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Trump, Colavita: “Non temo dazi su export Italia, ottimi rapporti con Meloni”
L'amministratore delegato di Colavita Usa all'Adnkronos: "Il rischio c’è ma è molto limitato"
"Non mi aspetto dazi" dall’amministrazione Trump “sui prodotti italiani”. Lo ha detto all’AdnKronos, Giovanni Colavita, amministratore delegato Colavita Usa, che importa e distribuisce prodotti italiani in Usa, e membro della National Italian American Foundation (Niaf). “Il rischio c’è ma è molto limitato grazie all’attività di Meloni, confermata dal fatto che è l’unica premier europea ad essere stata invitata alla cerimonia di insediamento”.
Nel giorno del giuramento del Tycoon, da oggi ufficialmente 47esimo presidente degli Stati Uniti, e dopo mesi di timori e preoccupazioni sulle promesse della campagna elettorale di dazi sull’export estero (del 60% verso la Cina, tra il 10 e il 20% sugli altri Paesi, compresi quelli Ue), Colavita torna a parlare di un tema caldissimo per il tessuto imprenditoriale italiano ed europeo. Secondo l’imprenditore italiano, i buoni rapporti tra Roma e Washington dovrebbero fornire al Paese una sorta di ‘scudo’ dalla politica protezionistica prospettata da Trump.
Questo approccio - sottolinea -"rientra nel ruolo di leader" di una Giorgia Meloni che "anche con l’amministrazione Biden aveva ottimi rapporti”, ricorda, aggiungendo che questo “conferma l’entusiasmo che avevamo avuto un po’ tutti noi italiani in America sull’attività del governo". "Non mi aspetto dazi – ha ribadito – sui prodotti italiani e credo che la presidente del Consiglio possa gestire bene anche la 'protezione' per i paesi europei, consolidando la sua leadership e costruendo rapporto di mediazione con gli Usa". "Anche perché – ha chiosato – è nell’interesse europeo avere una leader capace di mediare".
Economia
Stipendi donne e uomini in Italia, le differenze: il report...
"Retribuzione oraria media delle donne è del 5,6% inferiore a quella degli uomini"
In Italia, nel 2022, il GPG, ovvero il differenziale di genere nelle retribuzioni orarie medie, si attesta al 5,6%: la retribuzione oraria media maschile è pari a 16,8 euro e quella femminile a 15,9 euro. Il gap tende ad ampliarsi tra i laureati (16,6%), tra i quali la retribuzione media oraria è di 20,3 euro per le donne e di 24,3 euro per gli uomini, ma anche tra i dipendenti con al più l’istruzione secondaria inferiore (15,2%), sebbene su livelli retributivi orari decisamente più bassi (11,1 euro per le donne e 13,1 euro per gli uomini).
Il GPG più contenuto (10,7%) si osserva tra chi ha conseguito un titolo di studio secondario superiore, titolo più diffuso sia tra gli uomini che tra le donne, in corrispondenza di retribuzioni orarie di 14 euro per le diplomate e di 15,7 euro per i diplomati. Lo indica l'Istat nel Report sulla struttura delle retribuzioni in Italia nel 2022.
Il gap salariale aumenta tra le professioni con una ridotta presenza femminile: nel gruppo dei Dirigenti, raggiunge un valore del 30,8% in corrispondenza delle retribuzioni orarie più alte, sia per le donne (34,5 euro) sia per gli uomini (49,8 euro); segue il gruppo delle Forze Armate (27,7%), con valori della retribuzione oraria pari a 16,9 euro e 23,4 euro rispettivamente, e quello degli Artigiani e operai specializzati (17,6%), per i quali le retribuzioni orarie ammontano a 10,6 euro per le donne e 12,8 euro per gli uomini.
Tralasciando il Personale specializzato addetto all’agricoltura, alle foreste e alla pesca, che nel campo di osservazione della rilevazione ha una ridotta rappresentatività, il più basso GPG si registra nelle Professioni intellettuali e scientifiche (8,4%) e nelle Professioni non qualificate (9,3%), caratterizzate anche da retribuzioni orarie particolarmente basse (10 euro per le donne e 11 euro per gli uomini).
