Iran indebolito si prepara a Trump: Teheran pronta a negoziare sul nucleare?
Dai disordini sociali al crollo degli alleati, leadership iraniana davanti a grandi sfide
All'interno i disordini sociali e una crisi economica sempre più profonda. All'esterno il collasso degli alleati, con la leadership di Hamas e Hezbollah decimata da Israele e il regime di Bashar al-Assad deposto dal gruppo jihadista guidato da Abu Mohammed al-Jawlani. E' un Iran indebolito quello che si appresta ad affrontare il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. La cui Amministrazione starebbe già valutando nuove sanzioni contro Teheran oltre che raid aerei preventivi per impedirgli di costruire un'arma nucleare. Insomma, dichiara al Wall Street Journal Sanam Vakil, direttrice del programma Medio Oriente e Nord Africa presso la Chatham House di Londra, la leadership iraniana "probabilmente sta vivendo le sfide più profonde che abbia mai visto" da anni. E questo potrebbe anche spingere Teheran a negoziare un compromesso con l'Occidente.
"C'è una finestra ristretta nella quale il regime sarà desideroso di negoziare e Trump avrà lo slancio per ottenere ciò che vuole vendere", ha detto Vakil. "Ma il tempo non è dalla parte di Trump. La sua squadra vorrà un compromesso che Teheran potrebbe non essere pronto ad accettare. Quindi per l'Iran si prospetta una situazione dolorosa in arrivo", sostiene. Perché per raggiungere un accordo, entrambe le parti dovranno allontanarsi dal livore. L'approccio di Trump all'Iran è probabilmente influenzato dalla consapevolezza che agenti di Teheran hanno cercato di assassinarlo, hanno affermato ex funzionari della sua prima Amministrazione citati dal Wall Street Journal. E la guida spirituale dell'Iran, l'Auatollah Ali Khamenei, evoca spesso il ricordo di Qassem Soleimani, il comandante militare iraniano che Trump ha ordinato di uccidere nel 2020.
Nel frattempo la debolezza dell'Iran si vede nella sua valuta, che ha chiuso il 2024 a un minimo storico di 821.500 rial per dollaro, in calo del 40% rispetto all'inizio dell'anno. Il prodotto interno lordo pro capite è sceso del 45% dal 2012, quando le sanzioni sono aumentate sul suo programma nucleare a 4.465,60 dollari l'anno scorso, secondo la Banca Mondiale. Inoltre le proteste per questioni economiche stanno diventando più frequenti in tutto l'Iran e in tutti i settori. Hanno iniziato i commercianti, protestando contro l'inflazione alle stelle, hanno proseguito i pensionati, gli infermieri, gli insegnanti e i lavoratori nel settore delle telecomunicazioni per i ritardi nei pagamenti.
Il malcontento si sta diffondendo al settore petrolifero, l'industria più strategica del paese e la sua fonte di maggiori entrate in valuta estera. I lavoratori dell'impianto petrolchimico di Abadan, uno dei più grandi del paese, hanno protestato per tre mesi per gli stipendi non pagati, secondo i media statali e i sindacati iraniani. Le manifestazioni stanno diventando sempre più politicizzate, con alcune persone che criticano il regime per essere troppo concentrato sulla sua agenda ideologica e non sull'economia. "Basta essere guerrafondai, la nostra tavola è vuota", si legge su uno striscione portato dai pensionati in protesta ad Ahvaz. "Lasciate stare il velo e pensate a noi", recita un altro striscione.
La carenza di energia dovuta ad anni di cattiva gestione e di investimenti insufficienti ha aggravato la crisi. A dicembre gli impianti industriali hanno prodotto al 41% della loro capacità per la carenza di elettricità e gas naturale, ha affermato la Camera di commercio iraniana. A rischio anche la sicurezza alimentare per la conseguente minore produzione tra i fornitori di pollame e carne. Le fabbriche sono in preda a "una profonda recessione", ha affermato Mahmoud Najafi Arab, direttore della Camera di commercio, e "le attività di queste imprese non possono essere economicamente redditizie" agli attuali tassi di utilizzo.
