Ucraina, Macron avverte Kiev: “Servono realismo e l’aiuto degli Usa”
"Gli Stati Uniti d'America devono aiutarci a cambiare la natura della situazione e a convincere la Russia a venire al tavolo dei negoziati"
Per chiudere la guerra con la Russia, l'Ucraina dovrà affrontare i negoziati con realismo quando si parlerà di territorio. E' il messaggio che il presidente francese Emmanuel Macron invia a Kiev. Gli ucraini dovranno "condurre discussioni realistiche sulle questioni territoriali", perché "solo loro possono condurle", per trovare una soluzione al conflitto scatenato dall'invasione ordinata da Vladimir Putin nel 2022, dice Macron nell'incontro con gli ambasciatori. La Russia considera annesse le regioni occupate e parzialmente controllate: Kherson, Zaporizhzhia, Luhansk e Donetsk.
"Gli Stati Uniti d'America devono aiutarci a cambiare la natura della situazione e a convincere la Russia a venire al tavolo dei negoziati", mentre gli europei dovranno "costruire garanzie di sicurezza" per l'Ucraina "che saranno la loro principale responsabilità", dice Macron.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, anche nelle ultime ore, ha fatto riferimento alla 'via negoziale' per consentire a Kiev di recuperare i territori sottratti dalla Russia. L'Ucraina, che attende l'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca per una svolta, sul campo di battaglia porta avanti la nuova offensiva nella regione russa di Kursk. Mantenere il controllo di una porzione di territorio nemico può diventare fondamentale in vista di eventuali trattative.
Zelensky: "Perdite pesantissime per Russia nel Kursk"
Nel Kursk, dice Zelensky, ammontano a 38mila le perdite russe: "Sono esattamente cinque mesi dall'inizio delle nostre azioni nella regione di Kursk, continuiamo a mantenere una zona cuscinetto sul territorio russo, distruggendo attivamente il loro potenziale militare lì. Durante l'operazione, il nemico ha già perso oltre 38.000 soldati, con circa 15.000 perdite irrecuperabili", scrive Zelensky sui social.
"I russi hanno schierato le loro unità più forti a Kursk, compresi soldati della Corea del Nord", ricorda Zelensky, secondo cui "è importante notare che tutta questa forza non può ora essere reindirizzata su altri fronti, né nella regione di Donetsk, né contro Sumy, Kharkiv o Zaporizhzhia". "Ringrazio tutti i nostri combattenti che stanno riportando la guerra a casa in Russia, e stanno dando all'Ucraina maggiore sicurezza e forza", conclude.
Francia addestra soldati ucraini, i militari disertano
Se Mosca deve gestire perdite pesanti, sono noti anche i problemi di Kiev, alle prese con carenza di uomini e con la difficoltà di far rifiatare soldati che da mesi sono in prima linea. In questo quadro, arrivano le news secondo cui alcune decine di militari ucraini addestrati in Francia hanno disertato, come dice ufficiale dell'esercito francese alla Afp. "C'è stato un certo numero di diserzioni, ma rimane un numero veramente marginale considerato il volume delle persone che stanno seguendo l'addestramento", dice l'ufficiale che poi ha spiegato che i militari erano "in caserme francesi, avevano il diritto di uscire".
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Musk sogna il Liverpool, parola di papà: “Elon vuole...
"Gli piacerebbe, ovvio, a chiunque piacerebbe, anche a me"
Elon Musk sogna il Liverpool. Così, almeno, dice il padre del magnate. "Elon vuole il Liverpool? Non commento, alzerebbero il prezzo. Se vuole comprarlo? Oh sì, ma questo non significa che lo farà. Gli piacerebbe, ovvio, a chiunque piacerebbe, anche a me. Sua nonna è nata a Liverpool, lì abbiamo ancora dei parenti", dice Errol Musk a Times Radio confermando l'interesse del figlio per il club inglese che è di proprietà dal 2010 del Fenway Sports Group. Musk, come è noto, lascia il segno in diversi settori: dal social X a Tesla fino a Space X, senza considerare il ruolo di primo piano nell'amministrazione del neo presidente americano Donald Trump.
