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Scoperto a Pompei uno tra i più grandi complessi termali privati
All'interno di una domus privata: era dotato di una sala da banchetto
Un grande complesso termale all'interno di una domus privata, annesso a un salone per banchetti che richiama quelli descritti nel 'Satyricon' di Gaio Petronio Arbitro, è stato scoperto nel cantiere di scavo in corso nell'insula 10 della Regio IX di Pompei. Il complesso, ha annunciato con un comunicato il direttore del Parco archeologico d Pompei, Gabriel Zuchtriegel, rientra tra i più grandi e articolati settori termali privati finora noti nelle domus pompeiane in luce. Pochi altri esempi di queste dimensioni sono presenti a Pompei, tra questi le terme dei Praedia di Giulia Felice, quelle della Casa del Labirinto e della Villa di Diomede.
La diretta connessione degli spazi termali alla grande sala conviviale (il cosiddetto salone nero, già emerso e reso noto qualche mese fa), lascia intuire quanto la casa romana si prestasse a essere un vero e proprio palcoscenico per le celebrazioni di sontuosi banchetti, "che nella società di allora avevano una funzione non limitata a ciò che oggi definiremmo 'privata' in senso stretto - ha spiegato Zuchtriegel - Al contrario si trattava di occasioni preziose per il proprietario di per assicurarsi il consenso elettorale dei propri ospiti, per promuovere la candidatura di amici o parenti, o semplicemente per affermare il proprio status sociale".
Come sono fatte queste terme
Le terme, composte da calidarium, tepidarium, frigidarium (sala calda, tiepida e fredda) e spogliatoio (apodyterium), potevano accogliere fino a trenta persone a giudicare dalle panchine presenti in quest’ultimo ambiente. Di grande effetto è la sala fredda, composta da un peristilio, ovvero una corte porticata di dimensioni 10 x 10 metri, al cui centro si trova una grande vasca.
La scelta di collocare il complesso vicino al grande triclinio (sala per banchetto) rimanda e incontra una chiave di lettura nel "Satyricon", nel quale il ricco liberto Trimalcione celebra la sua famosa cena, ambientata in una città campana di I secolo d.C. e dunque culturalmente non lontana dalla realtà di Pompei prima dell'eruzione del 79 d.C. Prima di recarsi al banchetto, i protagonisti del romanzo di Gaio Petronio Arbitro, incluso Trimalcione, si recano in un balneum (bagno).
L'intera domus occupava la parte sud dell'insula 10, e doveva appartenere a un personaggio importante della società locale. Le pareti decorate in II e III Stile dimostrano che aveva alle spalle una storia importante. Di sicuro chi possedeva questa dimora doveva appartenere all’élite della città nei suoi ultimi decenni di vita e dunque sentire la necessita di allestire a casa propria uno spazio per ospitare numerose persone, a cui offrire ricchi banchetti e l’opportunità di fare il bagno e rilassarsi nelle terme.
"Il tutto era funzionale alla messa in scena di uno 'spettacolo', al cui centro stava il proprietario stesso - ha sottolineato il direttore Gabriel Zuchtriegel - Le pitture di III stile con soggetti della guerra di Troia, gli atleti nel peristilio, tutto doveva conferire agli spazi un'atmosfera di grecità, ovvero di cultura, erudizione oltre che di ozio. Così come il salone nero doveva trasportare gli ospiti in un palazzo greco, così il peristilio con la grande vasca al centro e il complesso termale adiacente aveva la funzione di creare una scenografia da ginnasio greco, che veniva accentuata ulteriormente dalle scene atletiche successivamente apportate. E dunque il pubblico, grato e affamato, avrebbe applaudito con sincera ammirazione allo spettacolo orchestrato dal padrone di casa e dopo una serata nel suo 'ginnasio' ne avrebbe parlato ancora a lungo".
"Lo scavo degli ambienti in questione, e in particolare del peristilio - ha aggiunto il direttore dei lavori, Anna Onesti - è avvenuto grazie a una modalità di esecuzione innovativa, che ha consentito di raggiungere il piano pavimentale evitando lo smontaggio degli elementi architettonici instabili del colonnato".
L'utilizzo di una struttura di supporto transitoria ha permesso di scavare l'intero colonnato, lasciando tutte le porzioni murarie al proprio posto, e rimarrà a presidio del sistema della trabeazione (la struttura orizzontale retta dalle colonne) fino ad un nuovo, futuro, progetto di restauro architettonico e strutturale, servendo anche da supporto alla sua stessa esecuzione.
