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Schlein chiude il 2024 con dem più forti ma la sfida 2025 è costruire l’alleanza

Zen e "testardamente unitaria", la segretaria consolida la leadership e porta il Pd nettamente primo partito dell'opposizione ma la coalizione ancora non c'è

Elly Schlein - Fotogramma

Se l'obiettivo del 2024 era quello di rafforzare il Pd e blindare la leadership, Elly Schlein può chiudere l'anno con un bilancio positivo. I dem sono nettamente il primo partito dell'opposizione e chi vince, si sa, difficilmente viene messo in discussione. Se a questo, però, la segretaria sperava di aggiungere anche l'avvio di un nuovo centrosinistra da contrapporre alla destra di Giorgia Meloni, le cose non sono andate per niente bene. La coalizione ancora non c'è, un'alternativa solida e credibile nemmeno e gli esiti dello sforzo 'testardamente unitario' di Schlein tutti da verificare. Sarà la sfida cruciale del 2025. E le insidie non mancano.

Il mantra dell'unità e l'inedita pax dem

All'assemblea nazionale Pd di metà dicembre, Schlein ha presentato la nuova tessera dem per il 2025. Dopo gli occhi di Enrico Berlinguer del 2024, sarà uno slogan indicativo a segnare la direzione dell'anno che sta per iniziare: 'Unità'. "E' una parola bellissima e impegnativa ma soprattutto un programma, un metodo, un approccio alle cose”, ha spiegato la segretaria. Un messaggio rivolto ad alleati riottosi ma anche all'interno. Con Schlein si è realizzata una inedita pax dentro il Pd. Complice l'approccio unitario di Stefano Bonaccini, il perdente al congresso. Hanno pesato anche i continui appuntamenti elettorali del 2024: un voto quasi ogni mese è stato argine alle polemiche interne. E un Pd insolitamente poco litigioso è stato premiato nei consensi riportando i dem stabilmente ben sopra il 20 per cento e accorciato la distanza da Fdi di Meloni. Schlein riuscirà a mantenere la pax anche nel 2025?

Dal timore del sorpasso M5S al Pd pigliatutto

Se c'è un dato di chiarezza che il 2024 ha portato nel campo delle opposizioni è quello sui rapporti di forza. Il Pd chiude l'anno in uno stato di salute che era difficile prevedere. Era aprile, mancavano appena due mesi alle europee, quando tutti i sondaggi davano il Movimento 5 Stelle a una incollatura dai dem. Il timore del sorpasso serpeggiava tra i capanelli Pd in Transatlantico. Dopo due mesi di campagna elettorale in cui Schlein ha battuto il Paese insistendo su pochi temi chiave - la difesa della sanità pubblica, lavoro e salari innanzitutto -, è finita con quasi 15 punti di scarto tra i due partiti: 24,1 il Pd e 9,9 i 5 Stelle. Una caratterizzazione che ha premiato. Insieme alla potenza di fuoco, squadernata in termini di preferenze, dal 'partito degli amministratori': Stefano Bonaccini, il recordman del Sud Antonio Decaro, Dario Nardella, Giorgio Gori, Matteo Ricci, l'ex-presidente Nicola Zingaretti.

Un trend che si è confermato anche con le vittorie 6 a 0 nei capoluoghi di regione a giugno. E poi in autunno nelle regionali in Emilia Romagna e Umbria: con Michele De Pascale, sindaco di Ravenna, il Pd vola al 42,9% e arriva al 30,2% con Stefania Proietti, sindaca civica di Assisi. E pure in Liguria dove la vittoria è sfuggita di un soffio ad Andrea Orlando, il Pd è comunque primo partito con il 27,6%, doppiando quasi Fdi. Ma accanto al successo dem, ci sono i 5 Stelle in caduta libera, la quasi scomparsa a livello regionale delle formazioni centriste. Schlein riuscirà a dar vita a una coalizione competitiva?

Schlein la zen e le tensioni con i 5 stelle

"Il mio avversario è la destra di Meloni, non dirò mai una sola parola contro le altre forze di opposizione". Schlein la Zen. E' questo il segno che la segretaria del Pd ha dato ai rapporti, spesso molto difficili, con i 5 Stelle e Giuseppe Conte nel corso dell'anno che si sta chiudendo. Sono state soltanto due le volte, in cui Schlein ha rotto la linea che si è autoimposta. La prima quando in un incontro alla Camera, Conte le disse in faccia che il Pd è un partito "bellicista". Dopo 24 ore e con i dem in subbuglio, arrivò la replica: "Dal M5S esigo rispetto, basta con i continui attacchi e le mistificazioni che non servono a costruire l’alternativa. Se Conte attacca più noi che il governo Meloni sbaglia strada".

