Lavoro, Hunters: 2025 anno di opportunità in ambito tech, +10% per professionisti It
Ingegneri esperti in Ia e machine learning, data analyst e data scientist e analisti di cybersicurezza i più richiesti dalle aziende
Il 2025 potrebbe rivelarsi l’anno delle opportunità in ambito tech. Secondo i dati elaborati da Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato, cresceranno del 10% le richieste, da parte delle aziende, di professionisti It che hanno competenze in Ia, analisi dei dati e cyber sicurezza.
“Con l'evoluzione rapida delle tecnologie e l'aumento della digitalizzazione - precisa Luca Balbo, executive manager della divisione Ict & Digital di Hunters Group - il mercato del lavoro tech sta vivendo una fase di crescita molto interessante. Secondo i dati elaborati dall’osservatorio di Hunters Group, infatti, questo settore continuerà a crescere, creando migliaia di nuove opportunità soprattutto nelle aree chiave come, ad esempio, quelle legate all’intelligenza artificiale, la cybersecurity e la data science. Le aziende avranno sempre più necessità di trovare professionisti altamente qualificati e capaci di adattarsi a uno scenario in continua evoluzione ed estremamente competitivo. Ed è per questo che anche le retribuzioni e le opportunità di carriera, nonostante un mercato del lavoro non proprio brillante a livello generale, sono molto interessanti”.
Quali professionisti avranno maggiori opportunità nei prossimi mesi? Ingegneri esperti in Ia e machine learning, data analyst e data scientist e analisti di cyber sicurezza. Ecco i profili di ciascuno.
-Ingegneri esperti in Intelligenza Artificiale (Ia) e machine learning. Gli ingegneri in Ia e machine learning sviluppano sistemi e algoritmi che permettono alle macchine di apprendere dai dati, prendere decisioni autonome e risolvere problemi complessi. Le loro responsabilità includono la progettazione di modelli predittivi, l'implementazione di reti neurali e l'ottimizzazione di processi automatizzati. La retribuzione media in Italia si aggira tra i 40.000 e i 50.000 euro per professionisti junior e può arrivare a 70.000 euro per i più senior.
-Data analyst e data scientist. I data analyst raccolgono, elaborano e interpretano grandi quantità di dati per fornire informazioni utili alle decisioni aziendali. I data scientist, oltre a queste attività, sviluppano modelli statistici e algoritmi complessi per prevedere tendenze future e risolvere problemi specifici. La Ral media, nel nostro paese, è compresa tra i 40.000 e i 65.000 a seconda degli anni di esperienza.
-Analista di cybersecurity. Gli analisti di cybersecurity proteggono i sistemi informatici e le reti aziendali da minacce e attacchi informatici. Monitorano le attività sospette, analizzano le vulnerabilità e implementano misure di sicurezza per salvaguardare i dati sensibili. Un professionista di questo tipo, a inizio carriera, guadagna in media 28.000 euro lordi all’anno che possono salire a circa 37.000 man mano che aumentano gli anni di esperienza.
Economia
Scioperi in Italia: il primo venerdì nero dell’anno
Il settore dei trasporti e la scuola si preparano ad affrontare una giornata di mobilitazioni che potrebbe generare disagi significativi in diverse aree del Paese. La data da segnare sul calendario è domani, quando una serie di scioperi interesserà trasporti ferroviari, aerei, pubblici locali e il sistema scolastico.
Trasporto ferroviario: fermo dei manutentori
A partire dalle ore 21 di questa sera, il personale di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) appartenente al sindacato Cub Trasporti, impiegato nella manutenzione ferroviaria, sospenderà le attività per 24 ore. Questo sciopero si inserisce in un periodo particolarmente critico per la rete ferroviaria, già impegnata in interventi di manutenzione su numerose tratte. Alla protesta aderiscono anche i ferrovieri dei Cobas Lavoro Privato, il Coordinamento Ferrovieri e l’Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione RFI, amplificando le ripercussioni sul sistema ferroviario.
Disagi negli aeroporti di Milano, Venezia e Pisa
Chi viaggia in aereo potrebbe incontrare difficoltà negli scali principali di Milano, Venezia e Pisa. A Linate e Malpensa sono previsti scioperi dei lavoratori Cub, mentre a Venezia si fermerà il personale aderente al sindacato Flai Ts. Anche l’aeroporto di Pisa sarà coinvolto, con l’astensione dei lavoratori rappresentati dalla Filcams Cgil.
Trasporto pubblico locale: stop di 4 ore
Sul fronte del trasporto pubblico locale, l’adesione al sindacato Confail Fasa porterà a uno sciopero nazionale della durata di quattro ore. Le modalità di interruzione del servizio varieranno da città a città, con probabili difficoltà per i pendolari e gli utenti urbani. Al centro della protesta vi è la mancata approvazione dell’intesa per il rinnovo contrattuale raggiunta poco prima delle festività natalizie.
Scuola: disagi per studenti e personale educativo
Il comparto scolastico non sarà esente dai disagi, con uno sciopero proclamato dalla Confederazione Sindacale Lavoratori Europei Autonomi (Csle). La mobilitazione interesserà l’intero personale docente, ATA e gli educatori delle scuole comunali di ogni ordine e grado, generando possibili interruzioni delle attività didattiche.
