Omicidio Verzeni: richiesta di giudizio immediato per l’Indagato Moussa Sangare
La Procura di Bergamo ha avanzato la richiesta di giudizio immediato nei confronti di Moussa Sangare, il trentenne residente a Suisio accusato dell’omicidio pluriaggravato di Sharon Verzeni. Il tragico episodio si è consumato lo scorso luglio a Terno d’Isola, nella Bergamasca, quando la giovane donna è stata accoltellata a morte in circostanze che la Procura definisce particolarmente gravi.
Le accuse contestate
Il pubblico ministero Emanuele Marchisio, che ha diretto le indagini sul caso, ha formulato un quadro accusatorio che comprende diverse aggravanti. Oltre ai futili motivi e alla premeditazione, all’imputato è stata contestata anche l’aggravante della minorata difesa. Quest’ultima si riferisce a una serie di elementi specifici: l’orario notturno in cui si è verificato l’omicidio, la natura isolata del luogo e le condizioni della vittima al momento dell’aggressione. Sharon Verzeni, infatti, stava ascoltando musica con le cuffiette, una circostanza che, secondo gli inquirenti, l’avrebbe resa particolarmente vulnerabile a un attacco improvviso.
Le ricostruzioni investigative indicano che l’aggressione sia avvenuta alle spalle della vittima, cogliendola di sorpresa. Questo dettaglio è stato uno degli elementi centrali nella formulazione delle aggravanti da parte della Procura. La giovane donna, ignara della presenza dell’aggressore, non avrebbe avuto alcuna possibilità di difendersi efficacemente.
Procedura giudiziaria
La richiesta di giudizio immediato sarà sottoposta al giudice per le indagini preliminari nei prossimi giorni. Tale procedura, prevista dal codice penale italiano, può essere adottata quando gli elementi raccolti durante le indagini preliminari vengono ritenuti sufficienti per evitare la fase dell’udienza preliminare. La scelta di procedere con questa modalità riflette la solidità del quadro probatorio delineato dagli inquirenti.
L’imputato e il contesto
Moussa Sangare, cittadino residente a Suisio, è attualmente detenuto in attesa di giudizio. Le indagini, coordinate dalla Procura di Bergamo, hanno cercato di far luce sui motivi che avrebbero portato l’uomo a compiere un atto di tale gravità. Al momento, non sono stati diffusi ulteriori dettagli sul contesto personale dell’imputato o sulla natura del rapporto con la vittima.
Prossimi passi
L’esito della richiesta di giudizio immediato dipenderà dalla valutazione del giudice per le indagini preliminari. In caso di accoglimento, il processo a carico di Moussa Sangare potrebbe iniziare in tempi brevi, senza la necessità di ulteriori udienze preliminari.
Il caso ha suscitato ampio clamore mediatico, alimentando il dibattito pubblico sulla sicurezza e sulla tutela delle vittime di violenza. Rimane alta l’attenzione sulle prossime fasi giudiziarie, che contribuiranno a fare chiarezza sui dettagli di questa tragica vicenda.
Cronaca
Proteste per Ramy, una trentina di identificati a Roma e...
Durante i disordini, sono state lanciate bombe carta e bottiglie, sono rimasti feriti 8 agenti
Sono una trentina gli identificati sia a Roma che a Bologna per gli scontri avvenuti sabato scorso nel corso della manifestazione per Ramy Elgaml, il 19enne morto nel quartiere Corvetto di Milano mentre fuggiva da un controllo dei carabinieri.
Nella Capitale i disordini sono esplosi nel quartiere San Lorenzo mentre era in corso un presidio: 8 gli agenti feriti. I manifestanti hanno rovesciato alcuni cassonetti all'altezza di piazza Immacolata e poi sono andati verso le forze dell'ordine tirando fumogeni, bombe carta e oggetti contundenti. A quel punto è scattata una carica di contenimento. Subito dopo i manifestanti hanno arretrato per tornare verso San Lorenzo (VIDEO). Gli identificati gravitano nella galassia degli antagonisti e dei collettivi studenteschi.
Sono una trentina anche le persone identificate dalla Digos di Bologna dopo la guerriglia urbana che si è verificata sabato con incendi e atti vandalici in diversi punti del centro. La loro posizione è al vaglio della polizia. Dai primi accertamenti gli identificati sono appartenenti ai collettivi.
Cronaca
Maltempo, isola Ginostra senza luce
La minuscola frazione di Ginostra, alle spalle di Stromboli, a seguito delle piogge della notte scorsa è nuovamente senza energia elettrica. A denunciarlo è il Comitato per Ginostra. "Il guasto sembrerebbe essere sempre nel medesimo punto, quello segnalato dopo l’alluvione dello scorso ottobre e nel quale si è sempre intervenuti tamponando con il risultato che ad ogni pioggia l’intera borgata resta al buio. Inoltre, da qualche giorno, le condizioni del mare proibitive non consentono ai mezzi di linea di accostarsi al molo di Ginostra, isolandola di fatto dal resto del mondo", spiega il Coordinatore, Gianluca Giuffrè. "Gli isolani chiedono alle autorità, Sindaco e Prefetto, di intervenire celermente presso l’Enel per l’invio in loco, tramite elicottero, di tecnici e operai per il ripristino dell’energia elettrica e al contempo chiedono che si proceda a riparare in maniera definitiva il guasto", dice. Intanto anche la guardia medica della frazione è al buio "con il concreto rischio del deperimento di farmaci importanti che necessitano di refrigerazione e con tutte le difficoltà che ciò crea per il medico di turno nel caso si dovesse intervenire per salvare vite umane". "La cabina Enel danneggiata ad Ottobre con riparazioni tampone e fili lungo i torrenti che sono pericolosi per l'incolumità della gente oltre che provocare continui distacchi di energia elettrica", dice Giuffrè.
A causa del maltempi si sono registrati danni anche sulle isole di Lipari, dove c'è stata una mareggiata, e a Filicudi.
Cronaca
Lega: ”Striscione e murales al liceo Manara di Roma,...
“Rispettiamo il diritto a manifestare ma non i saccheggi, le distruzioni, il sopruso condito da insulti allo Stato e dalla ripetuta compromissione del diritto allo studio che certa sinistra estrema impone nelle scuole romane, come accaduto al liceo Manara di Monteverde. Chiediamo vengano individuati e perseguiti non soltanto tutti i responsabili dei danni che la scuola ha già subito, non bastano le sospensioni, ma anche coloro che hanno affisso presso la palestra uno striscione con una scritta oltraggiosa contro lo Stato prendendo a pretesto la tragica vicenda del giovane Ramy, e dipinto un murale inneggiante alla violenza. La palestra, tra l’altro, era stata appena ristrutturata con fondi europei, ma è stata vandalizzata dall’occupazione e ora tutto l’istituto porta il segno di ulteriori danni, di un clima inquietante e di un tentativo di sopraffazione dello stesso ordine pubblico”. Lo dichiarano in una nota congiunta Fabrizio Santori e Giovanni Picone, capigruppo della Lega rispettivamente in Campidoglio e in Municipio XII, che annunciano a breve un sopralluogo al liceo Manara.
“L’ubriacatura di conformismo e la nostalgia della violenza e dell’ottusità dei loro nonni che ha colpito una parte degli alunni non è giustificabile, ma anzi è aggravata da sconclusionati e ritorti volantini in cui si chiede un dialogo poi negato dai fatti”, concludono i leghisti.