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La tecnologia sa essere molto preziosa per la protezione delle abitazioni e negli ultimi anni ha compiuto, in tal senso, degli autentici passi da gigante, ma quante sono le case italiane che possono vantare almeno un sistema di sicurezza?
È possibile soddisfare questa curiosità analizzando un recente report curato da Censis, noto istituto di ricerca nazionale focalizzato su tematiche socio-economiche; non esitiamo, dunque, ed andiamo a scoprire le statistiche principali.
Rapine e furti domestici in Italia: i dati ufficiali
Prima di fare il punto sui livelli di diffusione dei sistemi di sicurezza nelle case degli italiani è utile conoscere quanto sono frequenti, nel nostro Paese, i furti e le rapine che si consumano tra le mura domestiche; Censis prende in considerazione i dati ufficiali del 2024, i quali vertono sull’anno precedente, e le cifre, purtroppo, sono poco incoraggianti.
Nell’anno in questione, infatti, i furti domestici sono stati ben 147.660, cifra che corrisponde al +10,4% rispetto all’anno precedente, cui si aggiungono 1.858 rapine.
La minaccia, purtroppo, è concreta, e sebbene si registrino delle forti differenze a carattere territoriale, come si può notare analizzando un altro studio molto interessante ed assolutamente autorevole quale la più recente edizione di “Indice della Criminalità”, pubblicato da Il Sole 24 Ore, in nessuna provincia ci si può sentire totalmente al sicuro.
Da dove entrano i “topi d’appartamento”
Censis ha rivelato un altro dato molto interessante, che risponde alla seguente domanda: come riescono, i ladri, ad accedere all’interno dell’abitazione?
Ebbene, nella maggioranza dei casi i malviventi trovano un efficace canale d’accesso nei serramenti, dunque finestre e portefinestre: tale circostanza si è verificata infatti nel 52,8% degli episodi, mentre nel 44,6% i malintenzionati hanno compiuto il reato entrando da una porta.
Alla luce di questo, dunque, è evidente il fatto che si debba prestare una maggiore attenzione alla robustezza dei serramenti: vale assolutamente la pena di scegliere dei modelli con spiccate capacità antieffrazione, soprattutto se l’immobile si trova ad un piano basso, o comunque laddove abbia una struttura che lo esponga particolarmente a rischio.
Anche le porte, tuttavia, devono essere affidabili, e le statistiche lo evidenziano senza riserve; ben nel 33,2% dei casi, peraltro, i ladri hanno avuto accesso alle abitazioni dei malcapitati attraverso la porta principale, ovvero quello che dovrebbe essere l’elemento inviolabile per eccellenza.
Non vi è dunque alcun dubbio sul fatto che, per la sicurezza di un’abitazione, una porta blindata di qualità sia imprescindibile, e come si può notare dando un’occhiata a siti web di aziende specializzate come www.arieteporteblindate.it, oggi si possono acquistare anche delle porte blindate che associano a delle ottime capacità antieffrazione delle particolari caratteristiche estetiche, si pensi ad esempio alle porte blindate in vetro.
Quante case sono protette da un sistema di sicurezza
Chiariti questi interessanti aspetti di carattere generale, torniamo alla domanda che ci siamo posto in precedenza: quanto sono diffusi i sistemi di sicurezza domestici nel nostro Paese?
Gli italiani dimostrano di avere una buona consapevolezza dell’importanza di proteggere le proprie case, secondo Censis, infatti, l’85,5% delle stesse è equipaggiata con almeno un sistema di sicurezza.
È molto significativo, peraltro, il fatto che il 45,3% degli italiani dichiari di avere in programma di acquistarne uno nei prossimi dodici mesi, inoltre il 50,1% è intenzionato ad investire più soldi per la sicurezza della propria abitazione negli anni a venire, percentuale che raggiunge il 63,9% tra le coppie con figli.
Negli ultimi anni, come si diceva, la tecnologia dedicata al mondo della sicurezza domestica si è evoluta in modo esponenziale, e gli italiani lo sanno bene: l’84,9% di essi, infatti, pretende che un sistema di questo tipo sia in grado di anticipare il pericolo, stroncando sul nascere ogni tentativo di furto o di rapina.
Lavoro
Consulenti del lavoro-Crui: intesa per diffondere e...
Il protocollo firmato al Mur alla presenza del ministro Anna Maria Bernini
Un’intesa mirata a diffondere e promuovere i valori dell’etica, della legalità e della sicurezza sul lavoro. L’obiettivo principale del protocollo, siglato oggi dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e dalla Crui nel corso di una conferenza stampa presso la Sala Acquario del ministero dell’Università e della Ricerca di Roma, alla presenza del ministro Anna Maria Bernini, è proprio quello di formare – anche attraverso il videogioco 'GenL' – una nuova generazione di lavoratori consapevoli e capaci di riconoscere e scegliere percorsi lavorativi sicuri e rispettosi delle regole.
“Considero questo protocollo un ponte, concreto, tra coloro che diventeranno i professionisti del domani e il mare di opportunità nel quale dovranno imparare a navigare avendo il timone sempre puntato su una direzione precisa, una direzione 'etica'”, ha dichiarato il ministro. “Il primo obiettivo di questo protocollo è orientare i giovani verso scelte consapevoli. E in questo la figura di un mediatore come il Consulente del Lavoro è fondamentale per rafforzare la cultura del lavoro etico. L’orientamento è un pilastro della crescita personale e professionale. È un percorso che traccia un futuro. E il nostro sforzo nei prossimi anni dovrà essere quello di riuscire ad accompagnare gli studenti, capire e valorizzarne l’unicità”, ha concluso.
