Al vaglio dei servizi segreti di Seul rari filmati dei media statali di Pyongyang
I servizi segreti della Corea del Sud hanno comunicato oggi che stanno analizzando rari filmati dei media statali nordcoreani che mostrano la potente sorella del leader Kim Jong Un insieme a due bambini, che potrebbero essere suoi figli. La portavoce del regime Kim Yo Jong è stata avvistata con due giovani, un ragazzo e una ragazza, mentre assistevano ad uno spettacolo artistico di Capodanno in Corea del Nord. È stata vista tenere la mano del ragazzo, mentre i tre camminavano insieme.
L'isolata Corea del Nord non ha mai rivelato ufficialmente alcuna informazione sullo stato civile o sui figli di Kim Yo Jong, ma l'agenzia di spionaggio sudcoreana ha detto che sta valutando se i bambini nei filmati dei media statali siano effettivamente figli della sorella del dittatore.
"Stiamo conducendo un'analisi dettagliata, mantenendo aperta la possibilità", ha detto l'agenzia in una nota. Il servizio nazionale di intelligence nazionale ha affermato di aver precedentemente rilevato che Kim Yo Jong potrebbe avere figli, e che quelli con cui è stata fotografata appartengono alla fascia di età giusta.
Il ministero dell'Unificazione di Seoul ha detto all'Afp che si ritiene che l'evento di performance artistica a Pyongyang sia quello in cui i partecipanti dovrebbero accompagnare i loro familiari, ma ha aggiunto che è "insolito" vedere Kim Yo Jong con i bambini. I filmati dei media statali mostrano anche il leader Kim con la figlia adolescente, conosciuta come Ju Ae. Il sito specializzato di Seoul Nk News ha detto che la diffusione delle immagini potrebbe far parte di uno "sforzo di propaganda per umanizzare i funzionari del regime". Kim Yo Jong è stata a lungo tra i più stretti luogotenenti di suo fratello ed è una delle donne più influenti del 'regno eremita'.
Nata nel 1988, secondo il governo sudcoreano, è una dei tre figli nati dal padre e predecessore di Kim, Kim Jong Il, e dalla sua terza compagna conosciuta, l'ex ballerina Ko Yong Hui. Ha studiato in Svizzera insieme a suo fratello e ha fatto una rapida carriera, scalando i ranghi del regime una volta ereditato il potere, dopo la morte del padre nel 2011.
Nell'aprile 2015, l'intelligence di Seoul aveva affermato che si presumeva che Kim Yo Jong avrebbe partorito il mese successivo. Nel 2018, l'agenzia ha dichiarato che si era capito che Kim era incinta durante la sua visita in Corea del Sud, avvenuta nel febbraio dello stesso anno, per le Olimpiadi invernali di Pyeongchang.
Politica
Caso Todde, ex presidente Solinas: “Caos senza...
L'ex presidente della Regione interviene sulla decadenza della governatrice M5s: "Metodi degni di un goldoniano Truffaldino"
"Sotto il profilo politico questa vicenda sgretola definitivamente la narrazione autoreferenziale dell’asserito primato della competenza, delle capacità e della legalità della presidente Todde e del M5S rispetto agli altri partiti". L'ex presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas in carica dal 20 marzo 2019 al 20 marzo 2024, fa sentire la sua voce dopo il terremoto in Regione che ha investito chi ha preso il suo posto alla guida dell'isola, la pentastellata Alessandra Todde. L'ex senatore leghista del partito sardo d'Azione, che non è stato ricandidato per lasciare il posto al meloniano Paolo Truzzu, non nasconde la sua preoccupazione, nel corso di una intervista all'AdnKronos.
"Se fosse confermato il tentativo di aggirare i rilievi della Commissione Elettorale di garanzia con la commistione tra finanziamenti e spese del candidato, del partito e delle liste del movimento, con ampie zone grigie, e la difformità tra spese realmente effettuate e dichiarate, ci troveremmo di fronte a metodi degni di un goldoniano Truffaldino", sottolinea il 50enne politico cagliaritano. "Ed anche in questo caso parrebbe lecito domandarsi se questi stessi metodi non siano applicati nel governo del quotidiano, nei tanti procedimenti amministrativi in capo alla Regione a guida pentastellata", è il dubbio che avanza Solinas.