Il gruppo delle Professioni intellettuali e scientifiche, infine, si caratterizza per elevati livelli retribuitivi (secondi solo a quelli dei dirigenti, attestandosi a 23,4 euro tra le donne e a 25,5 euro tra gli uomini), un basso livello del GPG (8,4%) e una marcata presenza di lavoratrici donne.
Uno dei fattori che nel nostro Paese concorre fortemente a determinare il differenziale salariale di genere è l’effetto di composizione tra il comparto a controllo pubblico (l’insieme delle istituzioni pubbliche e delle imprese a prevalente controllo pubblico) e quello a controllo privato (l’insieme delle unità economiche, imprese e istituzioni, private sulle quali il controllo privato è totale o prevalente). Se infatti il GPG nel comparto a controllo privato è pari al 15,9%, nel comparto a controllo pubblico scende al 5,2%. In quest’ultimo le donne sono la maggioranza (55,6% dei dipendenti), hanno un elevato livello di istruzione e la più alta retribuzione oraria: tra le laureate la retribuzione oraria arriva a 23 euro ed è di ben 6,9 euro superiore a quelle delle laureate nel comparto privato; tra gli uomini la differenza si riduce a 4,1 punti, con retribuzioni orarie pari a 26,6 euro nel pubblico e a 22,5 euro nel privato.
Economia
Porti, a Civitavecchia avanzano lavori per antemurale diga...
Procedono spediti i lavori di realizzazione del prolungamento dell'antemurale Cristoforo Colombo che vedrà la diga foranea del Porto di Civitavecchia estendersi per ulteriori 400 metri in direzione nord ovest.
Sono in corso i lavori di realizzazione dello scanno di imbasamento (dove poggeranno i cassoni in calcestruzzo) con lo sversamento in mare del nucleo della scogliera costituita da massi di pezzatura ricompresa tra i 5 e i 1000 Kg. A breve verrà avviata la prefabbricazione dei cassoni in cls costituenti il corpo centrale della diga foranea di dimensioni 40x28x25 m.
"Tengo a sottolineare - dichiara il presidente dell'AdSP Pino Musolino - che stiamo rispettando tutti i tempi programmati per realizzare opere che doteranno il porto di Civitavecchia di infrastrutture adeguate e compatibili per il rilancio del settore portuale, con un occhio sempre attento alla transizione ecologica, alla sostenibilità e all'impatto ambientale".
Economia
Gruppo Pattern, Maurizio Savioli è il nuovo direttore...
Con questa nomina si rafforza ulteriormente la squadra manageriale. Il ceo Sburlati: "Ci supporterà nell’accelerare gli investimenti industriali"
Il Gruppo Pattern rafforza ulteriormente la propria squadra manageriale con l’ingresso di Maurizio Savioli in qualità di group industrial director nell’ambito del percorso di crescita che ha portato il Gruppo da 1 a 10 aziende (13 sedi) in 7 regioni, il numero di dipendenti da 89 (2015) a circa 850 e, a livello economico, il fatturato da 23,4 milioni di euro nel 2015 a un fatturato 2023 consolidato di Gruppo di oltre 145 milioni.
Luca Sburlati, ceo del Gruppo Pattern, a cui riporterà il manager, ha commentato: “Diamo il benvenuto nel nostro team a Maurizio, persona che, in primis, sposa in pieno i valori umani del nostro Gruppo e che ci supporterà nell’accelerare gli investimenti industriali in un momento caratterizzato da importanti cambiamenti strutturali di mercato”.
Maurizio Savioli vanta un’importante esperienza nel ruolo di managing director di DiMar Group Spa, azienda leader nel settore pelletteria, e, precedentemente, in ruoli operativi in diverse società tra cui Ferrero Spa. Maurizio avrà tra i suoi obiettivi principali l’armonizzazione tecnica e tecnologica, della supply chain e il rafforzamento del lean management trasversalmente alle aziende del Gruppo.