Connect with us

Published

on

Cecilia Sala, l’attivista iraniana Sara Shams: “Prova della brutalità del regime di Teheran”

L'arresto della giornalista italiana detenuta a Evin "è un campanello d'allarme per la libertà"

Cecilia Sala, l'attivista iraniana Sara Shams:

"Cecilia Sala è stata presa di mira per essere usata come 'merce di scambio', pratica spesso utilizzata dal regime iraniano al fine di ottenere la liberazione di detenuti del regime", così all'Adnkronos Sara Shams, attivista iraniana per i diritti umani, sul caso della giornalista italiana detenuta a Evin. "Le accuse contro di lei appaiono estremamente vaghe e generiche, - dice Shams - una formula che può significare tutto e nulla, sembrano avanzate in modo frettoloso, probabilmente per giustificarne l’arresto. Accuse di questo tipo possono includere motivazioni pretestuose come il velo indossato in modo 'non corretto', rapporti 'impuri' con un uomo, possesso di alcolici, o altre infrazioni altrettanto arbitrarie. Anche questa è una strategia tipica del governo iraniano, spesso utilizzata per legittimare arresti che non hanno un reale fondamento legale, soprattutto nei confronti delle donne in Iran". L'attivista continua: "Il suo arresto deve essere un momento di riflessione per tutti. Non è solo una questione che riguarda lei, ma un campanello d'allarme per la libertà di parola e di stampa, che deve essere difesa ovunque, e soprattutto in Iran, dove i giornalisti non hanno la possibilità di raccontare la verità. È un problema che riguarda la libertà di tutti, e non possiamo permettere che venga negato in nessun angolo del mondo".

Le condizioni di Cecilia Sala a Evin

Le condizioni in cui Cecilia Sala è detenuta nel carcere di Evin, "noto per le sue condizioni inumane e per l’uso sistematico della violenza fisica e psicologica come strumento di repressione", per l'attivista "riflettono la brutalità del sistema detentivo iraniano, in particolare verso le donne, soprattutto quelle accusate di dissenso politico: le detenute subiscono abusi sessuali, percosse, interrogatori umilianti e minacce contro i loro familiari, con l’intento di piegarle. L’isolamento è una delle forme più crudeli di tortura psicologica applicate, e Cecilia potrebbe trovarsi in una cella minuscola, illuminata 24 ore su 24, dove il ritmo circadiano è distrutto, rendendo impossibile il riposo. La privazione sensoriale e l’assenza di contatti umani sono caratteristiche delle 'torture bianche', un metodo che il regime utilizza per annientare psicologicamente i prigionieri. Questo tipo di tortura, più subdolo e invisibile rispetto alla violenza fisica, è pensato per disorientare, isolare e spingere la persona verso il collasso mentale, spesso irreversibile. Inoltre, le condizioni igienico-sanitarie nel carcere sono spaventose: mancano acqua pulita e prodotti di base per l’igiene personale, e l’accesso alle cure mediche è pressoché inesistente, anche in situazioni critiche: lo dimostra il caso di Narghes Mohammadi, che ha potuto ricevere assistenza solo una volta fuori dal carcere".

"La situazione di Cecilia è resa ancora più difficile dalla presenza di guardie prive di empatia, addestrate a infliggere sofferenze per spezzare la volontà dei detenuti. Le telefonate concesse sono brevissime, controllate e insufficienti per garantire un vero contatto con il mondo esterno. La combinazione di isolamento, privazioni e violenze, unite all’indifferenza delle autorità carcerarie - secondo Sara Shams - rappresenta un metodo deliberato per esercitare pressione psicologica sui prigionieri e, indirettamente, sui governi stranieri affinché si pieghino alle richieste del regime. Per Cecilia, il rischio non è solo la sofferenza immediata, ma anche le conseguenze a lungo termine sulla salute mentale e fisica, un prezzo che il regime impone a chiunque osi sfidarlo".

"L’arresto, senza motivo né giustificazione, di Cecilia Sala sembra inserirsi in un quadro più ampio: per la prima volta - spiega Shams - il tentativo di scambio di prigionieri tra l’Iran e l’Occidente appare così esplicito. Sebbene il modus operandi del governo iraniano sia noto, e già attuato in passato, oggi la posta in gioco è più alta. La situazione interna è critica su vari fronti: l’economia è al collasso, il ruolo del Paese in Medio Oriente è sempre più fragile, e la reputazione internazionale continua a deteriorarsi. Si teme che Abedini possa rivelare crimini attribuibili al regime degli Ayatollah, esponendo ulteriormente il governo iraniano e aggravandone l’isolamento internazionale".

