Tempesta di neve negli Usa, almeno 5 i morti e migliaia senza corrente
Sette gli Stati che hanno dichiarato lo stato di emergenza
Almeno cinque persone sono morte a causa della tempesta invernale Blair che ha travolto gran parte degli Stati Uniti con gelo e neve, provocando chiusure di massa delle scuole, caos nei trasporti e interruzioni di corrente. Sette gli Stati che hanno dichiarato lo stato di emergenza: Maryland, Virginia, West Virginia, Kansas, Missouri, Kentucky e Arkansas.
Sono stati cancellati più di 2.300 voli e sono stati segnalati circa 9.000 ritardi, dovuti alle condizioni meteorologiche estreme causate dal vortice polare di aria gelida che solitamente circonda il Polo Nord.
Circa 190.000 persone sono rimaste senza corrente elettrica in tutti gli stati attraversati dalla tempesta, secondo Poweroutage.us. Uno sciatore è morto travolto da una valanga nel Wyoming provocata da un gruppo di quattro sciatori che stavano risalendo un pendio.
Le previsioni
Si prevede che neve e nevischio continueranno per tutto il giorno in gran parte del nord-est degli Stati Uniti, secondo il National Weather Service (NWS). Anche se le precipitazioni si indeboliranno, l'aria fredda artica manterrà le condizioni glaciali in una parte del Paese per diverse settimane.
A Washington DC, dove i legislatori si sono incontrati per certificare la vittoria di Donald Trump alle elezioni di novembre, sono caduti circa 13-23 cm di neve, con punte fino a 30 cm in alcune zone del vicino Maryland e della Virginia.
Di fronte al Monumento a Washington, centinaia di residenti locali si sono radunati in un parco locale per una battaglia a palle di neve, una tradizione che dura ormai da 15 anni. "Mi stavo solo divertendo", ha detto un uomo del posto alla Bbbc. "Non avevo mai fatto una battaglia a palle di neve prima".
L'ex sciatrice olimpica statunitense Clare Egan è stata sorpresa mentre faceva sci di fondo sul National Mall, la via centrale della capitale degli Stati Uniti. "Pensavo che i miei giorni sugli sci fossero ormai alle spalle dopo essermi trasferita in città", ha detto ironica.
Sport
Australian Open, il possibile percorso di Sinner e quando...
Nella notte verrà definito il tabellone del torneo australiano, ma alcune coordinate sono già definite per il numero 1 al mondo
Jannik Sinner corre verso gli Australian Open, primo Slam stagionale, con la corona conquistata lo scorso anno e il trono di numero uno al mondo da difendere. Il fuoriclasse azzurro inizierà ufficialmente la sua stagione sul campo tra pochi giorni e nella notte - con il sorteggio che inizierà alle 4.30 italiane - conoscerà il suo primo avversario nel torneo e i successivi incroci.
Il possibile percorso di Sinner
In attesa del sorteggio degli Australian Open, nel tabellone di Jannik Sinner ci sono già alcune coordinate definite. Intanto, una premessa: poche ore fa sono state definite le 32 teste di serie del tabellone di singolare maschile. Significa che i primi 32 tennisti della classifica mondiale saranno protetti dal seeding e non potranno incontrarsi prima del terzo turno. Nel primo e nel secondo turno, il numero uno al mondo affronterà così giocatori non inseriti tra le 32 teste di serie, mentre dal terzo turno cambierà la musica. Lì, per Jannik potrà infatti arrivare una testa di serie tra la 25 e la 32, ovvero Alexei Popyrin, Tomas Machac, Jordan Thompson, Sebastian Baez, Felix Auger-Aliassime, Giovanni Mpetshi Perricard, Francisco Cerundolo e Flavio Cobolli. Al quarto turno, potrà invece capitare una testa di serie tra la 13 e la 16 (Holger Rune, Ugo Humbert, Jack Draper o Lorenzo Musetti), mentre ai quarti il discorso si complicherà con i big. Dalla testa di serie 5 alla 8, ecco uno tra Daniil Medvedev, Casper Ruud, Novak Djokovic e Alex de Minaur tra i possibili avversari. In semifinale potrebbe esserci invece lo scontro con Carlos Alcaraz (3) e Taylor Fritz (4), mentre l’incrocio con Alexander Zverev (2) sarà possibile solo in finale.
Esteri
Venezuela, arrestato e poi rilasciato un italiano
E' quanto si apprende da fonti della Farnesina. Alta tensione nel paese per l'insediamento di Maduro
E' stato rilasciato l'italo-venezuelano arrestato in Venezuela. Lo rendono noto fonti della Farnesina spiegando che "ieri 7 gennaio alle 14 circa (le 19 in Italia) abbiamo ricevuto la segnalazione del cittadino italo-venezuelano fermato attorno alle 11 alla frontiera colombiana-venezuelana di Cucuta".
La Farnesina, spiegano le stesse fonti, appena saputo del fermo, ha "chiesto subito l'intervento del viceconsole onorario di Tachira e contattato il commissario della polizia diplomatica a Maracaibo. L'italo-venezuelano è stato rilasciato alle 16 ora locale, dopo circa cinque ore e mezzo di fermo. La famiglia è informata. Non sono noti altri casi di connazionali fermati dalle autorità venezuelane", si aggiunge.
Maduro ordina rete militare per reprimere proteste
La situazione nel paese resta tesa. Nicolás Maduro ha annunciato l’attivazione dei cosiddetti “organismi di gestione integrale” (Odis), una struttura che centralizza il potere politico, le Forze Armate, la Milizia Nazionale Bolivariana, le forze di polizia e i gruppi comunitari, con la motivazione di “difendere la pace” nei giorni che precedono il 10 gennaio, data in cui intende prestare giuramento e insediarsi per il suo terzo mandato da presidente del Venezuela.
