Venezia-Inter 0-1: Darmian regala il secondo posto ai nerazzurri
Inzaghi sbanca il Penzo nella 20esima giornata di Serie A
Continua a volare in campionato l'Inter. I nerazzurri, reduci dalla delusione in Supercoppa, sbancano Venezia 1-0 grazie al gol di Darmian nel primo tempo e volano al secondo posto in classifica. Inzaghi,con due partite ancora da recuperare, sale infatti a 43 punti, a -1 dal Napoli capolista, impegnato questa sera al Maradona contro l'Hellas Verona, mentre il Venezia rimane al penultimo posto a quota 14.
La partita
L'Inter comincia a fare la partita fin dai primi minuti, con il Venezia che si difende ma si fa vedere in ripartenza. Il vantaggio nerazzurro arriva al 16': Asllani pesca bene Lautaro Martinez in profondità che controlla e calcia di prima provando il riflesso di Stankovic, che non può nulla sul tap-in vincente di Darmian. Pochi minuti e Taremi sfiora il raddoppio, con la sua girata al volo che si spegne alta, mentre Lautaro si fa ipnotizzare dal portiere del Venezia in uscita. L'argentino è tra i più attivi dei suoi ma trova ancora un attento Stankovic, che si oppone al suo diagonale. Nel finale di tempo doppia chance per Asllani, che però non centra la porta.
L'Inter continua a spingere anche nella ripresa, ma Taremi è impreciso in mischia. Il Venezia però non molla e sfiora il pari: Doumbia colpisce bene di testa da corner ma trova la parata provvidenziale di Sommer. Inzaghi mette mano alla panchina e i neoentrati, Thuram e Frattesi, danno nuova linfa ai nerazzurri: è proprio il centrocampista, lanciato in profondità da Lautaro, ad avere sul destro il pallone del raddoppio, ma Stankovic si supera, ancora una volta, in uscita deviando sul palo. Il Venezia però rimane aggrappato al match e a un quarto d'ora dal termine si costruisce una grande occasione per il pari: Busio riceve all'interno dell'area e calcia a giro, centrando il palo, sul tap-in Pohjanpalo calcia addosso a Sommer. Il portiere svizzero è decisivo anche nel finale, quando in pieno recupero blocca su Pohjanpalo. Termina quindi 1-0 per l'Inter al Penzo.
Sport
La Roma si salva con un rigore di Dovbyk al 98′, a...
I giallorossi pareggiano al Dall'Ara contro i rossoblù al termine di una partita sofferta
Un calcio di rigore di Dovbyk al 98' salva la Roma a Bologna. I giallorossi pareggiano 2-2 al Dall'Ara contro i rossoblù al termine di una partita dai due volti. Primo tempo bloccato e ripresa scoppiettante con i capitolini che sbloccano con Saelemaekers al 58', per poi subire la rimonta dei padroni di casa con Dallinga al 61' e Ferguson su rigore 65, per trovare il pari infine il pari all'ultimo respiro grazie all'attaccante ucraino. In classifica gli emiliani salgono a quota 29 e sono in settimana posizione, mentre i capitolini sono decimi con 24 punti.
La partita
Arriva dopo dieci minuti la prima occasione del match. Dallinga entra in area sul versante destro, riceve, controlla e scarica il tiro, Svilar chiude sul primo palo, deviando in angolo. Al 27' Holm da destra mette in mezzo un pallone forte e teso, Mancini anticipa Odgaard e salva i suoi. Alla mezz'ora Paredes con un gran pallone d'esterno imbecca Dovbyk nel cuore dell'area, l'attaccante ucraino aggancia bene e si prepara a girarsi, ma Beukema lo chiude in tempo.
Un minuto dopo doppia opportunità per gli ospiti: prima Paredes scarica forte in porta, Skorupski respinge come può, Dybala si avventa sulla palla e rimette in mezzo per Dovbyk: colpo di testa e nuova parata dell'ex Skorupski. Al 33' il primo ammonito dell'incontro: è Miranda per un fallo su Koné. Al 35' occasione per Dybala. Lanciato in porta ci arriva dal versante destro e deve concludere con il piede meno sensibile: tiro alto sopra alla traversa.
Al 6' della ripresa bella giocata di Dominguez che salta secco Hummels mettendolo a sedere ma una volta entrato in area è Paredes a chiuderlo in scivolata. Al 12' ci prova Freuler dal limite dell'area, Svilar para senza particolari problemi. Un minuto dopo la Roma sblocca la partita con il gol dell'ex Saelemaekers: il belga parte da destra, fa il suo solito movimento accentrandosi e concludendo di sinistro, papera di Skorupski e la palla finisce in rete.
La gioia giallorossa dura solo tre minuti perché al 16' Dallinga pareggia. Contropiede fulminante di Dominguez che si fa tutto il campo, allarga per Holm, cross sul secondo palo per l'attaccante olandese che appoggia in rete. Al 20' il Bologna completa la rimonta. Sugli sviluppi di un corner Odegaard viene messo giù da Pellegrini, Abisso indica il dischetto. Dagli 11 metri Ferguson batte Svilar per il 2-1. Subito dopo Italiano manda in campo Orsolini al posto di Ndoye e proprio il marchigiano sfiora il tris al 26', si accentra da destra e scarica un potente sinistro parato da Svilar.