La vita per le donne in Iran

Al contempo, secondo l'attivista, quanto sta passando la giornalista italiana "è un esempio straziante di ciò che accade ogni giorno in Iran, Paese che ho dovuto lasciare per cercare un po' di libertà. Questo è il destino di Niloufar Hamedi ed Elaheh Mohammadi, le giornaliste che hanno denunciato l'omicidio di Mahsa Amini sono state gettate in prigione, dove hanno subito torture inaudite per 17 mesi, prima del loro rilascio. E poi c’è il rapper Toomaj Salehi che, con la sua musica, ha avuto il coraggio di denunciare le atrocità del regime. Condannato a morte, torturato, eppure ancora vivo, anche se la sua vita non è più la stessa, segnata per sempre dalle cicatrici della violenza".

La situazione, per le donne, è difficile in Iran: "Parliamo di un paese dove alle donne è negato il diritto di vestirsi come desiderano, obbligate a indossare il velo sotto minaccia di pene severissime, tra cui la morte. In Iran, una donna non ha diritti: non può viaggiare senza il permesso del marito, non può cantare né ballare in pubblico senza rischiare punizioni cruente. E se subisce uno stupro, è lei che rischia di essere processata, perché le leggi islamiche danno a lei la colpa. Le donne sono discriminate in ogni ambito: nell'educazione, nel lavoro, in ogni opportunità di vita. Vivono ogni giorno nella paura costante, perché in un attimo tutto può cambiare e la loro esistenza può essere distrutta. Io stessa, da giovane, sono stata arrestata più volte in Iran. Non per aver commesso alcun crimine, ma per non aver indossato correttamente il velo: avevo solo 16 anni, stavo camminando per le vie di Teheran, cercando un vestito, eppure mi ritrovai dentro un van bianco, in attesa di scoprire cosa sarebbe successo, senza alcuna colpa. La freddezza e la brutalità con cui sono stata trattata sono ancora scolpite nei miei ricordi. Quella paura, quel terrore di non sapere cosa sarebbe accaduto, è qualcosa che nessuno dovrebbe mai vivere. Ma questo è ciò che ogni giorno vivono le donne in Iran: una condizione di totale impotenza e di costante minaccia. Le donne in Iran sono costrette a vivere nell'ombra, senza poter sognare una vita che possa essere loro, senza poter scegliere chi essere".

"Ogni giorno, in Iran, ci sono persone che lottano per la libertà, ma sono costrette a pagare con la loro vita. La mia terra è intrisa di sangue, di dolore, di speranza spezzata. Ho visto le strade di Teheran trasformarsi in fiumi di lacrime e urla, ho visto le persone perdere la vita per una causa che sembra impossibile da raggiungere. Il caso di Cecilia è solo una piccola parte di un sistema di oppressione che schiaccia ogni briciola di libertà, che uccide ogni sogno di un futuro migliore. Ma anche se la sua storia è solo una goccia nell'oceano delle violazioni dei diritti umani, è un grido che non possiamo ignorare. È la sofferenza di un intero popolo, di una nazione che vuole solo essere libera, che merita di vivere senza paura". (di Lorenzo Capezzuoli Ranchi)

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Continue Reading

Esteri

Ucraina avanza nel Kursk, Zelensky sogna Trump a Kiev:...

Published

on

Il presidente ucraino: "Putin è come Voldemort, deve essere costretto a fermarsi. Spero che Musk sia dalla nostra parte"

Volodymyr Zelensky

Un incontro con Donald Trump, magari a Kiev, e poi il pressing del presidente degli Stati Uniti su Vladimir Putin: così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky punta a fermare la guerra in corso da oltre 3 anni contro la Russia. "Se Trump offre solide garanzie di sicurezza per l'Ucraina, poi si potrebbe parlare con i russi", dice Zelensky in una lunga intervista nel podcast di Lex Fridman. Le parole del presidente ucraino arrivano in un momento cruciale del conflitto. Le forze armate di Kiev hanno avviato a sorpresa una nuova offensiva nella regione russa di Kursk, occupata sin da agosto.

I reparti ucraini hanno guadagnato terreno a nordest di Sudzha, verso Bolshoy Soldatskoye, cogliendo di sorpresa il nemico. Si tratta di un azione che, a 15 giorni dall'insediamento di Trump come nuovo presidente alla Casa Bianca, può garantire maggior peso a Kiev in un eventuale negoziato.