In un evento tenutosi al Palazzo Miraflores, Maduro, indossando un'uniforme militare, ha annunciato la creazione di queste strutture tramite decreto. Si è inoltre autoproclamato comandante supremo di questa fusione politico-militare. Definendola un’iniziativa di difesa globale, Maduro ha descritto l’Odis come un “organismo superiore” che opererà a tutti i livelli dell’amministrazione pubblica e comunitaria. “L’attivazione dell’Odis garantirà la vittoria esemplare della pace ”, ha assicurato Maduro.
Gonzalez denuncia: "Mio genero rapito da uomini incappucciati
Il leader dell'opposizione venezuelana in esilio Edmundo Gonzalez Urrutia, riconosciuto come il presidente eletto da molti Paesi, a quattro giorni dall'insediamento per un terzo mandato di Nicolas Maduro, ha condannato il rapimento del suo genero da parte di “uomini incappucciati”. “Mio genero Rafael Tudares è stato rapito - ha scritto Gonzalez Urrutia su X - Rafael stava andando alla scuola dei miei nipoti per accompagnarli all'inizio delle lezioni, è stato intercettato da uomini incappucciati, vestiti di nero, che lo hanno fatto salire su un furgone color oro e lo hanno portato via”.
Esteri
Israele-Hamas, ostaggi in cambio tregua 8 settimane: nuova...
Nuove proteste dei parenti. Gaza: "Uccisi a Khan Yunis 17 palestinesi, quasi tutti donne e bambini"
Hamas fornirà a Israele un elenco degli ostaggi e la loro ubicazione, compresa quella degli ostaggi uccisi, in cambio di un cessate il fuoco della durata massima di otto settimane. Lo riferisce il quotidiano libanese Al Akhbar, citando fonti egiziane, secondo cui, il potenziale accordo formalizzato a Doha consentirebbe di aumentare la quantità di aiuti umanitari destinati alla Striscia e di riabilitare i suoi sistemi sanitari.
Israele dal canto suo nei giorni scorsi aveva dichiarato di rimanere cauto sulla lista dei 34 ostaggi che Hamas ha dichiarato di essere pronto a rilasciare nella prima fase di un potenziale accordo di scambio, sottolineando che non sono state fornite informazioni sullo stato di salute.
“Israele non ha ancora ricevuto alcuna conferma o commento da parte di Hamas sullo status degli ostaggi che compaiono nella lista”, si legge in un comunicato dell'ufficio del premier Benjamin Netanyahu.
Nuove proteste dei familiari degli ostaggi
Intanto nuove proteste sotto la sede del Likud a Tel Aviv dei parenti degli ostaggi, tenuti prigionieri ormai da oltre un anno nella Striscia di Gaza. A riferirne è il Times of Israel. I familiari chiedono un accordo che porti alla liberazione immediata dei loro cari. "Ponete fine alla guerra. Subito l'accordo per gli ostaggi", è lo slogan del corteo.
Un gruppo di 112 familiari ha presentato intanto una petizione all'Alta Corte di Israele, accusando il governo di aver abbandonato i propri cari, violando due leggi costituzionali. Secondo la petizione, "il governo ha abbandonato gli ostaggi per 459 giorni, violando i loro diritti costituzionali alla vita, all'integrità fisica e alla dignità umana".
I ricorrenti chiedono un'ordinanza provvisoria e condizionale che obblighi lo Stato a giustificare "il perché del suo rifiuto di accettare un accordo per il rilascio degli ostaggi trattenuti a Gaza da Hamas, violando i loro diritti costituzionali, e perché il governo non dovrebbe essere costretto a garantire il loro rilascio, anche accettando di porre fine alla guerra e di ritirarsi da Gaza in cambio della loro libertà".
capo Idf, 'non ci fermiamo, Hamas capirà che deve rilasciare tutti gli ostaggi'
"Non ci fermeremo, porteremo (Hamas) al punto in cui capirà che deve (rilasciare) tutti gli ostaggi" trattenuti da oltre un anno nella Striscia di Gaza, "altrimenti il lavoro molto professionale che state facendo continuerà, e continuerà ancora". Si è espresso così il capo di Stato Maggiore delle forze israeliane (Idf), Herzi Halevi, in dichiarazioni riportate dal Times of Israel che riferisce di un discorso ai militari a Jabalya, a nord di Gaza.
Gaza: "Uccisi a Khan Yunis 17 palestinesi, quasi tutti donne e bambini"
Nell'attacco di ieri a Khan Yunis, nella Striscia di Gaza, sono rimasti uccisi 17 palestinesi, quasi tutti donne e bambini, sostiene il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, mentre l'esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito nella zona "alcuni terroristi che hanno preso parte al massacro del 7 ottobre 2023".
Ahmed al-Farra, direttore del reparto pediatrico del Nasser Hospital di Khan Younis, ha detto che cinque bambini sono stati uccisi nell'attacco aereo mentre si riparavano insieme nella stessa tenda. I loro corpi erano tra gli otto bambini e le cinque donne portati all'ospedale. Due corpi rimangono non identificabili, ha aggiunto.
Secondo l'Idf, "prima dell'attacco sono state adottate numerose misure per ridurre il rischio di danni ai civili, tra cui l'uso di munizioni guidate di precisione, sorveglianza aerea e ulteriori informazioni di intelligence".