Cerchi qualcosa in particolare?
Pubblichiamo tantissimi articoli ogni giorno e orientarsi potrebbe risultare complicato.
Usa la barra di ricerca qui sotto per trovare rapidamente ciò che ti interessa. È facile e veloce!
Russia, mogli dei soldati sono le ‘vincitrici’ della guerra con stipendi e bonus
I militari sono la nuova élite studiata a tavolino per sostituire quella vecchia
Se i soldati al fronte nella guerra con l'Ucraina sono la "nuova élite" della Russia, come ha più volte detto Vladimir Putin, le loro mogli e fidanzate appaiono come le vere vincitrici del conflitto in corso da quasi 3 anni. E sui social celebrano lo status sociale in cui il conflitto le ha proiettate grazie ai salari e ai bonus elevati assicurati ai loro mariti. Salari che continuano ad aumentare anche nel 2025.
Gli stipendi d'oro dei soldati al fronte
I residenti della regione di Samara che firmano per la recluta, da questo mese per esempio, ricevono un bonus dell'equivalente di 38.900 mila dollari. E il salario per i soldati in tutto il Paese è di almeno 210mila rubli al mese (2mila dollari), in alcune regioni del Paese cinque volte il salario medio. In caso di morte, la famiglia ricevere un "bonus funerale" di 5 milioni di rubli (48.500 dollari), tanto che l'economista Vladislav Inozemtsev ha coniato il termine di "deathonomics" per definire questo nuovo motore di crescita in Russia.
Vika, 22 anni, a Natale ha pubblicato le foto del nuovo iPhone 16 che ha ricevuto in dono, un prodotto che in Russia costa ancor di più che in Occidente. Regalo, ha scritto con orgoglio patriottico, del marito al fronte. E pazienza se lo ha scritto su Instagram, ufficialmente bandito in Russia dal 2022.
"Solo il meglio per mia moglie", il messaggio di auguri del marito. Vika ha anche condiviso sulla piattaforma anche suggerimenti per decorare la casa per le festività. E ogni suo post porta con se il commento: "Fino a che ho soldi, avrete recensioni".
Gli elevati salari rientrano nello sforzo reale, non quindi solo retorico, di rendere i reduci dal fronte ucraino la nuova élite. "Uno dei risultati più importanti della guerra in corso è quello di costruire l'élite putiniana 2.0 per sostituire la classe dirigente che era emersa nei primi anni 2000 grazie ai proventi della vendita di gas e petrolio", spiega lo storico russo Dmitry Dubrovsky, ora ricercatore all'Università Carolina di Praga, in una intervista al Moscow Times.
"Il processo era iniziato già nel 2014, quando gli 'eroi della primavera russa' avevano iniziato a essere integrati nel regime. Ed è diventato perfettamente chiaro all'inizio dell'invasione dell'intero Paese nel 2022", aggiunge, ricordando che oltre a salari alti e premi, il governo fornire ai militari anche sussidi per il pagamento dei mutui e università gratuita per i loro figli, incluso nei prestigiosi atenei moscoviti come l'Università statale o l'Alta scuola in economia.
Solo lo scorso anno, quasi 15mila reduci dall'Ucraina, o loro figli, sono stati ammessi in università del Paese, il doppio che nel 2023. E sempre più veterani assumono incarichi politici, spesso come vice governatori, o comunque nelle amministrazioni locali. "Le famiglie dei militari si sentono parte di una classe privilegiata, una percezione rafforzata dalla propaganda putiniana", sottolinea lo storico.
L'esultanza delle mogli sui social
"Ora sono una Katyusha in carne e ossa", ha scritto Ekaterina, di Khanty-Mansiyk, in Siberia, riferendosi al personaggio della canzone di guerra sovietica che ricorda il suo amore per il soldato in guerra per la patria. Come lei, Ekaterina parla della "vita trascorsa in uno stato di attesa" insieme alla figlia mentre il compagno combatte. Come non poteva fare Katyusha, posta video in cui indossa divise del marito. "Il nostro paparino non è un codardo. Il suo miglior amico è un fucile. Il paparino combatte e noi dormiamo in pace", commenta con la figlia piccola, naturalmente sul bandito Instagram.