"Trump può costringere Putin a chiudere la guerra"

"Io spero che Trump ponga fine alla guerra. E' importante che lui sappia tutto quello che succede sul campo di battaglia e quello che succede in Russia", dice Zelensky, convinto che Putin accetterà la fine delle ostilità solo se costretto.

"Putin è sordo, non sente... Manda a morire ragazzi di 18 anni sul territorio di un altro stato. I russi hanno perso 788mila uomini tra morti o feriti... Elon Musk parla di Marte, intelligenza artificiale... Putin nell'intervista con Tucker Carlson parlava di tribù russe: è come un mammut che si siede davanti a te. E' come Voldemort, è l'oscurità fatta persona. E' possibile porre fine alla guerra attraverso il dialogo, ma bisogna essere in una posizione forte", dice Zelensky, che considera indispensabile l''ancoraggio' dell'Ucraina alla Nato, con un'ammissione almeno "parziale": "La Nato non sarà un'alleanza perfetta, ma il dato di fatto è che non c'è guerra sul territorio dei paesi membri". Le armi serviranno ancora: "Se il cessate il fuoco dura, non le useremo".

"Pensate che Putin voglia porre fine alla guerra? E' ingenuo credere a qualcosa del genere. Il presidente Trump ha potere a sufficienza per mettere Putin sotto pressione. Il presidente russo non vorrà porre fine alla guerra, non bisogna fare affidamento sulla sua volontà di fermare il conflitto. Lo farà se non avrà alternative", ripete Zelensky, che più volte ribadisce l'assoluta necessità di garanzie di sicurezza per Kiev.

"Putin vuole Nato debole senza Usa"

"Se c'è una tregua, devono esserci garanzie di sicurezza per l'Ucraina: dobbiamo essere certi che Putin non tornerà. Io voglio porre fine, voglio una pace duratura. Se Trump ottiene un cessate il fuoco e dopo 3 mesi la Russia lancia una nuova ondata di missili, cosa succede? Putin vuole mettere me contro Trump, ecco perché bisogna costringerlo a fermare la guerra", dice ancora.

La fiducia nel neopresidente americano è enorme: "Trump non ha 18 anni, ma è forte, molto forte. Andrebbe dopo 2 o 3 giorni in un'area colpita da un terremoto o da un uragano. Ha dimostrato di essere forte, ha tenuto comizi ovunque. E' giovane a livello mentale, il suo cervello funziona alla grande. Dopo 2 o 3 giorni, andrebbe ovunque. Io farei lo stesso", dice Zelensky prima di puntare nuovamente il dito contro il leader del Cremlino.

"Putin è andato nel Kursk in 4 mesi? No. Non ama la Russia, non ama la sua gente. Ama il suo circolo ristretto. Putin non vuole un'Ucraina indipendente, è l'obiettivo finale della sua vita politica. Putin vuole vedere una Nato debole e un'Ucraina debole: questi due elementi porterebbero ad una guerra più ampia, Putin punterebbe al controllo dei territori che facevano parte dell'Unione Sovietica", dice delineando lo scenario peggiore.

"Questa situazione avrebbe effetti anche sugli Stati Uniti, anche se decidessero di lasciare la Nato. Lo dimostra quello che sta succedendo con la Corea del Nord: Pyongyang sta acquisendo conoscenze per gestire la guerra tecnologica attuale, questo diventerebbe un rischio per il Pacifico. Giappone e Corea del Sud sarebbero in pericolo e anche Taiwan dovrebbe fronteggiare rischi analoghi. Il presidente Trump ha tutti gli strumenti per fermare Putin e dare all'Ucraina le garanzie necessarie", afferma.

Ucraina e Russia potranno tornare, in futuro, ad avere rapporti pacifici? "E' impossibile perdonare dopo una guerra devastante. I russi dovranno chiedere perdono, lo faranno. Succederà perché sono colpevoli, sia coloro che hanno partecipato che coloro che sono rimasti in silenzio".

Il messaggio a Musk: "Stia dalla nostra parte"

Nell'amministrazione di Donald Trump, Musk ha un ruolo di primissimo piano. Il magnate, in più occasioni, si è espresso contro la fornitura di armi americane a Kiev e non ha risparmiato critiche durissime a Zelensky. "Ho parlato con Musk all'inizio della guerra. Lo rispetto molto, ha creato colossi da solo. E' un grande leader a livello di innovazione. Ammiro i risultati del suo lavoro. Gli siamo grati per la rete satellitare Starlink, l'abbiamo usata al fronte e negli asili, nelle scuole. Vorrei che Elon fosse dalla nostra parte il più possibile. Vorrei che venisse in Ucraina, parlasse con la gente e si guardasse intorno", dice il presidente ucraino.

