Israele-Gaza, Netanyahu convoca ministri mentre proseguono negoziati a Doha
Chi e quanti ostaggi liberare era il principale nodo dei negoziati. Gaza: "Nuovi raid israeliani, 88 morti". Israele: "Intercettato missile lanciato dallo Yemen". Houthi rivendicano. Katz: "Hezbollah ha violato tregua, reagiremo con forza"
Israele smentisce la notizia secondo la quale il gruppo palestinese Hamas avrebbe approvato una lista di 34 ostaggi da rilasciare nella prima fase di un accordo sugli ostaggi. E' quanto rileva 'The Times of Israael'. "Al momento, Hamas non ha fornito una lista di ostaggi", spiega l'Ufficio del Primo Ministro in un comunicato. Secondo l'emittente 'N12' Hamas ha presentato una lista, ma non ha indicato chi è vivo e chi no.
Chi e quanti ostaggi liberare era il principale nodo da risolvere, aveva spiegato un alto funzionario israeliano al Times of Israel, affermando che ''Hamas non li rilascerà tutti. Non hanno interesse a farlo. A meno che Israele non dica che è la fine della guerra, e Israele non lo dirà''.
Il capo del Mossad David Barnea si recherà domani a Doha, in Qatar, per quello che secondo fonti palestinesi citate da Al-Araby Al-Jadeed sarà ''un giorno decisivo per i negoziati'' sugli ostaggi e il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo scrive il sito di Ynet. L'ufficio del primo ministro israeliano non ha confermato il viaggio di Barnea a Doha. Benjamin Netanyahu ha convocato per oggi pomeriggio nel suo ufficio di Gerusalemme un piccolo gruppo di ministri per un incontro sulla sicurezza.
Nuovi raid israeliani, 88 morti
E' di 88 morti il bilancio dei nuovi raid israeliani contro la Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Lo ha denunciato il ministero della Sanità, che porta a 45.805 il numero di vittime dal 7 ottobre dello scorso anno. I feriti sono invece 109.064.
Israele: colpiti oltre 100 'obiettivi terroristici' a Gaza
Intanto su Telegram le Idf hanno scritto che l'Aeronautica israeliana ha colpito oltre 100 "obiettivi terroristici" nella Striscia di Gaza durante tutto il weekend. Secondo le Idf, sono stati "eliminati" nel corso degli attacchi decine di terroristi di Hamas. Le Forze di difesa israeliane hanno anche riferito di aver colpito numerose basi di lancio per i razzi sparati da Gaza contro Israele. Le Forze armate e i servizi di intelligence "continueranno a operare contro le organizzazioni terroristiche nella Striscia in difesa dei cittadini di Israele", affermano le Idf.
Intercettato missile lanciato dallo Yemen, Houthi rivendicano
Le Forze di difesa israeliane oggi hanno inoltre riferito di aver intercettato un missile dallo Yemen, il cui lancio è stato rivendicato dagli Houthi. In un post su Telegram, le Idf hanno scritto: "Dopo che le sirene sono suonate a Talmei Elazar, un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato prima che entrasse in territorio israeliano". In una nota, i miliziani sciiti hanno rivendicato di aver sparato "un missile balistico ipersonico" contro una centrale elettrica a sud di Haifa.
Ministero Esteri Israele: "Aiutato soldato Idf a uscire dal Brasile"
Il ministero degli Esteri israeliano ha intanto fatto sapere di aver dato aiuto al soldato delle Idf indagato in Brasile per presunti crimini di guerra a Gaza favorendo la sua uscita dal Paese. Lo si legge in una nota del ministero degli Esteri israeliano, che ha ordinato alla sezione consolare e all'ambasciata in Brasile di contattare il militare e la sua famiglia e di ''accompagnarli fino alla rapida e sicura partenza dal Brasile''. L'accusa nei confronti del militare israeliano è quella di aver partecipato alla demolizione con esplosivi di un complesso residenziale nella Striscia di Gaza nel novembre dello scorso anno.
