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Squid Game 3, spoilerata la data di uscita: tutto quello che sappiamo

La data è stata svelata per errore: la terza stagione arriva nel 2025

Squid Game - Netflix

Squid Game avrà una terza stagione e la data di uscita è già stata svelata (per errore). Dopo il successo della seconda stagione, arrivata sugli schermi il 26 dicembre 2024, Netflix ha già annunciato la terza stagione e arriverà nel 2025.

La terza stagione

Netflix ha rilasciato un breve trailer, pubblicato inizialmente dall’account YouTube di Netflix Corea (cancellato poco dopo) in cui si leggeva la data di rilascio della terza stagione: “Guarda Squid Game 3 solo su Netflix a partire dal 27 giugno 2025”. La data non è stata resa ufficiale, ma è certo che la terza stagione arriverà in questo 2025. Inoltre, nel poster ufficiale è stata rivelata la nuova bambola, questa volta al maschile e il nome è Chul-su.

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Il successo della seconda stagione

La seconda stagione di Squid Game, il fenomeno globale targato Netflix che ha conquistato milioni di spettatori in tutto il mondo, è arrivata sugli schermi il 26 dicembre 2024. Tre anni dopo la scioccante vittoria del giocatore numero 456, Seong Gi-hun, ci ritroviamo catapultati nuovamente nell'arena dei giochi mortali, dove la posta in gioco è ancora una volta la vita.

Squid Game 2 riprende la narrazione tre anni dopo gli eventi della prima stagione. Gi-hun, pur avendo vinto l'ambito montepremi di 4,56 miliardi di Won, si rende conto che la sua vita non è cambiata. Anzi, il peso della vittoria e il ricordo degli orrori vissuti lo tormentano senza sosta. Decide così di tornare nell'arena, non più come giocatore, ma come vendicatore, con l'obiettivo di entrare nuovamente nel gioco e distruggerlo dall'interno, smascherando i suoi creatori e organizzatori. Nel suo percorso, Gi-hun si troverà faccia a faccia con il Reclutatore, il misterioso uomo che adesca i giocatori disperati nella metropolitana.

La seconda stagione introduce nuovi personaggi che si uniscono al cast originale in una serie di sfide ancora più crudeli e spietate. Tra questi troviamo Park Gyu-young, Jo Yu-ri e Kang Ae-sim. L'ambientazione, un'isola immaginifica nella Corea del Sud, contribuisce a creare un'atmosfera claustrofobica e surreale, dove la speranza di sopravvivenza si affievolisce a ogni passo. Nonostante la brutalità dei giochi, la seconda stagione introduce anche elementi di umorismo che mancavano nella prima, aggiungendo un nuovo livello di complessità alla narrazione.

L'attesa per la seconda stagione di Squid Game era altissima: alcuni spettatori si sono dichiarati entusiasti, lodando la trama avvincente, i colpi di scena e la capacità della serie di affrontare temi sociali importanti come la disuguaglianza economica e la competizione sfrenata. Dall'analisi di recensioni e commenti sui social media, emerge un'ampia gamma di opinioni, che vanno dall'entusiasmo sfrenato alla delusione totale.

Squid Game aveva colpito nel segno grazie alla sua originalità, alla crudezza delle immagini e alla capacità di tenere lo spettatore con il fiato sospeso fino all'ultimo episodio. La seconda stagione, pur mantenendo un alto livello di tensione e spettacolarità, sembra aver perso parte di quell'effetto sorpresa che aveva caratterizzato il suo predecessore. Il ritorno di personaggi come Gi-hun e il Front Man ha sicuramente generato aspettative, ma la loro evoluzione narrativa non ha convinto tutti.