Fridman fornisce l'ultimo assist ipotizzando l'arrivo di Musk - e ovviamente di Trump - nell'aeroporto di Kiev: lo scalo della capitale è chiuso da 3 anni, la sua riapertura sarebbe il segnale della fine della guerra e del ritorno alla normalità. "Ci sarà un momento in cui il presidente Trump forse sarà il primo leader a venire qui in aereo, sarebbe simbolico. Il 25 gennaio con l'Air Force One? Sarebbe bello...", dice Zelensky.

L'invito di Trump arriva?

Il presidente ucraino vorrebbe partecipare alla cerimonia di insediamento di Trump a Washington ma attende un invito formale che, a quanto pare, non è ancora arrivato.

"Mi piacerebbe partecipare all'insediamento di Trump il 20 gennaio, ma non posso farlo durante la guerra a meno che il presidente Trump non mi inviti personalmente. So che in generale i leader non vengono invitati all'insediamento. So che ci sono leader che vogliono partecipare e parteciperanno, si presentano per loro decisione. Io, per la persona che sono, non posso presentarmi senza un invito. Putin lo fa: in Ucraina è venuto senza invito...", dice.

Continue Reading

Esteri

Iran indebolito si prepara a Trump: Teheran pronta a...

Published

on

Dai disordini sociali al crollo degli alleati, leadership iraniana davanti a grandi sfide

Iran indebolito si prepara a Trump: Teheran pronta a negoziare sul nucleare?

All'interno i disordini sociali e una crisi economica sempre più profonda. All'esterno il collasso degli alleati, con la leadership di Hamas e Hezbollah decimata da Israele e il regime di Bashar al-Assad deposto dal gruppo jihadista guidato da Abu Mohammed al-Jawlani. E' un Iran indebolito quello che si appresta ad affrontare il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. La cui Amministrazione starebbe già valutando nuove sanzioni contro Teheran oltre che raid aerei preventivi per impedirgli di costruire un'arma nucleare. Insomma, dichiara al Wall Street Journal Sanam Vakil, direttrice del programma Medio Oriente e Nord Africa presso la Chatham House di Londra, la leadership iraniana "probabilmente sta vivendo le sfide più profonde che abbia mai visto" da anni. E questo potrebbe anche spingere Teheran a negoziare un compromesso con l'Occidente.

"C'è una finestra ristretta nella quale il regime sarà desideroso di negoziare e Trump avrà lo slancio per ottenere ciò che vuole vendere", ha detto Vakil. "Ma il tempo non è dalla parte di Trump. La sua squadra vorrà un compromesso che Teheran potrebbe non essere pronto ad accettare. Quindi per l'Iran si prospetta una situazione dolorosa in arrivo", sostiene. Perché per raggiungere un accordo, entrambe le parti dovranno allontanarsi dal livore. L'approccio di Trump all'Iran è probabilmente influenzato dalla consapevolezza che agenti di Teheran hanno cercato di assassinarlo, hanno affermato ex funzionari della sua prima Amministrazione citati dal Wall Street Journal. E la guida spirituale dell'Iran, l'Auatollah Ali Khamenei, evoca spesso il ricordo di Qassem Soleimani, il comandante militare iraniano che Trump ha ordinato di uccidere nel 2020.

Nel frattempo la debolezza dell'Iran si vede nella sua valuta, che ha chiuso il 2024 a un minimo storico di 821.500 rial per dollaro, in calo del 40% rispetto all'inizio dell'anno. Il prodotto interno lordo pro capite è sceso del 45% dal 2012, quando le sanzioni sono aumentate sul suo programma nucleare a 4.465,60 dollari l'anno scorso, secondo la Banca Mondiale. Inoltre le proteste per questioni economiche stanno diventando più frequenti in tutto l'Iran e in tutti i settori. Hanno iniziato i commercianti, protestando contro l'inflazione alle stelle, hanno proseguito i pensionati, gli infermieri, gli insegnanti e i lavoratori nel settore delle telecomunicazioni per i ritardi nei pagamenti.