La carenza di energia ha messo in stand-by 22 cementifici e rallentato la produzione farmaceutica, secondo l'agenzia di stampa semi-ufficiale Iran Labour News Agency. I problemi di energia sono destinati a danneggiare il raccolto iraniano quest'anno, chiudendo le pompe idriche e interrompendo la fornitura di fertilizzanti dipendenti dal gas naturale, ha detto al quotidiano economico Tejarat News Ali Gholi Imani, capo della National Wheat Farmers Association.
In questo contesto, con la prospettiva di nuovi aumenti dei prezzi dei generi alimentari e 32 milioni di iraniani, più di un terzo della popolazione, che vivono ora al di sotto della soglia di povertà, Teheran punta a evitare la prospettiva di nuove sanzioni. Il ministro degli esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha dichiarato venerdì che il suo paese era pronto a riprendere i negoziati sul nucleare "senza indugio" in cambio della revoca delle sanzioni. Ma a novembre, Araghchi aveva affermato che il programma nucleare di Teheran aveva dimostrato di poter far fronte a qualsiasi nuova restrizione.
Sta di fatto che Teheran si prepara per quello che potrebbe essere un tira e molla epocale con Trump, scrive il Wall Street Journal, affermando che allo stato attuale l'Iran ha molto meno margine di manovra.
Esteri
Tempesta di neve negli Usa, almeno 5 i morti e migliaia...
Sette gli Stati che hanno dichiarato lo stato di emergenza
Almeno cinque persone sono morte a causa della tempesta invernale Blair che ha travolto gran parte degli Stati Uniti con gelo e neve, provocando chiusure di massa delle scuole, caos nei trasporti e interruzioni di corrente. Sette gli Stati che hanno dichiarato lo stato di emergenza: Maryland, Virginia, West Virginia, Kansas, Missouri, Kentucky e Arkansas.
Sono stati cancellati più di 2.300 voli e sono stati segnalati circa 9.000 ritardi, dovuti alle condizioni meteorologiche estreme causate dal vortice polare di aria gelida che solitamente circonda il Polo Nord.
Circa 190.000 persone sono rimaste senza corrente elettrica in tutti gli stati attraversati dalla tempesta, secondo Poweroutage.us. Uno sciatore è morto travolto da una valanga nel Wyoming provocata da un gruppo di quattro sciatori che stavano risalendo un pendio.
Le previsioni
Si prevede che neve e nevischio continueranno per tutto il giorno in gran parte del nord-est degli Stati Uniti, secondo il National Weather Service (NWS). Anche se le precipitazioni si indeboliranno, l'aria fredda artica manterrà le condizioni glaciali in una parte del Paese per diverse settimane.
A Washington DC, dove i legislatori si sono incontrati per certificare la vittoria di Donald Trump alle elezioni di novembre, sono caduti circa 13-23 cm di neve, con punte fino a 30 cm in alcune zone del vicino Maryland e della Virginia.
Di fronte al Monumento a Washington, centinaia di residenti locali si sono radunati in un parco locale per una battaglia a palle di neve, una tradizione che dura ormai da 15 anni. "Mi stavo solo divertendo", ha detto un uomo del posto alla Bbbc. "Non avevo mai fatto una battaglia a palle di neve prima".
L'ex sciatrice olimpica statunitense Clare Egan è stata sorpresa mentre faceva sci di fondo sul National Mall, la via centrale della capitale degli Stati Uniti. "Pensavo che i miei giorni sugli sci fossero ormai alle spalle dopo essermi trasferita in città", ha detto ironica.
Esteri
Nordcorea, Kim annuncia: “Testato nuovo missile...
Il lancio mentre era in corso la visita in Corea del Sud del segretario di Stato americano Antony Blinken e due settimane prima dell’insediamento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti
La Corea del Nord ha reso noto di aver testato con successo un nuovo "missile ipersonico" destinato, secondo il leader Kim Jong Un, a scoraggiare "tutti i rivali" del Paese nella regione del Pacifico. Il test ha avuto luogo ieri mentre era in corso la visita in Corea del Sud del segretario di Stato americano Antony Blinken e due settimane prima dell’insediamento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti. Questo “missile balistico ipersonico a raggio intermedio” è destinato a “rafforzare gradualmente la deterrenza nucleare del Paese”, ha affermato Kim Jong Un, che ha assistito al lancio con la figlia adolescente Ju Ae.