Hwang Dong-hyuk, il creatore della serie, ha ammesso di non essersi aspettato un successo così clamoroso con la prima stagione. La pressione per replicare il successo è stata sicuramente elevata, e forse questo ha influito sulla realizzazione della seconda stagione. Inoltre, la seconda stagione sembra perdere parte della carica di critica sociale che aveva caratterizzato la prima. Mentre la prima stagione offriva una riflessione sulla disuguaglianza e la disperazione economica, la seconda si concentra maggiormente sulle dinamiche psicologiche dei personaggi e sulla natura stessa del gioco. I personaggi, sia quelli vecchi che quelli nuovi, sono ben caratterizzati, ma forse non riescono a raggiungere la stessa profondità psicologica dei protagonisti della prima stagione. La regia di Hwang Dong-hyuk rimane impeccabile, con un uso sapiente della suspense e delle immagini forti.


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Jeff Baena, confermate ipotesi sulla morte: “Suicidio...

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Il regista e sceneggiatore statunitense era stato trovato morto venerdì 3 gennaio nella sua casa di Los Angeles

Jeff Baena - Fotogramma/IPA

Suicidio mediante impiccagione: è questa la causa della morte del regista e sceneggiatore statunitense Jeff Baena, 47 anni, autore di film indie come "Un weekend al limite" e "The Little Hours", il cui cadavere è stato trovato nella serata di venerdì 3 gennaio nella sua casa di Los Angeles. I dettagli sono stati resi noti dall'ufficio del coroner della contea di Los Angeles, con la ricognizione cadaverica compiuta dal medico legale Brice Hunt e le investigazioni con il sopralluogo del poliziotto Philip Kim. Il corpo appeso ad una corda, già privo di vita, è stato trovato da un assistente dell'attore che ha chiamato la polizia.

La morte di Jeff Baena

Al momento sono ignoti i motivi che hanno portato Baena a togliersi la vita. Dal 2021 Baena era sposato con l'attrice e produttrice statunitense Aubrey Plaza, che nel 2022 è stata tra i protagonisti della seconda stagione della serie ambientata a Taormina "The White Lotus".

La carriera di Jeff Baena

Nato il 29 giugno 1977 a Miami, in Florida, dopo essersi laureato alla New York University Film School, Baena si era trasferito a Los Angeles per iniziare la sua carriera a Hollywood. Diventato assistente di produzione per il regista Robert Zemeckis, lavorando a diversi film, poi ha lavorato come assistente al montaggio per lo sceneggiatore e regista David O. Russell. La svolta di Baena è arrivata quando ha co-sceneggiato "I Heart Huckabees - Le strane coincidenze della vita" (2004) insieme a Russell. Il film, candidato al Gotham Award per il miglior film, seguiva due "detective esistenziali" che cercavano di risolvere il significato di una serie di strane coincidenze. Baena ha debuttato alla regia con "Life After Beth - L'amore ad ogni costo" (2014), che ha anche scritto. Il film, interpretato da Aubrey Plaza nel ruolo della protagonista, è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival dello stesso anno, dove ha ricevuto una nomination al Gran Premio della Giuria ed è stato distribuito nelle sale da A24. Il suo progetto successivo, "Un weekend al limite" (2016), con Thomas Middleditch, ha debuttato anch'esso al Sundance Film Festival con una nomination al Gran Premio della Giuria prima di essere distribuito da Lionsgate. Baena ha anche scritto e diretto il film "The Little Hours" (2017), interpretato da Plaza e candidato al premio del pubblico al Festival internazionale del cinema di Edimburgo, e ha co-sceneggiato, diretto e prodotto "Horse Girl" (2020), interpretato da Dave Franco e Allison Brie. Entrambi i film hanno debuttato anche al Sundance. Ha poi co-sceneggiato e diretto la commedia romantica "Spin Me Round - Fammi girare" (2022), con Brie e Plaza. Per quanto riguarda la televisione, Baena ha creato, diretto e prodotto "Cinema Toast" (2021). La serie antologica di Showtime ha messo insieme filmati di film ormai di dominio pubblico. Brie, Christina Ricci, Da'Vine Joy Randolph e Jake Johnson sono stati tra i protagonisti dello show.