Il cagliaritano entra nel merito 'tecnico' della vicenda: "Sotto un profilo squisitamente giuridico le leggi applicate al caso, proprie della materia elettorale, rappresentano lex specialis ed in quanto tali in esse va ricercata la disciplina complessiva. Pertanto, la mancata designazione del mandatario elettorale e la conseguente impossibilità di ricevere e spendere fondi e tanto meno di certificarne la regolarità è sanzionata con la decadenza ope legis", è il suo ragionamento. Per Solinas quindi "a nulla vale sostenere che sia sanzionata la mancata presentazione del rendiconto mentre un rendiconto la Todde lo avrebbe presentato a sua firma. Infatti, tale documento non ha alcun valore in quanto la norma prescrive il deposito di un rendiconto nelle forme di legge e cioè redatto e sottoscritto da un mandatario elettorale. In questo caso, non essendo stato nominato per tempo il mandatario, non è in alcun modo sanabile ipso iure, a posteriori, la presentazione nei termini di un valido rendiconto".
Ora 'Commissione di tre cittadini eleggibili al Consiglio, che provvede all'ordinaria amministrazione'
Solinas ricorda che "la disciplina del 1993, figlia del clima di Tangentopoli, fu molto rigida ed esigente in materia di spese elettorali ed introdusse un organo collegiale ad hoc -la Commissione elettorale di Garanzia, composta in maggioranza da togati- per il controllo e l’accertamento delle violazioni. Non si deve confondere questa ineleggibilità con le altre cause di ineleggibilità e/o incompatibilità disciplinate specialmente in altre leggi il cui apprezzamento e valutazione a seguito di azione popolare sono riservati al Tribunale Ordinario".
"In questo caso specifico, la legge prevede puntualmente che la Commissione Elettorale di Garanzia accerti 'in modo definitivo' la violazione -dice ancora il leghista sardo-. Tale accertamento determina la decadenza e non è impugnabile ulteriormente altrove. La norma prevede infatti che siano impugnabili solo le sanzioni pecuniarie. Peraltro, essendo pacificamente esclusa da una giurisprudenza costante, al contrario di quanto accade per Camera e Senato, l’autodichia in capo al Consiglio regionale, il presidente dell’Assemblea sarda non potrà che comunicare all’Aula quanto prima la presa d’atto della decadenza. In quello stesso momento, in forza del principio del 'simul stabunt aut simul cadent' introdotto con l’elezione diretta, si determinerà la decadenza automatica dell’intero Consiglio Regionale".
"finalmente hanno gettato maschera e rivelato insofferenza per le tanto brandite regole"
Solinas vede di fronte "uno scenario complesso" perché "la Sardegna non ha una legge statutaria vigente e il caso di scioglimento anticipato del Consiglio per via della decadenza non è disciplinato esplicitamente dall’ordinamento regionale. Certamente chi viene dichiarato decaduto non può continuare nell’esercizio dei poteri in regime di prorogatio neppure per l’ordinaria amministrazione e la convocazione dei comizi elettorali. Restano solo alcune ipotesi, ma io ritengo personalmente che, per analogia, si debba fare riferimento all’art. 50 dello Statuto speciale, norma di rango costituzionale, che prevede con il decreto di scioglimento del Consiglio la nomina di 'una Commissione di tre cittadini eleggibili al Consiglio regionale, che provvede all'ordinaria amministrazione di competenza della Giunta ed agli atti improrogabili, da sottoporre alla ratifica del nuovo Consiglio. Essa indice le elezioni, che debbono aver luogo entro tre mesi dallo scioglimento. Il nuovo Consiglio è convocato dalla Commissione entro venti giorni dalle elezioni'.