Katz: "Hezbollah ha violato tregua, Israele reagirà con forza"
Sul versante libanese, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha accusato Hezbollah di aver violato l'accordo sul cessate il fuoco, minacciando di ''rispondere con la forza''. Se Hezbollah non si ritira dal sud del Libano, ''l'accordo non è valido'', ha affermato Katz citato dal Times of Israel. ''Israele è interessato ad applicare l'accordo in Libano e continuerà ad agire senza compromessi per permettere un ritorno in sicurezza nelle loro case da parte dei residenti del nord'', ha aggiunto il ministro durante una visita a una base dell'Idf nel nord di Israele.
Katz ha però sottolineato che ''la prima condizione per l'attuazione dell'accordo è il ritiro completo dell'organizzazione terroristica Hezbollah oltre il fiume Litani, lo smantellamento di tutte le armi e la rimozione delle infrastrutture terroristiche nella zona da parte dell'esercito libanese, cosa che non è ancora accaduta". Il ministro israeliano ha aggiunto che "se questa condizione non verrà soddisfatta, non ci sarà alcun accordo e Israele sarà costretto ad agire in modo indipendente per garantire il ritorno sicuro dei residenti del nord alle loro case''.
Nasrallah sarà sepolto dopo primi 60 giorni di cessate il fuoco
Il defunto segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah, ucciso lo scorso 27 settembre in un raid aereo israeliano, verrà sepolto dopo i primi 60 giorni dell'accordo di cessate il fuoco entrato in vigore lo scorso 27 novembre con Israele. Lo ha annunciato un alto funzionario di Hezbollah, Wafiq Safa, spiegando ai giornalisti che sono in corso i preparativi per la sepoltura di Nasrallah e del suo vice Hashem Safieddine. "Hezbollah è pronto ad affrontare qualsiasi aggressione nel modo che riterrà appropriato", ha aggiunto Safa parlando nella roccaforte sciita di Dahiyeh a sud di Beirut.
Esteri
Harris certifica vittoria Trump: “Ha avuto 312 voti,...
Al termine della certificazione dei risultati dei voti elettorali di tutti gli stati da parte dl Congresso, Harris ha annunciato ufficialmente la vittoria del nuovo presidente degli Stati Uniti
Kamala Harris 'incorona' Donald Trump. Al termine della certificazione dei risultati dei voti elettorali di tutti gli stati da parte dl Congresso, Harris ha annunciato ufficialmente la vittoria elettorale di Donald Trump, nuovo presidente degli Stati Uniti, e la propria sconfitta alle elezioni del 5 novembre.
"I voti per il presidente degli Stati Uniti sono i seguenti: Donald Trump dello stato della Florida ha ricevuto 312 voti", ha letto, tra gli applausi dei repubblicani, la vice presidente che ha presieduto la seduta a camere riunite in qualità di presidente del Senato. Dopo aver chiesto silenzio, l'ex candidata democratica ha poi letto i suoi voi: "Kamala Harris dello stato della California ha ricevuto 226 voti", ha detto, provocando applausi tra i democratici.
Mentre arrivava la certificazione della vittoria, Trump produceva una serie di post sul social Truth, attaccanto il presidente uscente Joe Biden. "Sta facendo tutto il possibile per rendere la transizione più difficile possibile, usando le leggi come un'arma come non è stato fatto mai e con costosi e ridicoli ordini esecutivi sul Green New Scam, la nuova truffa verde, ed altri imbrogli per sprecare soldi", ha scritto Trump.
"Ma non temete - ha aggiunto il presidente eletto su Truth Social - questi ordini saranno aboliti tra breve e noi diventeremo una nazione del buon senso e della forza. Maga!".
Esteri
Canada, dimissioni Trudeau: due donne in prima fila per...
Chrystia Freeland e Anita Anand candidate alla successione
Ci sono due donne tra i principali candidati a succedere a Justin Trudeau, che oggi ha annunciato le dimissioni da leader del partito liberale e da premier del Canada, incarico che lascerà però quando si sarà concluso il processo per la scelta del nuovo numero 1 del partito. La prima è Chrystia Freeland, ex vice premier e ministra delle Finanze, la cui clamorosa uscita dal governo di Trudeau - con tanto di pubblicazione della lettera di dimissioni in cui affermava di lasciare per divergenze sul modo di affrontare la minaccia dei dazi di Donald Trump - a dicembre ha esacerbato la grave crisi che giù viveva il premier, portandolo così alla decisione di oggi.
