggi invece molto divisa".