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Politica

Caso Todde, ex presidente Solinas: “Caos senza...

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L'ex presidente della Regione interviene sulla decadenza della governatrice M5s: "Metodi degni di un goldoniano Truffaldino"

Caso Todde, ex presidente Solinas:

"Sotto il profilo politico questa vicenda sgretola definitivamente la narrazione autoreferenziale dell’asserito primato della competenza, delle capacità e della legalità della presidente Todde e del M5S rispetto agli altri partiti". L'ex presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas in carica dal 20 marzo 2019 al 20 marzo 2024, fa sentire la sua voce dopo il terremoto in Regione che ha investito chi ha preso il suo posto alla guida dell'isola, la pentastellata Alessandra Todde. L'ex senatore leghista del partito sardo d'Azione, che non è stato ricandidato per lasciare il posto al meloniano Paolo Truzzu, non nasconde la sua preoccupazione, nel corso di una intervista all'AdnKronos.

"Se fosse confermato il tentativo di aggirare i rilievi della Commissione Elettorale di garanzia con la commistione tra finanziamenti e spese del candidato, del partito e delle liste del movimento, con ampie zone grigie, e la difformità tra spese realmente effettuate e dichiarate, ci troveremmo di fronte a metodi degni di un goldoniano Truffaldino", sottolinea il 50enne politico cagliaritano. "Ed anche in questo caso parrebbe lecito domandarsi se questi stessi metodi non siano applicati nel governo del quotidiano, nei tanti procedimenti amministrativi in capo alla Regione a guida pentastellata", è il dubbio che avanza Solinas.

Il cagliaritano entra nel merito 'tecnico' della vicenda: "Sotto un profilo squisitamente giuridico le leggi applicate al caso, proprie della materia elettorale, rappresentano lex specialis ed in quanto tali in esse va ricercata la disciplina complessiva. Pertanto, la mancata designazione del mandatario elettorale e la conseguente impossibilità di ricevere e spendere fondi e tanto meno di certificarne la regolarità è sanzionata con la decadenza ope legis", è il suo ragionamento. Per Solinas quindi "a nulla vale sostenere che sia sanzionata la mancata presentazione del rendiconto mentre un rendiconto la Todde lo avrebbe presentato a sua firma. Infatti, tale documento non ha alcun valore in quanto la norma prescrive il deposito di un rendiconto nelle forme di legge e cioè redatto e sottoscritto da un mandatario elettorale. In questo caso, non essendo stato nominato per tempo il mandatario, non è in alcun modo sanabile ipso iure, a posteriori, la presentazione nei termini di un valido rendiconto".

Ora 'Commissione di tre cittadini eleggibili al Consiglio, che provvede all'ordinaria amministrazione'

Solinas ricorda che "la disciplina del 1993, figlia del clima di Tangentopoli, fu molto rigida ed esigente in materia di spese elettorali ed introdusse un organo collegiale ad hoc -la Commissione elettorale di Garanzia, composta in maggioranza da togati- per il controllo e l’accertamento delle violazioni. Non si deve confondere questa ineleggibilità con le altre cause di ineleggibilità e/o incompatibilità disciplinate specialmente in altre leggi il cui apprezzamento e valutazione a seguito di azione popolare sono riservati al Tribunale Ordinario".

"In questo caso specifico, la legge prevede puntualmente che la Commissione Elettorale di Garanzia accerti 'in modo definitivo' la violazione -dice ancora il leghista sardo-. Tale accertamento determina la decadenza e non è impugnabile ulteriormente altrove. La norma prevede infatti che siano impugnabili solo le sanzioni pecuniarie. Peraltro, essendo pacificamente esclusa da una giurisprudenza costante, al contrario di quanto accade per Camera e Senato, l’autodichia in capo al Consiglio regionale, il presidente dell’Assemblea sarda non potrà che comunicare all’Aula quanto prima la presa d’atto della decadenza. In quello stesso momento, in forza del principio del 'simul stabunt aut simul cadent' introdotto con l’elezione diretta, si determinerà la decadenza automatica dell’intero Consiglio Regionale".