La 56enne ex giornalista, nata nella provincia di Alberta da una madre ucraina, è stata nel governo di Trudeau sin dal 2015, due anni dopo il suo ingresso in Parlamento, ricoprendo diversi incarichi. Da ministra degli Esteri nel 2019 ha guidato i negoziati per un il nuovo Nafta voluto da Trump per regolare il libero scambio tra Usa, Canada e Messico. Un ruolo che non deve essere stato gradito al tycoon che, apprezzando la sua uscita dal governo Trudeau, l'ha definita "tossica".
L'altra possibile candidata è Anita Anand, 57enne avvocato entrata in politica nel 2019 e attuale ministra dei Trasporti, dopo essere stata nominata nel 2021 ministra della Difesa, posizione da cui ha guidato i primi sforzi del Canada per fornire aiuti militari all'Ucraina dopo l'invasione russa.
Un terzo nome è quello dell'ex presidente della banca centrale canadese, Mark Carney. che recentemente Trudeau ha cercato di arruolare per la sua squadra di governo definendolo "un'aggiunta straordinaria in un momento in cui i canadesi hanno bisogno che brave persone entrino in politica". Il 59enne negli ultimi mesi ha svolto un ruolo di consigliere speciale del premier e da tempo viene considerato un candidato al posto di leader del partito.
Come candidato alle prossime elezioni potrebbe creare problemi il fatto che Carney, che è stato anche inviato speciale dell'Onu per l'azione sul clima, venga considerato il campione delle scelte del governo liberale in materia di clima e di ambiente fortemente attaccate dai conservatori di Pierre Poilievre, al momento ampiamente in testa nei sondaggi.
Esteri
Il diario della Parigi-Dakar, le prime difficoltà e il...
"Quando pensi che la montagna sia troppo alta da scalare con le tue sole forze, hai una sola cosa che puoi fare: mantenere la fiducia"
"Mai darsi per persi. Cinquanta piloti dispersi nel deserto durante la tappa di 48 ore della Dakar. Una formula introdotta lo scorso anno, in cui i piloti partono e hanno la possibilità di guidare fino all’arrivo di alcuni cancelli previsti dall’organizzazione, per poi il giorno successivo completare la tappa. In questi cancelli ci sono bivacchi organizzati alla meglio. La tappa, in totale, è di quasi 1100 chilometri" racconta Iader Giraldi, che quest’anno partecipa alla Dakar rally in Arabia Saudita.
"Oggi mi è successo di tutto, ma la cronaca spicciola la trovate nel post. Quello che voglio dire è che, dopo un inizio disastroso, ho perso mezz’ora per aiutare un pilota caduto e in brutte condizioni. È obbligatorio farlo, ma è anche lo spirito del rally: noi siamo i primi soccorritori, e siamo formati per questo. Da lì, per un po’, ho iniziato a scoraggiarmi. Mi sono ritrovato ultimo e senza compagni. Ho guidato per 250 km da solo, in mezzo alle montagne, ma non ho perso la fiducia e piano piano mi sono fatto coraggio. Sembra una cosa banale, ma quando ti senti escluso — dalla gara, dalla vita — quando pensi che la montagna sia troppo alta da scalare con le tue sole forze, hai una sola cosa che puoi fare: mantenere la fiducia".
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"Ci sono riuscito grazie al respiro. Ho respirato mentre guidavo. Profondamente. Con un certo ritmo. L’ho imparato in questi anni di formazione da Angelo, Pino e Marco, che voglio nuovamente ringraziare. Mi hanno fatto capire che noi non bastiamo a noi stessi. Con piccole tecniche talmente semplici da sembrare banali — come questo mio ragionamento — ma che ci salvano dalle situazioni difficili della vita. Comunque, oggi ci siamo. Mi sto preparando e la sfida è chiara: terminare i 670 km che mi consentono di restare in gara. On/Off. Respira".