Il FSG ha cercato investimenti esterni in passato ma non ha mai preso in considerazione la cessione della proprietà. Lo scorso maggio Forbes ha classificato il Liverpool come il quarto club più prezioso, con un valore stimato di 4,3 miliardi di sterline. La cifra rappresenta poco più dell'1% del patrimonio netto totale di Elon Musk, che si ritiene sia di circa 343 miliardi di sterline.
"La nonna di Elon è nata a Liverpool e abbiamo parenti a Liverpool, siamo stati fortunati a conoscere parecchio dei Beatles perché sono cresciuti con alcuni membri della mia famiglia", ha aggiunto il padre di Musk. "Quindi, siamo legati a Liverpool". FSG è stato criticato da una parte della tifoseria per la mancanza di investimenti sulla squadra. L'anno scorso il club ha registrato una perdita ante imposte di 9 milioni di sterline.
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Neonato morto in culla termica a Bari, parroco e...
Lo ha disposto la Procura della Repubblica del Tribunale. Mercoledì l'autopsia sul corpicino del piccolo
Ci sono due indagati per omicidio colposo nell'inchiesta aperta sul caso del neonato di un mese trovato morto a Bari nella culla termica il 2 gennaio scorso. Si tratta del parroco della chiesa di San Giovanni Battista, al quartiere Poggiofranco del capoluogo pugliese, e il tecnico che alcuni giorni prima aveva curato la manutenzione negli ambienti e della stessa culletta.
Le indagini coordinate dal pubblico ministero della Procura della Repubblica del Tribunale di Bari, Angela Morea e dal procuratore aggiunto Ciro Angelillis, sono condotte dalla Squadra Mobile della Questura. Si tratta di una iscrizione determinata anche dalla necessità degli indagati di nominare dei consulenti di parte in vista dell'autopsia in programma domani.
Nei giorni scorsi il parroco don Antonio Ruccia, che al momento del ritrovamento giovedì mattina si trovava a Roma, è stato ascoltato dai magistrati inquirenti. La culla termica è collegata con un sensore di peso e un allarme al suo numero di telefono cellulare. L'autopsia dovrà stabilire il momento e le cause della morte.
Oltre a non essere entrato in funzione l'allarme a distanza come riferito dal sacerdote, non si sarebbe attivato neanche il condizionatore di aria calda. Nei locali infatti, come detto dall'impresario di pompe funebri che ha trovato il corpicino senza vita, faceva freddo. Nei giorni precedenti, a causa di un blackout che aveva interessato il quartiere era intervenuto un tecnico.
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Morto Peter Yarrow, leader del trio folk ‘Peter Paul...
Addio alla leggenda del folk. Sempre orientato in senso progressista, il gruppo si è schierato a favore dei diritti civili e contro la guerra in Vietnam
Il cantautore e chitarrista statuniense Peter Yarrow, leader del trio Peter, Paul and Mary, gruppo di musica folk le cui armonie hanno appassionato milioni di persone con canzoni a favore dei diritti civili e contro la guerra in Vietnam, è morto oggi all'età di 86 anni a New York. Quattro anni fa a Yarrow era stato diagnosticato un cancro alla vescica.
Peter Yarrow aveva formato il trio con Paul Stookey e Mary Travers, scomparsa nel 2009. Sempre schierati in senso progressista e per i diritti civili, nell'agosto 1963 i tre cantanti folk parteciparono alla Marcia su Washington del reverendo Martin Luther King dove eseguirono una loro versione di "Blowin' in the Wind" di Bob Dylan sui gradini del Lincoln Memorial, contribuendo a far diventare la canzone un inno del movimento contro la segregazione razziale. Le canzoni scritte e interpretate da Yarrow erano spesso politiche: con "The Great Mandella" (1967) ha raccontato la storia di un obiettore della guerra in Vietnam in sciopero della fame, mentre in "Day Is Done" (1969) invitava i giovani a costruire un mondo migliore.
Nel 1970 Yarrow fu condannato e scontò tre mesi di prigione per "essersi preso delle libertà indecenti con una minorenne" dopo che l'allora quattordicenne Barbara Winter raccontò che, quando si era recata nella sua stanza d'albergo a Washington in cerca di un autografo, lui aveva aperto la porta nudo e l'aveva costretta a toccarlo nelle parti intime. A Yarrow fu concessa la grazia presidenziale da Jimmy Carter nel gennaio 1981.