Biotecnopolo di Siena si rilancia, coordinerà rete europea anti-pandemie
Diversi i progetti nel 2025 in fase di sviluppo tra cui uno finanziato dall'Nih-Niaid americano. Campitiello (ministero Salute): "Il Biotecnopolo di Siena è destinato a diventare un centro di importanza mondiale per la prevenzione e la gestione delle pandemie, rafforzando il supporto che il ministero ha costantemente dato"
Il 2025 sarà l'anno del rilancio definitivo della Fondazione Biotecnopolo di Siena. Il Governo punta a farne il fulcro della 'difesa' contro le future pandemie in attesa dell'arrivo del nuovo Piano pandemico 2024-2028, finanziato nell'ultima legge di bilancio. La Fondazione guiderà la rete europea anti-pandemie che vede anche altri paesi coinvolti (Francia, Belgio e Germania). Con un finanziamento di quasi 33 mln di euro per l'Italia e 130 in totale. Il progetto promosso dall'Errin (European Regions Research ad Innovation Network) prevede dalla sorveglianza delle malattie infettive alla ricerca e sviluppo di un futuro vaccino con una prossima 'malattia X' dando finalmente connotazione al famoso 'hub anti-pandemico' per cui era nata sotto l'allora governo Draghi oltre due anni con l'obiettivo di rispondere in tempi stretti alle emergenze pandemiche.
A guidare un progetto da 330 mln di euro fu scelto lo scienziato Rino Rappuoli, il padre di tanti vaccini dal quello contro il meningocco a quello contro la meningite. Gli ultimi due anni però sono stati in salita, mancava lo statuto - poi arrivato in estate - e mancava la parte manageriale definita con l'arrivo sei mesi fa dall'Aifa di Gianluca Polifrone come direttore generale e già componente del consiglio nominato dal ministro dell'Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti. Ora la macchina operativa e manageriale sta lavorando concretamente e si vedono i primi risultati con i progetti di ricerca per il 2025: il fiore all'occhiello è il finanziamento, 2,8 mln di dollari, arrivato dall'Nih-Niaid americano per lo sviluppo di vaccini contro alcune famiglie di virus 'sorvegliate' speciali dall'Oms, come rubulavirus e peribunyavirus. Poi il bando a cascata dell'Università di Siena (1,2 mln di euro) per l'implementazone della piattaforma per lo sviluppo di anticorpi monoclonali nella sfida all'antimicrobico resistenza. C'è poi il progetto dell'Hera (33 mln) per l'European Vaccine Hub per prepararsi e rispondere alle emergenze pandemiche promosso da Hera (l'Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie).
La Fondazione Biotecnopolo di Siena vede come membri fondatori il ministero dell’Università e della Ricerca, il ministero della Salute, che vigila direttamente sul Cnap (Centro nazionale anti-pandemico) - con risorse dedicate del Pnc - quale diramazione della Fondazione e il ministero del Made in Italy di cui è prossima la nomina del quinto componente del Cda.
Il finanziamento europeo di 33 milioni di euro nell’ambito dell’iniziativa 'European Vaccines Hub for Pandemic' "consolida il ruolo dell’Italia nel settore delle biotecnologie e nella ricerca sui vaccini. Il Biotecnopolo di Siena si afferma così come un’eccellenza scientifica di rilevanza internazionale, con un progetto che coinvolge quattro paesi – Italia, Francia, Belgio e Germania – uniti per la prevenzione e la gestione dei rischi pandemici globali, con la città toscana che diventa punto di riferimento per l’Italia. La Fondazione Biotecnopolo, insieme a partner scientifici di prestigio come la Sclavo Vaccines Association, l’Università degli Studi di Siena e VisMederi, rappresenta un attore fondamentale per il progresso scientifico e tecnologico del settore". Così all'Adnkronos Salute Maria Rosaria Campitiello, capo del Dipartimento della Prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del ministero della Salute.
"Questo finanziamento riconosce il valore del progetto e rappresenta un chiaro sostegno all’innovazione scientifica. Il Biotecnopolo di Siena è destinato a diventare un centro di importanza mondiale per la prevenzione e la gestione delle pandemie, rafforzando il supporto che il ministero della Salute ha costantemente dato - aggiunge Campitiello -Il ministero della Salute segue da vicino tutte le attività del Biotecnopolo con un approccio proattivo, orientato a prevenire e gestire tempestivamente le nuove emergenze sanitarie. Questo modello - conclude - assicura una maggiore efficacia nella protezione della salute pubblica e nella gestione dei rischi globali".