"In definitiva, rimane comunque un dato: il dilettantismo, l’approssimazione e l’incompetenza di una presidente, del suo staff raccogliticcio e del M5S condannano la Sardegna ad un caos istituzionale senza precedenti nella storia autonomistica. Credo che tutte le forze democratiche, civiche, autonomiste e sardiste dovrebbero riflettere su questo punto, da sinistra a destra, e valutare l’opportunità di risanare al più presto con nuove elezioni senza inutili dilazioni un vulnus istituzionale di metodi e slogan che non appartengono alla normale e positiva dialettica tra parti introdotto da chi ha finalmente gettato la maschera e rivelato l’insofferenza verso le tanto brandite regole, evidentemente solo per gli altri", conclude. (di Francesco Saita)
Sport
Sinner si allena con Wawrinka: “Grazie Stan, un onore...
In Australia, il numero uno al mondo si è allenato con il vincitore degli Australian Open 2014
Jannik Sinner corre verso gli Australian Open e continua ad allenarsi dall’altra parte del mondo con sparring partner d'eccezione. Dopo il primo allenamento dell’anno con il figlio d’arte Cruz Hewitt, figlio di Lleyton, il numero uno del ranking nella notte ha condiviso il campo con Stan Wawrinka. Il campione svizzero che, curiosità, trionfò a Melbourne 10 anni prima dell'azzurro, nel 2014. E che, a 39 anni e con una wild card in tasca per il primo Slam stagionale, ha ancora voglia di battagliare.
Sinner e l'allenamento con Wawrinka
Jannik arriva in Australia per bissare il successo dello scorso anno, da numero uno al mondo e dopo la stagione della consacrazione, seguito dal tecnico Darren Cahill. Lo stesso che ha condiviso sui social una foto dell’allenamento con Wawrinka (con cui pochi giorni fa si è allenato Matteo Berrettini), ringraziando il campione svizzero e ricordando la sua vittoria agli Australian Open del 2014: “Grazie Stan. Sempre un piacere condividere il campo con te". In attesa del primo impegno stagionale, il match di esibizione contro Popyrin del 7 gennaio, Sinner si allenerà anche con un altro sparring partner di livello. Frances Tiafoe, battuto nell’ultima finale del Masters 1000 di Cincinnati, con cui Jannik condividerà il campo il 6 gennaio.
Ultima ora
Iran, al Papa targa con riflessioni di Khamenei su Gesù
Consegnata da ambasciatore Teheran presso la Santa Sede
Papa Francesco ha ricevuto una targa con riflessioni su Gesù da parte della Guida suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei. Secondo quanto rende noto l'agenzia di stampa Irna, la targa è stata consegnata al Pontefice dall'ambasciatore iraniano presso la Santa Sede, Mohammad Hossein Mokhtari, ricevuto nei giorni scorsi.
Cosa scrive Khamenei
''Se Gesù fosse tra noi oggi - scrive Khamenei - non esiterebbe un attimo a combattere i leader dell'oppressione e dell'arroganza globale. Non tollererebbe la fame e lo sfollamento di miliardi di persone spinte dalle potenze egemoniche verso la guerra, la corruzione e la violenza".
Partendo dal fatto che ''l'importanza di Gesù per i musulmani non è senza dubbio inferiore alla sua importanza e stima agli occhi dei devoti cristiani'', il testo sottolinea che ''questo grande profeta divino ha trascorso tutto il suo tempo tra il popolo in lotta per opporsi all'oppressione, all'aggressione e alla corruzione'' e ''a coloro che usavano la loro ricchezza e il loro potere per schiavizzare le nazioni e trascinarle nell'inferno di questo mondo e dell'aldilà''.
Nelle riflessioni di Khamenei è contenuto un invito ai ''cristiani e musulmani che credono in questo grande profeta devono rivolgersi ai suoi insegnamenti per stabilire un giusto ordine mondiale. Devono promuovere le virtù umane come sono state insegnate da questi maestri dell'umanità''. Quindi, prosegue il testo, ''per essere un seguace di Gesù Cristo bisogna sostenere la verità e rifiutare i poteri che vi si oppongono. Si spera che i cristiani e i musulmani in ogni angolo del mondo manterranno viva questa profonda lezione del profeta Gesù nelle loro vite e azioni'', auspica il leader iraniano.