La seconda quando Conte annullò le primarie per le comunali a Bari alla vigilia dei gazebo. “Non ci sono più le condizioni per svolgere seriamente le primarie”, disse il leader M5S a seguito di alcune inchieste giudiziarie. Sulla 'questione morale', non ci fu Zen di sorta a tenere Schlein. La segreteria andò a Bari e dal palco la replica a Conte fu durissima in difesa dell'onorabilità del Pd e con l'accusa ai 5 Stelle di slealtà. “Ritirarsi dalle primarie a tre giorni dal voto è uno schiaffo alle persone perbene. Una scelta unilaterale che rappresenta un favore alle destre”. Fu rottura e alla fine a vincere a Bari è stato il candidato dem, Vito Leccese, al secondo turno con il 70%. Da allora, la segretaria ha ripreso la linea Zen. Nonostante un fine anno teso con i 5 Stelle che, pure dopo la vittoria di Conte su Grillo alla Costituente, restano riottosi all'alleanza: 'progressisti indipendenti', la definizione del leader M5S. Che ha fatto vacillare la pazienza di Schlein. "So bene che i processi di maturazione richiedono pazienza ma allo stesso tempo -ha detto la segretaria all'assemblea nazionale di metà dicembre- non possiamo passare il prossimo anno ognuno a farci gli affari propri, pensando rinviare alla vigilia delle politiche la sintesi e la costruzione dell'alternativa che dobbiamo alla nostra gente". Riuscirà Schlein a stringere un'alleanza organica con i 5 Stelle?

Il centro e i suoi federatori

"Il rischio è quello di avere una Quercia addirittura senza cespugli, ma solo circondata dall'erba". Parola di Romano Prodi dopo le regionali in Emilia Romagna e Umbria. Un rischio sentito da molti nel Pd, specie da chi avverte la mancanza di una gamba centrista alla coalizione che si cerca di costruire. Diversa dal fu Terzo Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda. In questi mesi si è parlato di possibili federatori: da Beppe Sala per un'area liberale e riformista a Ernesto Maria Ruffini con un taglio più cattolico-democratico. Al momento i lavori sono in corso ma il successo è tutt'altro che scontato. Schlein, da parte sua, sulle ipotesi in campo non ha proferito parola. C'è chi sostiene che un eventuale federatore del centro potrebbe diventarlo dell'intera coalizione 'scippando' a Schlein la candidatura a palazzo Chigi. Riuscirà Schlein a conquistare la premiership della coalizione?

De Luca, armi e salva Milano: i primi nodi del 2025

Nell'anno che sta per aprirsi, ci sono almeno due o tre nodi che Schlein troverà già ad attenderla. Due sono materie parlamentari: la questione dell'Ucraina e delle armi e quella del cosiddetto Salva Milano. Su entrambe le questioni ci sono diverse sfumature tra i dem e su entrambe il Pd è sotto il fuoco amico di M5S e anche di Alleanza Verdi e Sinistra. Il rischio di una spaccatura delle opposizioni è quasi una certezza. A gennaio poi è attesa la sentenza della Consulta sul referendum contro l'autonomia. Se fosse ammissibile potrebbe al contrario rappresentare l'occasione per una battaglia unitaria di tutte le opposizioni. E sempre a gennaio, entro il 10, il governo dovrà decidere se impugnare o meno la legge De Luca per il terzo mandato. Schlein non ne vuol sapere di ricandidare il presidente campano e lui non ne vuol sapere di non ricandidarsi. La decisione di Meloni sarà determinante. Riuscirà Schlein a tenere la Campania a guida centrosinistra?

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Sport

Il diario della Parigi-Dakar: continua la...

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"È difficile descrivere l'emozione che si prova ad andare in moto per ore e ore in questi paesaggi meravigliosi"

Parigi-Dakar 2025 - Fotogramma /Ipa

"È partita questa splendida avventura. È difficile descrivere l'emozione che si prova ad andare in moto per ore e ore in questi paesaggi meravigliosi. Pensate che la mia speciale di oggi è stata di 8 ore e 53 e ho fatto in moto più di 12 ore, tra tutti trasferimenti vari. Per 8 ore e 53 ho cercato di andare il più veloce possibile senza mai fermarsi", racconta Iader Giraldi, che quest’anno partecipa alla Dakar rally in Arabia Saudita.

"La gara prevede un momento in cui il tempo si sospende. Si chiama neutralizzazione e dura 20 minuti. In quei periodo di tempo si può mangiare, fare pipì e fare benzina alla moto. Devo confessare che in questa occasione a fare pipì mi ci sono fermato una volta in più, perché ho una certa età.Ma oggi la difficoltà maggiore ha riguardato la navigazione.

Dovete sapere che noi non abbiamo una traccia predefinita. Semplicemente c’è un road book, una sorta di papiro elettronico, che scorre ogni tot chilometri dà dei segnali con dei disegnini, che ti consentono di comprendere se a quel chilometro c’è quel dato territorio, da un'indicazione di svolta a destra, a sinistra, di prendere il grado 76, oppure di girare attorno alla montagna o di prendere il percorso del fiume secco.

Sostanzialmente è una navigazione tipo quella marittima, con l'uso di chilometri, di posizione e gradi.