Questa nuova arma "dissuaderà in modo affidabile tutti i rivali nella regione del Pacifico che possono compromettere la sicurezza del nostro Stato", ha aggiunto, citato dall'agenzia ufficiale nordcoreana Kcna, secondo cui, per il corpo del motore del missile è stato utilizzato un "nuovo composto di fibra di carbonio" e "un nuovo metodo è stato introdotto nel sistema di controllo e guida del volo".
Gli analisti hanno visto in questo lancio, e nelle parole di Kim Jong Un, un messaggio rivolto al futuro presidente americano. “Invia un messaggio chiaro all’amministrazione Trump, suggerendo che per impegnarsi nel dialogo, la posizione strategica della Corea del Nord deve essere riconosciuta”, ha affermato Hong Min, analista del Korea Institute for National Unification.
Esteri
Trump insiste: “Canada, entra negli Usa”. E...
Il presidente degli Stati Uniti torna all'attacco dopo le dimissioni di Trudeau. Donald jr andrà sull'isola
Donald Trump continua a corteggiare il Canada e manda il figlio in missione in Groenlandia. Il presidente eletto degli Stati Uniti, a meno di 2 settimane dalla cerimonia di insediamento, continua a tessere la sua tela internazionale con messaggi e iniziative. Mentre il Congresso certifica la vittoria elettorale, Trump osserva l'uscita di scena di Justin Trudeau. Il premier canadese annuncia le dimissioni per consentire al partito liberale di trovare una nuova leadership in vista delle elezioni. Per Trump, però, Trudeau finisce k.o. nella guerra dei dazi: la minaccia di introdurre tariffe pesantissime, dice il presidente americano, fa saltare il banco.
"Molte persone in Canada amano essere il 51esimo stato. Gli Stati Uniti non possono più sopportare l'enorme disavanzo commerciale i i sussidi di cui il Canada ha bisogno per rimanere a galla. Justin Trudeau lo ha capito e si è dimesso", scrive Trump su Truth Social commentando l'annuncio delle dimissioni del premier canadese e tornando a considerare il Paese vicino come un altro stato americano.
Ma questa volta Trump, che nelle settimane scorse ha più volte chiamato Trudeau ironicamente "governatore", delinea esplicitamente i vantaggi che il Canada avrebbe se "si unisse agli Stati Uniti: non ci sarebbero dazi, le tasse scenderebbero e sarebbero completamente sicuri dalle minacce delle navi russe cinesi che costantemente li circondano. Insieme - conclude - che grande nazione saremmo".
La Groenlandia è l'altro obiettivo, vero o presunto, di Trump. L'isola, che il tycoon vorrebbe acquistare, è considerata fondamentale per la sicurezza degli Stati Uniti. Non sorprende troppo, quindi, che Donald Trump jr., figlio maggiore del presidente, abbia intenzione di visitare il territorio autonomo appartenente alla Danimarca. "Abbiamo preso atto della visita prevista in Groenlandia di Donald Trump jr. Dal momento che non è una visita ufficiale americana, non abbiamo altri commenti da fare", la posizione del ministero degli Esteri danesi.
Prima di Natale, il presidente eletto aveva affermato: "Per l'obiettivo della libertà e della sicurezza nazionale nel mondo, gli Stati Uniti ritengono che la proprietà ed il controllo della Groenlandia sono un'assoluta necessità". Immediata la replica dell'isola situata nell'Artico, che ha fatto sapere di non essere in vendita, come già detto nel 2019, quando lo stesso Trump aveva fatto analoghe dichiarazioni.
Non è chiaro quando sia prevista la visita di Trump jr: si sa che il premier della Groenlandia, Mute Egede, era atteso mercoledì a Copenaghen da re Frederik X, ma ha rinviato il viaggio per ragioni di agenda. In ogni caso il figlio del presidente non dovrebbe incontrare alcun funzionario locale. La Groenlandia fa da tempo gola agli Stati Uniti - ci furono già altri tentativi di acquisire il territorio nei decenni passati - perché ricca di giacimenti di oro, argento, rame e uranio, oltre a potenziali riserve petrolifere nella piattaforma offshore. Ma anche Russia e Cina hanno messo gli occhi sulle risorse dell'isola che si trova in una posizione strategica.