Il malcontento si sta diffondendo al settore petrolifero, l'industria più strategica del paese e la sua fonte di maggiori entrate in valuta estera. I lavoratori dell'impianto petrolchimico di Abadan, uno dei più grandi del paese, hanno protestato per tre mesi per gli stipendi non pagati, secondo i media statali e i sindacati iraniani. Le manifestazioni stanno diventando sempre più politicizzate, con alcune persone che criticano il regime per essere troppo concentrato sulla sua agenda ideologica e non sull'economia. "Basta essere guerrafondai, la nostra tavola è vuota", si legge su uno striscione portato dai pensionati in protesta ad Ahvaz. "Lasciate stare il velo e pensate a noi", recita un altro striscione.

La carenza di energia dovuta ad anni di cattiva gestione e di investimenti insufficienti ha aggravato la crisi. A dicembre gli impianti industriali hanno prodotto al 41% della loro capacità per la carenza di elettricità e gas naturale, ha affermato la Camera di commercio iraniana. A rischio anche la sicurezza alimentare per la conseguente minore produzione tra i fornitori di pollame e carne. Le fabbriche sono in preda a "una profonda recessione", ha affermato Mahmoud Najafi Arab, direttore della Camera di commercio, e "le attività di queste imprese non possono essere economicamente redditizie" agli attuali tassi di utilizzo.

La carenza di energia ha messo in stand-by 22 cementifici e rallentato la produzione farmaceutica, secondo l'agenzia di stampa semi-ufficiale Iran Labour News Agency. I problemi di energia sono destinati a danneggiare il raccolto iraniano quest'anno, chiudendo le pompe idriche e interrompendo la fornitura di fertilizzanti dipendenti dal gas naturale, ha detto al quotidiano economico Tejarat News Ali Gholi Imani, capo della National Wheat Farmers Association.

In questo contesto, con la prospettiva di nuovi aumenti dei prezzi dei generi alimentari e 32 milioni di iraniani, più di un terzo della popolazione, che vivono ora al di sotto della soglia di povertà, Teheran punta a evitare la prospettiva di nuove sanzioni. Il ministro degli esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha dichiarato venerdì che il suo paese era pronto a riprendere i negoziati sul nucleare "senza indugio" in cambio della revoca delle sanzioni. Ma a novembre, Araghchi aveva affermato che il programma nucleare di Teheran aveva dimostrato di poter far fronte a qualsiasi nuova restrizione.

Sta di fatto che Teheran si prepara per quello che potrebbe essere un tira e molla epocale con Trump, scrive il Wall Street Journal, affermando che allo stato attuale l'Iran ha molto meno margine di manovra.

Continue Reading

Esteri

Italia-Space X, verso accordo da 1,5 miliardi per...

Published

on

L'indiscrezione di Bloomberg: contratto di 5 anni. Il piano avrebbe subito un'accelerazione dopo l'incontro tra il premier e Donald Trump in Florida

Meloni e Musk - (Foto Palazzo Chigi)

L'Italia è in trattative avanzate con la SpaceX di Elon Musk per un accordo da 1,5 miliardi di euro che prevede la fornitura di servizi di telecomunicazioni sicure al governo italiano. Lo riferisce 'Bloomberg' sottolineando che "le discussioni sono in corso e non è stato raggiunto ancora un accordo finale sul contratto quinquennale", ma il progetto è già stato approvato dai servizi di intelligence e dal ministero della Difesa italiano.

L'accordo prevederebbe la fornitura di una gamma completa di servizi crittografia di alto livello per le comunicazioni telefoniche e i servizi internet utilizzati dal governo, per i servizi di comunicazione per l’esercito italiano nell’area del Mediterraneo e l’implementazione di servizi satellitari in Italia per l’uso in situazioni di emergenza come attacchi terroristici o disastri naturali.

Secondo Bloomberg, il piano avrebbe subito un'accelerazione dopo l'incontro tra il premier Giorgia Meloni e il presidente designato degli Usa Donald Trump in Florida.

Musk non presente a cena Trump-Meloni

Musk non era presente alla cena a Mar-a-Lago. Secondo quanto apprende l'Adnkronos da fonti ben informate, il patron di Tesla, amico e estimatore della premier italiana, non sarebbe stato nella residenza del Tycoon durante la cena con i vertici della prossima amministrazione Usa e la leader italiana, per via di un precedente impegno.

Continue Reading

Ultime notizie

Esteri6 ore ago

Ucraina avanza nel Kursk, Zelensky sogna Trump a Kiev:...

Il presidente ucraino: "Putin è come Voldemort, deve essere costretto a fermarsi. Spero che Musk sia dalla nostra parte" Un...