"finalmente hanno gettato maschera e rivelato insofferenza per le tanto brandite regole"

Solinas vede di fronte "uno scenario complesso" perché "la Sardegna non ha una legge statutaria vigente e il caso di scioglimento anticipato del Consiglio per via della decadenza non è disciplinato esplicitamente dall’ordinamento regionale. Certamente chi viene dichiarato decaduto non può continuare nell’esercizio dei poteri in regime di prorogatio neppure per l’ordinaria amministrazione e la convocazione dei comizi elettorali. Restano solo alcune ipotesi, ma io ritengo personalmente che, per analogia, si debba fare riferimento all’art. 50 dello Statuto speciale, norma di rango costituzionale, che prevede con il decreto di scioglimento del Consiglio la nomina di 'una Commissione di tre cittadini eleggibili al Consiglio regionale, che provvede all'ordinaria amministrazione di competenza della Giunta ed agli atti improrogabili, da sottoporre alla ratifica del nuovo Consiglio. Essa indice le elezioni, che debbono aver luogo entro tre mesi dallo scioglimento. Il nuovo Consiglio è convocato dalla Commissione entro venti giorni dalle elezioni'.

"In definitiva, rimane comunque un dato: il dilettantismo, l’approssimazione e l’incompetenza di una presidente, del suo staff raccogliticcio e del M5S condannano la Sardegna ad un caos istituzionale senza precedenti nella storia autonomistica. Credo che tutte le forze democratiche, civiche, autonomiste e sardiste dovrebbero riflettere su questo punto, da sinistra a destra, e valutare l’opportunità di risanare al più presto con nuove elezioni senza inutili dilazioni un vulnus istituzionale di metodi e slogan che non appartengono alla normale e positiva dialettica tra parti introdotto da chi ha finalmente gettato la maschera e rivelato l’insofferenza verso le tanto brandite regole, evidentemente solo per gli altri", conclude. (di Francesco Saita)

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Sport

Sinner si allena con Wawrinka: “Grazie Stan, un onore...

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In Australia, il numero uno al mondo si è allenato con il vincitore degli Australian Open 2014

Sinner e Wawrinka - Instagram Darren Cahill @dc10s

Jannik Sinner corre verso gli Australian Open e continua ad allenarsi dall’altra parte del mondo con sparring partner d'eccezione. Dopo il primo allenamento dell’anno con il figlio d’arte Cruz Hewitt, figlio di Lleyton, il numero uno del ranking nella notte ha condiviso il campo con Stan Wawrinka. Il campione svizzero che, curiosità, trionfò a Melbourne 10 anni prima dell'azzurro, nel 2014. E che, a 39 anni e con una wild card in tasca per il primo Slam stagionale, ha ancora voglia di battagliare.

Sinner e l'allenamento con Wawrinka

Jannik arriva in Australia per bissare il successo dello scorso anno, da numero uno al mondo e dopo la stagione della consacrazione, seguito dal tecnico Darren Cahill. Lo stesso che ha condiviso sui social una foto dell’allenamento con Wawrinka (con cui pochi giorni fa si è allenato Matteo Berrettini), ringraziando il campione svizzero e ricordando la sua vittoria agli Australian Open del 2014: “Grazie Stan. Sempre un piacere condividere il campo con te". In attesa del primo impegno stagionale, il match di esibizione contro Popyrin del 7 gennaio, Sinner si allenerà anche con un altro sparring partner di livello. Frances Tiafoe, battuto nell’ultima finale del Masters 1000 di Cincinnati, con cui Jannik condividerà il campo il 6 gennaio.

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