Un gennaio carico di conflitti
La giornata di domani segna l’inizio di un mese che si preannuncia particolarmente turbolento sul fronte delle mobilità sindacali. Sul sito della Commissione di Garanzia per gli scioperi sono già registrati oltre 50 scioperi territoriali in programma per gennaio. Questa escalation di proteste evidenzia un clima di forte conflittualità che coinvolge diversi settori strategici, mettendo in evidenza tensioni irrisolte e richieste non soddisfatte da parte dei lavoratori.
Mentre il Paese si prepara ad affrontare il primo venerdì nero dell’anno, il peso di queste mobilitazioni potrebbe farsi sentire in modo significativo, con ripercussioni su cittadini e servizi essenziali.
Lavoro
Infortuni, Tributaristi a Calderone: “Si faccia...
Il presidente dell’Istituto nazionale tributaristi (Int) Riccardo Alemanno, anche nella sua veste di vice presidente vicario di Confassociazioni, dopo il question-time alla Camera, dove il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ha dichiarato di voler approfondire la problematica relativa alla sospensione dei contributi previdenziali dei professionisti in malattia, ha scritto al Ministro evidenziando ancora una volta la discriminazione di una legge giusta nei principi, ma discriminante per centinaia di migliaia di professionisti. La sospensione del versamento dei contributi previdenziali, andrebbe a implementare le tutele delle professioniste e dei professionisti in stato di malattia, infortunio, maternità a rischio o che avessero figli minori in stato di malattia, come previsto dalla Legge 234/2021 commi da 927 a 944.
Alemanno pertanto nella lettera scrive: "Plaudo alla sue parole, ma nello stesso tempo ricordo che la suddetta Legge e tutte le modifiche successive escludono i professionisti di cui alla Legge 4/2013 nonché quelli iscritti in registri o elenchi. Discriminazione che evidenzio dal varo della Legge e su cui è stato predisposto un intervento emendativo, fatto proprio e presentato da esponenti del Parlamento, ma mai approvato".
Il problema della discriminazione legislativa Alemanno lo aveva già affrontato anche al tavolo sul lavoro autonomo professionale che si svolge proprio presso il Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali, consegnando una nota contenente la proposta modificativa che amplierebbe la tutela oltre che ai professionisti iscritti in albi, anche ai professionisti iscritti in registri, elenchi o che svolgano una delle attività professionali di lavoro autonomo di cui alla Legge n.4 del 14 gennaio 2013. Il presidente dell’Int e vice presidente vicario di Confassociazioni, chiedendo un incontro al Ministro Caderone, nella lettera ribadisce: "La modifica eliminerebbe la discriminazione ponendo giustamente sullo stesso piano, nella tutela in caso di malattia, infortunio, maternità a rischio o malattia dei figli minori, tutte le professioniste e i professionisti della nostra nazione".
Lavoro
Gas, Buck (Ahk Italien): “Bene Pichetto, Italia e...
L'intervista consigliere delegato della camera di commercio Italo-Germanica
"Saremo presenti anche noi a Roma all’incontro interministeriale del 21 gennaio che inaugura i 'South 2 Corridor': da tempo insistiamo sulla necessità di intensificare i rapporti italo-tedeschi in termini di pianificazione economica e industriale. Siamo i due motori manifatturieri del continente, i settori che ci legano sono quelli al cuore dell’industria europea e affrontiamo sfide comuni, dall’energia all’automotive. In questo contesto, abbiamo esigenze compatibili, e una politica industriale comune è una necessità". Così, con Adnkronos/Labitalia, Jörg Buck, consigliere delegato della camera di commercio Italo-Germanica, Ahk Italien, giudica l'intenzione del ministro Pichetto Fratin di puntare su un'alleanza Italia-Germania per frenare i prezzi dell'energia e del gas.
"Dopo il Piano d’azione sottoscritto dai due governi nel 2022, la proposta del ministro è interessante perché da concretezza a quel progetto sul fronte energetico. Non dobbiamo dimenticare che una maggiore coordinazione tra Italia e Germania vuol dire anche un’Ue più forte: sono anni decisivi per l’industria europea e la sua competitività, e i nostri due Paesi possono giocare un ruolo centrale nell’indicare una direzione", spiega Buck.
E Buck rassicura anche sulla 'tenuta' delle aziende rispetto al boom del prezzo del gas. "I prezzi dell’energia hanno colpito in maniera significativa le nostre aziende nel 2022, ma le diversificazioni di fornitura intervenute negli ultimi anni hanno avuto effetti positivi. Prima dell’invasione dell’Ucraina eravamo i due Paesi più vulnerabili al ricatto del gas russo, oggi la situazione è molto diversa. Attualmente, il prezzo dell’energia rimane ovviamente un tema importante, ma i timori principali delle aziende sono soprattutto quello di un calo della domanda dovuto all’inflazione e alla caduta generale del potere d’acquisto e le scelte in materia politico-economica che i governi si troveranno a prendere", sottolinea.
Positivo comunque lo scenario, secondo Buck, per i prossimi mesi. "Nel 2025 circa il 70% delle aziende tedesche in Italia si aspetta una chiara ripresa, anche se più probabilmente nel secondo semestre", conclude.
(di Fabio Paluccio)