Salute e Benessere
Oliviero Toscani ricoverato per amiloidosi, cos’è la...
La malattia rara danneggia gli organi e causa disfunzioni che possono essere anche letali
Oliviero Toscani è ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Cecina, in provincia di Livorno, a causa dell'aggramento delle sue condizioni di salute a due anni dalla diagnosi di amiloidosi. Non è una sola malattia quella di cui il fotografo ha rivelato di soffire, si tratta invece di 'un gruppo' di patologie, con sintomi e storie diverse a seconda della proteina implicata.
Cos'è l'amiloidosi
L'amiloidosi è una malattia rara, caratterizzata da un accumulo anomalo di proteine che si depositano in diversi tessuti del corpo, danneggiando gli organi e causando disfunzioni che possono essere anche letali. Il tipo e la gravità dei sintomi dipendono dagli organi vitali colpiti. Per avere una diagnosi è necessario prelevare un campione di tessuto (biopsia). Nelle molte forme di amiloidosi il trattamento dipende dalla tipologia da cui si è affetti.
I sintomi
I depositi di amiloide possono essere sistemici, cioè diffusi in tutto l'organismo, o localizzati in un solo organo o tessuto. La forma più comune di amiloidosi sistemica nei Paesi occidentali, riporta l'Istituto Mario Negri, è quella da catene leggere delle immunoglobuline, chiamata anche Amiloidosi AL, con un'incidenza di circa 10 nuovi casi su un milione di persone all'anno. Ma in generale, a oggi sono state identificate 37 proteine amiloidogeniche e ognuna di esse è associata ad una specifica forma di amiloidosi.
Sui sintomi c'è una grande variabilità. Alcune persone presentano sintomi modesti, mentre altri vanno incontro a patologie gravi, potenzialmente letali. Sintomi frequenti dell'amiloidosi sono affaticamento e perdita di peso. Altri sintomi dipendono dalla sede dei depositi. I problemi più seri si presentano quando è colpito il cuore. Possono manifestarsi alterazioni del ritmo cardiaco o insufficienza cardiaca, che causano respiro affannoso, debolezza o svenimento.
Quando sono colpiti i nervi, ci può essere un formicolio o intorpidimento delle dita delle mani e dei piedi o vertigini quando si sta in piedi. Quando sono colpiti i reni, si possono presentare edemi (tumefazioni) su piedi e gambe e talvolta sull'addome. Quando è interessata la pelle sono frequenti le ecchimosi, spesso intorno agli occhi. In alcuni casi anche la lingua si ingrossa. La prognosi dipende dal tipo di amiloidosi e dagli organi colpiti. Il coinvolgimento del cuore è il più pericoloso e può avere una prognosi infausta.
Le terapie
L'approccio terapeutico, come illustra l'Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma in una panoramica sull'amiloidosi, pubblicata sul suo portale, è simile a quello utilizzato per il mieloma multiplo, anche se alcune combinazioni di farmaci sono leggermente diverse. L'eleggibilità al trapianto autologo di cellule staminali è fortemente influenzata dal danno cardiaco. Recentemente, l'avvento di anticorpi monoclonali anti-CD38 (come il daratumumab) ha offerto nuove possibilità terapeutiche per questa complessa patologia, per la quale anche la diagnosi resta una sfida, sia per la bassa frequenza dei casi che per la difficoltà di riconoscere i sintomi.
Salute e Benessere
Influenza, casi in risalita dopo Natale: 667mila...
Sono circa 5,8 milioni gli italiani contagiati da inizio stagione. Aumento tra anziani e giovani adulti
Dopo la 'pausa' dovuta alla chiusura delle scuole durante le feste di Natale, l'influenza prede a risalire nella prima settimana del 2025. "Il livello d’incidenza è pari a 11,3 casi per mille assistiti (9,9 nella settimana precedente). Nella stessa settimana della scorsa stagione la curva dell’incidenza cominciava la sua discesa. I casi stimati di sindrome similinfluenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 667.000, per un totale di circa 5.851.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza". Lo rileva l'ultimo report RespiVirNet dell'Iss che ha monitorato la settimana dal 30 dicembre al 5 gennaio 2025.