Molte oggi mi è capitato, partendo verso la fine, di arrivare e trovare fermi tanti ragazzi, che andavano molto veloci ma poi rimanevano senza sapere dove andare. E ammetto di essere molto contento, perché sono riuscito a non sbagliare nessun incrocio (nessun trick come dicono gli inglesi) e questo mi ha consentito, pur guidando in sicurezza, di arrivare con senso. Devo dire che spesso per navigare non si seguono solo delle logiche. A volte si seguono anche delle reazioni istintive. Per poter capire qual è la strada giusta occorre non fermarsi a quella posizione, ma alzare lo sguardo, ad esempio vedere le note successive. Un po’ come nella vita, quando non si fa una scelta in funzione di quello che si vede in quel momento, ma si cerca di essere lungimiranti e di guardare un po’ cosa c'è dopo. Questa è la tecnica fondamentale che uso e che ho imparato dal rally.

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Un post condiviso da Dealing With The Unexpected - Jader Giraldi (@dealwiththeunexpected)

Un’altra esperienza che oggi ho vissuto molto intensamente riguarda proprio la capacità di resistere anche al dolore. Nel senso che il dolore, come la stanchezza, fa capolino e ogni tanto inizia a fare male una mano, una gamba. La nostra mente ci manda tanti impulsi di dolore, ma che in realtà non sono dolori reali. Ho scoperto, facendo questo sport, che spesso sono l’espressione di meccanismi di difesa della mente quando viene sottoposta dalla nostra volontà, che viene percepita quasi come fosse un’entità esterna, a fatiche e a sforzi che non le spettano .

Nel tempo ho imparato che, quando in questi frangenti partono dei piccoli dolori, con la respirazione e con la concentrazione si riescono a superare.

Insomma, in 8 ore 53 di moto, seppure a una certa velocità, pur navigando, si fanno tanti pensieri, a volte anche strani. Ma il bello del rally è tutto questo.

Domani forse non ci sentiamo, perché abbiamo una tappa che dura due giorni in cui dobbiamo fare 1100 km e ci fermiamo quando fa buio in una tenda che ci viene data dall'organizzazione.

Quindi ora si va a letto, che anche domani ci aspetta una grande giornata".

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Cronaca

Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 4 gennaio

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Centrati due '5' che vincono 99.636 euro ciascuno

Superenalotto - Fotogramma

Nessun '6' né '5+1' al concorso del Superenalotto di oggi, sabato 4 gennaio 2025. Centrati invece due '5' che vincono 99.636 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 55,3 milioni di euro.

Quanto costa la schedina

La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.

La giocata minima della schedina è una colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.

I punteggi vincenti

Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:

- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;

- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;

- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;

- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;

- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.

Come so se ho vinto

E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.

La combinazione vincente di oggi

Questa la combinazione vincente del concorso di oggi, sabato 4 gennaio 2025, del Superenalotto: 31, 42, 43, 63, 83, 86. Numero Jolly: 37. Numero Superstar: 86.

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Ultima ora

E’ morta a 116 anni Tomiko Itooka, era la persona più...

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Il primato passa ora alla suora brasiliana Inah Canabarro Lucas di 116 anni, nata 16 giorni dopo Itooka

Tomiko Itooka

E' morta in Giappone all'età di 116 anni e 220 giorni Tomiko Itooka, considerata la persona più vecchia del mondo secondo il Guinness dei Primati e il Gerontology Research Group. Il primato passa ora alla suora brasiliana Inah Canabarro Lucas di 116 anni, nata 16 giorni dopo Itooka, come spiega il Gerontology Research Group.

Nata il 23 maggio 1908 a Osaka, Itooka, secondo quanto riferito dal ministero degli Interni di Tokyo, è morta nella casa di cura dove viveva ad Ashiya, nella prefettura di Hyogo, nel Giappone occidentale. Aveva ereditato il primato di persona più anziana del mondo lo scorso agosto da Maria Branyas Morera, morta in Spagna all'età di 117 anni e 168 giorni. Primato che ora spetta a Suor Inah, decana del Brasile dal 23 gennaio 2022 e decana del Sud America dal 30 luglio 2022.

Yoshitsugu Nagata, funzionario responsabile delle politiche per gli anziani del Giappone, ha comunicato oggi che Itooka è morta lo scorso 29 dicembre. Amante delle banane e della bevanda giapponese Calpis al gusto di yogurt, Itooka era una giocatrice di pallavolo al liceo ed era nota come una persona energica, ha detto Nagata. Per ben due volte aveva scalato il monte Ontake, alto 3.067 metri. Secondo quanto riporta il Guinness dei Primati, Itooka si era sposata a 20 anni e aveva avuto quattro figli, due femmine e due maschi.

Itooka aveva gestito la fabbrica tessile del marito durante la seconda guerra mondiale e aveva vissuto da sola a Nara dopo essere rimasta vedova nel 1979. Le sopravvivono un figlio e una figlia e cinque nipoti. Il suo funerale si è tenuto alla presenza della famiglia e di amici.

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