Poco prima ammonizione per Holm per un fallo su Angelino. Al 31' bel tiro di Odgaard, sul quale Svilar alza in angolo. Un minuto dopo anche Dallinga finisce sul taccuino dell'arbitro per una trattenuta nei confronti del portiere giallorosso per impedirgli di rinviare velocemente. Al 33' triplo cambio per Ranieri: dentro El Shaarawy, Pisilli e Celik, escono Paredes, Pellegrini e Hummels. Nel Bologna Castro per Dallinga. Al 39' la Roma finisce i cambi con Baldanzi e Zalewski per Dybala e Saelemaekers. Al 43' cambia anche Italiano: entrano Iling-Junior e Posh per Dominguez e Holm. Nell'ultima azione della partita gli ospiti trovano il pari grazie a un rigore concesso da Abisso, dopo aver rivisto l'episodio al video, per un fallo di mano di Lucumì in area. Dagli 11 metri Dovbyk non sbaglia e fissa il punteggio sul 2-2 finale.
Ranieri: "I ragazzi hanno dato tutto, sono contento è un pari importante"
"Si sono lamentati all’ultimo non so perché, il rigore c’era, come c’era quello per loro. Nel momento in cui stavamo per fare il secondo gol sono stati bravi a pareggiare" ha detto l'allenatore della Roma Claudio Ranieri al microfono di Sky Sport. "Poi ci sono stati dieci minuti in cui loro hanno segnato due reti e potevano fare anche il terzo gol, eravamo un po' troppo lenti e abbiamo fatto il gioco del Bologna, poi i ragazzi che sono entrati hanno cambiato la partita. Hanno dato tutto e sono contento. La squadra non molla, mi piace quando lotta fino in fondo. Alla fine sono contento perché abbiamo preso un pari importante, ma un po' di delusione c'è perché a me piace un ritmo diverso".
Ultima ora
Addio a Sergio Bruno, anima nobile della Comunicazione
Lutto nel mondo del giornalismo
"Ci lascia un bravo professionista, attento, preparato, impegnato. Un pezzo d’élite (non quella snob e arrogante) che ci lascia, ma che non smetterà di rappresentare qualcosa nel percorso di chi resta". Colleghi e amici ricordano così oggi Sergio Bruno, stimato giornalista e professionista nel campo della Comunicazione, venuto a mancare ieri, sabato 11 gennaio. "La morte è una fine, ma per la famiglia dei comunicatori, la scomparsa di Sergio Bruno vorremmo viverla come una sospensione tra la realtà e il nostro affetto, la carriera e il suo lascito".
"Sergio ha intrapreso la sua carriera sempre con devota serietà, assumendo tanti e prestigiosi incarichi. Ne ricordiamo i più significativi, dalla politica alla Comunicazione fino alla divulgazione nel campo dell'Aereonautica. La sua carriera si è contraddistinta in Alitalia, all'I.R.I., in Aereoporti di Roma e British Telecom, per ricordarne una parte, ma successivamente anche a Sviluppo Italia e al Ministero delle Comunicazioni. E ancora con incarichi sempre più rilevanti in Enac per poi giungere all'Autorità di Regolazione dei Trasporti".
"Molti colleghi lo vogliono ricordare così, un combattente gentile dall'animo nobile, competente e in grado di dare visione alle strategie dei clienti che ha contribuito ad affermare. Perché è questo il comunicatore, il profilo che lui incarnava. Un uomo intelligente e intraprendente che sapeva stare dietro le quinte e guidare la vocazione di chi gli stava intorno in modo composto e senza protagonismi. Un pensiero affettuoso va alla sua adorata famiglia, alla moglie e i figli Federica e Marco".
Spettacolo
Sonia Bruganelli e la separazione da Paolo Bonolis:...
"Sentivo che mi mancava l'aria, ci siamo parlati e abbiamo deciso che non era il caso di portare avanti il rapporto"
"Io sto meglio, credo anche lui stia meglio". Sonia Bruganelli, ospite oggi di Verissimo, a Silvia Toffanin risponde alle domande sul rapporto con Paolo Bonolis. Un lungo matrimonio e poi, un anno e mezzo fa, la serparazione.
"Aveva 36 anni e io 23 quando ci siamo conosciuti. A me è capitato di fermarmi, forse ero anche un po' stanca di dare tutto per scontato. Ero stanca di essere considerata solo in funzione del nostro rapporto. C'è sempre stata l'idea che il mio lavoro fosse frutto del fatto che lui fosse un personaggio molto importante e bravissimo. Ci siamo allontanati per problematiche di carattere e di persone intorno a noi. Tutto questo ci ha fatto smettere di dialogare e di parlare, con Paolo ci siamo un po' persi", spiega.
"Sentivo che mi mancava l'aria, ci siamo parlati e abbiamo deciso che non era il caso di portare avanti il rapporto, che è stato bello e fruttuoso. Sono convinta fosse necessario, sono una persona completamente diversa. Non mi sono separata solo da un marito, mi sono separata da una figura più ampia", aggiunge.
Adesso, "Lui è un uomo diverso rispetto a un anno e mezzo fa. Da fuori l'ho visto come padre e nonno senza di me, l'ho visto sul lavoro senza di me. Io sto meglio, credo anche lui stia meglio", dice Bruganelli, che negli ultimi mesi è stata impegnata a Ballando con le stelle e forzatamente si è allontanata dal Paolo Bonolis partner di lavoro: "Sono stata un po' gelosa, non mi ha raccontato novità e idee. Gli ho detto che avrebbe dovuto dirmi tutto, mi ha detto 'ma non stai mai, stai sempre a ballà...'".