"L’incidenza è stabile nelle fasce di età pediatrica, mentre è in aumento nei giovani adulti e negli anziani. Maggiormente colpiti i bambini sotto i cinque anni di età, in cui l’incidenza è pari a 21,4 casi per mille assistiti (21,7 nella settimana precedente) - prosegue il report - Maggiormente colpite: la provincia di Bolzano e le regioni Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia. Basilicata e Calabria non hanno attivato la sorveglianza epidemiologica"
Durante la prima settimana di dicembre, "la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari al 21,9%, in ulteriore aumento rispetto alla settimana precedente (17,6%). In particolare, su 1.628 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete RespiVirNet, 357 sono risultati positivi al virus influenzale, 287 di tipo A (113 di sottotipo H1N1pdm09, 94 H3N2 e 80 non ancora sottotipizzati) e 70 di tipo B", evidenzia RespiVirNet.
"Tra i campioni analizzati, 113 (6,9%) sono risultati positivi per il virus respiratorio sinciziale (Vrs), 42 (2,6%) per Sars-CoV-2 e i rimanenti 259 sono risultati positivi per altri virus respiratori, di cui: 123 (7,5%) Rhinovirus, 49 Coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2, 41 Adenovirus, 25 Metapneumovirus, 11 virus Parainfluenzali e 10 Bocavirus. "La co-circolazione di diversi virus respiratori contribuisce a determinare il valore di incidenza delle sindromi simil-influenzali (Ili) registrato nella prima settimana del 2025 (11,3 casi/1000 assistiti, come riportato nel Rapporto epidemiologico 2025/01), tra cui in particolare virus influenzali, Rhinovirus e Vrs", concludono gli esperti dell'Iss.
Ad oggi, sul portale RespiVirNet non è stato segnalato nessun campione positivo per influenza di tipo A “non sottotipizzabile” per i virus influenzali stagionali e/o appartenente ad altro sottotipo (esempio A/H5).
Salute e Benessere
‘La Comunicazione che fa buona sanità’, tornano...
Il 16 gennaio dalle ore 9 alle ore 17 al centro congressi dell'Irccs Spallanzani
Si svolgeranno a Roma il prossimo 16 gennaio al centro congressi dell’Inmi Spallanzani di Roma gli Stati generali della Comunicazione per la salute. A promuoverli, per il terzo anno consecutivo, Federsanità e Pa Social con l’obiettivo di chiamare a raccolta giornalisti, comunicatori, social media manager, web content ovvero la schiera dei professionisti del Servizio Sanitario Nazionale che affianca, attraverso l’informazione, le Direzioni strategiche rispetto ai servizi di risposta ai bisogni di salute delle comunità.
Il tema scelto per questa edizione 2025 è 'Contro Narrazione. La Comunicazione che fa buona sanita': "nel contesto odierno, la comunicazione in sanità gioca un ruolo cruciale nel plasmare le percezioni pubbliche, influenzare i comportamenti e promuovere una cultura di prevenzione e benessere. Tuttavia, la crescente diffusione di notizie distorte e informazioni incomplete contribuisce a generare una narrazione del funzionamento del nostro Ssn spesso imprecisa. Questo può portare ad un atteggiamento di sfiducia nelle istituzioni sanitarie, cattiva informazione e scelte sbagliate da parte dei cittadini", sottolineano gli organizzatori.
I lavori saranno introdotti dal presidente di Federsanità Fabrizio d’Alba, Dg dell’Aou Policlinico Umberto I, e Cristina Matranga, commissario straordinario dello Spallanzani. In apertura interverranno il ministro della Salute, Orazio Schilllaci, e il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. Il programma prevede sessioni tematiche con l’intervento di esperti della comunicazione, giornalisti, tecnici oltre che comunicatori provenienti da tutte le Aziende sanitarie del paese. Due i Focus: un talk con i direttori generali delle principali strutture sanitarie del paese e un confronto sul tema della violenza contro gli operatori sanitari. Accrediti stampa entro il 15 gennaio ore 14 con l' ingresso giornalisti da Via G. Folchi 6/A.