Il progetto GenL, che dal 2019 a oggi ha già raggiunto oltre 2 milioni di studenti, si conferma uno strumento educativo innovativo e coinvolgente per sensibilizzare i giovani alle tematiche dell’etica, legalità e sicurezza sul lavoro attraverso il linguaggio del gaming. Un videogioco che nel 2025 rinnova contenuti e veste grafica per permettere ai giovani di cimentarsi con sfide virtuali attraverso 8 missioni, superate le quali si avrà la possibilità di vincere un’esperienza nelle istituzioni europee.
Le parti si impegnano a promuovere iniziative e attività dedicate alla formazione, all’inserimento e al supporto dei giovani nel mondo del lavoro. Il Consiglio nazionale dell’ordine promuoverà, inoltre, eventi formativi e di orientamento al lavoro: per esempio, come redigere il curriculum vitae, come prepararsi a un colloquio di lavoro e, più in generale, attività mirate a conoscere e scegliere i percorsi professionali più idonei alle skills acquisite. Alla Crui demandato il compito di divulgare e supportare le iniziative oggetto del protocollo attraverso i propri canali di comunicazione.
"Il progetto GenL parla ai giovani con il loro linguaggio, utilizzando il gaming come strumento per trasmettere valori essenziali come l’etica, la legalità e la sicurezza sul lavoro. Grazie a questa collaborazione con la CRUI diamo ulteriore forza alla nostra missione educativa, raggiungendo le Università italiane e preparando gli studenti ad affrontare il mondo del lavoro in modo consapevole e responsabile”, ha dichiarato il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca.
“La missione formativa delle università è sempre stata duplice e lo è a maggior ragione in questa fase storica. Non si tratta solo di preparare futuri professionisti competenti e disciplinarmente affidabili, ma soprattutto di dotare futuri cittadini di tutti gli strumenti necessari per la partecipazione democratica. La collaborazione con il Consiglio va proprio in questa direzione, visto che il mondo del lavoro rappresenta il primo delicato passaggio che i nostri studenti si trovano ad affrontare appena conseguito il titolo”, ha detto Giovanna Iannantuoni, presidente della Crui.
Lavoro
Ieg e Assocoral, siglato il rinnovo triennale della...
Italian Exhibition Group rinnova l'accordo con Assocoral, l'associazione che riunisce i produttori di coralli, cammei e gioielli del distretto di Torre del Greco. Il documento, che rafforza la collaborazione su base triennale, è stato siglato ieri lunedì 20 gennaio nel corso della quarta giornata di 'Vicenzaoro January 2025' tra Matteo Farsura, che guida le fiere orafe di Ieg, e Vincenzo Aucella, presidente dell'associazione campana.
"Siamo felici di rinnovare l'accordo con Assocoral per valorizzare il corallo, un prodotto fondamentale nell'offerta di Vicenzaoro e nella ricerca e selezione da parte dei nostri visitatori. Ringrazio il presidente Vincenzo Aucella per la fiducia: siamo pronti per collaborare assieme per il futuro", dichiara Farsura.
"Si rinnova un accordo tra Ieg e Assocoral per noi strategico, lungo un solco già tracciato nel passato, aggiornandolo assieme a Vicenzaoro per affrontare le nuove sfide che la lavorazione del corallo e del cammeo, e quindi di Torre del Greco, raccolgono", commenta Aucella.
Lavoro
Fiere, l’esperto: “Nuovi consumatori di...
Secondo Francesco Morace di Future concept lab ospite di Vicenzaoro january
Tutti gli stili possono mescolarsi con qualsiasi stile. Tutte le persone attraversano stili diversi anziché escluderne uno a favore di un altro. Passato e avanguardie sono entrambi contemporanei. Dunque è ora di mettere un po’ di ordine nelle preferenze di consumo nel settore del gioiello. Vicenzaoro, il salone internazionale della gioielleria di Italian Exhibition Group, ha chiesto a Francesco Morace, fondatore di Future Concept Lab, di fornire una mappa per comprendere l'evoluzione dei gusti dei consumatori. Protagonista di un incontro tenutosi nel corso della giornata di ieri lunedì 20 gennaio, il sociologo e saggista ha presentato un’analisi che si concentra sulla fascia d’età compresa tra i 20 e i 29 anni.
"Una generazione attiva che agisce in maniera creativa, indipendenti dalle aziende per cui lavorano, si spostano da città a città, con una predilezione per le capitali europee, attenti agli influencer perché prediligono un contatto diretto", dice Morace.
D’interesse poi è la fascia dei quarantenni, "cresciuti con il gusto del design e della moda, vogliono originalità ricercata. Per loro l’elemento chiave è l’accessorio. In questa fascia emerge, o forse ritorna, il gioiello maschile addirittura incorporato nei capi d’abbigliamento con grande originalità", prosegue il sociologo.
Mentre i cinquantenni assieme agli over 60 prediligono senza dubbio il valore degli “hallmark”, da cercatrici e cercatori di beni ed esperienze nel segmento premium quali sono. Per quanto riguarda le tendenze, Morace sottolinea che "le rivoluzioni sociali convivono anziché escludersi. La sostenibilità non è più neo-pauperismo ma deve avere una sua capacità estetica con un occhio attento alle nuove generazioni".
L'attenzione alla natura, alla sua "capacità di durare", è un tema ricorrente, come nelle opere degli artisti Breakfast e Refik Anadol. Morace parla anche di 'metamemoria', affermando che "l’esplorazione del passato è molto orizzontale", il che spiega l'appeal del vintage tra i giovani, che "capiscono la qualità e il valore negli oggetti". La sostenibilità si rafforza con certificazioni come quelle delle B-Corp e iniziative come i diamanti "carbon negative". Morace conclude: "Le nuove generazioni si informano molto velocemente, verificano l’autenticità dello spirito di brand o ambassador e, nel caso, non perdonano".