L'ingresso principale della domus era a sud. Qui era probabilmente collocato un atrio, dal quale si giungeva a un grande peristilio (giardino colonnato) che occupa quasi l’intera larghezza dell’isolato e di cui si intravedono le parti superiori delle colonne angolari, non ancora scavate. Su un lato del peristilio si aprivano una serie di vani. Da ovest a est: un grande oecus (ambiente di soggiorno) decorato in II stile, un corridoio, un piccolo ambiente decorato in IV stile e un oecus corinzio, circondato da almeno 12 colonne su tre lati, con una megalografia di II stile che attualmente è ancora in corso di scavo e di cui sono stati presentati a dicembre i primi risultati: il fregio con composizioni di nature morte che rappresentano cacciagione e prodotti della pesca offerti al godimento degli ospiti durante i banchetti.
(di Paolo Martini)
Cultura
‘L’invidia del pene’, in un libro Marzia...
La conduttrice del programma di informazione 'Tg2 Italia Europa': "L'idea nasce dal fatto che ad un certo punto mi sono 'mascolinizzata' per essere più credibile nel lavoro, ma ho scoperto che è stato un grande errore"
"L'idea di scrivere questo libro nasce dal fatto che ad un certo punto della mia vita professionale, mi sono 'mascolinizzata' nei comportamenti, probabilmente per essere più credibile, più forte nel mondo del lavoro, e mi sono accorta che è stato un errore, un grande errore. Il valore di una donna, le caratteristiche femminili, dobbiamo esaltarle e mai nasconderle". 'Racconta così il suo libro 'L'invidia del pene' (Frascati & Serradifalco editori), la giornalista Marzia Roncacci - conduttrice del programma di informazione 'Tg2 Italia Europa', ogni mattina su Rai2 - che è partita proprio dalla teoria di Sigmund Freud (la percezione difettosa che la bambina possiede del proprio corpo, privato del genitale maschile) per chiedersi - raccontando la propria esperienza - se oggi questo concetto abbia ancora senso.
Il volume - da oggi, lunedì 16 dicembre in libreria - è una sorta di manifesto, che vuole rivolgersi alle nuove generazioni ma non solo, in cui il suo vissuto personale della giornalista, si intreccia con gli eventi storici e politici del '68. Dalla scoperta del nuovo vivere sociale, al bisogno di emancipazione privata e lavorativa, l'amore, il sesso, il matrimonio, tutto ciò viene narrato secondo la diretta prospettiva di una donna che ha saputo riconoscere il proprio valore estinguendo qualsiasi discrimine di genere.
"Non pensavo mai di scrivere un libro, quando però mi è stato proposto - riferisce Roncacci - portata a riflettere su questa opportunità, ho detto, dopo qualche mese, 'va bene si può fare, purché sia un testo con una finalità precisa per il lettore'. E così ho fatto. La mia vita è solo uno strumento per sviluppare tematiche importanti storiche, politiche, di costume".
Cultura
Toniolo (Museo Villa Giulia): “Etruschi a Fiumicino è...
La Direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, nel corso della presentazione di ‘Etruschi per l’eternità’, esposizione inaugurata presso il Terminal 1 di Fiumicino
"Questa esposizione che presentiamo oggi nasce dalla collaborazione tra gli aeroporti di Roma, la Direzione Generale Musei e il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia". Lo ha dichiarato Luana Toniolo, Direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, nel corso della presentazione di ‘Etruschi per l’eternità’, esposizione inaugurata presso il Terminal 1 di Fiumicino. "Per noi si tratta di una grande occasione, essere qui agli arrivi per cercare di far conoscere meglio la civiltà etrusca, di cui il Museo di Villa Giulia è il principale rappresentante. Il nostro museo non è solo sede della più grande collezione etrusca, ma anche una delle ville rinascimentali più belle di Roma".
Cultura
Rocca: “Da progetto Etruschi a Fiumicino per turisti...
Il Presidente della Regione Lazio in occasione della presentazione di ‘Etruschi per l’eternità’, esposizione inaugurata presso il Terminal 1 di Fiumicino.
"Sono molto grato a Aeroporti di Roma, al suo amministratore delegato Marco Troncone per aver ascoltato la mia richiesta di poter fare in modo che nell'area degli Arrivi, dove transitano decine di migliaia di persone ogni giorno, si possano ammirare le bellezze del territorio, cominciare ad avere un assaggio del viaggio nella storia e nella bellezza che i nostri turisti si accingono ad avere", Lo ha dichiarato Francesco Rocca Presidente della Regione Lazio in occasione della presentazione di ‘Etruschi per l’eternità’, esposizione inaugurata presso il Terminal 1 di Fiumicino.
"Farlo attraverso gli Etruschi è stata un'intuizione importante, perché racconta proprio le bellezze del nostro territorio, non soltanto di una Roma che è molto famosa, ma anche di quelle bellezze meravigliose di cui è ricco il nostro territorio", continua Rocca.
"Penso a Cerveteri, a Tarquinia, ma anche a Norchia che è poco conosciuta ma è meravigliosa, la chiamano la Petra italiana per la modalità con cui sono state scolpite le tombe. Sono luoghi che meritano di essere visitati - conclude Rocca - conosciuti. Quindi quale viatico migliore di un luogo come questo per poterle promuovere".