Il paragone con la Katyusha cantata lo fa anche Lesya, 19 anni, sposata ad Andrei, che combatteva con la Wagner. Ora Lesya è una influencer, con 10mila follower su TikTok dove posta foto dei 'souvenir' che il marito le porta dal fronte, incluso un passaporto ucraino e una targa delle forze ucraine. Difende i "valori tradizionali" ed esprime il suo auspicio che un giorno possano avere "un Presidente come Putin". Colonna sonora, remix di musica tradizionale russa. Sfondo, la bandiera imperiale russa.
Anche il marito Andrei ha un account TikTok in cui condivide storie di compagni affetti da stress post traumatico. Nel suo video più popolare, 1,5 milioni di visualizzazioni, ha condiviso la sua collezione di medaglie della Wagner, incluse la Croce della morte per missioni difficili, la Medaglia del coraggio e premi per la cattura di Bakmut e Vuhledar. "Uomini come te fanno andare avanti il Paese", uno dei commenti al post.
Per chi non avesse le capacità di Andrei, l'Unione dei giornalisti promuove corsi di storytelling e per creare contenuti per militari. E ha chiesto al governo uno stanziamento di 1,2 milioni di rubli (11.700 dollari). Esistono pagine VKontakte per incontrare personale militare, come una volta si cercavano i nuovi milionari. Anastasia, da Krasnodar, è riuscita a incontrare lì il suo futuro marito. Il primo messaggio ha raggiunto il soldato già al fronte. Dieci giorni dopo, lui le ha confessato il suo amore. Anastasia è quindi partita per Luhansk per incontrarlo per la prima volta.
Tutti passi documentati sull'account Instagram della donna. Che oggi è dedicato all'auto e ai fiori che lui le regala. E a consigli su come mantenere vivo un matrimonio con un uomo al fronte. Un corso online di femminilità con lei costa solo 999 rubli (poco meno di dieci dollari). Per potenziare la lezione, ha un secondo account Instagram che si chiama "La natura selvaggia delle donne", in cui condivide le storie di donne che grazie ai suoi corsi hanno raggiunto i loro obiettivi. "Una volta potevo solo sognare tutto questo, oggi è la mia nuova realtà", ha scritto.
"Obiettivi per l'anno: rimanere incinta dal mio nuovo marito, inviato all'operazione militare speciale, e partorire. Sono felice", ha scritto la 23enne Mira che la guerra ha salvato da un divorzio e dai debiti accumulati dall'uomo per la dipendenza dal gioco. Cosa accadrà quando la guerra terminerà, e quindi anche il flusso di denaro, è difficile prevedere. Ma fino a che Putin sarà al potere avrà sempre bisogno di una propaganda patriottica.
Esteri
Gaza, Israele approva la tregua: 737 prigionieri liberi in...
Dopo ore di riunione, via libera da 24 ministri mentre otto avrebbero bocciato l'intesa. Intesa in vigore dal domani. Netanyahu: "Se fase due fallisce, la guerra riprenderà con sostegno Usa"
Il governo di Israele ha approvato l'accordo sul cessate il fuoco e sul rilascio degli ostaggi a Gaza, aprendo la strada all'entrata in vigore della tregua a partire da domani, domenica 19 gennaio. Lo ha riferito nella notte l'ufficio del primo ministro israeliano dopo una riunione fiume durata oltre 5 ore.
Il via libera del governo israeliano arriva dopo che il gabinetto di sicurezza aveva in precedenza dato il suo via libera all'accordo di cessate il fuoco con Hamas nonostante il ministro per la Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir e il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich avessero votato contro l'intesa.
L'intesa, secondo i media ebraici, ha avuto il via libera da 24 ministri. Ci sono stati 8 voti contrari. Hanno votato contro il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e gli esponenti dei loro due partiti, Otzma Yehudit e Sionismo religioso, il ministro David Amsalem, che non ha diritto di voto nel gabinetto di sicurezza e il ministro esponente del Likud Amichai Chikli.
Gli oppositori dell'accordo possono presentare un ricorso all'Alta Corte di Giustizia, anche se è improbabile che la corte intervenga.
737 detenuti liberi nella prima fase dell'accordo
Il ministero della Giustizia israeliano ha annunciato che 737 detenuti palestinesi saranno liberati nel quadro della prima fase dell'accordo. In una dichiarazione postata sul sito, il ministero afferma che "il governo approva" il "rilascio di 737 prigionieri e detenuti" attualmente sotto la custodia del servizio carcerario, in cambio dei primi ostaggi israeliani nelle mani di Hamas..