Sport7 ore ago

Roma-Lazio 2-0, il derby è giallorosso: gol di Pellegrini e...

La formazione di Ranieri ipoteca il successo nei primi 20 minuti La Roma batte la Lazio per 2-0 e si...

Esteri7 ore ago

Iran indebolito si prepara a Trump: Teheran pronta a...

Dai disordini sociali al crollo degli alleati, leadership iraniana davanti a grandi sfide All'interno i disordini sociali e una crisi...

Esteri8 ore ago

Italia-Space X, verso accordo da 1,5 miliardi per...

L'indiscrezione di Bloomberg: contratto di 5 anni. Il piano avrebbe subito un'accelerazione dopo l'incontro tra il premier e Donald Trump...

Lavoro9 ore ago

Turismo: con GO!2025 alla scoperta della Capitale europea...

Tutto pronto a Gorizia e Nova Gorica, con decine di eventi da entrambi i lati del confine, all'insegna dello slogan...

Sport10 ore ago

Torino-Parma 0-0, zero gol e poco spettacolo: Suzuki...

I granata, che non riescono a vincere in casa, si portano a 21 punti, mentre i Ducali salgono a 19...

Politica10 ore ago

Prostituzione, Salvini: “È un lavoro da...

Il leader della Lega sui social: "Bene Meloni da Trump, Go Donald Go" La prostituzione "è un lavoro da regolamentare"....

Politica12 ore ago

Roma-Lazio, il derby dei politici tra pronostici e...

Dopo il successo giallorosso "Oggi Mulè ha detto scaramanticamente che la Lazio avrebbe perso 4 a 0. Ha sbagliato. Era...

Cronaca13 ore ago

Roma-Lazio, sequestrati arsenali prima del derby

Coltelli, lance, spranghe e bombe carta sequestrati prima del match Caos prima del derby Roma-Lazio in programma allo stadio Olimpico...

Cronaca13 ore ago

Roma-Lazio, caos prima di derby: auto a fuoco, armi...

Coltelli, lance, spranghe e bombe carta sequestrati prima del match Caos prima del derby Roma-Lazio in programma allo stadio Olimpico...

Esteri13 ore ago

Musk contro Farage: “Non ha la stoffa, al Reform Uk...

Nuovo attacco del fondatore e proprietario di Tesla e Space X contro la politica del Regno Unito Elon Musk ancora...

Sport13 ore ago

Sinner: “Caso doping? Amo chi si fida di me come...

Il numero uno del tennis mondiale si è raccontato in un'intervista agli organizzatori degli Australian Open "Ogni Slam o torneo...

Spettacolo13 ore ago

Luca Marinelli: “Interpretare Mussolini è stato...

Il protagonista serie Sky 'M - Il Figlio del Secolo': "Dal punto di vista artistico, invece, è stata una delle...

Esteri13 ore ago

Neve e freddo record in Gb e Usa, voli cancellati in...

65 milioni di americani in allerta meteo. In Europa seri disagi alla circolazione e non solo Centinaia di voli cancellati...

Sport13 ore ago

Lara Colturi, chi è la baby star dello sci e perché può...

Classe 2006, è nata a Torino e oggi stupisce il mondo con l'Albania. Per Milano-Cortina 2026, potrebbe però tornare a...

Sport14 ore ago

Dalla Svizzera all’Arabia Saudita: quando Inter-Milan...

Il derby di Supercoppa italiana andrà in scena a Riyadh, ma non è il primo confronto esotico tra le due...

Politica15 ore ago

Sardegna, Guzzetta: “Pronuncia Consiglio regionale è...

Il costituzionalista sul caso Todde: "Ma è possibile solo a provvedimento definitivo, lo stabilisce la Corte costituzionale" Una pronuncia del...

Ultima ora16 ore ago

Mattarella al Parco Verde di Caivano, a messa da don...

Il capo dello Stato: "Auguro a questi ragazzi futuro di benessere e cultura" Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si...

Ultima ora16 ore ago

Jeff Baena, confermate ipotesi sulla morte: “Suicidio...

Il regista e sceneggiatore statunitense era stato trovato morto venerdì 3 gennaio nella sua casa di Los Angeles Suicidio mediante...

Politica17 ore ago

Caso Todde, ex presidente Solinas: “Caos senza...

L'ex presidente della Regione intervistato dall'AdnKronos interviene sulla decadenza della governatrice M5S: "Metodi degni di un goldoniano Truffaldino" "Sotto il...