Netanyahu: "Ok Usa a riprendere guerra Gaza se fase 2 fallisce
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ottenuto garanzie sia dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, quanto dal futuro inquilino della Casa Bianca Donald Trump, che potrà riprendere la guerra nella Striscia di Gaza se non dovesse reggere la seconda fase dell'accordo con Hamas. Durante la riunione del gabinetto di sicurezza, Netanyahu ha letto ai ministri la trascrizione di alcuni dei suoi colloqui con Biden e con Trump. Ai due leader americani, il presidente israeliano ha chiarito di disporre di tutti i mezzi per garantire la sicurezza dello stato di Israele.
Esteri
Ucraina, attacco russo su Kiev: almeno 4 morti
Colpita la stazione metropolitana di Lukianivska
La Russia ha sferrato oggi, 18 gennaio, un attacco contro la capitale ucraina Kiev. Almeno 4 i morti e 3 i feritisecondo l'amministrazione militare della città: "Contiamo già 4 morti nel distretto di Shevchenkivsky", ha dichiarato il capo dell'amministrazione, Tymur Tkachenko, su Telegram. Poche ore prima era arrivato l'allarme del sindaco, Vitali Klitschko, per la minaccia di un "attacco con missili balistici" contro la capitale.
A causa dell'entità dei danni subiti, è stata chiusa la stazione della metropolitana di Lukianivska, situata vicino al centro di Kiev. La stazione della metropolitana colpita si trova vicino a una fabbrica di armi che è stata più volte bersaglio di attacchi missilistici russi. Le immagini che circolano sui social mostrano auto danneggiate e allagamenti causati dallo scoppio di un tubo dell'acqua all'interno della stazione. In alcune zone di Kiev, dove vivono 3 milioni di persone, l'approvvigionamento idrico è stato temporaneamente interrotto.
Esteri
Israele, voto governo su accordo slitta. Ministro Ben Gvir:...
L'approvazione dovrebbe arrivare sabato. La Casa Bianca stupita: la tregua parte lunedì?
L'accordo tra Israele e Hamas è stato raggiunto per la tregua a Gaza e per la liberazione degli ostaggi, detenuti nella Striscia dal 7 ottobre 2023. Il sì del governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu, però, è destinato slittare di 24 ore - da venerdì 17 a sabato 18 gennaio - e il cessate il fuoco rischia di entrare in vigore solo lunedì 20 gennaio.
Il Consiglio dei ministri israeliano è intenzionato a ritardare il voto sull'accordo fino a sabato sera, secondo quanto riportato da Channel 12 e dalla Cnn. I ministri si riuniranno come previsto nella giornata di venerdì per discutere l'accordo, ma la riunione proseguirà sabato sera.
Le tappe
Dopo il voto, sarà pubblicato l'elenco dei prigionieri palestinesi da liberare e gli oppositori avranno 48 ore per presentare una petizione alla Corte Suprema contro questi rilasci. L'Ufficio del Primo Ministro - rende noto Channel 12 - ha deciso che se il calendario originale fosse stato mantenuto e il voto fosse stato effettuato venerdì, gli oppositori al rilascio dei prigionieri non avrebbero avuto quasi il tempo di presentare ricorso a causa dello Shabbat.
Non si prevede che la Corte intervenga nei rilasci. Attualmente l'accordo dovrebbe entrare in vigore domenica alle 12:15, con il rilascio dei primi tre ostaggi subito dopo.
Ben Gvir dice no
Le fibrillazioni nel governo israeliano sono legate soprattutto al nome di Itamar Ben Gvir, leader del partito di estrema destra israeliano Otzma Yehudit e ministro della sicurezza nazionale. "Se l'accordo sarà approvato e attuato, presenteremo le nostre dimissioni e non faremo parte del governo", dice Ben Gvir.
"Questo accordo - ha poi dichiarato - vanificherà tutti i risultati che abbiamo garantito allo Stato di Israele", ha affermato Ben-Gvir aprendo il suo intervento davanti alla stampa. "L'accordo che sta prendendo forma è sconsiderato, e determinerà la fine della guerra in un momento in cui Hamas non è ancora stato sconfitto e noi non abbiamo raggiunto gli obiettivi della guerra".
Malumore della Casa Bianca
Da Washington, l'amministrazione del presidente uscente Joe Biden si dice stupita dalle notizie sull'ipotesi di un ritardo del voto dell'esecutivo israeliano. Il rinvio di 24 ore, secondo la Casa Bianca, potrebbe portare a ulteriori complicazioni.